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Autore: Fantasiana    05/03/2011    3 recensioni
Vi siete mai chiesti se ci sarebbe stata un'altra serie? Eccola qui, in forma scritta, inventata da me ^^.
Questa storia parla di come Zuko risolve i suoi 'piccoli' casini familiari.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!Siete felici di vedermi ?? Spero di sì :D
Mi scuso per il ritardo, la mia arci nemica Connessione Internet non mi ha dato pace, e non l'ho potuta pubblicare >.< ma ora sono qui, e ringrazio
Dominatrice e        e SpitFireScar  per aver aggiunto questa storia tra le ricordate e le seguite, e anche Annie Roxane Jackson  
per aver messo tra i preferiti l' altra mia storia, 
News 
. Ora che ho finito con i ringraziamenti, passiamo a quello a cui siete veramente interessati ^^.






Dopo ore di viaggio era arrivato al porto; avrebbe potuto prendere un cavallo e avviarsi verso Ba Sing Se, finalmente solo.

La Corte Reale sarebbe stata solo d’intralcio, voleva trovare suo padre insieme alla squadra dell’Avatar e con una cinquantina di persone in groppa Appa di certo non ce l’avrebbe fatta.
Forse sarebbe stato più semplice mandare una missiva ad Aang e farsi raggiungere nella Nazione del Fuoco, ma se il messaggio si fosse perso durante il viaggio e la notizia dell’evasione di Ozai si fosse diffusa, i popoli delle quattro nazioni sarebbero caduti nel panico; l’ultima cosa che desiderava.
Perciò la soluzione meigliore era mettere una taglia sulla testa di Ozai. Avrebbe fatto ritrarre il suo volto, ma senza rivelare la sua vera identità, così sarebbe stato molto più semplice ritrovarlo, mantenendo l'ordine.
Mentre attraversava i boschi, pensò a quanto in fretta passasse il tempo. Erano cinque anni che la guerra era terminata, ormai. Cinque anni dal suo ultimo incontro con il padre.


Flashback:
Zuko aveva il cuore che batteva a mille. Si avvicinava sempre più alla prigione in cui, tante volte, aveva fatto visita a zio Iroh. Quel giorno, però, non era lui la persona che doveva incontrare.

Le guardie si inchinarono di fronte al nuovo Signore del Fuoco e lo fecero entrare in una piccola cella in cui stava seduto, chino di fronte a lui, un uomo. Suo padre.
<< Dovrei ritenermi fortunato, il nuovo Signore del Fuoco mi ha graziato della sua presenza nella mia sudicia cella>>
<< Dovresti ritenerti molto fortunato perché l’Avatar non ti ha ucciso >>.
Ozai, per tutta risposta, sbuffò, ma Zuko fece finta di niente.
<< Bandirmi è stata la miglior cosa che tu potessi fare. Mi ha messo sulla giusta strada. Forse questo posto farà lo stesso per te >>
<< Perché sei voluto venire qui ? ? >> Ozai, evidentemente, trovava quel dialogo completamente inutile.
<< Perché dovrai dirmi una cosa >> si chinò leggermente, per vederlo meglio negli occhi.
<< Dove è mia madre ? >> mentre pronunciava queste parole, il suo sguardo era di pura determinazione: avrebbe fatto il tutto e per tutto per ritrovare sua madre, glielo si leggeva negli occhi.
Ozai rise amaramente << Sei sempre stato così sentimentale, Zuko. Perché credi che dovrei saperlo io ? Te lo detto il giorno del Sole Nero: per salvarti la vita, complottò con me per farmi salire al trono, in piena coscienza delle conseguenze. Infatti, fu bandita e da allora non se ne seppe più nulla >>
Per Zuko era davvero troppo: Ozai era stato battuto, non avrebbe più avuto occasioni per fare del male a qualcuno. Sarebbe rimasto in cella per il resto dei suoi anni. Era vivo, però, e solo per volere del Signore del Fuoco. Come poteva non dargli neppure quell’informazione?

<< Benissimo >> disse con rabbia << Allora puoi restare qui, a marcire per il resto dei tuoi giorni. Addio >>

Fine Flashback





Da quel giorno non lo aveva più rivisto.


Dopo circa due settimane e mezzo di viaggio, durante il quale si era fermato solo per dormire un poco, notò le mura di Ba Sing Se all’orizzonte, ma visto che erano pur sempre mastodontiche, calcolò che ci sarebbe voluta un’altra settimana per raggiungere la prima cerchia.


Dopo circa tre giorni, incontrò una pattuglia di dominatori della terra. Si avvicinavano sempre più, con i loro cavalli. Zuko pensò che probabilmente gli avrebbero chiesto chi era e perché si stava recando presso le mura (anche se la guerra era finita, alcuni erano rimasti un po’ diffidenti nei confronti degli stranieri). Decise di rispondere solo alla seconda domanda; di certo non gli avrebbero creduto se avesse rivelato la sua vera identità, nelle sue vesti da viaggio.

<< Chi sei, straniero, e che cosa ci fai qui? Perché ti avvicini alle possenti mura della capitale del Regno della Terra ….. ?! >>

L’ uomo aveva uno sguardo sbalordito, ma si riprese subito, guardandolo con aria di scherno.
<< A quanto pare, la Nazione del Fuoco è caduta in crisi dopo la guerra, se il suo Sovrano va in giro vestito come un lurido pezzente >>
Zuko ebbe un fremito: come aveva fatto quel dominatore a riconoscerlo? Un momento, ma quegli uomini li aveva già visti, quando aveva conosciuto Li …
<< Ed, evidentemente, il Regno della Terra manca di uomini valorosi, se a guardia della capitale ci sono dei vigliacchi che sanno solo prendersela con donne e bambini >>
Rispose, freddo.
La faccia dei soldati si indurì.
<< Che cosa ci fai qui? >> Chiese il dominatore Gao ( una volta il padre di Li l’aveva chiamato così ), memore del loro ultimo incontro. Sembrava piuttosto inviperito.
<< Devo vedere l’ Avatar Aang >>
<< Perché ? >>
<< Per ragioni che non ti riguardano >>
<< Allora non posso farti entrare, spiacente >> rispose, con un ghigno.
<< Troverò il modo da solo allora >> si voltò dall’altra parte e si allontanò: non era in vena di combattere, aveva tutt’altre cose a cui pensare, ci mancava pure un combattimento. Avrebbe aspettato che la pattuglia se ne andasse poi, durante la notte, sarebbe entrato dentro Ba Sing Se.
Gao, quando il Signore del fuoco gli diede le spalle, colse subito l’occasione. Sfoderati due voluminosi mazzuoli, con il Dominio della Terra gli scagliò contro due grossi massi.

Per fortuna, Zuko se lo aspettava e si scansò in tempo "A questo punto " sguainò le sue spade doppie "Non posso fare altro che difendermi".

Gao non era certo peggiorato dopo il loro ultimo incontro e, stavolta, sembrava molto più determinato a non perdere.
D’altro canto, ora Zuko poteva usare fin da subito il Dominio del Fuoco senza preoccuparsi di nascondere la sua vera identità. Ma considerato che era circondato da altri tre uomini, seppur vigliacchi e non dominatori, lo scontro si preannunciava difficile.

Fece la prima mossa: girò su se stesso con le spade alzate, creando un fiume di fuoco intorno a lui per allontanare gli avversari. I tre soldati non dominatori si arretrarono subito, ma Gao innalzò un muro di pietra per proteggersi dalle fiamme. Concentrandosi sulla creazione della barricata, però, diede il tempo a Zuko di lanciargli contro un’ altra fiammata, scaraventandolo molti metri più in là.
Alzatosi quasi subito, il dominatore cominciò a scagliare addosso al Signore del Fuoco grossi massi. Stava per colpirlo sul torso, quando una delle pietre si sbriciolò, con grande sorpresa dei presenti.
Zuko alzò la testa: sopra di lui Appa stava per atterrare, preceduto da Aang che era sceso prima con il suo aliante.

Scaraventata la pattuglia molti metri più in là, Aang decise che poteva occuparsi di Zuko
<< Stai bene? >>
Ma lui non ebbe il tempo di rispondere, perché Sokka gli andò subito contro << Cosa diamine ti salta in mente? Qui non sei nella Nazione del Fuoco, potrebbero arrestarti! >>
<< No che non potrebbero arrestarlo se viene in pace, Sokka. Ma vediamo cosa ha da dirci Moody Princess >> Toph, preceduta dalle sue battute, era atterrata assieme alla Squadra dell’ Avatar .

Chiarita la situazione, il generale Bei Fong non poté fare a meno di infuriarsi e punire severamente quei soldati.



Mentre si avviavano a Ba Sing Se sul dorso di Appa, Zuko chiese come avevano fatto gli altri a sapere dov’ era.
<< Ci hanno avvertito alcuni soldati a guardia delle mura, avevano visto del fuoco, ed eravamo vicini alla cerchia esterna. Ma ancora non ci hai detto perché sei qui. E’ successo qualcosa? Mancano ancora due settimane al nostro raduno mensile >>
<< Purtroppo sì >> rispose Zuko << Ozai è evaso di prigione >>

<< COSA ? >>
<< Ma non è la cosa peggiore …>> continuò Zuko

<< È … è stato zio Iroh a liberarlo >>
Le reazioni dei ragazzi furono le più svariate. Katara si coprì la bocca, spaventata. Sokka cominciò a blaterare, dicendo che andava tutto bene, che Iroh probabilmente era impazzito, ma che stavolta -almeno- non c’era nessuna Cometa di Sozin e Ozai, privato del suo Dominio, era sicuramente più debole dell’Avatar. Suki ed Aang cercarono invano di tranquillizzarlo, mentre Toph rimase stranamente taciturna, pensierosa: lei si fidava del giudizio di Iroh.


Una volta raggiunto il Jasmine Dragon, notarono una strana scritta:
"Chi cerca il piacere personale, a volte trova ciò che vuole, ma mai la vera felicità e completezza interiore;
Chi cerca la giustizia, l’amore e il perdono, troverà felicità e armonia spirituale "
 




Ora che avete letto il capitolo, COMMENTATELOOOOOOO   xD
  
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