Mi sento tradito, ingannato, preso in giro.
Perché non ce l’hai detto? Perché non me l’hai detto?
Contiamo così poco, per te? Siamo solo rimedi alla solitudine?
Tu che mi menti… incredibile.
Sai benissimo quanto tu, James e Peter siate la mia famiglia. E se Ramoso è mio fratello e Peter il cugino sfigato, tu sei tutto: sei fratello, madre, padre, cugino, zia, nonno. Sei la mia famiglia.
E nonostante tutto questo non me l’hai mai detto.
Remus sei un mostro, non per quello che sei fisicamente ma dentro. Ci hai ingannati tutti.
Perché ti sei finto chi non eri? Un nome è tanto importante per te? Era indispensabile mentirci, pur di non rivelarti al mondo per ciò che eri? Pensi che ti avremmo tradito o abbandonato? Ti sbagli.
Adesso… ecco, adesso io sto pensando seriamente se voglio continuare a stare con te.
Non sopporto i bugiardi, mi ricordano casa. E sai che non è un bel ricordo.
Dimmi Remus, adesso che sei venuto allo scoperto e noi lo sappiamo, cosa ti aspetti?
Sinceramente, non so cosa ne pensi James ma io di certo non ti perdonerò tanto in fretta.
Perché non ti sei fidato di me e mi hai trattato come uno qualunque.
E io non voglio essere per te uno qualunque.
 
 
 
Vedo la rabbia e la tristezza nei tuoi occhi grigi. Non so se sei più deluso o infuriato e non voglio saperlo.
Scusa se non sono stato sincero, ma avevo paura. Paura che non mi accettaste, paura che sapendo avreste potuto farvi del male, paura di non essere capito.
Per questo ho indossato la maschera da umano, per ovviare a tutto ciò.
Ho sbagliato? Forse, ma lo rifarei. Perché, non sapendo della mia parte più oscura mi avete accettato e siamo diventati i Malandrini, gli idoli dei Grifondoro e il terrore dei Serpeverde, siamo diventati noi.
Ti giuro, ogni bugia era una stiletta al cuore, ma era necessario.
Mi accetterete, ora che siete venuti a conoscenza della verità? Mi accetterai? Dal tuo sguardo temo di no.
Sei ferito, vero? Il grandissimo Sirius Black sull’orlo delle lacrime. Ti ho visto sai, che hai gli occhi lucidi. Ma ti prego, non lasciare andare neanche una goccia d’acqua salata, non per me. Non me lo merito.
Avrei dovuto restare solo con mia mamma, non avrei dovuto accettare la proposta di Silente di studiare qui.
Avrei dovuto restare un emarginato.
Avrei dovuto ma non l’ho fatto, e sai perché? Perché desideravo degli amici e poter studiare, volevo essere normale. E quando ho incontrato voi e Hogwarts tutti i miei desideri si sono avverati, ero così felice… ma basta, io non merito la felicità, sono solo un mostro, una macchina per uccidere.
Solo questo.
“Scusa”.
L’ultima parola che ti dirò prima di scomparire per sempre.