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Autore: Elektra_Vampire    31/03/2011    1 recensioni
Il carattere scontroso di Hwoarang mi ha sempre ricordato il mio ex..
Perciò qualche anno fa ho deciso di scrivere questa fic immaginandomi un incontro fra il Blood Talon e una "vecchia fiamma"
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Hwoarang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si avvicina. Non mi muovo di un centimetro. Ancora pochi passi...ecco è di fronte a me.
Situazione familiare.
Appoggia una mano al muro, quasi volesse impedirmi il passaggio.
Ancora ferma, immobile.
Ma sento il suo respiro affannato su di me.
"Certo che potevi anche darmi una mano..mi avresti risparmiato un bel po di fatica in più" sbotta lui senza staccare i suoi occhi dai miei.
"Ma io vedo che stai benissimo..purtroppo" me ne esco io squadrandolo con aria decisamente superiore..lo ammetto.. e subito aggiungo "perciò per quanto me ne frega..potevi anche rimanerci morto."
Mi accorgo che lo sto provocando. Ma non riesco a farne a meno..mi viene naturale.
Ormai sono qui..gioco fino alla fine. Anche perchè credo che se il "fato" ha voluto che ci incontrassimo due volte nello stesso giorno..vuol dire che i nostri conti sono destinati a regolarsi oggi.
E va benissimo. Odio aspettare.
"Certo che tu e le buone maniere siete proprio due cose separate eh?" mi dice lui facendo il finto offeso.
"Non sono certo qui per renderti conto delle mie buone maniere" rispondo io a tono.
"Eh si...infatti come ti ho detto prima..sei qui perchè non puoi fare a meno di me. Lo so..ti sono mancato." mi dice lui con quel tono altezzoso e quella faccia da schiaffi che si ritrova.
Adesso è lui che mi provoca. E la cosa è alquanto irritante.
"Si. Mi sei mancato..non aspettavo che rivederti per poterti finalmente spaccare quel faccino da bastardo!" dico io staccandomi velocemente dalla parete e sferrandogli un pugno in pieno volto, riuscendo a farlo indietreggiare di qualche passo.
Si massaggia la guancia e volta di nuovo la testa verso di me.
"Accidenti! Il tuo solo pugno è stato più doloroso di tutti quelli degli altri messi insieme".
Sorrido compiaciuta di questa specie di complimento.
"Ma non dovevi farlo" aggiunge seriamente, e il sorriso svanisce anche dalle mie labbra, che adesso assumono un espressione alquanto preoccupata.
Piega la testa una volta a destra una a sinistra. Sento le sue ossa schioccare e di colpo lo vedo avventarsi contro di me.
Lo sapevo. Me la sono cercata. E adesso devo pagarne le conseguenze.
Rapido come non lo avevo mai visto mi sferra un pugno che riesco fortunatamente a parare incrociando le braccia a protezione del volto.
Indietreggiamo entrambi ma subito lui riparte all'attacco, senza darmi neanche il tempo per respirare, mi afferra per il colletto della maglia, mi solleva senza sforzo e si gira, usando la propria schiena come leva, mi fa cadere a terra.
Fa qualche passo indietro per evitare di essere attaccato mentre mi rialzo con uno scatto.
Che male mi ha fatto!
Sono di nuovo in piedi, ma questa volta è la mia rapidità a coglierlo di sorpresa. Sferro una serie di calci perfetti, ma solo pochi vanno a segno. Sa difendersi molto bene il ragazzo.
Allora non mi resta che tentare con una finta. Continuo a scalciare senza dargli tempo per reagire e improvvisamente mi fermo scattando dietro di lui e serrandogli un braccio attorno al collo e l'altro a bloccare il suo dietro la schiena.
"Ne hai abbastanza Rossino?" gli sussurro io strafottente all'orecchio, sicura che comunque mi risponda non impiegherà molto a liberarsi dalla presa. E il triplo più muscoloso di me!
"Di te? No mai.." mi dice lui con voce falsamente suadente e come immaginavo gli basta una gomitata nello stomaco per liberarsi dalla mia stretta.
Spalanco gli occhi emettendo un gemito di dolore, lascio la presa indietreggiando, abbasso la testa tenendomi le mani sullo stomaco e lui approfittando della mia distrazione mi tira un calcio sotto il mento scaraventandomi a terra.
Di nuovo.
Mi alzo ancora una volta, ma guardandolo con disprezzo. Mi ha fatto veramente incazzare adesso.
Cammino verso di lui che sorpreso si mette in posizione di difesa, aspettandosi un rapido attacco da un momento all'altro. Ma non faccio niente, ancora.
Continuo a camminare a piccoli e lenti passi nella sua direzione, con un sorrisino beffardo..molto simile al suo, sul volto.
Hwoarang continua ad indietreggiare per tenersi a distanza di sicurezza. Mi preparo a scattare, se ne accorge e cerca di attaccare per primo.
Sferra un impressionante pugno destro che riesco però a scansare senza troppa fatica e..e adesso tocca a me! Afferro il braccio col quale ha cercato di colpirmi, tirandolo verso di me.
Il coreano spinto in avanti cerca di riprendere l'equilibrio attaccandomi con l'altro pugno che riesco ad evitare abbassandomi. E rialzandomi di colpo mollo una ginocchiata nel basso ventre. Funziona sempre.
Non contenta ancora dell'operato svolto, gli tiro tre potenti calci. Gambe, torace e nuca sono i punti colpiti dai miei rapidi calci..rapidi e potenti quanto i suoi; il coreano cade in ginocchio di fronte ai miei occhi, dolorante.
Bene. Sei a terra anche tu. Due a uno. Sorrido soddisfatta, ma per quanto ne so in questi momenti si tende sempre ad abbassare la guardia, perciò per evitare di commettere nuovamente lo stesso errore di prima, mi fiondo ancora su di te afferrandoti per le spalle e tirandoti su.
Barcolli leggermente per recuperare l'equilibrio, e non fai in tempo a difenderti che una serie di pugni in pieno volto ti costringono di nuovo a cadere per terra. Due a due.
Parità.
Ma non mi basta.
"Tutto qui quello che sai fare?" mi dici alzandoti appoggiando una mano sul ginocchio per darti la spinta.
Ti guardo sbalordita. Hai anche il coraggio di replicare dopo averti steso due volte in meno di trenta secondi?
Sbuffo divertita continuando a tenere lo sguardo fisso su di te, per evitare brutte sorprese. Un rivolo di sangue sgorga dal labbro inferiore. Certo, la ferita che ti ho fatto stamattina si è riaperta.
Fai scorrere delicatamente la lingua sul labbro ferito, mentre le dita scivolano sul mento per togliere il sangue colato.
Posi lo sguardo sui polpastrelli rossi come per accertarti che ciò che li colora è veramente sangue.
Passi la lingua sulle dita, assapori il sangue facendo una smorfia quasi disgustata.
Torni con lo sguardo su di me, che pietrificata mi ero incantata ad osservare il gesto che hai appena compiuto.
"Ehi ci sei?" mi fai tu agitando una mano all'altezza del volto.
Torno alla realtà, metto a fuoco le immagini, sussulto senza rendermi conto di ciò che era successo. "Mh?" è l'unico suono che esce dalle mie labbra.
"Guarda che non mi hai ancora risposto! Tutto qui quello che sai fare? Bhè mi deludi, da te mi aspettavo un po di più..ma visto che chi tace acconsente.."
"Piantala di dire stronzate se non vuoi pentirtene" ringhio io bloccando la sua frase.
"Eccoti finalmente! Meno male, mi stavo preoccupando. Sai odio le persone che si distraggono quando si trovano a combattere con me. Chi si distrae con me..è morto." dici tu incrociando le braccia al petto.
"Mamma mia quanto te la tiri!" ribatto io roteando gli occhi annoiata da i tuoi discorsi da gasato. Cazzo! I ragazzi come te, che si vantano da mattina a sera sono i peggiori elementi. Come li odio! Come TI odio!
Ma chi vi credete di essere? Il mondo non gira certo attorno a voi. Ok sei bravo, magari anche il miglior combattente con il quale ho avuto l'onore (o la sfiga) di scontrarmi finora..anche se non lo ammetterò mai davanti a te..ma adesso basta. A tutto c'è un limite.
"Lo sai che mi stai proprio sul culo?" mi dici tu, forse spiazzato da ciò che ti ho detto prima.
"La cosa è reciproca Rosso." dico io sorridendo maliziosamente. Vediamo se con quest'ultima provocazione ti decidi ad attaccare, perchè non ne posso più di stare a chiaccherare, non sono certo qui per questo.
Ma tu non sembri aver colto il messaggio, oppure lo fai apposta, bastardo.
Allora ormai spazientita parto io all'attacco, mi blocco davanti a te iniziando a tirare pugni con furia, ma tu riesci a bloccarli tutti. Allora mi giro velocemente di schiena provando con le mie infallibili gomitate nello stomaco. Incassi il colpo, ma non ti allontani, anzi con le braccia serri la mia vita, tenendomi bloccata e stretta a te.
Provo con una testata sperando di colpirti, ma tu gia ti aspettavi la mossa e tiri indietro la testa schivando il mio colpo.
Lasci rapido la presa alla vita per tenermi bloccati i gomiti dietro la schiena ed evitare cosi di essere attaccato.
Cerco allora di liberarmi come posso, scalciando indietro in direzione delle tue ginocchia, ma anche questo colpo va a vuoto, perchè tu rapido ti avvinghi alla mia gamba sinistra impedendomi ogni movimento.
Stiamo a malapena in piedi, nè io nè te possiamo muoverci se vogliamo restare in equilibrio.
"Lasciami bastardo" urlo io sprezzante voltando quanto posso la testa verso di lui.
"Cos'è? Non dirmi che adesso ti faccio improvvisamente paura!" ribatte stringendo ancora di più la presa sulle mie braccia, che stanno iniziando a fare male.
"No! Ma vuoi stare così tutta la notte per caso?Non è molto comodo..e in più mi impedisce di spaccarti la faccia!" faccio io cercando di divincolarmi.
"Bhè per me non è poi così scomodo..e considerando che stasera non ho di meglio da fare...si!Posso rimanere anche fermo così tutta la notte!" dice lui con una calma e una tranquillità impressionanti che mi fanno ribollire il sangue dalla rabbia!
"Ma io NO!" urlo sollevandomi su un piede e gettando il mio peso all'indietro per farlo cadere. E ci riesco. Perde l'equilibrio e sbatte per terra.
Almeno ho avuto un atterraggio comodo, sdraiata sopra di te.
"Stronzo" sussurro io alzandomi mentre massaggio le mie spalle, doloranti dopo esser stata bloccata dalla tua presa.
Pian piano mi accorgo che la stanchezza sta avendo la meglio..quanto tempo sarà trascorso da quando sono qui? Nel vicolo è già scesa la notte e la strada è illuminata debolmente solo dalle insegne dei locali. Mi appoggio al muro con le mani sui fianchi, mentre cerco di riprendere fiato senza però staccare lo sguardo da te, ancora disteso a terra.
Sono quasi del tutto esausta. Ma non intendo mollare.
Perchè anche tu ormai dovresti essere sfinito.
"Ripetilo se ne hai il coraggio" attacchi tu già nuovamente in piedi anche se col respiro un po più pesante del solito.
"Lo ripeto quante volte vuoi, se proprio ci tieni. Stronzo, stronzo, stronzo." ti provoco io allontanandomi dal muro e venendo verso di te.
Con uno scatto felino mi cogli di sorpresa spingendomi all'indietro e immobilizzandomi con le spalle al muro.
"Bene. Ripetilo ora." mi dici tu con un tono che non riesco a riconoscere, a metà fra l'arrogante e l'arrabbiato, guardandomi intensamente.
Credi di intimorirmi solo perchè mi tieni bloccata? Solo perchè mi stai facendo male?No caro. Ormai ci sono abituata e stai tranquillo che ci vuole ben altro.
"Stronzo" ti ripeto per l'ennesima volta, ma lentamente, sprezzante di qualunque pericolo tu possa rappresentare.
E immediatamente..stessa scena.
Le tue labbra calde e violente sulle mie..in un contatto che mi toglie il respiro.
Che stai facendo? Mi irrigidisco per lo spavento. Lo ammetto, ce l'hai fatta a spaventarmi, ma ora lasciami.
Ma tu non sembri voler mollare le mie labbra, anzi continui a premere con forza.
Con la forza che mi è rimasta mi stacco dall'enorme parete e cerco di allontanare anche te, ma le mie braccia sono serrate dalle tue mani, e in un secondo, con un colpo secco sono di nuovo scaraventata con la schiena al muro. E tu pericolosamente ti avvicini al mio volto.
Non riesco a muovermi. Respiro profondamente da quando ti sei staccato da me. Ti guardo senza riuscire più ad allontanarti. Sarà la stanchezza.
Sarà che non voglio.
Volto la testa, non oso guardarti. Non ti riconosco più. Ma in questa situazione non riesco a riconoscere nemmeno me stessa. Perchè sono qui immobile, quando potrei allontanarti da me senza troppa fatica?
La tua presa è ancora stretta, non sembri volermi lasciare, e adesso mi stai veramente facendo male. Poi ad un tratto, sempre tenendomi stretta, sollevi le mie braccia sopra la testa e mi afferri i polsi per impedirmi di reagire..cosa che comunque non riesco a fare, anche se volessi.
Come una furia ti fiondi nuovamente sulla mia bocca. Provo a resisterti un'ultima volta serrando le labbra e muovendo la testa in tutte le direzioni, pur di allontanarmi dal tuo volto.
Niente da fare. Sei troppo forte.
Mi rinchiudi in quello che è un bacio immenso, interminabile.
Non un briciolo di romanticismo in quello che stai facendo..ma solo violenza e..passione.
Pura passione. Desiderio.
Forse è questo ciò che ci lega.
Il desiderio.
Si.
..io ti desidero..
  
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