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Autore: Erin_Prince    20/03/2011    3 recensioni
La mia prima FF...E' il quinto anno ad Hogwarts e la Umbridge richiede la presenza della sua assistente per il lavoro che deve svolgere...
Dal Capitolo2
Marzia Roberts????Quella è Marzia Roberts???la mente di Severus Piton fece uno sforzo per auto controllarsi: la sua ex-alunna era l'assistente della donna-confetto.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Buonaseraaaa!!!Spero che il vostro week end sia stato più rilassante del mio!!!!Ecco il ventesimo capitolo!!!!!Come sempre, ringrazio le belle gioie che hanno lasciato una recensione!!!!!!!Alla prossima.....Siamo vicinissimi alla fine!!!!!

Un bacio

Erin.

 

CAPITOLO20

La finestra del salotto era aperta, il rumore delle strade londinesi entrava nell'appartamento di Marzia, seduta sul divano con una scatola vicino e una pergamena in mano. Quella non era una scatola, era la scatola, quella che conteneva tutte le lettere che Severus le aveva spedito nei lunghi mesi in cui non si erano visti. La giovane donna stava leggendo l'ultima arrivata, datata 3 giorni prima: il traffico postale era controllato, ma Severus aveva i suoi metodi per farle arrivare le lettere senza essere intercettato. Marzia sorrise, leggendo una frase, immaginando la scena se fosse stato lui a dirle quelle parole, con il suo tono ironico.

Ripiegò con cura il foglio, lo rimise dentro la busta e poi dentro la scatola.

Guardò la London Eye in lontananza, illuminata nell'oscurità della notte. Il suono delle risate dei passanti la portò a pensare ad un mondo magico privo di complicazioni, privo di dolore, senza guerra e senza Voledemort.

Scrollando la testa, come per smettere di pensare ad una tale utopia, si alzò, diretta in cucina.

-Marzia!Marzia!-

La voce di Hortensia, squillante e preoccupata insieme, la fecero voltare verso il salotto.

-Hortensia...Cosa..?-

-Andiamo, Ninfadora mi ha chiamata...Hogwarts..- ma non finì la frase.

Un tuffo al cuore.

-Hogwarts...Cosa?-

-Ha detto che stanno andando tutti là, li hanno chiamati, stanno chiamando tutti per combattere..-

-Combattere..?-

Severus..Oh merda! e lui come...Da che parte...

Doveva andare subito, doveva vederlo.

-Andiamo!- si mise una felpa, dei jeans e un paio di sneaker.

Si Materializzarono insieme in un pub.

La Testa di Porco.

C'era un sacco di gente, tutti ex studenti, pronti a combattere il male, a combattere Voldemort.

Che situazione...i pensieri di Marzia erano tutti per Severus. Non sapeva cosa stesse facendo, non sapeva dove fosse, non sapeva niente.

Attraversarono un corridoio di un quadro, Marzia non ebbe tempo di chiedersi come fosse possibile.

Hortensia e lei sbucarono nella Stanza delle Necessità, gremita di studenti di tutte le Case, tranne Serpeverde. Vide Potter e i suoi due amici inseparabili, sembravano provati, stanchi, ma una luce strana brillava nei loro occhi. Il ragazzo parlava di un piano, ma Marzia non riusciva a capire niente, era troppo distante.

-Hortensia, io devo andare da lui...-

-Cosa?Sei..- l'amica la guardò -Si, hai ragione...Vai..Ma fai attenzione!-.

Nella bolgia generale, Marzia sgusciò fuori dalla Stanza, scivolò lungo i corridoi bui, evitò i Carrow, la Mc.Granitt e tutti gli altri. Arrivò davanti al gargoyle con il cuore che le batteva all'impazzata.

Doveva sapere, doveva assicurarsi che lui fosse lì... e che fosse vivo.

Salì le scale di corsa, entrò nello studio di Severus.

Era seduto alla scrivania.

-Roberts?- il volto pallido si illuminò di un mezzo sorriso, i suoi occhi neri si accesero.

-Severus...ci sono un sacco di studenti..-

-Lo so..-

-Ma tu, ora...Come fai..- Marzia era sull'orlo di una crisi di nervi: stava per scoppiare, non poteva reggere ancora a lungo.

-In qualche modo si risolverà..-

-In che modo?-

-Non lo so, non lo sapremo finchè non sarà tutto finito.-.

Si alzò e le andò incontro.

-Ti devo dire una cosa prima di lasciarti.-.

-Lasciarmi...?- Marzia non capiva.

-Non posso certo combattere dalla vostra parte..-

-Cosa ti interessa ancora?Ormai i tuoi compiti li hai portati a termine, non..-

-Marzia.- disse, deciso.

Lei tacque.

-Ti devo dire perché ho ucciso Silente, te lo devo dire.. -

-Me lo chiedo da un anno...-

-Me l'ha ordinato lui, sapeva di stare per morire, mi ha fatto giurare di ucciderlo..-

-No...-

-Si invece.-.

-Lo sapevo che c'era qualcosa sotto...- disse, sorridendo.

Il mago si rivolse verso la porta, come per andarsene.

Severus...Marzia strinse gli occhi, cercando di non far scappare le lacrime...Severus..

Non ci riuscì.

Una lacrima solitaria scese dalle sue ciglia, subito seguita da un'altra.

Severus si voltò, fermo sulla soglia. Con una fitta al cuore, guardò la giovane donna che amava, l'unica che gli avesse creduto, guardò i suoi lineamenti, i suoi occhi, carichi di lacrime.

Severus, per Merlino, abbracciala, baciala, fai qualcosa!!

Devo andare... la sua razionalità cercò di riportarlo alla missione che aveva da compierre.

Vai, maledizione!Forse è l'ultima volta che la puoi stringere tra le braccia.

L'uomo si mosse, la abbracciò, forte.

-Severus...- sussurrò lei.

-Marzia...- le asciugò la lacrima con un dito.

-Dimmi che non...-

-Non posso assicurarti niente..lo sai..-

Un'altra lacrima scese lungo le guance della giovane donna, sempre stretta tra le braccia del mago.

Restarono così, in silenzio, per un tempo indeterminato fino a che Severus non si scostò, tenendosi il braccio sinistro.

-Non dirmelo...-

-Devo andare...Potter...Devo fare l'ultima cosa..cercherò di trovarti al più presto..- disse lui, guardandola negli occhi. -Non fare scemate, Roberts, non provare a seguirmi, non venirmi dietro, non...-

-Ho capito- disse lei, sforzandosi per sorridere -Non sono stupida..-

-Lo so..- disse, baciandola.

Le loro labbra si unirono, come se non volessero mai staccarsi, come se volessero continuare a sentirsi, come se non riuscissero ad accettare il fatto che, forse, non si sarebbero mai più incontrate.

-Marzia, devo andare..-

-Si, va bene...- disse lei, baciandolo ancora.

Severus sparì,oltre la porta del suo studio, rivolgendole un ultimo sguardo.

E Marzia rimase lì, nello studio del Preside.

No, come faccio a stare qui, come faccio a non fare niente...

Si mosse e scese nei corridoi. Non molto tempo dopo sentì delle urla. Andò in quella direzione, i quadri erano in agitazione, vide alcuni studenti, si fermò nell'ombra di un'armatura.

-Codardo!CODARDO!- la professoressa Mc.Granitt stava sbraitando contro qualcuno, e Marzia sapeva perfettamente a chi erano rivolte quelle urla cariche di rabbia. 

  
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