~Il cigno nero- non tutte le fiabe hanno un lieto fine
Quand'era
bambina si era sempre figurata un matrimonio in grande stile, pieno
di fate luccicante in graziose lanterne galleggianti e unicorni che
avrebbero trainato le carrozze degli invitati fino al grande castello
dove si sarebbe sposata con il suo principe azzurro.
Più i suoi
lunghi capelli corvini diventavano lunghi, però, più si rendeva
conto di quando assurdo fosse quel sogno- forse era diventata troppo
grande per desiderare unicorni, e troppo sensibile al pensiero di
piccole fatine chiuse in una lanterna solo per vanità umana.
Allora lo
scenario era cambiato: aveva all'incirca sedici anni quando, durante
le notti senza sonno, accucciata accanto al suo petto, si immaginava
avvolta in un abito bianco, un lungo strascico e il velo a nascondere
il rossore che, ne era certa, avrebbe reso il suo viso color cremisi.
Ci
sarebbero stati i loro parenti e gli amici più cari a regalar loro
sorrisi sinceri, seduti su seggiole semplici nel giardino di casa- e
nel laghetto avrebbero nuotato degli eleganti cigni candidi.
Tanti
bicchieri di champagne avrebbero volteggiato a mezz'aria, così che
nessuno ne rimanesse senza, e tutto, come per magia, sarebbe parso
incantato.
Così, il
suo sogno d'amore si sarebbe coronato, con un bel “e vissero felici
e contenti” stampato in corsivo sull'ultima pagina dell'album di
nozze.
Lo
specchietto che stringeva in mano si infranse cadendo a terra- e con
lui si disintegrarono anche le memorie di quei sogni passati. I sogni
di una ragazzina che ancora non aveva fatto i conti con la vita.
Guardò il
suo riflesso allo specchio. I lunghi capelli neri erano raccolti
sulla testa, e le mille mollette tiravano tanto da farla lacrimare.
Il vestito che avevano scelto per lei era svasato e senza strascico.
Il suo viso non era color cremisi- era rosso solo per il caldo.
Distolse lo
sguardo dal grande specchio. Le ragazze intorno a lei cinguettavano
su quanto fosse meravigliosa, quel giorno. Ragazze che a malapena
conosceva- non le amiche.
Con una
stretta al cuore pensò a Marietta, a Luna, persino a Hermione e a
Ginny.
Senza che
nessuno se ne accorgesse, asciugò una lacrima che lottava per cadere
da quegli occhi a mandorla che tanto lo avevano stregato, quando lei
non era altro che un'adolescente.
Percorse
l'altare con lo sguardo basso. L'odore di incenso in quella chiesetta
di campagna le faceva vorticare la testa- sarebbe caduta, ne era
certa.
Guardò
quello che, di lì a poco, sarebbe diventato il suo compagno per la
vita. Sorrise lievemente- in fin dei conti, non poteva certo dire di
non amarlo.
«Vuoi tu,
Cho, prendere il presente Lucas come tuo legittimo sposo?».
In un
sussurro: «Sì, lo voglio».
Al
ricevimento, in quel ristorante rustico immerso nel verde, nulla era
incantato- e questo non era dovuto solo all'assenza di magia.
Stretta fra
le braccia forti del marito, non poté non notare che l'unica ombra
dei suoi sogni era quel cigno nero che nuotava solitario nel piccolo
laghetto a pochi passi da lei- come un inquietante riflesso in tre
dimensioni.
Non
tutte le storie hanno un lieto fine, piccola Cho.
Finalmente l'ho partorita, e devo dire che ne sono abbastanza orgogliosa- in questo periodo sono talmente felice da essere costantemente ispirata a far qualcosa.
Cho (purtroppo) non è un personaggio popolare, né nel fanwriting né per gli amanti dei libri e basta, però io l'ho sempre amata. Ha questa fragilità che mi affascina un sacco.
In questa FanFiction ho voluto che, dopo la guerra, abbandonasse per sempre il mondo dei maghi, sposandosi con un babbano che non sa nulla di lei, ma che, forse, la potrà rendere felice, lontana dai ricordi di Cedric.
L'ho scritta, seppur in modo inconscio, un po' come se fosse una fiaba- che, disgraziatamente, non ha avuto un lieto fine.
Mi sono commossa da sola nello scrivere la cosa del cigno. Visto che + il suo animale, volevo che la rispecchiasse nella buona e nella cattiva sorte.
Spero che vi sia piaciuta- aspetto con ansia le vostre recensioni, se troverete il tempo per lasciarne!
Un bacio,
Minnie