Prologo
Jackie
guardò giù e vide il vuoto.
Un
piccolo sorriso comparve sulle sue labbra.
Rassegnazione.
Non
c'erano altre soluzioni, quello era l'unico modo per mettere fine
alla sua tormentata ed inutile esistenza.
Jackie
tirava avanti solo per pura forza di volontà. Forza che, ahimè,
ormai non le bastava più.
Che
senso aveva vivere ormai?
Jackie
aveva undici anni, quando il suo mondo era iniziato a crollare.
Undici
anni di felicità, affetto e spensieratezza.
Fino
a quella mattina, quando una dannata lettera aveva sconvolto il suo
piccolo universo felice.
Aveva
una mamma e un papà che le volevano bene, che si amavano, e viveva
con loro in una piccola casetta sulla costa meridionale inglese.
Era
stato suo padre il primo a leggere quel pezzo di pergamena. Era
rimasto per qualche minuto immobile, sconvolto, poi aveva passato il
foglio alla moglie, sotto lo sguardo preoccupato di Jackie.
In
seguito erano iniziate le liti, poi i lunghi periodi di silenzio, ma
Jackie ancora non capiva, non sapeva perchè i suoi genitori, un
tempo così innamorati, avevano iniziato a non parlarsi più.
Poi,
una mattina di fine luglio, una signora anziana con una strana veste
aveva fatto la sua comparsa alla porta di casa Holland.
Ed
era stato in quell'occasione che Jackie aveva capito: lei era una
strega.
Era
successo tutto così in fretta.
Sua
madre che urlava contro suo padre ancora più frequentemente, mentre
Jackie piangeva sotto il letto di camera sua. Suo padre che non la
guardava più in faccia e che durante le liti con la moglie gridava
che quel “mostro” non era sua figlia.
Era
arrivato il primo di Settembre e Jackie era partita finalmente verso
quel mondo nuovo, lasciandosi alle spalle le macerie della sua vita
passata, un tempo perfetta.
Sul
treno, che aveva raggiunto da sola con non poche difficoltà, si era
barricata in uno scompartimento vuoto.
Aveva
passato il viaggio così, da sola, raggomitolata vicino al
finestrino, finché un bambino non aveva aperto la porta,
domandandole se poteva rimanere.
Jackie
lo aveva cacciato via in malo modo.
Perchè
lei era un mostro e i mostri non potevano avere amici.
Era
stata indimenticabile la prima vista del castello, così grande.
Così
immenso.
Jackie
si era sentita minuscola in confronto, e ancora più insignificante
di quello che già era.
Poco
dopo, attraversato il lago, era venuta a sapere che ci sarebbe stato
una specie di “smistamento”, dove un cappello magico avrebbe
collocato i nuovi venuti nelle quattro casate della scuola.
Terrorizzata,
aveva visto molti dei suoi compagni venire chiamati e poi indirizzati
verso la loro nuova casa.
“Holland,
Jackie” aveva gridato poi la donna che li aveva accolti al
castello.
Jackie
aveva barcollato tremando verso lo sgabello con sopra il Cappello
Parlante, impaurita dai numerosi occhi puntati su di lei
“Oh,
bambina, vedo tante cose dentro di te. Sei infelice ed hai davvero
poca stima di tè stessa. Staresti bene a Tassorosso, ma.. oh, sì
sì.. Meglio... SERPEVERDE!”
E
così erano iniziati i suoi anni all'interno della Scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts.
Jackie
passava le giornate tra le lezioni e il suo dormitorio, isolata da
tutti, isolata dal mondo.
Dopo
qualche tempo, i suoi compagni avevano smesso di parlarle, ormai
stufi di cercare di far amicizia con una ragazzina che non ne aveva
la ben che minima intenzione.
Perchè
Jackie era un mostro e i mostri non potevano avere amici.
A
scuola, Jackie aveva voti bassissimi: le materie non la
interessavano, non si applicava, eppure alla fine dell'anno aveva
scoperto di essere stata promossa.
Finito
il suo primo anno scolastico, Jackie era tornata a casa.
Ad
attenderla vi era solo il padre, che l'aveva informata della
separazione appena effettuata con la madre.
Così
era passata anche quell'estate, fra gli insulti dei genitori e la
consapevolezza di essere la causa della loro separazione.
Perchè
Jackie era un mostro e i mostri, si sa, non fanno altro che
distruggere.
Al
suo terzo anno, Jackie era stata informata del loro divorzio e del
temporaneo affidamento ad un centro di accoglienza per minori.
A
quattordici anni, invece, aveva smesso di mangiare, limitandosi a
qualche pezzo di pane solo in casi estremi.
Jackie
era depressa, ma nessuno sembrava accorgersene. Aveva quindici anni,
ma pesava a malapena 35 Kg.
Un
anno dopo, aveva iniziato ad assumere droghe, gli unici mezzi che le
permettevano di estraniarsi dal mondo e smettere di soffrire.
Ma
le droghe non duravano in eterno e Jackie aveva trovato una nuova
valvola di sfogo nel dolore fisico.
Innumerevoli
erano le incisioni che quotidianamente s'infliggeva sulle braccia e
il resto del corpo.
E
a diciassette anni, dopo sei anni d'inferno, Jackie aveva capito che
l'unico modo per poter andare avanti era mettere un fine alla propria
vita corporea, che ormai non aveva più un senso.
Perchè
Jackie è un mostro e i mostri non hanno il diritto di vivere.
Jackie
gettò un ultimo sguardo al cortile sottostante la torre di
Astronomia.
Poi
chiuse gli occhi e fece un passo in avanti.
SPAZIO AUTRICE:
Salve
a tutti! Sono sempre qui a rompervi le scatole! Per chi già mi
conosce, vorrei scusarmi per la mia scomparsa da questo sito,
perchè con le mie due storie già in corso avevo promesso
aggiornamenti costanti, che invece non ci sono stati.
La colpa è tutta del mio computer preistorico, che mi ha
abbandonato da un bel po' con dentro tutti i capitoli che avevo
già scritto delle altre storie... Inoltre la 5° superiore mi
sta uccidendo, e le poche volte che ho del tempo libero riesco a
malapena a buttar giù qualche riga...
Ma ora sono tornata, con una nuova storia per altro... Abbastanza
drammatica, lo ammetto. Ma Jackie è nata così, durante
un'ora di calcolo combinatorio, mentre il mio professore spiegava le
variabili aleatorie e i vari teoriemi(di cui, per altro, non ci capisco
nulla XD).
E' un personaggio abbastanza difficile, spero sia riuscito il mio
tentativo di spiegare la situazione di Jackie prima del coma. Nel
caso, per ogni vostro dubbio o correzione, ci sono le recesioni a cui
rispondo sempre molto volentieri! :)
Ora non voglio svelare nulla, ma vi assicuro che solo il prologo ha
questo carattere tragico. Dal prossimo capitolo in poi le cose si
faranno un po' più leggere, fino ad arrivare delle volte al
comico. Per questo fra i generi ho aggiunto anche il comico.
Ma questo si capirà in seguito!
La storia di Jackie è ambientata nella nuova generazione e
questo è un fattore molto importante per lo sviluppo della
vicenda. State tranquilli, i Weasley-Potter faranno la loro comparsa.
Eccome se la faranno!
Il titolo è volutamente ispirato al magnifico album degli Skillet (che io personalemente adoro<3)
Se siete arrivati a leggere fino a qui, vi ringrazio moltissimo della vostra attenzione!
Al prossimo aggiornamento, che avverrà sabato prossimo (o domenica, dipende dalla settimana!)
Nana_Bianca