Au Contraire
5. Finalement
Regulus stenta a credere di essere davvero lì.
Non sa come sia accaduto, come la sua vita, che credeva perfetta e ricca di
promesse, sia giunta così brutalmente alla fine, e per sua stessa scelta.
La verità è che Regulus non poteva vivere diversamente; questo destino forse
era scritto per lui fin dall'inizio.
Ma è una consapevolezza amara, quando hai diciannove anni e stai per morire.
La grotta è il posto più buio in cui sia mai stato. Una volta si nascondeva
per gioco nei vecchi interstizi dei muri, a casa sua, e di lì spiava quel che
succedeva in giro, di cosa parlavano gli adulti. Oppure si nascondeva solo a suo
fratello, semplicemente giocando a nascondino; quando ancora erano bambini, e
ancora erano dalla stessa parte, succedeva spesso.
Regulus sospira e il suono echeggia tetramente sotto la volta di pietra. Sono
di nuovo dalla stessa parte, dopo tutto. Gli piacerebbe pensare che lo sono
sempre stati, ma la verità è che anche quando Regulus credeva di lavorare per
una causa, e non solo per l'ambizione di un uomo, Sirius non avrebbe mai
approvato; nonostante Regulus tenesse sopra ogni cosa alla loro famiglia, Sirius
aveva fatto scelte diametralmente opposte alle sue.
Finché, alla fine, oggi è Regulus a cambiare bandiera.
Come è sempre stato, fin da quando l'unico scopo era urlare "Tana!" per
primo, Regulus è a caccia di qualcosa di prezioso, di cui ha seguito la scia tra
libri polverosi e conversazioni sussurrate e piccoli pezzi di un puzzle
intricato, per mesi. Scivola di ombra in ombra, con Kreacher che lo segue
fedelmente, fermandosi ed ascoltando finché non è certo di essere solo, se non
per gli Inferi addormentati sotto il pelo dell'acqua.
Allora esce allo scoperto.
E dunque è arrivata la fine anche di quel gioco.
E' arrivata in silenzio, è cresciuta lentamente come un sospetto, qualcosa di
stonato, una parola incontrata per caso qualche volta in missione e nei suoi
studi, che improvvisamente gli ha aperto gli occhi su quel che stava facendo
della sua vita. Regulus ha messo la sua esistenza nelle mani di Voldemort,
credendo di contribuire ad una causa e al benessere di quelli che amava; Lui ha
preso la sua vita e ci ha giocato per garantirsi l'immortalità, uccidendo non
per creare un mondo più giusto, ma per allontanare da se stesso il destino di
ogni uomo.
Regulus è furente, per questo. E se riesce, anche se gli costerà la vita,
farà quanto è in suo potere per rovinare quel brillante piano del pazzo che ha
seguito come un idolo per anni.
Però si sente distrutto al pensiero che presto morirà; che lui, e con lui la
sua famiglia, finiranno quel giorno a caccia di un Horcrux. Quasi non sopporta
l'idea che debba per forza andare così. Non vuole morire, ma non ha scelta,
perché nessun altro, neppure un elfo domestico, deve cadere a causa sua e della
follia che l'ha portato fin lì.
Finirà oggi, comunque vada. E forse davvero dall'inizio doveva andare così.
Se potesse leggere la sua vita al contrario, saprebbe capirla molto meglio.
4. Toujour Pur
-Nasconditi in casa. Non uscire per nessun motivo-.
-Ma Padron Regulus... La Padrona vorrà...-
-Guardami negli occhi, Kreacher- intima Regulus. -Se mia madre ti chiederà
qualcosa per cui tu debba uscire, vieni prima da me. E questo è un ordine, mi
hai capito?-
Spera che basti. Finora l'elfo domestico non gli ha mai disobbedito. Ma non è
del tutto sicuro di avere l'autorità per andare contro gli ordini di sua madre.
-Sì, Padrone- risponde Kreacher, e Regulus riprende a respirare.
Qualunque cosa significhi quello che Kreacher gli ha raccontato, vuole
vederci chiaro. Non sa cosa stia tramando davvero l'Oscuro Signore; nessuno
potrebbe dire di conoscere i suoi piani, per quante arie si sia sempre data
Bellatrix a quel proposito. Però si rende conto di una cosa, che non aveva mai
compreso nei suoi anni da Mangiamorte: il Signore Oscuro ha degli scopi che non
sono quelli di tutti loro.
E che sono quasi costati la vita al suo elfo domestico.
C'è qualcosa in ballo; Regulus vuole capire cosa; perché, per la prima volta,
non si fida del tutto.
Appena è ragionevolmente certo di aver fatto quanto possibile per proteggere
la sua famiglia e Kreacher, si ritira nella sua stanza, meditando sulla nuova
comprensione che ha acquisito.
Tutta la segretezza di Voldemort, la sua insolita richiesta di un elfo
domestico, il fatto che abbia cercato di farlo sparire... Si rende conto che il
suo Signore sta compiendo qualche azione che non deve trapelare neanche tra i
suoi fidi Mangiamorte, ma non ha idea di cosa si tratti. Scoprirlo potrebbe
essere infinitamente pericoloso, anche per la spia perfetta che Regulus è
diventato negli anni.
Sarebbe quasi un tradimento.
Però Regulus sente una minaccia incombente sulla sua famiglia. Se Voldemort
venisse a conoscenza della fuga di Kreacher? Regulus è sempre stato devoto alla
causa dei Purosangue, ma non ha mai realizzato prima quanto poco di quella causa
si parli, di quei tempi, tra le fila dei Mangiamorte. E' possibile che siano
altri interessi quelli per cui, senza saperlo, Regulus sta lavorando?
Il pensiero e l'idea lo riempiono di angoscia.
Alla fine decide di agire, nonostante il pericolo. Non è da lui tirarsi
indietro perché qualcosa lo spaventa; quello che è decisamente nello stile di
Regulus, invece, è mettere a frutto la sua capacità di sparire, di tenere un
basso profilo, e di scoprire il più possibile su quel che sta succedendo attorno
a lui.
E' un gioco che conosce. Gli ci vuole solo un piano, che probabilmente
comincerà dalle stanze di Bellatrix, per proseguire inesorabilmente sempre più
vicino ai segreti di Voldemort.
Probabilmente non scoprirà nulla di rilevante, ma vale la pena tentare, se
può servire a proteggere la sua famiglia; Regulus è determinato, e trascorre la
notte seguente a farsi un'idea precisa di chi spiare, e quando, per procurarsi
le informazioni su cui lavorare.
All'alba del giorno dopo il gioco inizia. La sensazione è familiare; è come
se quello che cerca fosse un boccino ostinato e lui di nuovo il Cercatore che
vola sopra la folla ruggente, fisso e concentrato sul riflesso dorato, come
tanti anni prima.
3. Sous la Marque
-Per di qua!-
Le voci concitate rimbombano per Diagon Alley, infilandosi anche nel vicolo
in cui Regulus è nascosto, mentre un gruppetto di Auror in divisa lo supera
senza notare la sua presenza, e da qualche parte qualcuno urla sotto la pioggia
di lampi rossi e blu.
Sembra un assalto al cuore stesso della Londra magica, e la gente fugge
terrorizzata senza degnare il suo angolo di un'occhiata, cercando di scappare a
Greyback e ai suoi uomini che impazzano per la strada.
Sono stati molto bravi, pensa Regulus, gli hanno creato il diversivo
perfetto; sebbene probabilmente molto del chiasso che stanno facendo sia
gratuito.
Appena il tumulto si sposta, a giudicare dal rumore, dalle parti della
Gringrott, Regulus scivola silenziosamente fuori dal suo nascondiglio. Ha una
missione da compiere, e tutto il lavoro degli altri serve a coprirlo mentre
penetra silenziosamente nel Ghirigoro, improvvisamente sguarnito.
Tanta fatica per rubare un libro.
Ma i precedenti tentativi fatti per procurarsi quel tomo sono stati un
fallimento che, oltre ad aver irritato il Signore Oscuro, ha allertato gli Auror
dell'insolito interesse per il negozio. La prima volta Rosier ha messo la
libreria a soqquadro senza trovare nulla, e la seconda Wilkes ha scovato il
magazzino nascosto, ma non si è accorto dell'allarme.
Regulus ha un piano migliore, in mente.
Si è preparato, ha visitato il Ghirigoro di giorno per sapere dove andare, ha
chiesto un libro innocuo proveniente, come quello che cercano, dall'eredità di
un vecchio mago malfamato, per poter spiare come si possa accedere al magazzino.
Ha fatto il suo lavoro con cura, che è esattamente quello che il Signore
Oscuro vuole da lui, quello in cui Regulus è bravo: sgattaiolare ovunque senza
essere notato e recuperare quello che serve alla causa.
E' piuttosto fiero di sé quando riesce dove gli altri hanno fallito,
attraversando il negozio chiuso senza far scattare nessun allarme e infilandosi
nel magazzino.
Un vecchio baule reca lo stemma dei Cronk, quello che Regulus stava cercando.
Con circospezione testa l'antico lucchetto con la bacchetta, a caccia di qualche
incantesimo trappola o allarme nascosto; non trovandone, solleva il coperchio e
comincia a frugare all'interno, cercando il libro giusto.
Ignora il trattato sulle pozioni a base di unicorno e sposta con
circospezione i due Libri Urlanti, attento che non si aprano, cercando la
copertina blu e argento che gli è stata descritta; per un istante crede di
averla trovata. Solleva il libro, per leggere l'iscrizione sulla costa cadente
alla luce della bacchetta, ma poi lo ripone, deluso: il titolo è "Horcrux", una
parola che gli ricorda qualcosa, ma che non è il titolo che gli hanno indicato
di rubare.
Gli ci vuole ancora qualche minuto prima che sul fondo del baule compaia il
compendio di veleni ad azione lenta che stava cercando.
Regulus lo nasconde soddisfatto nel mantello e fugge via, evitando per un
soffio gli Auror che tornano al loro servizio di guardia al negozio.
Di nuovo nel vicolo, sorride tra sé; ancora una volta ha contribuito alla
causa a cui è votato, e come suo solito ha fatto un ottimo lavoro.
2. Vertige
-Allora sei qui-.
Regulus smette un istante di tremare e si gira di scatto.
E' la prima volta nella sua vita che Sirius lo trova quando si nasconde.
Solo che non sono più bambini; adesso Regulus ha quindici anni e non dovrebbe
starsene accucciato nel ripostiglio, tremando come una foglia.
Ma la porta si è aperta improvvisamente e incornicia la sagoma familiare di
suo fratello.
-La partita comincia tra dieci minuti. Lumacorno ha detto di cercarti-.
Regulus scuote la testa.
E' la partita a preoccuparlo. Era così contento di essere stato preso in
squadra, quell'anno; aveva sempre sognato di vestire la divisa del Quidditch,
che invece, adesso, gli sembra una prigione intenta a triturargli i nervi. Ha
una paura folle della sua prima partita da Cercatore, e si è nascosto per non
doverla affrontare.
Naturalmente Sirius non lo lascia in pace. Si parlano a mala pena da quando
sono ad Hogwarts, ma se c'è da dargli fastidio in qualche modo, suo fratello
improvvisamente compare. Tipico di lui, in fondo.
Regulus non accenna ad alzarsi dal pavimento sporco, ma nasconde il viso
contro le ginocchia e spera solo che Sirius se ne vada via.
Sirius gli si accuccia di fianco, guardandolo con espressione curiosa.
-Se hai paura oggi di affrontare i Tassorosso- gli dice, -come farai quando
giocherai contro noi?-
Regulus alza gli occhi e lo guarda. Sirius ricambia lo sguardo, piuttosto
serio, come se quello non fosse il preludio di una delle sue solite prese in
giro.
-Non penso di essere capace di stare in squadra- ammette piano Regulus. Spera
solo che Sirius capisca che sta parlando a suo fratello, non ad un Grifondoro
che poi si prenderà gioco di lui per la sua paura.
Ma Sirius ha sempre avuto una qualche sua saggezza da fratello maggiore, nei
momenti più impensabili. Nonostante la differenza tra loro di opinioni e di
lealtà, qualche volta cerca di aiutarlo, se può, senza dare nell'occhio.
-Non penso che sia da te farti fermare dalla paura- gli dice, con voce quasi
annoiata. -E neanche startene nascosto lontano dall'azione-.
Per un attimo Regulus ripensa a quello che dovrebbe fare, se scendesse al
campo con i suoi compagni. Volare, sotto gli occhi di tutti, cercare di essere
più veloce, arrendersi all'eventualità di perdere o di fare brutta figura. Si
guarda attorno e il ripostiglio gli sembra a confronto il luogo migliore e più
sicuro del mondo.
-Fai quel che vuoi- conclude Sirius, come se fosse stanco del suo silenzio,
girandosi per andarsene. -Io conterò fino a venti- aggiunge, come casualmente, e
prima ancora che Regulus lo perda di vista in fondo al corridoio, qualcosa è
cambiato.
Poco dopo Regulus fa il suo ingresso nello stadio gremito di studenti,
ignorando gli sguardi tesi dei suoi compagni di squadra, i rimproveri per il
ritardo e persino il tremore alle ginocchia che gli provoca l'idea di volare
davanti a quella folla.
Quando passa davanti alla tribuna di Grifondoro sfiora con le dita l'erba ai
suoi piedi, guardando una macchia confusa di capelli neri e sciarpa rossa e oro.
-Tana- sussurra tra sé, inforcando la scopa e lanciandosi in aria.
1. Jeux d'enfants
-Diciotto. Diciannove. Venti!-
Regulus non riesce a smettere di sorridere: dal punto in cui si trova vede
benissimo quello che sta succedendo nel corridoio. Osserva Sirius girarsi
dall'angolo in cui stava contando e guardarsi intorno, spaesato. Lo guarda fare
piccoli passi esitanti, silenzioso come solo suo fratello sa essere, con le
orecchie tese a cogliere ogni rumore che possa segnalargli che Regulus si sta
muovendo verso la tana.
Ma Regulus non si sta affatto muovendo.
Ogni pochi passi Sirius torna indietro, circospetto. Regulus aspetta. Sirius
apre qualche porta, si affaccia in qualche stanza, ma ancora non si allontana.
Due volte passa così vicino a Regulus che lui sente chiaramente il rumore del
suo respiro.
Poi, finalmente, Sirius perde la pazienza. Regulus lo vede sbuffare e deve
premersi una mano sulla bocca per essere certo di non ridere. Ormai sa bene come
giocare a quel gioco, e nei suoi sei anni ha imparato come battere Sirius,
almeno a nascondino.
Infatti suo fratello, stufo di sorvegliare la tana, ora percorre il corridoio
con meno attenzione di prima.
Davanti alla porta del ripostiglio si ferma un attimo, indeciso, ma poi la
spalanca e sparisce all'interno.
Non ha tutti i torti: la stanza piena di cianfrusaglie sarebbe il luogo
perfetto per nascondersi, se Regulus non ne conoscesse uno ancora migliore.
Dopo pochi secondi Sirius riemerge di scatto, guardandosi attorno; ma Regulus
sapeva che lui l'avrebbe fatto e non si è mosso.
Solo quando Sirius entra per la seconda volta nella stanzina, Regulus scivola
fuori da dietro l'arazzo tarmato, proprio a due passi dall'angolo in cui
contano, e quando sente il fratello partire all'inseguimento, allarmato dal
suono della sua corsa, le sue dita protese già toccano il muro.
-TANA!- grida con tutto il suo fiato.
Ha vinto di nuovo.
Sirius lo guarda a metà ammirato, a metà deluso che per l'ennesima volta
tocchi di nuovo a lui contare.
-Un giorno mi spieghi come fai?- gli chiede, lasciando suo malgrado
trasparire lo stupore per l'abilità del suo fratellino.
Regulus ride, ma il suo segreto è semplice: nessuno conosce quella casa come
lui, perché nessuno la ama altrettanto.
Regulus è disperatamente devoto alla sua famiglia, con tutta la forza dei
suoi piccoli sei anni; ama le ombre e le stanze di Grimmauld Place, gli elfi che
lo fanno giocare e gli danno sempre un dolce in più in cucina, persino quei
parenti anziani che gli pizzicano le guance quando lo vedono. Si sente a suo
agio lì con loro ed è fiero di essere un Black.
Quando chiude gli occhi vede il suo nome sull'arazzo che splende come l'oro.
E non c'è segreto che non conosca.
Regulus sa sempre dove nascondersi, come ottenere un piccolo regalo, come
imbrogliare suo fratello che lo guarda imbronciato e si gira a contare.
Regulus scivola via in silenzio, incrocia gli occhi di Kreacher che passa di
lì, affaccendato, e sorridendo si mette un dito sulla bocca prima di sparire in
una nicchia. Kreacher sorride con il brutto muso e scompare senza parlare.
Regulus vincerà come sempre, perché gioca nella casa e con la famiglia di cui
conosce ogni segreto.
Note Noiose: Il titolo, Au Contraire, significa Al contrario.
La fic è una storia unica costruita come una raccolta di cinque flashfic di 500
parole l'una (contatore
FdP); i titoli delle varie flashfic sono sempre in francese. Finalement
significa Finalmente, alla fine; Toujour Pur significa Sempre Puri,
oltre ad essere chiaramente il motto della Famiglia Black; Sous la Marque
significa Sotto il Marchio (la Marque des Ténèbres è il Marchio Nero in
francese); Vertige significa Vertigine; e infine Jeux d'enfants
significa Giochi di bimbi.
La famiglia Cronk citata nella terza flash deriva il suo nome da questo
personaggio delle cioccorane:
Crispin Cronk . La fonte è il
Lexicon.
Infine, quando io ero una bambina e giocavo a nascondino, noi urlavamo "Libero
per me!" e "Libero per tutti!" toccando la tana. Però ho visto i bambini dove
lavoro giocare più di una volta, e loro dicono "Tana!" e "Tana per tutti!". So
che è una sciocchezza, ma ci ho pensato molto, ed alla fine ho usato questa
seconda versione perché, suonandomi meno familiare, ad orecchio la sentivo più
adatta al Mondo Magico. ^__^
Questa fanfic ha partecipato al concorso
Alpha Leonis Contest, organizzato da malandrina4ever e Lellas92 sul forum di
EFP, classificandosi seconda.
Qui sotto riporto i giudizi che ho ricevuto; ci tengo a precisare che i due
errori che mi sono stati segnalati erano presenti nella fic e li ho corretti
solo dopo aver letto il giudizio. Solo per questo non li trovate nel testo qui
sopra.
Giudizio di Lellas92
Grammatica:9.6/10
Stile:9/10
Originalità:10/10
Caratterizzazione:10/10
Utilizzo del prompt:10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 53.6/55
Di grammatica ci sono solo due errori di distrazione. Lo stile è scorrevole e
buono e la storia si legge con piacere e facilità; per il punteggio il discorso
è sempre lo stesso, non ti ho dato il massimo solo perché ho voluto premiare chi
è riuscito a mettere quel “di più” che colpisce nel profondo, ma credo che su un
nove non sia necessario sputare, no? XD La storia è originale per svariati
motivi, primo fra tutti è che non è banale. Sembra stupido, vero? Però è così,
essendo un personaggio di cui si parla poco, ma parlandone si dicono sempre le
stesse cose, è stato veramente piacevole vedere nella tua storia un modo
personale di affrontarlo, grande pregio indubbiamente ^^. Poi mi è anche
interessato parecchio come hai inserito e sfruttato il prompt del “gioco” nel
contesto, anche qui sei riuscita a stupirmi, pertanto altro motivo che
giustifica il punteggio dell’originalità ;). La caratterizzazione secondo me è
eccellente, in tutte le situazioni che hai descritto e analizzato sei riuscita a
delineare bene il personaggio. Come ho già accennato per il prompt, mi ha
colpita il modo in cui l’hai sfruttato e sei anche riuscita a dargli la giusta
importanza e centralità, quindi anche qui punteggio massimo. Mi è davvero
piaciuta, non amo ripetermi, ma qui si vuole che lo faccia XD Peccato (o per
fortuna) ho esaurito le parole, quindi mi limito soltanto a farti, di nuovo, i
miei complimenti. ^^
Giudizio di malandrina4ever
Grammatica: 9.6/10
Stile: 9.5/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione: 10/10
Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 54.1/55
Dire che ho amato questa storia è dire poco.
Il prompt ‘Nascondino’ sembra essere stato pensato apposta per questa raccolta.
Lo hai usato in modo magistrale, senza mai cadere nel banale. Originale è
persino l’impostazione della storia (davvero, come ti è venuta un’idea del
genere?**), tanto che all’inizio, molto intelligentemente, mi chiedevo se ti
fossi sbagliata xD E la caratterizzazione di Regulus *_* E’ perfetta, è
magnifica, io, da brava Regulus-dipendente, posso solo inchinarmi di fronte alla
tua bravura. In poche pennellate sei riuscita a caratterizzare perfettamente
anche Sirius: per me sarebbe bastata anche la descrizione di come giocano a
nascondino lui e Reg per descriverli appieno entrambi^^ In grammatica purtroppo
non ho potuto darti il massimo per due errori di distrazione:
”Lumacorno ha detto cercarti” dove manca un ‘di’ e nell’ultima Flash “...come
imbrogliare suo fratello che lo guarda imbronciato si gira a contare.” dove
manca ‘e’. A parte questi non ho trovato altro ^^ Lo stile mi è piaciuto molto,
elaborato, ma comunque scorrevole, brava ^^ Che altro dire...il gradimento
personale credo dica tutto =)
TOTALE: 107.7