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Autore: The Edge Of Darkness    24/03/2011    2 recensioni
AU/What if. Anakin scopre il piano di Sidious e farà di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote. Questo però vuol dire sacrificare sè stesso per salvare la moglie e il figlio non ancora nato. Con l'aiuto di Obi-Wan, riuscirà a cambiare i piani del Signore dei Sith, a costo della sua libertà e rischiando di perdere la vita, nonchè la sanità mentale. Sette anni dopo la sua incarcerazione, inizierà il viaggio per ritrovare la sua famiglia. Un viaggio più lungo e più difficile di quanto potesse pensare. Un viaggio che lo segnerà profondamente, durante il quale crescerà e maturerà. La sua piccola Odissea personale. (Rating Arancione per sicurezza, alcune scene sono un po' forti)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccolo avviso ai naviganti: a mano a mano che andrò avanti a scrivere, noterete che tirerò in ballo personaggi e luoghi di cui probabilmente non avete nemmeno mai sentito parlare. Sono personaggi e luoghi dell'EU, ovvero dell'expanded universe che consiste in videogames (la mia droga), libri, fumetti...menate del genere. Un paio li ho inventati io, altri invece sono canon, solo inseriti in un contesto AU. Vi consiglierei, onde evitare di arrivare alla fine e chiedersi: ma chi è questo? In continuazione, di usare wookiepedia, ovvero la versione starwarsiana di Wikipedia. È la mia primaria fonte di informazioni sui vari personaggi, pianeti e cose del genere. Poi è ovvio, se avete dubbi, chiedete, sono qua. Però giusto per onor di cronaca, io vi avviso. E vi consiglio di darvi uno sguardo a Clone Wars, la serie animata. La mandano in onda (credo ancora la prima stagione) su Boing! La domenica mattina. La serie animata ad animazione classica è molto bella ed è la mia fonte delle tempistiche, quella invece in CGI che sta ancora andando in onda, è quella per citazioni balzane, battaglie strambe e personaggi. Cercatevi la biografia di Ahsoka Tano tanto per cominciare. Fine del piccolo consiglio ai naviganti


Capitolo 12 – Family Snapshot

Esattamente come aveva detto, Ruwee riuscì a mettersi in contatto con uno dei basisti della Ribellione su Naboo, l'unica organizzazione che per quanto ancora clandestinamente si opponeva apertamente all'Impero. Ovviamente, data la totale e assoluta segretezza riguardo all'Alleanza, mettersi in contatto con loro non era per niente facile, ma essendo il padre di uno dei membri fondatori, aveva qualche asso nella manica. Almeno così credevo.

Solo un paio di mesi dopo scoprii che aveva dovuto pagare una tangente al contatto su Naboo per potersi mettere in contatto con una delle persone che si occupava dei reclutamenti. A quanto pareva era una vecchia guardia Repubblicana che sarebbe dovuta arrivare su Naboo entro una decina di giorni, quindi non mi restava altro da fare che aspettare.

Nel frattempo Janu mi tenne sotto stretta osservazione, e circa tre settimane dopo il mio risveglio, mi diede il permesso per fare un po' di attività fisica leggera in modo da cercare di rimettermi in forma. Mi disse che avrei dovuto lavorarci parecchio perchè in prigione avevo perso tono muscolare e lì su Naboo avevo messo su massa grassa, ma il lavoro duro non mi spaventava. L'allenamento fisico non mi aveva mai pesato, e non pensavo fosse più difficile che cercare di mantenere la mia sanità mentale mentre ero in carcere. Il recupero fisico non faceva così paura come il Lato Oscuro.

Cambiai idea un paio di settimane dopo. Ve l'assicuro.

La ferita mi dava ancora problemi di mobilità e c'erano momenti che faceva un male cane, perciò spesi i primi giorni di “libertà” principalmente a meditare e a riprendere la mano con la levitazione degli oggetti. Non ero messo così male a dir la verità, pensavo di avere più problemi e invece da quel punto di vista me la cavavo ancora molto bene. Anzi, forse avevo anche più controllo rispetto ai tempi della guerra. Sarà che ero invecchiato?

Improvvisamente la mia routine da Jedi riprese possesso del mio cervello. Ero sempre il primo ad alzarmi, spesso prima dell'alba, e passavo le prime ore del mattino, prima di fare colazione, a meditare in giardino. Quel luogo aveva un non so che di magico. Sembrava una piccola isola felice in cui la Forza poteva scorrere come un torrente, senza tumulti o intoppi. Sembrava quasi che mi raccontasse una storia. Era una strana sensazione ma sembrava che la Forza volesse realmente raccontarmi cose.

Una mattina mi alzai, mi vestii e scesi in giardino. Tutti gli altri dormivano ancora e la città era più tranquilla a quell'ora. Mi sedetti e lasciai scorrere la Forza attorno a me, sperando che nulla potesse distruggere la calma di quella mattina.

Più facile a dirsi che a farsi.

Un paio di giorni prima avevo iniziato un po' di allenamento avanzato sulla levitazione degli oggetti e delle persone. Quella mattina volevo provare l'esercizio più difficile che consisteva nel mantenersi in equilibrio su due dita usando la Forza per stabilizzare il proprio peso ed evitare di cadere a terra. Era un esercizio che solitamente si iniziava a fare attorno ai quattordici anni e sotto stretto controllo del proprio Maestro e che non tutti riuscivano a portare a termine correttamente. Io avevo iniziato ad undici. Da solo. Vedevo i Padawan attorno a me che lo facevano e mi dissi “Perchè no!” e tentai. Le prime volte fu un vero disastro, ma dopo un paio di bernoccoli e dei seri lividi sulla schiena e le braccia riuscii a stare in equilibrio per qualche minuto. Poi una buona mezz'ora, e poi un'ora intera. A quindici riuscivo a stare in equilibrio per due ore intere senza sforzo recitando la prima parte del Codice Jedi e sostenendo gli altri Padawan! Era uno dei miei esercizi preferiti perchè teneva occupati mente e corpo, ma allo stesso tempo eri obbligato a concentrarti sulla Forza o rischiavi una bella caduta dolorosa.

Quella mattina scoprii che ero ancora in grado di stare su per un po', ma a mano a mano che il sole sorgeva e il giardino si svegliava, con tutti i suoi suoni e rumori, iniziai ad avere qualche difficoltà. Non ci eri più abituato e faticavo ad estraniarmi da essi.

No, siamo seri, niente scuse. Non era il cinguettio degli uccellini che mi dava fastidio, ma la strana sensazione di essere osservato. Mi rendeva instabile e traballante.

Come ci riesci?”

La voce di Ryoo mi distrasse, e spaventò, tant'è che caddi rovinosamente sul prato come un novellino. Vi risparmio la sequela di ingiurie e bestemmie che mi passarono per la testa mentre cadevo a terra. Mi alzai tenendomi il fianco.

Come lo faccio?” chiesi guardando mia nipote che se ne stava sulla soglia della porta della cucina. “Anni e anni di pratica. E un po' di aiuto dalla Forza.” le dissi sedendomi a terra.

Mi sono sempre chiesta che cosa sia questa Forza di cui tutti parlano!” disse lei mentre si avvicinava.

Beh...è...Senti, Ryoo, non è facile. Per niente. Spiegare cos'è la Forza è sempre un'impresa, però ti posso dire quello che il Maestro Qui Gonn disse a me tanti anni fa: la Forza è tutto. È un legame che ci unisce tutti. Persone, piante, pianeti, tutto quanto!” ci provai, ma è un concetto difficile da spiegare ad una ragazzina di undici anni. E non è nemmeno facile da capire.

Hai ragione, è un'impresa. Non capisco.” si sedette di fronte a me. Dritta al punto eh? Quella ragazzina aveva carattere, mi piaceva.

Ok, tentiamo l'altra strada. Dammi una mano.” lo fece e improvvisamente mi accorsi quanto sembrava piccola in confronto alle mie. “Ora, chiudi gli occhi e rilassati.” quando percepii che era veramente rilassata agii, mandandole una piccola scintilla di energia attraverso la pelle. Niente di che, non era che un centesimo della Forza necessaria per sollevare un oggetto di medie dimensioni, ma era abbastanza perchè lei sussultasse. Non era la classica spinta, era più una sensazione di solletico.

Wow! È questo che senti?” mi chiese sorridendo.

Beh, non sempre. Io ho voluto che sembrasse una cosa simile al solletico, ma posso spingerti...” e la spinsi leggermente all'indietro. “Posso sollevarti e muoverti, posso farti dormire...posso fare tante cose perchè mi è stato insegnato come farle. Sai, ci sono tantissime persone che vivono tutta la loro vita senza neanche realizzare che la Forza esiste, ma ti assicuro, è reale. Non è un concetto facile da capire visto che non si può vedere, ma lei agisce in ogni momento, in ogni luogo. E la puoi sentire!” la spiegazione pratica aveva funzionato meglio.

Anche io?”

Con un po' di esercizio sì. Il Maestro Yoda sosteneva che chiunque con il giusto addestramento può sentire la Forza. Il fatto che possa comandarla, quello è tutto un altro conto.” sollevai un sasso vicino a me e lo veci levitare tra di noi, poi glielo posai in mano.

Puoi insegnarmi?”

Ora?”

Scrollò le spalle. “Quando vuoi!”

Ho tempo fino a che non dovrò partire. Sai che sto aspettando il contatto di tuo nonno per entrare a far parte dell'Alleanza Ribelle. Il problema è che non ho mai insegnato a nessuno, almeno, non da zero! Avevo una Padawan anni fa, ma lei queste cose le sapeva già fare. Però c'è un segreto.”

Che segreto? E che cosa cavolo è un Padawaqualcosa?”

Mi fece sorridere. Quella parola causava sempre delle incomprensioni linguestiche. “Un Padawan è un giovane Jedi che sta ancora studiando. I bambini nei loro primi anni di vita vengono raccolti in grandi classi in modo che possano confrontarsi tra loro, oltre che apprendere le basi della vita sociale, e c'è un solo Maestro a insegnare loro i rudimenti della Forza e del combattimento con la spada laser. Quando crescono però, solitamente vengono affidati ad un Cavaliere Jedi già adulto in modo che possa apprendere direttamente da un unico Maestro. A quel punto diventa un Padawan. In pratica, è uno studente con un insegnante personale!”

Lei annuii, segno che aveva capito e io andai avanti. “Comunque, il segreto sta nel non provare. Se tu provi a muovere una roccia, quella rimarrà lì dove si trova. Se invece ti convinci di essere in grado di muoverla, a quel punto il più è fatto. Io non devo provare a camminare, semplicemente mi alzo e lo faccio. Con la Forza è più o meno la stessa cosa. Bisogna imparare, ma già la sola consapevolezza che la puoi sentire di rende in grado di sentirla. Con tempo ed esercizio, si diventa più consapevoli delle proprie capacità e si affina la tecnica, non è una cosa che si impara dall'oggi al domani, però si può imparare!”

Sembra difficile.”

Non dirlo, o non ce la farai mai. Chiudi gli occhi e rilassati. Ci sono io a guidarti. Ricordati, non provarci. Fallo e basta!”

Le ci volle qualche minuto per raggiungere la calma necessaria ma potevo sentire che per quanto non fosse addestrata, aveva una soglia di sensibilità piuttosto bassa. Probabilmente anni prima, se l'avessero notata, le avrebbero fatto fare il test di associazione di immagini. Non l'avrebbe superato con molta probabilità, però ero quasi certo che avesse almeno le capacità di sentire la Forza attorno a lei.

E avevo ragione. Sentii qualcosa cambiare. Era lei.

Aprì gli occhi di scatto e mi guardò quasi spaventata. “Che cos'era?”

Quello, Ryoo, era la Forza. Hai sentito qualcosa di diverso vero?”

Scosse la testa. “No, non proprio. Era più come se ci fosse del vento, ma non era nel giardino. Era nella mia testa!”

Ecco, avevo una nipote sensibile alla Forza e nessuno se ne era mai accorto. Fantastico!

Ero esterrefatto. Quel tipo di sensazione, così specifico, si ottiene solo con almeno qualche mese di addestramento.

Wow, complimenti! Ci vuole un po' per raggiungere quel livello di sensibilità! Sei sicura che Obi-Wan non ti abbia insegnato nulla?”

Che cosa vuol dire?”

Vuol dire che prima dell'Impero se qualcuno se ne fosse accorto, probabilmente avresti iniziato il tuo cammino per diventare un Cavaliere Jedi!” le dissi. “Sempre se tua madre ci avrebbe dato il permesso!”

Dubito che lo avrei fatto.” ci interruppe Sola mentre usciva in giardino.

Perchè mamma?”

Perchè non avrei sopportato l'idea che te ne andassi sul campo di battaglia. Già la decisione di tua zia di dedicarsi al Senato è stata abbastanza difficile da accettare.” rispose. “A proposito, Anakin, di là c'è il tuo contatto. Mamma e papà ci stanno parlando ora.”

Di già?”

Lei annuì. “Eh sì. E dalla spada laser che porta alla cintura, direi che è uno dei tuoi!”

Ok, vado. Io e te ne riparliamo però Ryoo. Devo dirti ancora un paio di cose prima di andarmene.”

Grazie zio!”

Quello “zio” mi colpì come un fulmine. Era la prima volta che mi chiamava così. Forse era la volta buona che mi avevano accettato del tutto come parte della famiglia? Prima le bambine mi avevano sempre chiamato per nome!

In ogni modo, mentre mi avvicinavo, ancora lentamente, al salotto, sentii uno strano subbuglio nella Forza, come un piccolo tornado. Appena entrai capii il perchè.

In piedi vicino ad uno dei divani del salotto, se ne stava un uomo di trentun anni con i capelli neri sparati in aria e la barba lunga. Una faccia che avrei riconosciuto tra un milione.

Ma guarda un po'!” esordì gioviale. “Sembra che il nostro testardissimo Skywalker sia ancora vivo!”

Darrick!”


Finale in sospeso. Abituatevi, è il mio marchio di fabbrica. Questo è il primo dei miei personaggi originali. Ne salteranno fuori altri, ma questo è il primo. Spero vi sia piaciuto e alla prossima!

   
 
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