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Autore: Nami88    16/03/2011    2 recensioni
PER LEGGERE L’ULTIMO EPISODIO DELLA TRILOGIA E’ NECESSARIO AVER LETTO I PRIMI DUE (O RISCHIATE DI NON SALTARCI FUORI ^_^ ).
Finalmente i Mugiwara si ritrovano dopo tre anni di separazione. Nami sembra serena e il suo ritorno sembra aver portato più felicità e sorrisi in tutti i membri della ciurma.
Quando finalmente tutto sembra pronto per un nuovo inizio insieme, il destino decide che non è ancora il momento: lancerà i suoi dadi ancora una volta, mettendo alla prova non solo Nami e Zoro ma anche un altro membro della ciurma in particolare.
Vi presento una nuova avventura dei Pirati di Cappello di Paglia: amore, amicizia, paura, sofferenza e tanta avventura.
Buona lettura!
Nota: ALCUNI DEI PERSONAGGI UTILIZZATI PER QUESTA FANFICTION NON SONO DI MIA PROPRIETÀ' MA VENGONO UTILIZZATI NEL RISPETTO DEL PROPRIETARIO E DEI RELATIVI COPYRIGHTS. ALTRI SONO INVENTATI E L'INTERA STORIA E' ORIGINALE, E FRUTTO DELLA FANTASIA.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALCUNI DEI PERSONAGGI  PRESENTI IN QUESTA FACFICTION NON SONO DI MIA PROPRIETA'
MA SONO UTILIZZATI
NEL RISPETTO DEL PROPRIETARIO E DEL RELATIVO COPYRIGHT.
ALTRI SONO INVENTATI.
LA STORIA E' DEL TUTTO ORIGINALE.






---A quindici giorni di navigazione da Coconut Village. Rotta verso le Isole Gogyò, dette Terre dei Quattro Elementi o Terre dei Quattro Dei.

« Mmm…Il tempo sta cambiando »
« Uh? Cosa dici Nami, c’è un sole meraviglioso! »
« So quello che dico Usop ».
« Sei fuori di testa ».
« Ti dico che è così! Voi comuni esseri umani non potete percepirlo ma io posso e ti dico che la temperatura si sta abbassando se pur impercettibilmente e anche l’umidità. C’è odore di…di pioggia, e forse di neve, nell’aria ».
« Questa è buona! Mi fai sbellicare Nami! ».
« Senti un po’ razza di citrullo perché non le fai tu le previsioni del tempo visto che sei così bravo?!?!? »
« Per la precisione, io non ho detto di essere bravo! Dico solo che non è possibile. Andiamo, ci saranno almeno quaranta gradi qui al sole. Mai visto un cielo così limpido e una brezza così leggera e rinfrescante! ».
« Io non mi sbaglio mai! »
« C’è sempre una prima volta »
« Non per me e non se parliamo di condizioni meteo »
« Lo vedremo! ».
« Ti costringerò a chiedermi scusa, vedrai! - rispose Nami minacciosa per poi diventare pensosa e preoccupata – Cambiamenti di temperatura così bruschi solitamente portano solo problemi. Sicuramente nulla di buono »
« Quanto sei tragica… » la canzonò Usop lanciando la lenza in mare.
Fortunatamente per lui arrivò Chopper a interrompere la conversazione, perché Nami aveva il gancio destro pronto a partire alle spalle del cecchino.

« Ehi ragazzi, che fate di bello? »
« Nulla Chopper, Nami farnetica »
« Io non farnetico affatto! »
« Eccome se lo fai: dice che verrà a nevicare! Roba da matti! ».
Chopper la guardò interrogativo.
« Nami, sei rossa in volto. Ti senti bene? »
« Sì certo, perché non dovrei? E’ solo colpa di Usop che mi fa innervosire »
« Forse hai preso un po’ troppo sole, fa caldo qui fuori » ipotizzò il dottore.
« La pelle perlata della mia dorata Nami si scotta facilmente » Sanji arrivò ad allietare il trio.
« Forse è meglio che rientri, in effetti mi gira un po’ la testa ».

----Il giorno successivo: ora di pranzo
« Venite a sedervi a tavola branco di zoticoni, il pranzo è pronto » disse Sanji dalla finestra mentre si toglieva il grembiule.
La ciurma si precipitò dentro come un branco di rinoceronti.
« Quando imparerete le buone maniere? »
« E tu quando la smetterai di fumare a tavola? – chiese Usop – Non mi sembra che questo faccia parte delle buone maniere ».
« Ti disturba? »
« Sì, molto »
« E da quando?!? »
« Basta voi due piantatela, ho già mal di testa non ho bisogno dei vostri battibecchi »
« Oh scusa dolce Nami » Sanji prese posto al tavolo.

« Sanji altra carne!!! ».
Sanji aspirò dalla sigaretta ignorando completamente il capitano.
« Dunque, stavo pensado…secondo voi quanto manca per arrivare alle Isole Gogyò? La nostra prima tappa nel nuovo mondo ».
« Sanjiii mi sentiiiii?!?! ».
« Più o meno una settimana di navigazione se tutto va come deve andare » rispose Nami con la testa fra le mani.
« Una settimana…che barba! E poi ho fame! »
« Rubber è il tempo che ci vuole, non possiamo mica accorciarlo! Ho capito che sei affamato, adesso ti servo subito ma dacci un taglio d’accordo? ».
« Non potresti costruire un motore Franky? »
« Non se ne parla nemmeno! Questa è una nave che va dove la porta il vento! Non dire stupidaggini Cappello di Paglia! ».
« Secondo voi – cominciò Brook – perché gli scagnozzi di Boogie Black non ci hanno seguito dopo la confusione che ha combinato Zoro? » sorseggiando il the. Zoro alzò un sopracciglio con sguardo irritato. Brook sobbalzò e subito si corresse.
« Yohohohohoho! Intendevo dire…beh insomma… »
« Sì, abbiamo capito Brook - sorrise Robin - In effetti la questione è strana. Perché mai un capitano con una nomea così misteriosa e al tempo stesso così dura non si prende la briga di inseguire chi gli ha sterminato mezza ciurma? Specialmente dopo aver scoperto che Rubber Cappello di Paglia è ad un passo da lui... ».
« Anche io non sono convinto » sospirò Sanji.
« Oh andiamo ragazzi, dovete sempre pensare in negativo? Probabilmente ha avuto paura del grande Usop e ha deciso di non cimentarsi in una battaglia. Mi sembra una spiegazione più che ragionevole » disse Usop annuendo con fierezza.
« Ti dispiace togliere il tuo piedaccio dal tavolo?!?!?! » urlò Sanji.
« Oh sì, scusami! ».
« A be dod bi ibborta diedde se dod ci - - - - aaahhh - - - - se dod gi isseguodo! »
« Rubber piantala di parlare a bocca piena!!! Quante volte te lo devo ripetere?!?!?!? »
« Sguda Dabi! – deglutendo – Volevo dire che a me non mi importa proprio un bel niente se non ci inseguono. Tanto meglioooo!!!! ».
« Sono d’accordo con Rubber! » esclamò Chopper.
« …Sarà, io non sono convinto » continuò Sanji.
« Zoro tu che ne pensi? » chiese Usop.
« Uh? »
« Ti ho chiesto: tu – che – cosa – ne – pensi??!? »
« Guarda che ho capito benissimo non sono mica stupido!!!! Io non penso niente ».
« Che novità! »
« Hai detto qualcosa?!? »
« No, testa di verza, non detto niente! »
« Meglio per te – ricomponendosi – Intendevo dire che per me è inutile porsi dei problemi. Se non ci inseguono meglio così, se lo faranno li affronteremo al momento opportuno. Non vedo dove sia il problema ».

Nami emise un gemito, sollevando il capo per appoggiarlo al muro.
« Nami ti senti bene? » chiese Robin.
« Ma sì sì sì certo – cercando di sorridere – Sono solo un po’ stanca! »
« Non ti credo » disse Chopper.
« No no, davvero ».
« Nami ti sforzi troppo su quei libri. Sei stata tutta la notte e tutta la mattina a controllare i libri di nautica e le carte geografiche, ti ho sentito parlare da sola mentre venivo a prendere un bicchiere d’acqua – disse Franky – Si può sapere cosa ti preoccupa? »
« Oh io stavo solo…beh, stavo cercando di capire a cosa è dovuto il cambiamento di tempo che incontreremo nel giro di un paio di giorni »
« Ancora con questa storia? » chiese Usop.
« Te l’ho già detto: io non mi sbaglio mai ».
« E’ vero la mia dolcissima Nami non si sbaglia mai ».
« Ti stai sforzando troppo – disse Chopper – Cerca di riposare oggi pomeriggio. D’accordo? »
« Veramente… »
« Nami… »
« No, mi dispiace ma non lo farò. Voglio capire ».
Zoro si alzò sbattendo la mano sul tavolo.
Nami capì immediatamente che quel gesto era rivolto a lei.
« Che vuoi? » chiese la rossa sul “chi-va-là”.
« Non sono d’accordo ».
« Eh? »
« Non ti permetto di continuare a trascurarti in questo modo »
« Zoro certo che sei strano da quando siamo ripartiti » disse Rubber ignaro.
« Io faccio quello che mi pare! E nessuno ha chiesto la tua opinione! »
« Se non vai a letto di tua spontanea volontà userò la forza »
« Oh ma che paura! »..
Zoro uscì dalla fila per andare da Nami; Nami capì le intenzioni e indietreggiò.
« Non ti avvicinare sai! »
Zoro pareva non sentire.
« Lasciami Zoro – l’aveva sollevata e Nami aveva cominciato a battere i pugni sulla schiena dello spadaccino. Quasi fosse una mosca a colpirlo, Zoro non si scompose e si avviò fuori dalla porta – Zoro lasciami! Non mi toccare, mettimi giù! So camminare da sola!!!! ».
Uscirono sotto gli sguardi attoniti dei compagni.
« Certo che Zoro…. » cominciò Chopper.
« ….sa essere convincente » concluse Usop.

----Due giorni dopo
« Che caldo…Sanji ti prego, dammi dell’altra limonata »
« Ne hai già bevuta una quantità assurda Usop. Finiscila o ti scoppierà la pancia »
« Ma ho sete… »
« Sembri Rubber quando fai così »
« Ehi, io non ti ho offeso! »
« Potresti cominciare con lo stare all’ombra, dentro o fuori non ha importanza, ci sono quaranta gradi ovunque accidenti » disse stropicciando la sigaretta nel posacenere.
« Sì e chi pensi baderà a pescare? »
« Per quello che peschi tu non cambierebbe niente »
« Eh no, ora basta! »
« Datti una calmata, stavo solo scherzando » riaccendendo una nuova sigaretta.
« Sarà meglio » disse Usop col broncio.
« Dovreste fare come me amici, io con mia riserva sempre fresca di cola mantengo una temperatura perfetta! »
« Quanto ti invidio Franky… ».

Robin si unì al gruppo di amici, radunati in giardino.
« Ciao Robiiiiin adorataaaa!!! Vieni, siediti accanto a me, ti ho tenuto il posticino all’ombra e ti ho preparato una bella tazza di caffè con gelato…beh, ormai solo caffè ».
« Grazie Sanji! – Robin si accomodò sotto l’albero e sospirò serena, accettando sempre volentieri una bella tazza di caffè – Non che non abbia fiducia in Nami ma davvero mi riesce difficile pensare che il tempo stia per cambiare all’improvviso con questo caldo ».
« A proposito – chiese Franky – Dov’è Nami? »
« Indovina ».
« Non dirmi che è ancora piegata sui libri! » esclamò Sanji indignato.
« Proprio così. Che ragazzina testarda » concluse Franky.
« Puoi dirlo forte – confermò l’archeologa - Ho provato a convincerla che si sta stancando troppo specialmente dopo il forte mal di testa che ha accusato in questi ultimi giorni ma non c’è stato niente da fare ».
« Ora la vado a prendere. Non può stare sempre a leggere e disegnare. Magari potrei attirarla con un bel gelato di quelli che le piacciono tanto »
« Non importa Sanji. C’è già qualcuno che sta provando a convincerla. Mi ha dato il cambio ».
Sanji grugnì.
« Solo Zoro potrebbe essere così stupido da tentare di convincerla in questi momenti: è alterata e le fa male la testa. In una parola, pazza isterica inavvicinabile » disse Usop.
« Sono tre parole » lo corresse Franky.
« Quello che è ».

---In camera delle ragazze
« Credevo fossi in biblioteca ».
« Non si bussa prima di entrare? ».
TOC TOC TOC: bussando contro la porta già chiusa alle sue spalle.
« Ma che spiritoso ».
« Non credi che dovresti riposarti? Te l’ho detto anche ieri »
« Io sto benissimo, volete lasciarmi in pace tutti quanti?! »
« Non stai bene: sarò stupido come dici tu ma non cieco. Il tuo equilibrio vacilla, probabilmente ti gira la testa. I tuoi movimenti sono impercettibilmente insicuri e tremuli, sei affaticata ».
« Ti ringrazio per questa esaustiva diagnosi ma sto benissimo ».
Zoro si avvicinò e si sedette sul letto a braccia conserte.
« Ti dispiacerebbe spiegarmi perché continui a leggere quelle carte e quei libri? »
« Ve l’ho già detto: il tempo sta per cambiare e non guardarmi in quel modo, non sono pazza……………non fare il sarcastico! C’è qualcosa nell’aria e sono preoccupata, voglio che siamo pronti. E’ il primo viaggio nel Nuovo Mondo e non so cosa aspettarmi ».
« Non puoi controllare tutto ».
« Ma posso prevenirlo. Non riesco a trovare una risposta plausibile per un cambiamento così brusco »
« Magari non c’è un perché… »
« C’è sempre un perché »
« Non stavolta forse ».
« Sto andando fuori di testa. Se riuscissi a capire in base a cosa c’è questa possibilità potrei prevenirlo, ma longitudine e latitudine non mi lasciano intuire niente di strano eppure conosco bene questo odore nell’aria. Non capisco » concluse sconsolata.
« Nami, ora basta ».
« No ».
Zoro si alzò.
« Si può sapere perché sei così cocciuta?! ».
« Se sei venuto qui per farmi la predica puoi anche andare »
« Non sono venuto per farti la predica. Stupida » ed uscì innervosito e frustrato.

Alcuni minuti più tardi, le riflessioni di Nami furono scosse da un brusco dondolio che fece cadere tutti i libri che Nami aveva sulla scrivania.
“Cosa sarà stato? Una secca?!”.
Era come se la nave avesse urtato qualcosa.
Sentì delle grida provenire dal giardino.
Corse fuori appoggiandosi barcollante alle pareti. Cosa stava accadendo? La nave aveva iniziato a dondolare bruscamente.
Cercò di aprire la porta per andare sul ponte ma appena girata il pomello, una violentissima folata di vento le strappò la porta dalle mani facendola sbattere ancor più violentemente contro il muro esterno.
Nami indietreggiò prontamente ma rimase interdetta. Cos’era? L’inferno forse?!
Il cielo si era oscurato.
“Oh no. Non era una secca, erano cavalloni che hanno colpito la chiglia!”.
Corse fuori dove fu travolta da violenti mulinelli di vento. Gli alberi in giardino erano completamente piegati dalla forza del vento, le aiuole erano ormai prive di fiori.
Nami si guardò attorno spaventata. Bisognava muoversi ma dov’erano tutti?!
Si sentì chiamare:
« Namiiiiii! Ehi Nami!!!! ».
Sembrava Usop ma la voce del vento ululava troppo forte e sollevava continui spruzzi d’acqua tanto che sembrava piovesse. Non riusciva a capire dove fosse Usop, la sua voce gli sembrava troppo lontana.
« Ehiiii!!! Nami sono quiii! Quassù!!!! ».
Nami alzò gli occhi verso il pennone.
« Cosa fai lassù?!?!?!? Scendi! E’ una tromba d’aria!!! Saremo fortunati se l’albero resterà in piedi! Scendi immediatamente! »
« Non ci penso nemmeno!!! – Usop era aggrappato all’albero maestro e cercava di recuperare una cima della vela maestra che si era slegata – Devo legare questa cima o possiamo dire addio alla nostra vela! ».
Il vento era troppo forte.
“Perché nessuno aiuta Usop?!”.
Nami si guardò intorno.
“Franky e Chopper al timone, bene”.
« Franky! Chopper! Lasciatelo lento! »
« Ma Nami! »
« Fate come vi dico! Se lo tenete fermo c’è il rischio che si rompa! Fidatevi! ».
E loro erano sistemati.

“Sanji e Robin, dove sono?!”.
Scrutò intorno a sé, rabbrividendo per il freddo. Li vide dalla finestra della cucina correre da una parte all’altra per prendere tutti i piatti e le altre stoviglie. Se si fosse rotto tutto avrebbero dovuto spendere una montagna di denaro per ricomprare tutte quelle cose.
« Oh no! » sentì la voce di Usop urlare.
“E adesso che c’è?!”.
La vela maestra si era completamente slegata da entrambi i tiranti e svolazzava violenta, rischiava di strapparsi ma quello che era peggio era che le cime che la tenevano legata sembravano fruste impazzite e Usop era in balia della tempesta e si teneva aggrappato all’albero come un gatto.
“Brook sarà dentro: potrebbe anche volare via…Dove diavolo sono Zoro e Rubber?!?!?! – non li vide e ringhiò - Ho capito, ci penso io!”.
« Arrivo Usop! »
« Nami! Ferma rischi di farti male! »
« Non dire cretinate! Per chi mi hai preso!?!? ».
Nami cominciò ad arrampicarsi a tratti ostacolata dal vento e affaticata.
“Tra pochissimo inizierà a piovere. Devo sbrigarmi! Questo vento è così freddo”.
Raggiunse Usop dalla parte opposta.
« Anche tu qui?! » chiese Usop sarcastico.
« Già, che coincidenza! » erano vicinissimi ma dovevano urlare per sentirsi.
« Dove cavolo sono Zoro e Rubber?!?! »
« Sulla cupola a tenere gli attrezzi! Zoro temeva che potessero volare giù e fare male a qualcuno! Rubber ha creato una specie di rete di gomma per tenerli fermi! Io ero con loro ma poi la vela si è slegata e sono sceso! ».
« Cerchiamo di prendere quelle cime! ».
Nami osservò la situazione.
« Nami! »
« Che c’è?! »
« Hai ragione! E’ una tromba d’aria! Il vento soffia con moto orario e in maniera regolare. Io mi butto al prossimo momento buono e afferro la cima di sinistra! Poi lancio la mia gancio-corda contro l’albero! ».
« Io non avrei saputo dirlo meglio!! E io cosa dovrei fare?!?!? »
« La stessa cosa! Poi ti prendo al volo con la gancio-corda! »
« Cosa?!?! Ma soffro di vertigini non posso lanciarmi nel vuoto! »
« Ma sei salita fin qui! Fidati! Andrà bene! Conosci questo tempo meglio di me! Osservalo e vai! ».
Nami ci pensò su alcuni secondi.
Analizzò la situazione.
La nave dondolava con un grosso colpo a destra e due più piccoli che si susseguivano veloci a sinistra e così via. Le folate di vento arrivavano sempre da sinistra e per ogni folata molto violenta ce n’era una molto più flebile e poi quasi nulla per poco più di una frazione di secondo.
« Usop! Dobbiamo saltare quando la nave viene fatta dondolare a sinistra! Così quando il vento spingerà le cime verso destra anche noi saremo spostati verso destra e riusciremo ad afferrarle, d’accordo?!?! ».
Usop annuì incerto.
« Ma non sei il grande Usop?!?! »
« Non so ancora volare! »
« E’ stata una tua idea! ».
« Diamoci una mossa! ».
Usop si voltò e attese il momento. Il cuore di Nami stava per uscirle dal petto dalla paura, figurarsi quello di Usop. Stava pregando che andasse come aveva programmato; come lei stessa affermava sovente, non si sbagliava mai ma non c’era un calcolo matematico questa volta. Era solo fortuna.
Usop esitò un secondo e poi, dopo aver annuito, si lanciò nel vuoto.
« Aaaaaahhhhhhh!!!!!!!!!!!!! ».
Nami chiuse gli occhi per non guardare.
« Nami! Ci sono! »
Li riaprì. La prima parte era fatta.
Dopo alcuni secondi che le parvero infiniti, Usop che veniva sballottato come una foglia finalmente riuscì a lanciare la gancio-corda ed aggrapparsi all’albero. Nami fu tremendamente felice e sollevata. Usop riuscì a trascinarvisi attaccato con immensa fatica poiché la vela faceva da mongolfiera e come un toro tirava dalla parte opposta: qui Nami ebbe la prova che in quei tre anni Usop era davvero cambiato e diventato più forte, anche se, inutile negarlo, un buona dose di fortuna aveva giocato la sua parte. Sperava di essere altrettanto fortunata.
« Sei stato bravissimo Usop!!! » disse affannata dal vento e dall’acqua gelida che la tempesta portava dal mare.
« Nami ora tocca a te, hai visto che avevi ragione!?!? Non ti sbagli mai! Coraggio! ».
“Tocca a me, oh mamma! Il vento non accenna a smettere! E mi gira la testa!”.
Si sentì chiamare di nuovo.
« Namiiii!!!! » .
Era Rubber che la salutava fiducioso dall’alto.
Nami guardò alcuni metri più in su.
“Rubber!”.
Zoro si affacciò. Fu sollevata nel vederlo.
« Non ti preoccupare!!!! – urlò Rubber – Se va male ti prendo io!!!!!!! ».
Nami sorrise incerta e annuì.
Respirò profondamente. Guardò di nuovo il nero del mare attorno a sé, il cielo grigio come il fumo di un comignolo. Non pioveva ma la tempesta sollevava così tanta acqua che la visibilità era ridotta e ormai era bagnata fino al midollo, i movimenti erano rigidi per il freddo.
Deglutì con tutta la sua forza e si gettò nel vuoto.
« Aaaaahhhh ma chi me l’ha fatto fareeeeee!!!!!!! ».
“Presa!”.
Prese la cima al volo e si sentì strattonare con il contraccolpo.
« Usop muovitiiii!! »
« Eccomi Nami! Resisti un secondo! »
“Forza Usop, sei il cecchino migliore del mondo. Concentrati!”.
Usop prese la mira ma non era facile con il continuo oscillamento della Sunny.
« Usooooooop!!!!!!! ».
“Arrivo Nami! Dammi un secondo – prendendo la mira – Ancora….un secondo……e……ora!!!”
Usop lanciò la gancio-corda che afferrò Nami con violenza ma in quel momento sarebbe stato peggio se non l’avesse presa affatto.
“Ce l’ho fatta!”.
Nami sospirò con un sorriso, completamente stanca ed esausta e ancora in balia della bufera ma almeno era certa che presto avrebbe rimesso i piedi a terra. Usop la tirò a sé e insieme legarono la vela maestra non solo con quelle due cime ma con due cavi d’acciaio speciali che Usop si era procurato prima di salire.

Poco più tardi, il vento calò drasticamente. La Sunny si tranquillizzò seppur fosse ancor indispettita dai cavalloni.
La situazione ora era affrontabile.
« Povera la mia piccola bambina, povera la mia Sunny. Stai bene piccola mia? Sì che stai bene ».
« Ehm…Franky?! » Chopper rimase basito.
« Che c’è?! Dopo un temporale come questo è il minimo che mi preoccupi per lei! ».

Usop e Nami scesero sul ponte dove Franky e Chopper li stavano già aspettando.
« Ragazzi state bene?! »
« Sì Chopper, non preoccuparti! »
« Supeeer!! ».
« Il grande Usop anche stavolta ha risolto la situazione! Ah ah ah ah! »
« Wow Usop, sei proprio il migliore! »
« Cosa vuoi che sia un po’ venticello per me! ».
Nami gli poggiò una mano sulla spalla. Usop si chiuse a riccio pensando che Nami stesse per rispondere al “grande” Usop  a suon di cazzotti e invece…
« Grazie Usop – sorrise – Sei stato grande, stavolta davvero! »
« Ehi amiciii! - Rubber e Zoro volarono giù dalla palestra - Nami! Usop! Siete stati grandiiii!!! Yuppiiiii! Tutto questo movimento mi ha fatto venire una gran fame! ».
« Tutto bene lassù? » chiese Nami.
Zoro annuì.
« Voi state bene? »
« Tutto bene ».
« Ragaziiiii!!! Yohohohoho! Scusate se non sono uscito ad aiutarvi ma temevo di volare via! Yohohohoho ».
« Sei scusato amico! L’importante è che stiamo tutti bene! Yeah! ».
« Meglio rientrare – suggerì Chopper ancora trasformato – Andiamo a vedere se Sanji e Robin hanno bisogno di una mano ».
« Ce la siamo cavata anche stavolta » soffiò Usop molle come una gelatina.
Di lì a poco iniziò a piovere.

Ciao a tutti! Finalmente ce l’ho fatta! Ho un ritardo imperdonabile ma sapeste la sfiga delle ultime due settimane: internet non funziona, pc bruciato, chiavetta bruciata……..grazie virus del cavolo!!! Avevo paura di aver perso tutto ma qualcosa sono riuscita a recuperare, ad esempio questo e la nuova storia che sto scrivendo. Per fortuna. Invece i primi due episodi sono svampati….ottimo.
Bene, comunque, diamo inizio alle danze! Questo è il primo capitolo che per la lunghezza fa per due quindi per oggi pubblico solo questo.
L’unica cosa che vorrei anticipare riguardo quest’ultimo episodio è che ha avuto una storia travagliata fin dall’inizio: è stato scritto, poi cancellato, poi riscritto poi cancellato di nuovo perchè mi faceva schifo, riscritto e ultra mega iper modificato. Poi c’è stata quella cosa del virus e finalmente eccoci qui pronti a dare fuoco alle polveri. Spero che per tanta fatica, perché davvero a scriverlo mi sono venuti i capelli dritti, ne varrà la pena.
Scusandomi per lo sfogo iniziale, vorrei solo dire che qui cambiamo aria: non sarà più esclusivamente incentrato su Zoro e Nami ma sarà una grande avventura che coinvolgerà più o meno tutta la ciurma, chi più o chi meno anche se ovviamente Zoro e Nami restano i protagonisti. Come dicevo nell’intro, sarà una storia d’amore sì ma anche di amicizia, affetto, paure, ansie….una nuova avventura a 360 gradi...

Ultimissima cosa: colonne sonore scelte per questo ultimo episodio le meravigliose “Here I am” di Bryan Adams e “Ahum” di Zucchero!

Buona lettura a tutti o almeno spero!!!
   
 
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