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Autore: Iva27    21/03/2011    3 recensioni
Uomini alle prese con le faccende domestiche!!!
come se la caverà Remus col suo piccolo Teddy?
Ricordi dal sapore agrodolce farciranno questa storia, arrivata sesta al contest di Robinki!!!
grazie a chiunque la legga!!!!
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Teddy Lupin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'I miei malandrini'
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Informazione gratuita: quando il testo è in blu Remus sta ricordando episodi passati!

E adesso vi lascio alla storia. Spero possa piacervi!!

Ecco il bellissimo banner: 

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La vendetta è un piatto da gustare bagnato!!!


Cullai tra le mie braccia il mio bellissimo bambino che rideva per le boccacce che gli facevo.

-Ma di chi è questo bel bimbo??? Di chi è questo angioletto???- gli chiesi facendogli il solletico.

La sua risata era una cosa magnifica, mi faceva sentire bene.

Così bene come mi ero sentito solo nel passato con i miei 3 migliori amici.

Smisi di fargli il solletico intristito e Teddy mi guardò confuso con i suoi enormi occhioni blu.

I capelli, che poco fa erano rossi, divennero blu elettrico mentre mi fissava come avrebbe fatto sua madre.

Uno sguardo che mi chiedeva “perché hai smesso?”.

Lo abbracciai stringendo a me mio figlio! Mi sembrava ancora strano pensarci. Già! Quello era mio figlio.

Con la mente ripensai alle tante volte che con i Malandrini avevamo pensato al futuro. O per lo più facevano battute su di me.


-Mi sa che tra noi l'unico che si sposerà e sarà sia un buon padre che un buon marito sicuramente sarà Remus. È il più serio di tutti!- aveva detto Peter sorridente.

-Così mi offendi Pete. Io sarò un marito bravissimo. E mia moglie sarà così contenta di avermi accanto che mi costruirà statue d'oro e d'argento!- disse James ostentando superiorità.

-Certo Ramoso. Cantatela da solo. Dovrai strisciare molto anche solo per aver la speranza di stringere la mano a Evans- lo schernì Sirius.


E come dimenticare il giorno in cui ci venne a dire che inaspettatamente sarebbe diventato lui padre per primo.


-Ragazzi, ho una cosa da dirvi. È una cosa sconvolgente, una cosa inaspettata, una cosa che investirà la nostra vita come un uragano stravolgendola completamente- disse con voce grave. Noi ci avvicinammo tutti decisamente preoccupati. Pensavamo il peggio, con tutto quello che purtroppo stava succedendo in quel periodo.

-Spara Ramoso prima che muoio di crepacuore- gli dissi.

-Io e Lily aspettiamo un bambino!- rispose lui tutto d'un fiato. E poi ci guardò.

Aspettava una risposta, una nostra reazione.

Forse una qualche conferma, non so. Ma vidi il suo sorriso felice risplendere prima che fosse sommerso da Sirius che tentava di strozzarlo.

-E bravo il nostro Ramoso!!!- gridava felice. Anche io mi unii all'abbraccio stritolandolo più che potevo.

-Congratulazioni nuovo papà- scherzai.

-Già- disse Peter scambiando il cinque con James. Lui ci guardò sull'orlo della felicità assoluta, aveva persino uno sguardo commosso.

-Non pensavo fosse possibile provare così gioia in un momento come questo. E non avete idea di quanto sono felice di condividerlo con voi- e ci abbracciò di nuovo.


E poi pensai a quanto li avrei voluti vicini. A quanto avrei voluto dire subito a Sirius e James che anche io sarei diventato padre. Che il mio piccolo sarebbe stato meraviglioso.

Che avrei avuto un figlio!

Ritornai al presente e guardai Teddy che, non avendo più lo svago che gli proponevo, tentava di fare qualcosa. Aveva appena tre mesi ma era già terribile.

I capelli divennero arancioni e mi guardò con gli occhioni spalancati e muovendo per quanto gli era possibili gli arti.

-Su Teddy, che problema c'è? Va tutto bene. C'è qui papà che ti culla!- e iniziai a cullarlo dolcemente.

Lui smise di agitarsi e mi guardò fisso. Divenne piano piano tutto rosso e si accigliò, come se stesse pensando intensamente a qualcosa.

Lo guardai incuriosito fino a quando non capì.

E poi la puzza mi raggiunse.

Arricciando il naso mio malgrado continuai a cullare il mio angioletto e mi avviai verso il bagno.

Mi sedetti sulla tavoletta del water e aprì l'acqua del lavandino perché si riscaldasse. Poi iniziai a sbottonare la tutina di Teddy.

Lui, tutto felice perché gli piaceva molto l'acqua, ricominciò ad agitarsi.

-Piccolo stai un attimo fermo- dissi disperato mentre tentavo di tenerlo fermo, di non farlo scoppiare a piangere e di togliergli il pannolino nello stesso momento.

Non potete immaginare la puzza e ciò che trovai in quel pannolino.

Anzi, ve lo lascio solo immaginare. Tentai di chiuderlo con una mano mentre tenevo Teddy disteso sul mio braccio sinistro e il mio dolce angioletto pensò bene di tirargli un calcio.

Prima di poter fare qualcosa il pannolino cadde aperto sul tappeto sporcando sia quello che il pavimento. Sbuffando pensai che era meglio pulire Teddy prima di fare qualsiasi altra cose e allora lo lavai per bene. Messo il pannolino e il borotalco, chiusi la tutina e lo cullai per farlo addormentare.

E poi, con mio profondo orrore, dovetti andare in bagno a riparare il disastro combinato.

Mi tappai il naso entrando e poi presi la carta igienica tentando di raccogliere ciò che c'era nel pavimento. Gettai tutto nel water e con una certa difficoltà staccai il pannolino dal tappeto. Appoggiai il primo un attimo sul bordo del water e poi presi il tappeto e lo infilai direttamente nella lavatrice.

Aggiunsi una bella dose generoso di detersivo nel cestello e mentre la lavatrice si avviava mi accorsi quasi in tempo che il pannolino stava cadendo nel water. Lasciai andare subito il detersivo sulla lavatrice e riuscì a prenderlo prima di fargli fare un volo con disastro dentro la tazza.

Poi mi voltai verso la lavatrice scoprendo che il detersivo era caduto e stava finendo tutto nello sportello e per terra. Lo presi subito e chiusi il tappo.

Poi guardai la lavatrice preoccupato.

Era già partita. Quanto detersivo in più poteva essere caduto?

Non poi così tanto, vero?

Andai al gabinetto, tirai lo sciacquone e pulì accuratamente la tazza come al solito. Poi andai in cucina a gettare il pannolino nella spazzatura.

Dopo averlo fatto diedi un attimo un'occhiata a Teddy, giusto per assicurarmi che non si era svegliato.

E poi tornai in bagno.

La lavatrice faceva uno strano rumore. Guardai l'oblò. Era bianco per la schiuma, ma infondo non sembrava preoccupante la situazione.

Quindi tranquillamente presi uno straccio e iniziai a togliere il detersivo per terra. Ci vollero un bel po' di “asciuga, strizza, togli il sapone e ripassa” per riuscire a pulire tutto. Inoltre presi poi il detersivo igienizzante per i pavimenti ed iniziai a lavare tutto per terra.

In genere non le facevo a mano queste cose. Anzi, a dire la verità mi era capitato pochissime volte di pulire. Dora pensava fosse una sua responsabilità pulire casa.

E in genere protestava a piena voce se osavo aiutarla.

Ma io le sapevo fare le cose a differenza dei miei amici. Pensai sorridendo ai vari aneddoti che potevo ricordare su James, Sirius e Peter.

Per esempio James. Ok, mi era caduto il pannolino e avevo dovuto pulire un sacco di cose. Ma mi ricordo James la prima volta che era rimasto da solo con Harry.


-Si piccolo, oggi starai solo con noi maschi! Non sei contento?- gli domandò James, come se quel piccolo bambino di un mese potesse davvero capire.

E per tutta risposta lui iniziò a piangere.

Invece di prenderlo in braccio e cullarlo James si voltò verso noi tre.

-Perché piange? Pensate si sia fatto male? Come? Cosa dobbiamo fare? Lo dobbiamo portare subito al San Mungo!!!!- diceva spaventato.

Sirius l'aveva fermato posandogli le mani sulle spalle e sorridendo.

-Ehi grande padre, calmati. Prova a prenderlo in braccio magari- gli propose.

James lo prese in braccio e il piccolo Harry subito smise di piangere, guardando il padre con sguardo fisso e curioso.

-Non è la cosa più bella che abbiate mai visto?- disse con una calma e tranquillità incredibile visto il momento di panico avuto poco prima.

Sorridemmo tutti vedendolo sciogliersi come neve al sole davanti allo sguardo del suo piccolo.

Fino a quando non riprese a piangere.

-Che facciamo? Che facciamo???- chiedeva lui disperato.

-Forse a fame?- proposi tentando di calmarlo.

-Giusto, andiamo a fare la pappa al mio piccolo- esultò tutto contento lui.

E non vi raccontò cosa ha trovato la povera Lily quando, tornata, andò in cucina.

Ci tenne li tutta la notte fino a quando non tornò tutto splendente...


Perso nei ricordi mi accorsi in ritardo di uno strano rumore.

E fu troppo tardi. L'oblò della lavatrice si spalancò, rompendosi e facendo ricadere sul pavimento schiuma a volontà. Dannazione!

Questa era la maledizione di James, me lo sentivo.

Sì, ricordo ancora le sue parole.


La testa di James era comparsa nel fuoco del mio camino per un attimo, giusto il tempo di dirmi di raggiungerlo subito.

Preoccupato mi misi la giacca e saltai nel camino per raggiungerlo.

Il soggiorno era vuoto appena arrivai e andai verso la cucina chiamandolo a gran voce. Ma lo sentì rispondere dal bagno.

Mi avvicinai con circospezione incuriosito e preoccupato allo stesso momento.

Bussai alla porta.

-Entra subito!- mi richiamò James.

Aprì la porta e non vidi quasi più niente. Il bagno era sommerso di bolle e schiuma. Tanta schiuma.

-Io gli avevo detto a Lily che comprare una lavatrice non era una buona idea!- sbraitava James comparendo tra le bolle completamente bagnato.

E scoppiai a ridere.

Perché non ho mai una macchina fotografica quando mi serve?

James in versione uomo-schiumoso!!!

Farebbe risorgere un morto.

-Bravo, ridi delle sventure altrui. Ho chiamato te perché speravo in un po' di solidarietà oltre che aiuto e invece mi è arrivato una iena ridens- sbottò lui imbronciato.

Poi mi guardò fingendo un'aria mistica da veggente.

-Vedrai come quando verrà la tua ora, anche a te succederà la stessa identica cosa!!!-


Presa la bacchetta tentai di ricordare come si facevano sparire i liquidi. Non era un incantesimo difficile. Ma non ricordavo in quel momento il movimento preciso.

Ma lo sbagliai come un dilettante, trovando sommerso d'acqua.

E ricordai Peter, pensando all'ultima volta che gli era successo a lui una cosa del genere...


Arrivai correndo a casa di Peter.

Il suo messaggio diceva testualmente “se non vieni morirò”.

Spalancai la porta pensando di trovare chissà che cosa quando lo vidi invece schiacciato contro una porta, come se la tenesse chiusa.

-Peter, cosa è successo?- chiesi preoccupato.

Lui mi guardò con sguardo gioioso.

-Sei arrivato finalmente. Remus mi devi aiutare. Stavo pulendo casa come mia madre mi aveva scongiurato di fare. Solo che ho provato a farlo con la magia. E nello studio c'era la scrivania dannatamente sporca. Allora ho pensato che un po' d'acqua sarebbe servita a fare andare via tutto lo sporco. Ma ho sbagliato incantesimo- mi spiegò.

-E cosa è successo?- chiesi.

-Niente di che. Ho evocato solo un po' più d'acqua di quanto volevo- rispose.

E mentre aprivo bocca per dirgli che non mi sembrava una cosa così grave da farmi preoccupare in quel modo la porta cedette, cadde a terra e lasciò uscire quello che sembrava un mare d'acqua che ci investì in pieno, trascinandoci via con la sua forza.

Nuotando contro la corrente che c'era, anche se non mi spiegavo come, presi la bacchetta e con un incantesimo non verbale feci scomparire l'acqua. E poco dopo mi scontrai contro il pavimento, vedendomi cadere addosso senza poter fare niente Peter.

-Ahia! Coda spostati!- lo pregai tentando di farlo rotolare via dal mio stomaco.

Di sicuro mi ero rotto qualche costola.

-Certo che sei un disastro Codaliscia- gli feci notare.

-Sì, voglio vedere te quando ti ritroverai in una situazione del genere amico- disse Peter accigliato per la mia espressione divertita mentre mi gocciolava acqua addosso...


Possibile che oggi fosse il mio giorno sfortunato?

Sapevo l'incantesimo, l'avevo anche eseguito quella volta. E infatti riuscii a portare tutto alla normalità. Alla fine...

Uscii finalmente dal bagno deciso a sedermi e riposarmi quando Teddy si svegliò, facendosi sentire a gran voce.

Corsi da lui trovandolo a dimenarsi senza ciuccio.

-Dove hai fatto sparire il ciuccio piccolino?- gli chiesi tranquillo prendendo mio figlio tra le braccia.

-Taaa- gorgogliò lui attaccandosi a me come una ventosa.

Ridacchiai accarezzandogli i capelli diventati verdi.

E mi guardai intorno. “Dove può essere finito?” Smossi il lenzuolino, guardai tutta la culla, cercai con attenzione anche sotto. Ma non c'era ombra del ciuccio.

Presi la bacchetta e pensai “Accio ciuccio”.

E quello spuntò fuori dal vaso sotto la finestra.

-Come ha fatto ad arrivare là fuori???- chiesi incuriosito guardando il mio piccolo, che notato il ciuccio non voleva altro ormai.

Andammo in cucina e misi sopra un bollitore con l'acqua.

Ma poco prima di mettere il ciuccio, quello mi cadde nel lavandino.

Mi chinai per prenderlo, mettendo senza accorgermene Teddy nella posizione migliore per premere il pulsante della centrifuga.

Il tempo di un “No” disperato e il ciuccio fece una brutta fine. Inoltre riuscii a bloccare lo scarico e la centrifuga in un modo del tutto inatteso.

Presto, dallo scarico, uscii un enorme quantità di liquido nero e puzzolente.

-Dannazione- imprecai preoccupato.

Teddy parve completamente colpito e rapito da quell'affascinante liquido cercando di buttarsi dentro.

Naturalmente lo strinsi forte fermando ogni suo tentativo.

Ed ecco, questa è la punizione divina di Sirius, lo sento.

Ricordo persino cosa pensavo quel giorno.



Non ci riuscivo più.

Non potevo evitarlo. Stavo per esplodere.

Non riuscivo più a mascherare i miei sentimenti.

Tutto quello che avevo dentro voleva uscire, prepotentemente e senza possibilità di arresto.

E finalmente decisi di non reprimere niente.

E scoppiai a ridere.

Una risata lunga e profonda, di quelle che ti piegano in due per la potenza, di quelle che ti tolgono tutta l'aria che hai nei polmoni, in modo che quando ti sei ripreso sembra che hai il fiatone.

Di quelle che ti fanno venire anche le lacrime agli occhi.

E mentre ridevo il mio amico Felpato mi trucidava con lo sguardo.

-Sono davvero felice che i miei problemi ti facciano ridere di gusto!- mi perforò con lo sguardo lui.

-Dovresti vederti. Sono sicuro che anche tu non potresti trattenerti!- dissi tentando di smettere di ridere. Con scarsi risultati. Mi bastò guardare di nuovo Sirius per scoppiare a ridere di nuovo.

E ora vi chiederete il perché naturalmente.

Bene, ve lo spiego semplicemente descrivendovi la scena che mi trovo davanti.

Davanti a me c'è Sirius Black, completamente fradicio, con qualcosa di verde e disgustoso attaccato alla testa e alla guancia in mezzo a un lago di acqua.

Perché? Nella sua nuova casa, alias catapecchia, si è rotto lo scarico del lavandino.

E ha avuto la brillante idea di cercare di ripararlo da solo.

Risultato, il tubo è esploso, tutte le schifezze che non facevano passare l'acqua sono addosso a lui, alle pareti, ai mobili e per terra continua a cadere imperterrita l'acqua senza che lui riesca a fermarla. Ormai arrivava alle caviglie.

-Sei un disastro Sir. Non sai neanche riparare un semplice ingorgo. Povera questa catapecchia, tra qualche giorno crollerà- dissi ricominciando a ridere.

-Ridi pure. Ride bene chi ride ultimo. Non vedo l'ora che tu ti trovi in queste condizioni. Stai sicuro che riderò talmente tanto che mi sentiranno anche dall'altra parte del mondo!- presagì lui sicuro.


Sì amico, riesco a sentire la tua risata anche da qui!


********


Ciao a tutti!!!!!!!!

Se siete arrivati nella lettura fino a qui mi considero molto felice!!!

Questa storia ha partecipato al contest indetto da Robinki “Guida alla disinfestazione domestica” arrivando al sesto posto!

A me è piaciuto molto scrivere questa storia, spero vi faccia piacere leggerla!

Ed ora il giudizio della nostra giudice bravissima!!! ti ringrazio, senza di te non avrei scritto questa storia!!!=)


grammatica: 6/10 1.5 
lessico e stile: 8/10 
originalità: 8.5/10 
caratterizzazione personaggi: 10/10 
attinenza al tema e sviluppo trama: 15/15 
gradimento personale: 8.5/10 
punti bonus pacchetto: 6/6 

Totale: 62/71 

Allora, la tua idea mi è piaciuta tanto, quello che più ti ha penalizzata è stata forse la mancata rilettura, dato che alcuni punti andavano riveduti. Ci sono errori di grammatica ricorrenti (ad esempio molte frasi iniziano per congiunzione, ma non per enfatizzarla: “Aggiunsi una bella dose generoso di detersivo nel cestello mentre la lavatrice si avviava. E mi accorsi quasi in tempo che il pannolino stava cadendo nel water.”), a volte i verbi non concordano (es: “E mi guardai intorno. Dove può essere finito? “ - la seconda frase dovrebbe essere frapposta fra le virgolette al massimo, come se fosse un pensiero di Lupin) e spesso mancano le virgole necessarie a separare due frasi distinte. Per lo stile e lessico ho tolto due punti proprio perché a causa delle frasi frammentate da una parte e quelle non frammentate dall'altra, la lettura diventava faticosa. L'originalità è buona, mi è piaciuto il riaffiorare di ricordi mediante i lavori domestici e di “riparazione” che ha dovuto effettuare Remus. In più ho trovato anche la caratterizzazione ottima, soprattutto per quanto riguarda Sirius (<3). Ho apprezzato poi il fatto che tu abbia inserito Peter (che io odio e spesso e volentieri tralascio, ma chi non lo odia?), perché in fondo è naturale che alcuni ricordi piacevoli siano legati anche a lui! I punti bonus li hai meritati tutti, l'immagine c'è ed è anche molto divertente! Diciamo che è una storia che ha buone basi e che con una revisione avrebbe potuto salire più in alto nella classifica!




   
 
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