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Autore: LaMicheCoria    27/03/2011    3 recensioni
Con eleganza (Francis) si era fermato al centro della Sala e si era esibito in un inchino falso quanto sgradevole: si era levato il bicorno nero con un gesto svolazzante del braccio libero e si era languidamente abbandonato alla sua disgustosa riverenza.
Si era rialzato con studiata lentezza e i capelli gli erano scivolati sulla guancia, lasciandovi una pennellata scarlatta di sangue

[Personaggi: Gilbert/Prussia, Roderich/Austria, Elizabeta/Ungheria, Francis/Francia, Chibitalia, Sacro Romano Impero]
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Austria/Roderich Edelstein, Francia/Francis Bonnefoy, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Non Guardare, Dolce Italia
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo

Genere: Slice of Life, Triste, Drammatico
Avvertimenti: Missing Moments, OneShot
Personaggi: Roderich/Austria, Elizabeta/Ungheria,Gilbert/Prussia, Francis/Francia, Chibitalia, Sacro Romano Impero

Pairing: Nessuno
Trama:  Con eleganza (Francis) si era fermato al centro della Sala e si era esibito in un inchino falso quanto sgradevole: si era levato il bicorno nero con un gesto svolazzante del braccio libero e si era languidamente abbandonato alla sua disgustosa riverenza.
Si era rialzato con studiata lentezza e i capelli gli erano scivolati sulla guancia, lasciandovi una pennellata scarlatta di sangue
Dedica: a Silentsky
Note: In realtà quello che volevo pubblicare era tutt’altro, ma quel tutt’altro sono secoli che ci lavoro e sono secoli che non mi soddisfa. Però da una frase di quel tutt’altro è uscita questa..cosa. Non saprei bene come definirla. Comunque! A voi la lettura! Non ci sono note particolari. Comunque..è ambientata nel 1806, giusto per avere una data da cui partire. Ed altro, direi, che non serve. L'immagine a fine pagine non è mia, l'avevo trovata girovagando per internet, appena ritrovo l'autore/autrice metterò i crediti nelle note ^^
Wordcounter: 510 (titolo escluso)

 

 

Non Guardare, Dolce Italia

-Non far entrare Italia!-
Elizabeta indietreggiò all’urlo di Gilbert e annuì.
-Per qualunque motivo, Elizabeta. Per qualunque motivo, non farla entrare-

 

 
Da dietro la porta, nascosta dal filo di luce che come una lacrima scivolava lungo lo stipite, Elizabeta si copriva il volto con le mani: i capelli le nascondevano il volto e tremavano, poggiati sulle spalle curve, ad ogni singhiozzo.

 
Francis era avanzato lungo la stanza, incurante dello sguardo d’odio di Roderich e del ringhio di Gilbert: li aveva raggiunti con passi misurati, ben attento a mettere un piede dopo l’altro e a far risuonare tra le pareti silenziose il ticchettio delle scarpe dalle fibbie d’argento. Con eleganza si era fermato al centro della Sala e si era esibito in un inchino falso quanto sgradevole: si era levato il bicorno nero con un gesto svolazzante del braccio libero e si era languidamente abbandonato alla sua disgustosa riverenza.
Si era rialzato con studiata lentezza e i capelli gli erano scivolati sulla guancia, lasciandovi una pennellata scarlatta di sangue; gli angoli delle labbra si erano sollevati in un ghigno strafottente e le dita lunghe, aggraziate, chiazzate di porpora,avevano prima posato il bicorno sulla testa e poi erano andate a pulire una macchia scura, ormai secca, attardatasi sul mento.

 

-E’ tornato Sacro Romano Impero! E’ tornato Sacro Romano Impero!- cinguettava la voce di Italia.
Elizabeta alzò la testa di scatto, fissando con orrore la figura della servetta lampeggiare candida nelle tenebre del corridoio.
Le mancò il respiro quando Italia, vedendola, abbandonò il secchio a terra e si lanciò nella sua direzione, continuando a squittire “E’ tornato Sacro Romano Impero! E’ tornato Sacro Romano Impero!”.
Quando la piccola fece il gesto di aprire i battenti della porta, Elizabeta la bloccò, circondandole il corpicino con le braccia e nascondendole il volto fra i capelli. Poggiò il viso della servetta sul proprio cuore, carezzandole la testa.
-Non guardare, piccola mia, dolce Italia- mormorò, la voce rotta dai singhiozzi –Non guardare, piccola Italia, bambina mia-

 

Gilbert aveva sguainato la spada con un grido di furore e odio: scintille rossastre avevano lampeggiato sulla lama sguainata, non appena il dondolio fiammeggiante delle candele vi si era riflesso sopra.
Roderich lo aveva fermato in tempo, stringendogli con forza la spalla; il Prussiano lo aveva guardato con ira ed odio ancora maggiori, ma le braccia erano state lasciate cadere lungo i fianchi non appena i suoi occhi ebbero incontrato lo sguardo spezzato e furente dell’Austriaco.
Francis era scoppiato a ridere e aveva dato l’impressione di voler battere le mani,ma  l’ingombro che portava con sé glielo aveva impedito. Aveva storto le labbra in una espressione infastidita, aveva preso il fantoccio di sangue che portava sottobraccio e lo aveva sollevato per il colletto, scuotendolo come si farebbe con un nastrino di campanelle. Aveva inarcato il sopracciglio e aveva sbattuto quel corpicino straziato per terra, senza riguardo alcuno.

Eccolo, aveva detto squadrando con fare divertito Roderich e Gilbert che fissavano con orrore il corpo di bambino, dilaniato, lacero, irriconoscibile, gettato di malagrazia sul pavimento, Eccolo il vostro grande Impero!

 

-Non guardare, dolce Italia..-

 

 

 


 

 

 

 

 

 

          

 

   
 
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