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Autore: Rayleigh    19/03/2011    18 recensioni
Come sarebbe la vita di tutti i giorni se... foste piccoli come una formica? Costretti a vivere una vita fra mille pericoli, avvenuture e, perché no, anche un pizzico di divertimento?? Potrete scoprirlo leggendo questa storia, nella quale sono raccontate le avventure quotidiane di Sandro, il nostro "piccolo" (è davvero il caso di dirlo xDxD) protagonista che, con una dose non indifferente di ironia, cerca di guardare con il sorriso ad una vita rischiosissima per via del suo essere minuscolo... come un insettino =DDD
Dal testo:
"Ebbene sì. Il mio nome è Sandro, e... beh, purtroppo, come immagino sia abbastanza chiaro, le mie dimensioni non sono molto... normali. Infatti (ahimé), purtroppo sono piccolo proprio come una formica."
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA VITA DA FORMICA


 

 

«Sara!! Ricordati di svegliare tuo fratello!!»
«Sì, ci sto andando... un attimo...»
«E digli che se non si sbriga si raffredda il latte!»
«Sì, sì...»
«Ah, l'ultima cosa...»
«Hm?»
«Stai attenta... a non schiacciarlo!»

Ebbene sì. Il mio nome è Sandro, e... beh, purtroppo, come immagino sia abbastanza chiaro, le mie dimensioni non sono molto... normali. Infatti (ahimé), purtroppo sono piccolo proprio come una formica.
«Sandro? Sandro?? Alzati, su!», mi diceva mia sorella in continuazione.
«E va bene, un attimo...»
E così, mi alzo. Uff, già, purtroppo, le difficoltà iniziano: scendere dal letto lungo le coperte forse può anche essere facile, ma farsi almeno 2 km fino alle scale per scendere in cucina... beh, di prima mattina, non è certo il massimo!!
Non sono quel tipo di persone che adora fare jogging all'alba...

E così, armato sicuramente di una dose non indifferente di buona volontà... mi alzo e cerco di dirigermi verso le scale. Ma mai che quella strana cosa che si chiama "buona stella" sia rivolta verso di me!! A parte il fatto che arrivo stanco morto... chi ce la fa, cascando dal sonno, a scendere tutte quelle scale? Io no, sicuramente.

Ma, per una volta, la buona sorte mi guarda... e mi sorride, almeno: un po' più lontano rispetto a me, vedo sul pavimento una mosca.
«Non si dispiacerà se... le chiedo un passaggio per il pianterreno, spero!», mi dico con, finalmente, un po' di contentezza.
Ma è evidente che io non sono fatto per la buona sorte: improvvisamente si apre la porta del bagno, esce mia sorella e... SCIAFF!!, con un piede schiaccia completamente quella mosca.

Poverina, sicuramente, ma in quel momento, più che essere dispiaciuto per lei, sono seccato per il fatto di aver perso un passaggio facile facile.
E quindi, con il malumore che inizia qua e finisce su Nettuno, uno alla volta, devo scendere tutti quegli infernali gradini.

Alla fine, probabilmente più morto che vivo, riesco ad arrivare al termine di quella tribolazione... terribile, almeno a quello che provavo.
Mi trovavo quindi sul pavimento della cucina, e, davanti a me, il gigantesco tavolo sul quale sono pronte... le nostre colazioni. Almeno, arrivato a questo punto, diventa un po' più semplice: basta farmi notare da mia madre, che subito lei mi prende con una mano, e mi poggia sul tavolo.

«Oh, almeno adesso posso risposarmi un po'... non i sento nemmeno più le gambe», logicamente, inveivo.
Ma mi sa... che per riposarmi non ci saranno tanti problemi, a per rifocillarmi sì!: la tazza del latte... è grande quanto una piscina olimpionica!! Non sarà tanto facile, fare colazione... a mio avviso.

«E la giornata è appena cominciata...», mi dico...

  
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