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Autore: _EpicLoVe_    11/03/2011    3 recensioni
Più ti guardo e anche se mi sbaglio, almeno sbaglio bene.
Storia partecipante al contest "Tutto l'amore che ho".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pazza idea

Pazza idea

 

Più ti guardo e anche se mi sbaglio, almeno sbaglio bene

(Ligabue)

 

Daphne Greengrass sedeva compostamente al tavolo degli Slytherin.

Il mento alto e fiero e lo sguardo sicuro di chi sa che può ottenere tutto ciò che vuole e lo otterrà.

I capelli biondi cadevano lisci, lunghi e luminosi sulle spalle e il volto diafano, candidamente abbellito da grandi occhi azzurri, le donava un aria angelica che non le apparteneva affatto.

Perché Daphne Greengrass era davvero una serpe della peggior specie.

Per questo, Ronald Weasley, seduto qualche tavolo più in la, continuava a chiedersi come aveva fatto ad innamorarsi di lei.

Perché se all’inizio il sentimento che li legava era un odio folle che si era tramutato in un interesse sbagliato dopo quello stupido bacio scambiato a quella stupida festa, con il passare delle settimane, dopo numerosi incontri segreti e innumerevoli litigate, Ron era finalmente riuscito ad ammettere, al cospetto dei suoi migliori amici, di essersi innamorato di Daphne Greengrass.

Naturalmente Harry gli era scoppiato a ridere in faccia mentre Hermione si era presa qualche minuto per assorbire la notizia, poi, dopo averlo osservato per un po’ con aria scettica aveva esclamato un solenne: “Sei un idiota, Ronald!”.

Entrambi però erano stati d’accordo su una cosa.

“Insomma è ridicolo continuare a nascondere la cosa” gli aveva detto Harry quello stesso pomeriggio.

“E devi smetterla di farti trattare come un tappetino” aveva aggiunto Hermione con aria sgradevole e Ron le aveva riservato un occhiataccia, ma la ragazza si era limitata a stringersi nelle spalle.

“Daphne non vuole che si sappia in giro e per me va bene. Insomma, vi immaginate la reazione di Fred e George se lo sapessero?” aveva risposto il rosso scuotendo la testa spaventato e disgustato.

Hermione aveva sbuffato sonoramente.

“Dimostra di essere un uomo, Ron! E un Gryffindor soprattutto, abbi un po’ di coraggio” aveva esclamato solenne ed Harry aveva annuito in fretta cogliendo la palla al balzo.

“Mettila davanti al fatto compiuto, costringila a rivelare la verità a tutti” gli aveva consigliato e Ron aveva iniziato a studiare un piano.

Una gomitata tra le costole lo fece riprendere dai suoi pensieri e Ron si voltò verso Hermione tossicchiando e tenendosi il punto colpito con una mano, ma la Granger in tutta risposta indicò il tavolo degli Slytherin con uno sguardo serio ed il ragazzo sospirò.

Si girò un ultima volta a guardarla e respirò profondamente.

Sarebbe stato uno sbaglio, lo sapeva, ma valeva la pena rischiare.

Si alzò, animato da un insolito coraggio, e si diresse a passo di marcia fino al tavolo delle serpi, seguito dallo sguardo vigile dei suoi migliori amici.

“Ma che diavolo sta facendo?” chiese Ginny nell’orecchio di Harry che scosse la testa sospirando affranto.

“Una missione suicida” mormorò il moro in risposta.

Nessuno parve accorgersi di lui fino a quando non si incamminò lungo il tavolo dei Serpeverde,  a quel punto un insolito silenzio sembrò calare nella Sala Grande e centinaia di occhi si puntarono sulla sua figura incerta.

Ron continuò a guardare quella chioma bionda, tanto familiare, e strinse i pugni, cercando di concentrarsi su pensieri felici.

Quando si fermò al cospetto della Greengrass lei gli voltava ancora le spalle, ma contemporaneamente, Blaise Zabini e Draco Malfoy, al suo fianco, si voltarono a guardarlo minacciosi e Ron per un attimo parve ripensarci.

Il silenzio sembrò improvvisamente essersi fatto più denso, ma il rosso Weasley strinse ulteriormente i pugni, tanto forte da far diventare le nocche delle mani bianche, e prese un profondo respiro.

“Daphne” esordì e per un momento temette di non ricevere risposta.

L’intera sala sembrò trattenere il respiro, mentre strane congetture iniziavano a disegnarsi nella mente dei più fantasiosi.

Perché mai un Gryffindor, per giunta proprio uno dei membri del trio miracoli, avrebbe dovuto rivolgersi ad una Slytherin, per giunta una delle amiche più intime di Draco Malfoy, in termini così familiari?

Fu un gesto lento e calcolato quello di Daphne Greengrass quando si voltò a guardarlo e nell’esatto momento in cui Ron incontrò il suo sguardo di ghiaccio desiderò che una voragine si aprisse sotto i suoi piedi e lo risucchiasse.

Avrebbe preferito di gran lunga una voragine alla sfuriata che Daphne stava per fargli.

Invece, sorprendentemente, la ragazza aprì le labbra sottili e perfette, articolando un suono neutro che, con un po’ di immaginazione, sarebbe potuto sembrare vagamente gentile.

“Si?” esclamò.

Ron sorrise appena, baldanzoso per il risultato ottenuto e le porse la mano.

“Ti andrebbe di venire a fare una passeggiata con me?” le chiese cercando di evitare ogni tipo di balbettio mentre le sue orecchie prendevano una vaga sfumatura di rosso.

Di nuovo, l’intero pubblico parve trattenere il fiato mentre lo sguardo glaciale della Greengrass lo perforava, ma, con grande sorpresa di tutti, Daphne accennò qualcosa di lontanamente simile ad un sorriso ed annuì appena.

“Certo” affermò con la sua solita sicurezza e afferrò la sua mano alzandosi dalla panca e affiancandolo.

Lui la guardò con un sorriso e lei rimase a guardarlo.

Chi la conosceva bene avrebbe potuto dire che c’era una strana luce nei suoi occhi quel giorno, un’emozione che era insolita mostrare.

“Madame” mormorò Ron ironicamente e lei sbuffò contrariata da quella patetica dimostrazione di galanteria e lo precedette di un passo.

Ron l’affiancò nuovamente qualche secondo dopo e continuarono a tenersi la mano mentre abbandonavano la sala affollata sotto lo sguardo scandalizzato di tutti i presenti.

“Lo sai che ti ammezzerò per questo, vero?” mormorò Daphne tra i denti, continuando a mantenere la sua compostezza e Ron si lasciò sfuggire un sorriso.

“Lo so” mormorò.

“E sarà una morte bellissima”.

 


Spazio autrice: Salve gente! Non vi trattengo in chiacchiere inutili per questa volta. Ci tengo solo a specificare che questa storia si è classificata terza nella sezione "Crack Pairing" del contest "Tutto l'amore che ho" indetto da PaytonSawyer, che ringrazio infinitamente.
Grazie per l'attenzione.

                                                                                                                       Alla prossima _EpicLoVe_
                                                                                     
  
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