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Autore: Silva    25/01/2006    1 recensioni
Questa è una storia incentrata principlamente sul giovane ed amnizioso Tom Riddle (Lord Voldemort) il quale appena dopo aver terminato Hogwarts si avvia per quella che sarà la sua futura, oscura strada. LEGGETE LEGGETE LEGGETE! RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!
Genere: Avventura, Azione, Dark, Drammatico, Fantasy, Generale, Malinconico, Mistero, Romantico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Bellatrix Lestrange, James Potter, Lily Evans, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Sorpresa, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Dunque, questa storia tratta Il periodo di vita di Voldemort (o Tom Riddle, decidete un po’ voi) che noi non sappiamo, quella

Dunque, questa storia tratta Il periodo di vita di Voldemort (o Tom Riddle, decidete un po’ voi) che noi non sappiamo, quella sorta di buco nero in cui è inglobata la sua esistenza prima che divenga veramente l’immenso signore Oscuro.

 

Correva, correva come un folle, le vista annebbiata e confusa che scorgeva a malapena le fronde degli alberi che verso di lui incombevano sinistri, il fiato mozzato ed i polmoni che bruciavano e gridavano silenziosamente tutto il loro dolore, implorando disperatamente pietà, supplizio ed eventualmente morta pacifica. I muscoli delle gambe erano arrivati oramai al massimo della loro sopportazione e come fuoco ardevano pietosi; il volto eburneo era striato di sangue vermiglio che nasceva e cresceva da tagli profondi causati da unghie affilate. Il cuore palpitava forte, pareva un animale rabbioso che al termine della sua esistenza lottasse per vedere un ultimo, singolo, spiraglio di luce attraverso l’oscurità soffocante.

La sua distruttiva corsa però, che lo avrebbe condotto ad una spirale di autodistruzione non dava segni di resa. << Mi stanno inseguendo, mi stanno inseguendo… >> borbottava freneticamente il ragazzo, gli occhi spalancati che bruciavano per non esser stati da lungo tempo chiusi, mentre mulinava freneticamente le braccia dinnazi a nel tentativo di schivare più rami possibili dal suo tragitto tortuoso. << Mi prenderanno… >> continuò a sussurrare, la voce simile ad un sinistro sibilio, coperto dal rumore di sottobosco, rami, foglie secche schiacciati.

Un sasso, forse uno di troppo e troppo grande incontrò nel suo folle iter e questo lo fece inciampare e cadere carponi per terra. Sbatte il giovane la bocca che si lacerò lasciando sgorgare copiosamente linfa vitale la quale andò a macchiare miseramente il tappeto che la natura stessa aveva creato ai suoi piedi: il ragazzo cercò disperatamente di rialzarsi, lo stavano inseguendo doveva scappare, loro lo avrebbero preso, gli avrebbero estorto informazioni, nozioni, gli avrebbero chiesto che fine aveva fatto, perché lo aveva fatto. Tese ansimando l’udito, sicuro oramai di udire lo scalpiccio di molte paia di piedi a contatto sul terreno, voci maligne ed infuriate, risa diaboliche provenienti da mostruose persone, ma queste dimostrazioni di altre presenza tardarono a giungere.

Anzi non giunsero affatto.

Il ragazzo si lasciò rotolare su di un fianco, poggiando la schiena contro il terreno e portandosi alla bocca la mancina, a tastar il sangue che ancora sgorgava: chiuse gli occhi, il respiro adesso più lento e calibrato, nuovamente umano.

E allora, in quel momento in cui la sua mente fu finalmente attraversata dal vuoto, la mostruosità di ciò che aveva compiuto lo colpì in pieno volto, più forte di una caduta da cavallo, di un incanto, di una sberla, svegliandolo da quel torpore che lo aveva accolto ed abbracciato come una tenera madre che cerca in tutti modi di nascondere al piccolo figlio le malefatte che attorno avvengono.

Non sarebbe venuto nessuno a prenderlo, nessuno gli avrebbe fatto del male ed ancora nessuno sino a quel luogo lo aveva inseguito, furiosamente.

Lui li aveva uccisi, loro non sarebbero più tornati.

Si ritrovò a pensare, il giovane, riflessione che sempre gli rimarrà impressa, nella memoria, che i demoni peggiori, sono quelli che albergano nella mente, nell’anima e nella coscienza; una volta disfattosi di quelle, probabilmente nessuno lo avrebbe più fermato.

 

 

Oh…quanto giusta appare ai posteri tale affermazione, quanta drammaticità e profetica crudeltà assumono questi pensieri se li riportiamo ai giorni nostri…di tristi venture io son narratrice, madre e figlia e a voi, giovani menti, racconterò ciò che davvero accade a quel giovane che sin da fanciullo dimostrò spietatezza, indifferenza e che con il crescere divenne la peggior fiera esistente al mondo.

  
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