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Autore: HarrynHermione    13/01/2006    19 recensioni
Hermione che si rifuta di parlare con Harry. Harry che la rincorre per tentare di rimediare. Nuove consapevolezze nell'analizzare ciò che li ha condotti a questo punto. E la biblioteca, teatro della rappresentazione.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E siamo quasi arrivati alla fine

E siamo quasi arrivati alla fine.

In realtà…NON E’ ANCORA L’ULTIMO CAPITOLO! (Sara, ti starai chiedendo se sono del tutto pazza, lo so…). Ci sarà ancora un epilogo, questo è diciamo…il capitolo preparatorio al gran finale! Spero non lo troviate troppo noioso.

Vorrei fare un invito a tutte le scrittrici/scrittori della coppia HARRY/HERMIONE:

NON FATEVI SCORAGGIARE DA HBP!!!!!!! Insomma, la ship non affonda comunque, qualsiasi cosa esca nel canone! Con le nostre fanfiction saremo SEMPRE in grado di rivolgere il canone dei libri a nostro favore, con la fantasia potremo sempre far sì che H/Hr sia realtà. Non vi sembra stupido scoraggiarsi? Ciò che conta è scrivere e avere una passione. Non sarà un libro che non va come alcuni di noi si aspettavano a bloccare la vena creativa di stupende scrittrici/scrittori come siete!

E poi…c’è ancora un libro, fino ad allora non si può dar nulla di certo!

 

Ma ora…il capitolo.

 

 

 

Tlic. Tlic. Tlic.

Pioggia, sui vetri.

 

Un lampo.

Un tuono.

 

Tlic. Tlic. Tlic.

Ancora gocce, altre mille gocce.

 

Un sospiro.

Un volto riflesso, disfatto.

Un vetro percorso da rigagnoli d’acqua, e il volto si deforma.

Nella luce, il verde di due occhi.

Occhi tristi.

 

***

 

Tic.Tic.Tic.Tic.Tic.

Pioggia più lieve sui vetri, il temporale si allontana.

 

Un lampo.

Il tuono si fa aspettare, è un rombo ovattato, lontano.

 

Tic.   Tic.   Tic.

Gocce rade. Deboli.

 

Un singhiozzo.

Sul vetro, solo schizzi di gocce. L’acqua non scorre più.

Un volto riflesso, spaventato. Scorrono rigagnoli sul volto. Lacrime.

Nella luce, due occhi color ambra.

Occhi lucidi.

 

***

 

Hermione camminava lentamente sotto il porticato del cortile.

Respirava a pieni polmoni l’aria pungente, inalando l’odore di erba ancora bagnata dal recente diluvio.

Non aveva visto Harry per tutta la mattina, né aveva intenzione di andarlo a stanare.

Però aveva sperato, aveva sperato con tutto il cuore di incontrarlo, o ancora meglio, che lui la cercasse di proposito.

 

Sciocchezze…Harry è scappato, non ha alcuna intenzione di trovarmi.

 

Ma un brivido le percorse la schiena, solo formulando il pensiero dell’amico.

Il bacio della notte precedente era ancora un ricordo vivido.

 

Hermione sentì il cuore impazzirle nel petto.

Non era stato un sogno, non si era immaginata la disperazione e il calore con cui Harry l’aveva baciata.

E non poteva neppure negare l’evidenza.

Lei aveva risposto al bacio con la stessa passione, con la stessa emozione.

 

Arrossì violentemente nascondendosi fino al naso nella sua sciarpa color porpora, e sbuffò spazientita.

Se Harry l’aveva baciata, doveva esserci un motivo.

Ma le sue continue contraddizioni, la totale incoerenza tra le sue parole e le sue azioni, la stavano stancando.

Avrebbe assecondato il corso degli eventi.

Non era da lei rassegnarsi, ma il comportamento dell’amico sfuggiva da ogni logica e da qualsiasi schema. Non aveva senso.

Aveva accettato di incontrarla volentieri dopo diversi mesi, poi l’aveva trattata a pesci in faccia, l’aveva umiliata davanti a Grace, l’aveva placcata e pedinata per potersi scusare, le aveva detto di essere geloso…e poi era stato un labirinto di parole, parole infinite ed inconcludenti, parole che tacevano una verità probabilmente scomoda.

E quando il silenzio di Harry e la sua freddezza l’avevano ferita sufficientemente, quando gli aveva chiesto di lasciarla in pace perché incapace di comprendere la sua esitazione, le sue mezze frasi…

 

Un bacio.

Il primo, forse unico bacio tra di loro.

Un bacio improvviso, una doccia gelida, una tempesta di sensazioni.

Un bacio che avrebbe cambiato tutto.

O forse, che avrebbe potuto cambiare tutto.

Un bacio che poteva significare molte cose…o distruggere il loro rapporto.

 

Ho paura…

 

Hermione si fermò a fissare il cielo, e a contare le lente gocce che scivolavano giù dalla tettoia.

Aveva paura di ciò che sarebbe accaduto. Aveva paura di ciò che sentiva dentro, e di ciò che Harry potesse non sentire.

Aveva paura delle implicazioni di quel bacio.

 

Abbassò lo sguardo, colpita da un improvvisa folgorazione, gli occhi velati da un’ombra.

 

Un addio… ” sussurrò, pronunciando la parola quasi senza fiato.

Si sorresse alla colonna di pietra, senza avere la forza di muoversi o di alzare gli occhi.

 

***

 

Il vento gli tagliava il viso, tanto che faceva fatica a tenere gli occhi aperti.

Sentiva l’aria insinuarsi prepotentemente attraverso le maniche, dal colletto, sotto i pantaloni, ma non accennava a rallentare.

I suoi capelli corvini erano totalmente spettinati, schiacciati indietro dalla forte velocità.

Stringeva il manico della sua Firebolt con forza e si lanciava tra le nuvole sospese sopra il lago, poi in picchiata verso l’acqua, una frazione di secondo per poter avvistare il suo riflesso su quello specchio placido, per poi indirizzare di nuovo la scopa verso l’alto.

Sorvolò le colline che circondavano Hogwarts, la foresta, tornò indietro e poi si allontanò ancora.

 

Quando Harry era nervoso, aveva bisogno di sfogarsi.

Per questo correva a prendere la sua Firebolt e si precipitava fuori dalla scuola, iniziando a volare il più lontano possibile, lontano da voci e facce note, solo lui e l’aria, e la possibilità di dimenticare ogni angoscia e turbamento.

Disperdere nel vento tutti i pesi che si accumulavano nella sua mente.

 

Quel giorno era particolarmente confuso.

Non riusciva a ragionare, non riusciva a trovare in testa un solo pensiero logico o coerente.

Soprattutto, non sapeva se voleva realmente dimenticare quello che era successo.

Una scena gli balenava di continuo davanti agli occhi, e invece di scacciarla, si ritrovava a sudare freddo, a rievocarla senza sosta, a rammentare ogni più piccolo dettaglio perché quel ricordo non sfumasse.

E un tremito lo scuoteva non appena riassaporava la sensazione delle sue labbra posate su quelle di Hermione.

 

Idiota!

 

Harry si era tirato un pugno in testa, e aveva deciso che la soluzione migliore sarebbe stata quella di prendere una bella boccata d’aria gelida, per raffreddare anche i suoi bollenti spiriti.

 

E così si era ritrovato sulla sua scopa, a volare come un pazzo senza meta, in uno stato quasi surreale che era un misto di rabbia e paura, eccitazione ed esaltazione.

 

Avrebbe voluto correre da Hermione, abbracciarla, baciarla ancora, e non separarsi più da lei per il resto della sua vita.

Non aveva mai desiderato tanto qualcosa o qualcuno, e le sue azioni scombinate, le sue contraddizioni, il suo terrore e la sua totale STUPIDITA’ degli ultimi giorni ne erano stati una prova lampante.

Però, come avrebbe potuto guardarla ancora negli occhi…?

Poteva sembrare tutto così facile, ora…l’aveva baciata, le aveva palesato i suoi sentimenti, ed Hermione non gli aveva lanciato una Maledizione Senza Perdono né aveva urlato…probabilmente anche lei avrebbe voluto baciarlo…

E invece no. Avevano solo 17 anni accidenti! Queste cose non erano mai così semplici! C’erano sempre complicazioni, problemi. Un conto era agire d’impulso, guidati dall’istinto, un conto era affrontare la situazione di petto, parlarne, capirsi.

E confessarsi…innamorato.

E poi era tutto inutile. Hermione si augurava che lui trovasse qualcuno, aveva detto che era sicura qualcun’altra l’avrebbe amato per quello che era.

Questo non pareva ad Harry una confessione d’amore, anzi. Gli sembrava un’elegante modo per dire “io ovviamente non sono quella persona”.

Senza contare quel piccolo particolare…Hermione lo detestava. Lui aveva ripetuto che non avrebbe voluto che le cose tornassero come prima. L’aveva respinta, anche solo come amica; pur di non rivelarle cosa sentiva dentro, le aveva detto che tutto era irrimediabilmente cambiato e lei aveva scambiato questo suo tergiversare come un rifiuto.

 

Non è lei ad aver capito male. Sei tu che hai voluto che fraintendesse…

 

Harry iniziò a rallentare il suo folle volo, e atterrò ai margini della foresta. Si sdraiò a terra, sul prato, incurante del terreno umido, della sensazione di freddo, del viso e delle mani quasi totalmente congelate.

Decise che le avrebbe detto di aver commesso un errore.

Decise che l’avrebbe assecondata, che le avrebbe chiesto di tornare indietro nel tempo, al momento in cui lei gli aveva chiesto di lasciarla in pace.

Decise che il bacio doveva essere dimenticato, che non aveva significato nulla.

Sentì le membra contorcersi, il cuore mancare di un battito, e un nodo in gola che gli toglieva il fiato, ma si convinse che non avrebbe potuto fare altrimenti.

 

Prima o poi, quel nodo in gola si sarebbe sciolto, il suo cuore avrebbe ricominciato a battere regolarmente, il suo respiro non sarebbe più stato mozzato.

Prima o poi, avrebbe smesso di amarla.

 

***

 

La trance di Hermione venne interrotta da alcune voci petulanti che si avvicinavano sempre di più, sotto il portico.

Non fece in tempo a far finta di nulla e defilarsi, che una di quelle voci, una voce odiosa, la raggiunse chiamandola per nome:

 

“Guarda chi c’è…Miss So-Tutto-Io Granger…”

 

La ragazza, che Hermione riconobbe subito essere Grace, pronunciò la frase con un tono di disprezzo e allo stesso tempo trionfante. Le sue due amiche, che baciavano anche il terreno su cui Grace camminava, le fecero eco con un sottofondo di risatine strafottenti.

 

Hermione fulminò Grace con lo sguardo e poi si voltò, sperando di potersene andare ignorandola. Ma Grace non mollò l’osso.

Afferrò Hermione per un braccio, strattonandola finché ottenne di voltarla di nuovo verso di sé.

 

“Come, Granger…non vuoi scambiare due chiacchiere con una vecchia amica? Vuoi fare la preziosa?”

Hermione fece di tutto per non rispondere, non riteneva valesse neppure la pena di discutere con lei. Si divincolò liberandosi dalla presa, e fece di nuovo per andarsene.

 

“Ma guardatela…la verità fa male, vero Granger? Forse speravi di riuscire ancora a tenere nascosto ad Harry il fatto che gli sbavi dietro da anni?”

 

Hermione si bloccò immediatamente, sentendo la rabbia crescere dentro a dismisura, e il sangue salirle alla testa.

Si voltò, trasudando odio da ogni singola cellula del suo corpo, e sibilò a denti stretti:

 

“Stai zitta!”

 

“Ohoh…abbiamo toccato un tasto dolente, a quanto vedo. La piccola perfetta Hermione Granger che soffre di pene d’amore…dev’essere un bel guaio…mi chiedo se le tue prestazioni scolastiche non ne abbiano risentito…beh, se così fosse, suppongo correresti subito ai ripari. Non c’è nulla che tu possa amare più di un vecchio polveroso libro…”

 

Grace si zittì all’istante, quando vide Hermione avvicinarsi a lei.

Non potè capire cosa stesse succedendo né prevenirlo, che sentì la sua faccia girarsi innaturalmente verso destra e un bruciore diffondersi sulla sua guancia sinistra.

Hermione le aveva assestato una sberla con tutto la forza e l’odio che possedeva, mentre con gli occhi fissava Grace con aria di sfida.

 

Grace restò un attimo immobile, come a realizzare quello che era successo, e non badò neanche alle sue due tirapiedi che dopo aver lanciato due gridolini spaventati erano corse via, probabilmente a cercare qualcuno a cui raccontare ciò era appena accaduto.

 

La ragazza si scostò una ciocca di capelli biondi dagli occhi, e portò la mano sulla guancia dolorante.

Poi la sua bocca si increspò in un sorrisetto compiaciuto, e tornò a posare il suo sguardo su Hermione. Era lì per provocarla, provava eccitazione nel vedere Hermione sconvolta fino a quel punto.

 

“Tu non sai nulla di me, né mi conosci. Prova ancora una volta ad insinuare qualcosa sulla mia vita e te la farò pagare” minacciò Hermione, e non era mai stata tanto seria.

 

“A me non importa un fico secco della tua vita, basta che levi le tue manacce da Harry. Harry è mio”.

Non c’era esitazione nella voce di Grace, non battè ciglio mentre rivendicava il possesso di Harry.

 

Hermione scoppiò a ridere.

“Harry è…tuo? E ti sei mai chiesta se lui è d’accordo? Da come ti ha cacciato dalla biblioteca ieri pomeriggio, non mi pareva così entusiasta di averti attorno…”

 

Hermione vide Grace sbiancare.

 

“Sì, c’ero anch’io, ricordi? Se quello è il tuo modo di possederlo, beh credo che dovresti rivedere un attimo i tuoi piani!”

Hermione si sentiva piena di forza. Era stata umiliata da Grace troppo profondamente, e quella ragazza era la maggior colpevole di tutto quello che stava accadendo tra lei ed Harry. Aveva deciso di metterla a tacere una volta per tutte.

 

Grace non era più così sicura di se stessa, ma tuttavia replicò con risentimento:

 

“Io e Harry avremo avuto un’incomprensione, ma almeno non mi sono abbassata al tuo livello di patetismo…pur di parlargli hai fatto in modo di rimanere chiusa con lui in biblioteca, e qual è stato il risultato? Sei qui tutta sola a frignare, e a quanto mi risulta dalle voci che giravano stamattina, Harry non si è dato tanta pena per venire a cercarti…”

 

Hermione smise di respirare. Le parole di Grace la colpivano come mille lame. E’ vero, Grace era all’oscuro di molti particolari, non sapeva nulla di quello che era accaduto, ma faceva sfoggio dell’episodio ai Tre Manici di Scopa per sentirsi superiore a lei, senza sapere che quello non era Harry, che lei non aveva mai conosciuto la vera persona che Hermione conosceva da 6 anni e che…

 

Amo…

 

Lei lo amava! Era questo il punto! Come aveva potuto essere gelosa di Grace, come aveva potuto credere che Harry le avesse mai preferito l’intrigante Serpeverde! Tutto questo non contava, perché lei lo amava! Questo era abbastanza, lo era sempre stato per sei lunghi anni…e lo sarebbe stato ancora.

 

Hermione sorrise a Grace, sicura.

 

“Tu non lo conosci. Tu non hai neppure la più pallida idea di chi sia Harry Potter. Tu non mi fai paura”.

 

Grace sbattè le palpebre nervosa.

 

“Granger…dici che lo conosci così bene, ma in sei anni non sei stata in grado di dirgli quello che provi. Mi è bastata una settimana per portartelo via, e mi ci vorrà molto di meno per allontanarlo da te di nuovo. Lasciatelo dire, sei davvero patetica. Harry non merita un’insignificante e debole Mezzosangue come te…tu sei solo capace di ammirarlo da lontano e piangere se qualcuno gli si avvicina, perché non hai mai avuto il coraggio di desiderarlo realmente. Beh, resta pure a guardare mentre lo consolerò…” e fulminò Hermione con lo sguardo, un sorriso sdolcinato e scintillante sul volto.

 

Ma Hermione continuava a sostenere il suo sguardo senza accennare a cedere. Anzi, le sorrise ancora, sempre più tranquilla.

 

“Hai ragione Grace! Sono stata a guardare per anni, ma adesso basta. Non ti permetterò di toccarlo, mai più. Grazie per questa conversazione, Grace. Ero decisa a lasciarlo andare per sempre, invece parlare con te mi ha aperto gli occhi. Stupita? Sì, lo sono anch’io. Non avrei mai pensato di doverti ringraziare per qualcosa. Stammi bene!”

 

Grace restò con lo sguardo fisso in un punto non ben definito. Hermione poteva vedere i suoi occhi lucidi, il suo corpo tremare sottilmente di rabbia, le braccia lungo il corpo e le mani convulsamente strette a pugno.

 

Hermione si voltò per andarsene, ma poi cambiò idea e si rivolse ancora a Grace.

 

“Oh…per la cronaca…tu non me l’hai mai portato via. Sei stata un passatempo, hai approfittato della sua debolezza per attirarlo a te. Harry ti ha frequentata perché sentiva la mancanza dei suoi veri amici.”

 

E detto questo, si avviò a passo deciso verso la Sala Comune.

Avrebbe terminato quello che aveva iniziato ad Hogsmeade qualche giorno prima.

Non era da lei cedere, non si sarebbe mai più fatta mettere i piedi in testa da Grace o da nessun’altra.

Avrebbe parlato ad Harry, senza pensare alle conseguenze.

Se era un addio ciò che Harry voleva, l’avrebbe accettato, ma prima lui avrebbe dovuto ascoltarla.

Le mancò il respiro solo realizzando cosa avrebbe significato per lei, un addio.

Ma le cose erano cambiate, lei ed Harry erano quasi due estranei.

Avrebbe rischiato il tutto per tutto.

 

***

 

“Harry! Hai sentito cos’è successo??!!”

Neville entrò correndo nella Sala Comune, quasi senza fiato. Si appoggiò respirando affannosamente al divano rosso porpora, dove Harry se ne stava sdraiato, senza fare nulla, fissando il fuoco con aria sconsolata.

Si voltò pigramente verso Neville, non particolarmente interessato alle sue novità, ma comunque disposto ad ascoltarlo.

 

“No…cosa?”

 

Neville prese fiato.

“H-Hermione…anf…anf…”

 

Non appena Harry sentì pronunciare quel nome, si rizzò a sedere, improvvisamente sveglio ed interessato.

 

“Hermione cosa? Le è successo qualcosa..?” iniziò ad agitarsi.

 

“N-no…almeno non credo…mi hanno raccontato che era nel cortile…anf-anf—“

 

“Era nel cortile e cosa..?” Harry ormai si era alzato e si protendeva verso Neville.

 

“Ha incontrato Grace…hanno litigato e…Hermione le ha tirato una sberla da farle girare la faccia!”

 

Harry guardò Neville perplesso.

 

“C-cosa…? Hermione…ha…ha picchiato Grace…?” chiese incredulo Harry, già terrorizzato dal fatto che avessero litigato. Chissà cosa Grace avrebbe potuto dire ad Hermione…avrebbe potuto ferirla ancora di più…

 

Neville sorrise debolmente, cercando di riprendere a respirare regolarmente.

 

“Sì…la notizia ha fatto il giro della scuola…sai, Grace è molto popolare, le sue amiche hanno raccontato la storia anche ai muri…”

 

“E poi? E’ successo altro? Grace ha reagito?” …di nuovo quella fastidiosa sensazione di ansia, al solo pensiero che qualcuno potesse aver fatto del male ad Hermione.

 

Neville fu colto impreparato. Si guardò intorno e balbettò un incerto “N-non so…”

 

Per Harry fu abbastanza.

 

“Accidenti! Accidenti, accidenti! Neville, dì a Seamus che ci vedremo più tardi!”

 

Neville annuì lentamente.

 

“D’accordo…ma Harry, si può sapere dove stai correndo?”

 

“Devo trovare Hermione!” gli urlò, e uscì come un fulmine dal ritratto, trafelato.

 

Neanche tre minuti più tardi, Hermione varcò la porta del ritratto della Signora Grassa, un’espressione leggermente ansiosa e trasognata sul volto.

Scandagliò con gli occhi l’intera stanza, e poi si rivolse verso divano, dove un paio d’occhi la fissavano come fosse un’aliena.

 

“Neville…? C’è qualcosa che non va? Avrei bisogno di vedere Harry, subito…sai dov’è…?” disse con voce insicura.

 

Neville la guardò come se lo stesse prendendo in giro.

 

“Uhm…Harry è corso via poco fa…stava venendo a cercare te…”

 

“Oh…davvero? E…perché mi cercava?”

 

Tu-tum…tu-tum...

 

“Beh…ha saputo di quello che è successo con Grace…in realtà ormai lo sanno tutti…credo fosse preoccupato…strano tu non l’abbia incontrato!”

 

“Oh…!”

 

Fu tutto quello che Hermione riuscì a dire. I pensieri correvano nella sua mente tanto rapidi che non riusciva a starci dietro.

 

“Neville! Che ore sono?!”

 

Neville, iniziando seriamente a dubitare della sanità mentale della sua amica, controllò velocemente l’ora e le rispose con una leggera nota di terrore nella voce.

 

“Le…le sei…”

 

“Le sei!” ripeté Hermione trionfante.

 

“Neville, ho bisogno del tuo aiuto. Dì ad Harry…digli che hai incontrato…Grace! Sì, Grace…e che…che ti ha detto che vuole vederlo in biblioteca alle sei e mezza! Digli che vuole parlargli…di me…e tu ovviamente non mi hai mai incontrata. D’accordo? Puoi cercarlo e dirglielo? E’ davvero molto importante…”

 

“Ma…Hermione…perché non glielo dici tu…sei tu che vuoi parlargli, giusto…?” cercò di replicare Neville, esitante.

 

Hermione si rattristò all’istante. Guardò Neville con un’ombra di amarezza negli occhi.

 

“Perché…perché non sono sicura che verrebbe” disse quasi sottovoce, fissando il pavimento.

 

Neville capì che non avrebbe dovuto insistere sull’argomento, per quanto gli sembrasse chiaro che i suoi due amici stessero nuotando in un oceano di fraintendimenti ed incomprensioni.

 

“Perché credi che invece voglia incontrare Grace?”

 

“Hai detto che mi stava cercando, quindi vorrà capire cos’è successo. Anche se…abbiamo avuto dei…problemi –la voce le tremò leggermente-…credo che Harry si precipiterà ad ascoltare quella maligna Serpeverde se…si tratta di me…”

 

Neville non sembrava convinto, ma annuì. Avrebbero risolto tra loro, era inutile mettersi in mezzo.

 

“Ti prego Neville…trovalo al più presto e…grazie”.

 

Detto questo, si voltò e si diresse verso la biblioteca.

 

Aveva dovuto inventare questo stratagemma perché nel suo cuore continuava ad essere convinta che l’unica intenzione di Harry fosse quella di dirle addio.

Sapeva di attirarlo in biblioteca con l’inganno, ma pensò che il fine giustificava i mezzi.

Aveva bisogno di parlargli, non poteva più aspettare.

E l’avrebbe obbligato ad ascoltarla, in qualsiasi modo.

 

 

 

Un ritardo sempre più pesante…e sono stata pure moooolto cattiva, non concludendo ancora la storia…eheh.

Ma voi siete molto buoni e mi perdonerete, vero?

L’epilogo arriverà molto presto, questo è sicuro. Non dovrete aspettare un altro mese!

Anche perché, al contrario di questi capitoli che scrivo volta per volta, il finale è già praticamente scritto.

Passiamo alle vostre STUPENDE recensioni, come sempre.

 

Alessandro, Nirvana: grazie ad entrambi per il complimento al capitolo e lo so, L’occasione della vita è rimasta un attimo bloccata…ma aggiornerò entro massimo due settimane, prometto!

Dreamerina: ciao bellissima, e grazie…ti ho fatto aspettare ancora un casino, che vergogna…spero che anche questo chap ti tenga incollata…incrocio le dita (e devo ancora recensire la tua fic ormai conclusa e leggere il seguito…si vede ke sono stata fuori uso per un po’, eh? =_=)

Lily: grazie mille, come sempre..se prima pensavi fossero idioti, chissà adesso…un capitolo intero su pensieri inutili…ahah…grazie per aver apprezzato lo scorso capitolo, ne sono lusingata!

Harasauror, Loveman, Betabeta, Desdeus: grazie davvero per aver recensito…ancora pochi chiarimenti qui, lo so, sono insopportabile…però manca poco! =)

Emma: temo che questa volta invece il tempo non verrà ripagato da un gran bel capitolo, anzi…però almeno sono felicissima ti sia piaciuto quello prima.. Grazieeeeeeee!

Ale 69: la mia aleeee! =))) Parlavi di fiato sospeso eh…? E cosa ne dici di questo capitolo? (*si abbassa per evitare la pioggia di oggetti scaraventati da Ale sulla sue testa)…ehm…a parte gli scherzi…sapere che il capitolo ti ha presa così tanto mi rende proprio tanto felice…E certo che sei stata importante per la realizzazione! Ma ti prego, riemergi che ti ho dispersa! ^X^

Strega91: grazie grazie grazie! Ero molto affezionata a quel flashback di Hermione, quindi sono contentissima che tu l’abbia notato! E dici bene..devono solo capirsi…ne hanno proprio tanto,tanto bisogno..! =p

Marco: grazie, e sì, Harry deve farsi forza…ma a quanto pare è Hermione a dover prendere in mano la situazione..! Vedremo…spero intanto ti sia piaciuto questo ‘intermezzo’.

Herm88: wow…tu sei davvero troppo, troppo buona…il 4 capitolo mi sembrava molto strano, invece è piaciuto…non riesco ancora a crederci! Tranquilla…continuerò a scrivere!

Sakura83, Jennygranger: grazie infinite per i complimenti!

Maeve84: ciao!!! Figurati per l’altra volta, e ti ringrazio di nuovo! Continui ad essere l’unica persona con cui io parli che è consapevole di questa mia passione per le ff, e incredibilmente è per me un’enorme fonte d’ispirazione! Hai visto che ho combinato? Ho tirato via l’epilogo, che sarà a sé stante..^^’’’ Grazie ancora, soprattutto per le emozioni che dici di aver provato leggendo.

MrsHermPotter:grazie per il complimento, e sì, questi due sono proprio imbranati, mi trovi d’accordo…però continuo ad insistere! In fondo, hanno 16 anni…mi sembra normale che si facciano tutti questi problemi sull’amore! Io me li facevo di sicuro!

Merewen: le recensioni come la tua mi danno proprio i brividi, lo sai? Io provo molte sensazioni mentre scrivo, a volte mi emoziono…perciò leggere quello che tu hai provato è davvero una soddisfazione che non ha prezzo. Un GRAZIE infinito. (E scusa, vi ho fatto aspettare di nuovo tanto…=( )

Lisaskeeter: il tuo entusiasmo è contagioso! Ma ti prego, non uscire pazza, non me lo perdonerei…=P Soprattutto dopo questo ennesimo capitolo del tutto inconcludente….! Ma grazie davvero, per tutto!

Danny Fan: ti ringrazio davvero tanto. Capisco bene cosa significhi non avere il tempo di leggere altre storie…soprattutto quando fatico addirittura ad aggiornare le mie…perciò un grazie ancora più grande per avermi seguita, soprattutto perché tu sei una grande scrittrice che ammiro tantissimo. In fondo anch’io non li inserisco in un contesto molto vasto nella scuola..come vedi scelgo alcuni ambienti circoscritti e mi concentro su quelli. E mancandomi la fantasia e l’inventiva, quelle che hai tu, mi dedico più all’introspezione e alle menti dei personaggi che all’avventura e alle situazioni.

Nuvola86: ecco la mia Vesna (ti risponderò alla mail presto presto)…Un enorme sorriso come sempre appena leggo la tua recensione…è così bello sapere che ci sei! GRAZIE tanto di tutto, spero che non mi odierai troppo per questo capitolo…Un bacione!

Marikotter: sì, penso anch’io che quelli fossero i pensieri di Hermione…ma se li lasciavo fare, era tutto finito. Invece ci vuole un po’ di sana suspance..e Gazza era il mio uomo! =P Grazie e spero questo capitolo sia accettabile!

 

 

  
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