UNA VITA DA FORMICA
Capitolo 2
Già, la giornata è appena cominciata... e non è certamente cominciata bene!! Beh, come al solito, dopotutto...
Davanti a me, quell'enorme tazza di latte... bah, facciamo come sempre!
Una bella rincorsa e SPLASH!, mi ci tuffo dentro. Un po' caldo, ma comunque sopportabile; e così inizio a berne un po'.
«Com'è, buono?», chiede mia madre.
«Sì... uhm... diciamo che forse doveva essere un po' più freddo la prossima volta!»
Intanto, scende mia sorella dal piano superiore:
«Ehilà, Sandro! Hai bevuto tutto il latte?»
«Cos'è, una battuta?», le rispondevo io che, come già si è ben capito, non ero dell'umore giusto per fare battute.
Mia sorella, allora, con due dita mi prende e mi solleva... proprio mentre stavo continuando a bere.
«È meglio se ti vesti se non vogliamo fare tardi, fra un po' dobbiamo andare a scuola.»
«Beh, accompagnami in bagno, no?»
E così fece: sempre trasportandomi in mano, entrò in bagno e mi lasciò sul lavandino, appoggiandomi accanto i vestiti puliti.
E lì... ouff!!, comincia una delle tante odissee.
Mia sorella fa scorrere l'acqua, e per me lavarmi è quasi come... andare a mare! Ovviamente, mentre mi lavo mia sorella va via, quindi devo fare tutto da solo: non c'è che dire, davvero il massimo, per me!
Quando ho finito di lavarmi, dopo un bel "bagno"... a nuoto raggiungo il bordo del lavandino. Qui, posso (finalmente) riposarmi un po', e asciugarmi con il gigantesco asciugamani appoggiato là accanto. E, infine, posso vestirmi... e chiamare mia sorella, per farmi venire a prendere.
«Mi raccomando, fate attenzione, voi due!!», avverte mia madre.
«Stai tranquilla, ma'... sto attenta io a Sandro!», rassicura mia sorella.
E così, mi prende, e mi infila velocemente nella tasca destra dei pantaloni, dove neanche a dirlo... "respirare" è qualcosa di trascendentale. Ma che potevo farci, è l'unico modo per andare a scuola senza che lei debba tenermi in mano tutto il tempo... e senza il rischio di perdermi!
Così, mia sorella esce di casa, e andiamo alla fermata dell'autobus. Tuttavia, quasi come accade sempre per ogni tipo di autobus, i giorni in cui passava puntualmente si potevano contare sulle dita di una mano. Quindi io, che già malsopportavo quella situazione... dovetti continuare a malsopportarla ancora maggiormente.
Già, per chi pensava che il peggio fosse appena passato, non sa ancora cosa mi aspetta nel resto della giornata...