Doveva correre, scappare il
più lontano possibile. Doveva trovare un posto in cui
nascondersi,
se l'avessero presa sarebbe stata la fine, tutti gli sforzi compiuti
fino a quel momento sarebbero stati vani, anni di ricerche e di duro
lavoro sarebbero andati in fumo.
Doveva sbrigarsi, alle sue
spalle sentiva i latrati dei cani e le urla degli uomini che le
davano la caccia. Aveva bisogno solo di un po' di tempo per un'ultima
magia,poi poteva andare in contro al suo destino.
Con la coda dell'occhio notò
un vecchio mulino. Sì, come nascondiglio poteva andare bene.
Richiese un ulteriore sforzo
alle sue gambe per poter correre più veloce e raggiunse il
mulino in
meno di un minuto.
Purtroppo era una struttura
vecchia e la serratura era arruginita e la maniglia non si mosse di
un centimetro. Si spostò di qualche centimetrò e
fissò la porta
intensamente – Aperio! - Si sentì uno scricchiolio
e la porta
finalmente si socchiuse.
La ragazza si infilò
all'interno e sigillò la porta alle sue spalle
così avrebbe
guodagnato un po' di tempo.
Salì le scale e si intanò
al piano più alto del mulino. Tirò fuori il
sacchetto dove teneva
il Grimoire, i gessetti e le candele e iniziò i preparativi
per
l'incantesimo.
-Dividiamoci in due gruppi! Voi continuate a cercarla per i campi noi
controlliamo il mulino!-
Eloise
alzò la testa di scatto. Ci avevano messo meno tempo di
quello che
si aspettava. Cominciarono a tremarle le mani, entrò nel
cerchio e
lo chiuse alle sue spalle sparese i petali di violetta ai suoi piedi
e potè cominciare il rito. Estrasse la catenella con la
pietra di
luna era l'unico oggetto di sua proprietà che poteva usare
come
contenitore.
La
portà cominciò a scricchiolare sotto ai pesanti
colpi dell'ariete.
Grazie alla magia poteva resistere ancora un po' ma non avrebbe
tenuto a lungo.
Consapevole
che l'ora della sua fine si stava inesorabilmente avvicinando Eloise
accellerò il ritmo della cantilena per finire l'incantesimo,
ma le
si spezzò la voce, le frasi interrotte dai singhiozzi le
calde
lacrime salmastre le finivano sulle labbra e giù lungo il
mento
finchè le gocce non si staccavano dal suo viso per finire
sul
Grimoire sbavando l'inchiostro e rendendo illeggibili le parole.
Non
voleva morire, ma doveva cedere la sua vita affinchè si
potesse
compiere il destino o l'umanità era destinata a morire in un
futuro
così lontano da quella notte.
Al
piano di sottò si sentì la porta andare in
frantumi e i passi delle
guardie che entravano nel mulino.
Quando
l'incantesimo fu completato il ciondolo emanò una lieve luce
lillà
e Eloise vi ripose al suo interno il Grimoire, una lettera chiusa col
sigillo dell'ordine e infine vi legò la sua anima in modo
che quando
la prescelta avrebbe trovato il ciondolo Eloise avrebbe potuto
guidarla sulla via giusta ma fino ad allora sarebbe stata relegata in
un limbo ne viva ne morta senza un corpo fisico e senza essere morta,
tutto questo la spaventava ma era necessario. Con un sospiro fece il
suo ultimo incantesimo affinchè la pietra di luna andasse
nelle mani
dell'antenata della ragazza predestinata in modo che gli fosse
tramandato di generazione in generazione.
I
passi degli uomini si facevano sempre più chiari mentre
salivano su
per le scale ed Eloise vide il ciondolo scomparire poco a poco dalle
sue mani.
Sfinita
si accasciò a terra la fronte imperlata dal sudore per lo
sforzo di
aver usato tutta la sua magia, sentiva le forze abbandonarla a poco a
poco, il battito debole del suo cuore che si affievoliva ado ogni
secondo che passava le rimbombava nelle orecchie e quando infine i
suoi aguzzini entrarono nella stanza in cui si era nascosta trovarono
solo il corpo di una ragazza, un guscio vuoto, morto. La sua anima
legata ormai a quella piccola pietra quasi insignificante, che
avrebbe cambiato il destino di tutta l'umanità.