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Autore: CUCCIOLA_83    25/01/2006    3 recensioni
Il natale si avvicina e come ogni anno tutti si preparano per trascorrere le feste a casa BLack, ma quest'anno ci saranno molte novità e colpi di scena.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quel Natale, come sempre, ci sarebbe stata una festa a casa di Sirius, ma quell’anno ci sarebbe stato qualcosa di davvero speciale e importante da festeggiare.

Era passato esattamente un anno da quando Tonks aveva annunciato a Remus che presto avrebbero avuto un bambino. Ma nessuno dei due poteva immaginare tutto quello che avrebbe comportato quell’evento. Le loro vite erano cambiate radicalmente, in meglio naturalmente, nonostante le difficoltà iniziali quell’evento era stato davvero una benedizione per loro.

A giugno di quello stesso anno era nata la piccola Alexandra Christabel Hilary Lupin, una bellissima bambina dagli occhi ambrati, proprio come quelli di Remus, e tanti capelli biondi. Per sapere se aveva ereditato il metamorfismo di Tonks ci sarebbero voluti ancora sei mesi circa, ma nel profondo del cuore lei sperava che la figlia non fosse come lei, voleva risparmiarle tutte le perse in giro che quella condizione le aveva causato da piccola, quando ancora non era in grado di controllare il suo potere.

Remus era ancora il docente di Difesa contro le arti oscure a Hogwarts, com’è facile intuire era sempre molto occupato ma questo non gl’impediva di essere un padre molto presente, infatti, appena aveva un momento libero correva dalla moglie e dalla figlia, che grazie ad un permesso speciale di Silente, vivevano lì al castello con lui.

Quella mattina sembrava particolarmente lunga per Remus, l’indomani sarebbero partiti alla volta di Londra per festeggiare il Natale con tutti gli amici di sempre. Come lui, anche i ragazzi non erano in vena di seguire la lezione, «ragazzi, ancora cinque minuti d’attenzione poi vi lascerò liberi» disse Remus e fece comparire alcuni disegni sulla lavagna, «come compiti per le vacanze dovrete scrivermi un tema sui berretti rossi lunga 60 centimetri. Non fate quelle facce, è l’unico compito che vi do quindi fatelo bene, mi raccomando» disse gentilmente, i ragazzi annuirono, felici d’avere solo quel tema come compito. Come promesso, dopo aver assegnato i compiti, li lasciò liberi di dedicarsi ad altre attività per la restante mezz’ora di lezione.

In quel momento però nell’aula ci fu una visita inaspettata, «ciao, stavamo andando a fare una passeggiata e ho visto che non eri impegnato così siamo entrate a salutarti, spero che non ti dispiaccia» disse Tonks, «niente affatto! Avevo una gran voglia divedervi..» Disse Remus andandogli in contro e prendendo in braccio la piccola. Tutti gli alunni della sua classe si avvicinarono per vedere Alexandra, era una cosa abbastanza inusuale vedere una bambina così piccola a scuola, quindi tutti erano sempre molto curiosi.

A fine lezione i ragazzi controvoglia se n’andarono, avrebbero voluto giocare un po’ con a bimba «ragazzi, è ancora troppo piccola per giocare con voi, magri tra qualche anno..» Disse Tonks sorridendo, «ora andate o il professor Piton si arrabbierà se arriverete tardi alla sua lezione. Buone vacanze, divertitevi» disse Remus, riluttanti i ragazzi uscirono dall’aula e si diressero verso il sotterraneo. Anche Remus, Tonks e la piccola Alexis, come la chiamavano tutti di solito, uscirono dall’aula e si diressero verso il parco. L’aria era frizzante e sembrava che dovesse ricominciare a nevicare da un momento all’altro. Molti ragazzi stavano giocando a palle di neve nel parco completamente innevato, era davvero divertente stare a guardarli, per un attimo Remus si ricordò delle interminabili battaglie di neve con Sirius, James e Peter, bellissimi ricordi, ma allo stesso tempo dolorosi. Fu la piccola Alexis, che teneva in braccio, a distrarlo. Voleva a tutti i costi avvicinarsi alla neve, allora Tonks né prese un po’ in mano e gliela fece vedere da vicino, Alexis avvicinò la sua piccola mano, ma appena sfiorò la fredda neve la ritrasse subito e guardò stupida i genitori. Entrambi risero guardando la sua faccia stupita, anche lei sorrise e cominciò a giocherellare con la neve che aveva davanti. In quel momento arrivarono anche Sirius e Silphie, «vedo che alla mia bambina preferita piace la neve.. tutto il contrario del suo papà..» Disse Sirius, «cosa vorresti dire? Anche a me è sempre piaciuta la neve» disse Remus, «sì certo, ti piaceva osservarla oppure leggere di lei nei tuoi romanzi, ma quando si trattava di battaglia a palle di neve, era tutt’altra storia..» Disse Sirius con aria saccente, «sai benissimo che non è vero, mi sono sempre battuto, anche contro di te.. e posso ancora farlo..» Rispose con aria di sfida, mettendo Alexis tra le braccia di Tonks «dici davvero? Dimostra…» Sirius non riuscì a terminare la frase, una grossa quantità di neve lo colpì in pieno viso, «vuoi la guerra?? E così sia..» Prese fare una grossa palla di neve e la tirò in direzione dell’amico, lo centrò sulla schiena.

Continuarono così per parecchio tempo, sotto lo sguardo stupido, ma allo stesso tempo divertito di alcuni alunni e delle rispettive mogli, «vedi tesoro? Quello è il tuo papà, che quando si ritrova con lo zio Sirius si dimentica completamente del ruolo di docente che ricopre in questa scuola, e si diverte come un bambino» disse Tonks rivolta alla figlia, che guardava ridendo in direzione di Sirius e Remus, «certe volte mi chiedo se per caso non abbiamo sposato due bambini travestiti da uomini adulti..» Disse Silphie, «bella domanda..» Concluse Tonks. La battaglia infuriava altre persone si erano uniti a loro e una piccola folla si era fermata a guardare quei due strani prof che si lanciavano palle di neve, «ma che bel quadretto, davvero un bell’esempio per i ragazzi. Complimenti» disse una voce più fredda delle neve, «Piton, sei sempre il solito guastafeste, torna nel tuo sotterraneo con le tue provette e tuoi intrugli» disse Sirius, «Black, quando ti renderai conto che ora, sfortunatamente per la scuola, sei un insegnate?? Dovresti dare il buon esempio, e non stare qui a giocare con la neve come un criminale qualsiasi!» rispose Piton, «andiamo Severus, ci stavamo solo divertendo con i ragazzi. Non ci trovo niente di male» disse tranquillamente Remus, «niente di male dici? Speravo che almeno tu avessi più cervello del tuo amico» continuò Piton, «Remus ha ragione, non c’è niente di male a divertirsi un po’ con i ragazzi. E Poi è natale, domani cominciano le vacanze» disse Tonks avvicinandosi ai tre professori, Piton la guardò per qualche istante poi passò il suo sguardo sulla bambina che teneva in braccio, Alexis sembrava non nutrire particolari simpatie per lui, infatti, ogni volta che lo vedeva si metteva a piangere e quando non piangeva lo guardava storto, «hai detto bene, domani, non oggi» disse Piton distogliendo il suo sguardo da Tonks e Alexis, tornò a guardare Remus e Sirius, «oggi è ancora un giorno di scuola..» «Oh andiamo Severus un po’ di divertimento non guasta» Silente si avvicinò «preside, ma i professori dovrebbero dare l’esempio..» Tentò di dire Piton, «lo so, lo so. Ma ti ripeto che il divertimento non guasta mai. E poi ormai le lezioni sono finite, come ben sai ho annullato le lezioni pomeridiane quindi è come se fossimo gia tutti in vacanza. Non trovi?» disse Silente rivolto al professore di Pozioni, «ma preside..» Disse Piton, ma Silente non lo stava più ascoltando perché stava prendendo in braccio Alexis, «ma chi abbiamo qui? Ciao piccolina, ma come sei diventata grande!» disse Silente, la bambina gli sorrise e cominciò a giocare con la barba egli occhiali del preside, tra le risate generali, «Alexis, no! Non si fa..» Disse Tonks rivolta alla figlia, «non ti preoccupare Tonks. Ti piacciono i miei occhiali? Sì? Hai buon gusto lo sai? Anche a me piacciono molto» le sorrise, e Alexis si mise a ridere, Piton quasi nauseato da quella scena se ne andò.

L’aria diventò fredda e un leggero nevischio cominciò a scendere dal cielo, «Remus, Sirius credo che sia meglio entrare, sta cominciando a nevicare, non vorrete mica ammalarvi proprio ora che cominciano le vacanze» disse Silphie, i due professori, riluttanti seguirono le rispettive mogli e il preside, che ancora teneva in braccio Alexis. Una volta dentro Silente si congedò dai presenti, lasciò Alexis alla madre e si diresse verso il suo ufficio. Alexis cominciò ad essere irrequieta, «deve aver fame, meglio che vada a darle da mangiare. Ciao ci vediamo dopo nella sala grande» disse Tonks, «aspettami vengo anche io, così finisco di preparare i bagagli» disse Remus, salutò con un gesto della mano gli amici e la seguì su per le scale.

*****

Remus aveva appena finito di sistemare i bagagli quando si fermò per un attimo a guardare Tonks seduta su una sedia a dondolo vicina alla finestra, che accudiva la piccola Alexis, la quale se ne stava tranquilla tra le sue braccia, ne era estasiato. Gli capitava spesso di osservarla, quanto era bella, anzi quanto erano belle. Si avvicinò a loro, e le abbracciò, diede un bacio sulla fronte alla piccola e uno sulle labbra alla moglie, Alexis rise, lo faceva sempre quando i genitori si baciavano, entrambi le sorrisero.

Arrivò anche per loro il momento di andare a pranzo, lasciarono Alexis con madama Chips in infermeria, l’infermiera aveva una vera e propria adorazione per quella bambina e non le pesava occuparsene mentre loro erano occupati. Arrivati nella sala grande si sedettero al tavolo con gli altri professori «allora, siete pronti per la grande partenza di domani? Ho sentito che anche quest’anno Molly si è data un gran da fare per la festa di Natale» disse la McGranitt, «sì, è vero. Ogni anno si inventa qualcosa di nuovo. Ma devo ammettere che casa Black cambia completamente volto a Natale, vero Sirius?» chiese Remus, Sirius rischiò il soffocamento per rispondere, «cosa? A sì certo. Grazie a Molly quel vecchio ammasso di muri polverosi ha acquistato l’aspetto di una vera casa» disse Sirius, «e la piccola Alexandra? Questo è il suo primo Natale, sarete emozionati» chiese ancora la professoressa, «già, di sicuro più di lei. È ancora troppo piccola per capire tutto quello che sta succedendo» disse Tonks, «probabile, ma di sicuro capirà i regali. A proposito se non vi dispiace potreste passare più tardi nel mio ufficio? Tutti i professori hanno voluto contribuire per un piccolo pensierino. Sapete per la bambina» disse un poco imbarazzata «ma non dovevate. Siete tutti così gentili..» Disse Tonks quasi commossa, «su via non fare così, in fondo è solo un piccolo presente» disse Madama Bumb, «grazie, allora passerò più tardi nel suo ufficio» concluse Remus con un sorriso rivolto alla vice direttrice.

Terminato il pranzo, Remus e Tonks, si congedarono dai colleghi e andarono in infermeria. Appena Alexis li vide allungò le braccia verso di loro per farsi prendere in braccio, «hai fatto la brava?» le chiese Tonks, «è un vero e proprio angioletto. Mai vista una bambina così buona» le disse Madama Chips, «chissà da chi avrà preso…» disse Tonks rivolta a Remus, «non ne ho la più pallida idea» rispose Remus sorridendo, tutti e tre risero, poi dopo aver salutato l’infermiera si diressero verso la loro camera.

Tonks aveva l’aria piuttosto stanca di recente «amore, riposati. Oggi mi occupo io della bambina» le disse Remus, «sei sicuro?» gli chiese, «sì certo, è da molto tempo che non passo un pomeriggio con lei» rispose, «va bene, ma ricordati che deve fare il riposino pomeridiano..» Disse ancora Tonks, «ok va bene, ci penso io…» ma Tonks si era già addormentata, Remus sorrise, la coprì con una coperta poi si diresse verso la scrivania tenendo Alexis in braccio, «allora vediamo un po’ cos’abbiamo qui.. potrei leggerti qualcosa..» Disse scrutando alcuni suoi libri, «benissimo, un libro di fiabe babbane, questo ti piacerà, mi sembri ancora piccola per capire “guerra e pace”» disse, Alexis lo guardò per qualche istante poi gli sorrise. Seduto sulla sedia a dondolo vicino alla finestra Remus, tenendo in braccio la bimba, cominciò a leggere una fiaba «c’era una volta, in un paese lontano lontano, una principessina di nome Biancaneve. Era una bambina molto bella, aveva soffici capelli neri, due occhi azzurri limpidi come l’acqua e una pelle candida come la neve da qui la scelta di chiamarla Biancaneve..» Remus continuò a leggere fino a quando lui e Alexis non si addormentarono.

Circa due ore dopo, Tonks si svegliò. Si mise seduta e vide Remus e Alexis, beatamente addormentati sulla sedia a dondolo con un libro di fiabe a terra. Tonks sorrise, prese di nascosto la macchina fotografica e scattò una foto per immortalare quel momento, poi mise la bambina nella sua culla, in quel momento Remus si svegliò «oh ciao amore, già sveglia?» chiese evidentemente imbarazzato, «sì, devo dire che eravate davvero un bel quadretto voi due» disse sedendosi sulle gambe del marito, «lo immagino…» rispose Remus abbracciandola, un forte desiderio s’impadronì di lui, e cominciò a baciarle le labbra e poi il collo, «amore, cosa ne diresti di.. » cominciò a dirle, «cosa? Remus!» disse ridendo, Remus continuò a baciarle il collo, e poi sempre più giù, «Remus no calmati.. Remus…» tentò di dire Tonks, Remus la fece alzare e la condusse verso il letto, «no dai Remus non possiamo… la bambina…» disse ancora lei cercando di resistere alle avance del marito, «Amore, non immagini quanto ti desideri..» Disse Remus, «anche io, non puoi sapere quanto. Ma non possiamo.. e se si sveglia?» disse Tonks, «beh sì, hai ragione..è solo che…» disse un po’ abbattuto Remus, «lo so, vedrai che da domani le cose cambieranno, qualcuno a cui affidarla per un paio d’ore la troveremo, così potremo restare un po’ da soli. Cosa ne dici?» gli chiese «ok va bene. E magari potremmo anche tentare di darle un fratellino..» Disse Remus facendo un sorrisino malizioso «non correre troppo tu…» gli rispose con un tono minaccioso.

Rimasero sul letto, abbracciati, per gran parte del pomeriggio. Solo verso le cinque decisero di andare nell’ufficio della professoressa McGranitt per prendere il regalo di Alexis, le promisero che l’avrebbero aperto solo il giorno di Natale. Rimasero con lei per prendere una tazza di te poi si diressero insieme verso la sala grande per la cena.

*****

Il giorno della partenza arrivò accompagnato da una fitta nevicata, che rendeva particolarmente suggestivo il paesaggio. Stranamente quel giorno Tonks non era in ritardo, questo fatto stupì non poco tutti i presenti, «devo dire, cara cuginetta, che la maternità ti ha resa più puntuale» disse scherzosamente Sirius mentre salivano sulla carrozza che li avrebbe portati alla stazione di Hogsmeade, «no, non è stata la maternità in sé. È solo che Alexis questa mattina ci ha svegliati molto, ma molto presto. Credo che abbia intuito che stiamo tornando a Londra» disse Tonks, «sì, potrebbe anche essere. Allora dovremo ringraziare lei se non rischiamo di perdere il treno» rispose Sirius, tra le risate generali.

Il viaggio sull’espresso si rivelò molto piacevole anche grazie alla presenza della piccola Alexis che sembrava gradire molto il panorama che le appariva fuori dal finestrino. Verso la metà del viaggio si addormentò tranquillamente tra le braccia di Remus, «Remus sei davvero un bravo papà lo sai? È davvero bello vederti alle prese con lei» disse Silphie, «è vero, non dico che mi stupisca questa cosa però mi ha molto colpito» disse Hermione, « che ci volete fare, dopo anni passati a prendermi cura di Sirius e James, occuparmi di Alexis è un gioco da ragazzi..» Disse scherzosamente Remus, «cosa vorresti dire tu?» chiese Sirius guardando storto l’amico, «io? Assolutamente niente, perché?» rispose candidamente, «sei fortunato che stai tenendo in braccio la mia figlioccia, altrimenti…» disse Sirius in tono di finta minaccia. Tutti risero a quello scambio di battute fra i due amici, Alexis si mosse nel sonno ma non stranamente non si svegliò fino all’arrivo alla stazione di King’s Cross.

*****

Londra era un gran caos come sempre a pochi giorni dal Natale. Maghi e babbani si mescolavano nelle grandi vie piene di negozi illuminati da mille luci colorate e addobbate per la grande festa. I cinque amici sì immersero nel fiume di persone che camminavano per la città «preferirei di gran lunga smaterializzarmi piuttosto che continuare a camminare in questa ressa» disse Hermione, «è incredibile il livello di stress che i babbani possono raggiungere durante le festività natalizie» disse a sua volta Silphie, cercando di evitare una signora che usciva da un negozio piena di pacchetti e pacchettini, «vi assicuro che non solo i babbani impazziscono a natale, guardate là» disse Sirius indicando un gruppo di maghi dall’altra parte della strada che correvano da un negozio all’altro, «se preferite smaterializzarvi fate pure, noi vi raggiungeremo a casa» disse Remus, «sì, non preoccupatevi per noi» continuò Tonks, «no, non fa niente, girare per le vie illuminate ha un suo fascino se si tralascia il dettaglio delle persone completamente pazze che girano» disse Hermione, «Hermione ha ragione, e poi siamo quasi arrivati» disse Silphie indicando una strada laterale, Remus e Tonks sorrisero agli amici, i segno di gratitudine e continuarono a chiacchierare.

In fine giunsero sani e salvi davanti al portone di casa Black «ce l’abbiamo fatta, non credevo di poter uscire viva da quella ressa» disse Silphie, «una signora anziana mi ha calpestato il piede prima col bastone e poi non contenta anche con il piede. Se ne era accora ma non mi ha nemmeno chiesto scusa» disse allibita Tonks, «Anche io ho rischiato di essere travolto da un uomo che teneva un bambino in braccio uno per mano.. ma almeno lui mi ha chiesto scusa, credo che fosse la classica solidarietà paterna» disse Remus sorridendo, anche Tonks sorrise. Sirius bussò, dopo qualche istante la porta si aprì «ben arrivati! Vi stavamo aspettando tutti con ansia! Ma chi c’è qui? Ciao piccolina! Ma come se diventata grande! Vieni qua fatti prendere in braccio dalla zia Molly» disse Molly «Grazie Molly» disse Remus entrando e togliendosi la giacca, «ma figurati, non ti preoccupare, venite tutti in salotto a scaldarvi. La cena è quasi pronta» disse ancora Molly. Quando tutti furono seduti vicino al grande camino cominciarono a guardarsi in torno, le decorazioni quell’anno erano, se possibile, ancora più sfavillanti dell’anno precedente, «Molly ma queste decorazioni sono fantastiche!» disse Silphie, «quest’anno è un natale speciale perché è il primo della nostra piccola Alexandra. In oltre c’è un’altra cosa da festeggiare.. oh, ecco che arrivano» disse Molly guardando verso la porta del salotto, in quel momento entrarono Bill e Fleur «ciao ragazzi! Ben arrivati!» disse Bill tenendo la moglie sotto braccio, «ciao ma…ma.. Fleur perché non ci avete detto niente!» disse Hermione incredula, infatti, si vedeva chiaramente che Fleur era incita «volevamo farvi una piccola sorpresa» disse Fleur sorridendo, «beh devo dire che ci siete riusciti» disse Remus, «tesoro, vedi la zia Fleur? Tra poco avrai un amichetto o un’amichetta con cui giocare» disse Tonks prendendo in braccio Alexis, la quale cominciò a ridere e a battere le manine come se avesse capito quello che le aveva appena detto.

Terminata la cena qualcuno suonò il campanello, Arthur andò ad aprire ma come l’aprì si ritrovò la faccia completamente coperta di neve, «cara, sono arrivati Fred e Gorge. E anche Ron, Ginny e Harry! Ben arrivati! Entrate, entrate» disse, Molly corse ad abbracciare i figli e anche Harry, Hermione scattò in piedi e corse da Ron e lo abbracciò «ciao! Finalmente sei arrivato!» disse Hermione dandogli un bacio, le orecchie di Ron diventarono tutte rosse, «ciao! Anche io sono contento di vederti!» disse a sua volta Ron. Alla fine si ritrovarono tutti in salotto, Ginny e Hermione passarono molto tempo a giocare con la piccola Alexis. Verso le 22 Tonks si congedò dai presenti «si è fatto tardi, e questa piccola birbante anche se non vuole deve andare a nanna» disse prendendo in braccio la bimba, «vengo a darti una mano?» chiese Remus, «no, non ti preoccupare ce la faccio. Resta pure, ci vediamo più tardi» disse Tonks tranquillamente, Remus tornò a sedersi e osservò la moglie salire le scale. Dopo circa mezz’ora tutti decisero d’andare a dormire, il viaggio era stato lungo per tutti.

Remus entrò in camera facendo attenzione a non fare rumore. Come previsto Tonks dormiva già, mentre Alexis se ne stava tranquilla ma sveglia nella sua culla, «ehi tu signorina, come mai ancora sveglia?» disse rivolto alla figlia che gli sorrise, la prese in braccio e andò vicino alla finestra, lì in piedi cominciò a raccontarle una storia

«C’era una volta un vecchio lupo che per tutta la vita non aveva fatto altro che correre e nascondersi dalla vista degli umani. Correva in lungo e in largo rifugiandosi nelle foreste più scure e profonde.

Un giorno il vecchio lupo incontrò una giovane principessa, naturalmente si nascose anche da lei. Ma la giovane principessa non si arrese, voleva a tutti i costi abbattere il muro di diffidenza che il lupo si era costruito intorno.

Dopo molti tentatiti la principessa riuscì a conquistare la fiducia del vecchio lupo, il quale si lasciò accarezzare e coccolare “grazie lupo per aver riposto la tua fiducia in me, non ti deluderò. Da oggi non sarai mai più solo” disse la principessa. In quel momento accadde qualcosa d’inaspettato, il vecchio lupo si trasformò e divenne un uomo “ti ringrazio mia principessa. Con il tuo gesto d’amore mi hai restituito le mie vere sembianze” disse il lupo diventato uomo.

Alla fine i due si sposarono e dopo pochi anni, più o meno due, ebbero anche una bellissima bambina che però non voleva mai dormire..» disse Remus dando un bacio alla figlia, la quale sorrise come se avesse capito quello che le stava dicendo «ma nonostante questo vissero tutti e tre felici e contenti. Ed ora principessina si va a nanna..» disse adagiando Alexis nella sua culla.

In meno di dieci minuti la bimba si addormentò. Esausto per la lunga giornata, Remus, si mise a letto, con un braccio cinse la vita di Tonks e si addormentò.

   
 
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