CAPITOLO 1
Una donna di circa 36 anni era seduta sullo scomodo sedile di un treno.Aveva folti capelli castani legati con un fermaglio e gli occhi grigi, un tempo vispi e spensierati, esprimevano stanchezza e malinconia. Nel sedile di fronte sedeva una ragazza sui 19 anni, identica alla madre a parte i lunghi capelli neri e gli occhi scurissimi che aveva ereditato dal padre.
La pioggia batteva insistentemente sul finestrino del treno. Nonostante questo Lucille continuava a guardare fuori in cerca di qualcosa che le potesse ricordare i vecchi tempi.Già i vecchi tempi…non poteva credere di essere di nuovo lì, dove aveva passato 17 anni della sua vita.
La luce dei lampioni le illuminava il viso ad intermittenza, aveva un’espressione triste e nostalgica, ma in quel buio i suoi occhi risplendevano di gioia…Stava per ritrovare i suoi vecchi amici…
Di fonte a lei sua figlia era immersa nella lettura di un libro dalla copertina antica. Lucille staccò i suoi occhi dal triste paesaggio inglese e lasciò che i suoi pensieri dilagassero, si girò verso sua figlia e sorridendo disse:
-Lolò mi dispiace di averti dovuto portare via da casa…-
-Mamma!Ti ho detto un milione di volte di chiamarmi in quel modo!Io mi chiamoLorien!-La interruppe lei.
-Comunque non preoccuparti per me, so adattarmi, non so se te ne sei resa conto ma negli ultimi anni abbiamo cambiato casa circa 7 volte…-
-Oh…Bè…Si, ultimamente abbiamo avuto dei problemi…Comunque non devi preoccuparti quando mi ha scritto Silente mi ha detto che ci sono molti ragazzi della tua età nel posto dove stiamo andando…-
-Mamma, posso chiederti dove stiamo andando?-
-A casa di tuo padre…-
-Ma perché dobbiamo andare a casa sua se…se…bè se è…-
-…morto…-Sospirò Lucille finendo la frase della figlia e riprendendo a fissare fuori dal finestrino. Lorien capì di aver toccato un tasto dolente, ma ormai non voleva mollare…Lei e sua madre non avevano mai parlato di suo padre prima d’ora e lei voleva saperne di più…
-Mamma, ma perché sei scappata dall’Inghilterra?-
-Buona domanda Lory, davvero una buona domanda…effettivamente hai 19 anni, sarebbe pure ora che io la smettessi di fingere e ti dicessi la verità….- Lucille sospirò e cominciò a raccontare sempre con lo sguardo fisso a guardare fuori dal finestrino, come avrebbe reagito Lorien?Avrebbe capito il motivo della sua fuga?Non voleva farla sentire responsabile, d’altronde non era colpa sua se amava quell’uomo fino alla pazzia e, infatti, aveva fatto una pazzia di cui però era infinitamente felice.
Lucille iniziò a raccontare sotto l’attenzione della figlia, raccontò di tutto, a cominciare da quando era entrata a Hogwarts, anno per anno, di quel gruppetto di ragazzi bellissimi che avevano un debole per cacciarsi nei guai, di quanto erano arroganti e di quando capì che si era sbagliata di grosso nel giudicarli non appena uno di loro le fece battere il cuore. Lorien conosceva bene sua madre e sapeva che stava ben dilagando dall’informazione che lei aveva chiesto così si limitò ad annuire, aveva sonno e non riusciva a seguire il discorso di sua madre. L’unica cosa che ancora non capiva era perché sua madre continuava a giustificarsi d’ogni cosa che aveva fatto.Comunque ben presto capì che non avrebbe saputo il perché di quella visita a casa del padre fino a quando non fossero arrivate.
***
Harry si arrampicò faticosamente su un cumulo di macerie, qualche metro più dietro c’erano Ron e Hermione mano nella mano che si tenevano rispettosamente a distanza, in fondo era la prima visita di Harry alla casa dei suoi genitori dopo la loro morte. Quando lo ebbero raggiunto ci fu un imbarazzante momento di silenzio interrotto dalla voce esitante di Hermione:
-Harry…Se vuoi noi ti lasciamo solo mentre stai al cimitero per…- ma fu interrotta dall’arrivo del Patronus di George:
-Sarà per un’altra volta Hermione, l’Ordine ci chiama- Disse Harry ed Hermione rispose:
-Se vuoi andiamo noi così tu puoi rimanere qui ancora un po’…-
-No, non preoccuparti, non ce l’avrei fatta ad andare al cimitero, grazie lo stesso- Concluse lui e dopo pochi minuti si materializzarono davanti la porta del N°12 di Grimmauld Place.
-Che sarà successo?- Chiese Hermione
-Non ne ho idea-Rispose Harry
Entrarono in casa e trovarono George che li aspettava:
-Quanto ci avete messo?In cucina c’è un vostro “caro amico” che vi aspetta….-
-Un nostro caro amico?Gorge stai scherzando vero?E chi sarebbe? E perché è qui?-
-Mamma mia quante domande! Devo dirti che la cosa è curiosa, io e Fred stavamo perlustrando il giardino in cerca di qualche gnomo e chi ti troviamo in mezzo ai cespugli?-
-Bè allora ci vuoi dire chi è?-
-Entrate in cucina e lo scoprirete-
I quattro si diressero verso la cucina guidati da Gorge che aprì la porta ed uno ad uno entrarono tutti in cucina; tutti i membri dell’Ordine erano attorno ad una persona che non riuscivano a capire chi fosse, tutti ad eccezione di Tonks che sedeva sulla poltrona di sinistra davanti al fuoco, quella che una volta era la preferita di suo cugino Sirus, sembrava assorta nei suoi pensieri e non aveva tutta questa voglia di partecipare alla discussione, d'altronde si era girata verso di loro quando Harry, Hermione e Ron erano entrati.In quel momento anche gli altri membri dell’Ordine si accorsero della presenza dei tre e così si spostarono da davanti la sedia mostrando chi vi fosse seduto. I tre amici rimasero a bocca aperta, si sarebbero aspettati chiunque, ma non lui!Nessuno parlava. Ron si avvicinò all’orecchio di Harry e sussurrò quello che era nella testa di ognuno di loro ma che nessuno era riuscito a dire:
-Questo sarebbe il nostro “caro amichetto”?Avrei preferito mille volte che ci trovassimo Mc Laggen seduto su quella sedia piuttosto che…-
-Draco Malfoy????-Esclamò Harry quasi urlando.Tutti tacquero.Dopo qualche secondo Remus Lupin parlò:
-Harry, per
favore…-
-Cosa ci fa qui??-Lo interruppe Harry. Era incredulo, avevano davanti il responsabile della morte di Silente e nessuno si muoveva, l’unico capace di parlargli era Lupin, che come al solito aveva quella sua aria tranquilla come se non sapesse niente sull’esistenza di un certo potentissimo mago di nome Voldemort. Ma come fa?? Si chiedeva Harry mentre Lupin riprendeva a parlare più calmo di prima:
-Bè Malfoy è qui perché si aggirava nei dintorni della Tana e Fred e George lo hanno trovato…Comunque stavo per chiedervi se per favore potreste andare a dare da magiare a Fierobecco, di questa faccenda ce ne occupiamo noi…-
-No, noi restiamo, facciamo o no anche noi parte dell’Ordine??Abbiamo diritto di partecipare alle sue riunioni, o sbaglio??-
-Devo dirti che sbagli Harry, questa non è una riunione, tuttavia si, potreste partecipare come membri dell’Ordine….Ma…-Continuò Lupin soffocando, sul nascere, una protesta di Harry
-Io d’accordo con gli altri membri dell’Ordine, abbiamo pensato che sia meglio che voi non partecipaste all’interrogatorio del signor Malfoy…-
-Ron, vai!-Si introdusse prepotente nella conversazione la voce della signora Weasley
-Ma mamma!-
-Niente storie, Ron!-
-Mamma, sono maggiorenne, so decidere da solo cosa devo fare!-
-Se sai così bene cosa devi e non devi fare allora sei pronto per andare a vivere da solo e riusciresti benissimo a difenderti da solo dalle orde di mangiamorte che setacciano le case!-
-Mamma ora non esagerare…-
-Non sto esagerando!Noi abbiamo un po’ più di esperienza di voi per dirvi che non è il caso che voi partecipiate all’interrogatorio, d’altronde io sono tua mamma quindi se Harry e Hermione non sono convinti di quello che diciamo possono restare…-
-Dai andiamo…-Disse Ron, con tono sottomesso rivolgendosi agli amici
-No, io voglio rimanere!-Urlò Harry
-Voglio sapere cosa aveva in mente questo delinquente!Perché stava nei dintorni della Tana?Dopo Silente voleva consegnare anche noi a Voldemort??- Ci fu un momento di silenzio, forse perché Harry aveva nominato quel nome o forse perché nessuno sapeva cosa dire...poi improvvisamente Draco prese la parola:
-Io non sono più un mangiamorte!-
-Come fai a mentire così spudoratamente, ti ho visto quella notte sulla torre di astronomia, c’ero anch’io!-
-Se c’eri hai visto pure che io non ho ucciso Silente e credo che non ce l’avrei mai fatta…-
-Però l’hai consegnato a Piton…-
-Si, su questo non posso mentire, ma io non faccio più parte dei mangiamorte!-
-Come pretendi che ti crediamo?-
-Harry basta! Vedi perché non vogliamo che voi lo interrogate??Non lo fai parlare, lo aggredisci e non lo fai finire di dare le sue spiegazioni! Ora per favore vai con i tuoi amici a dare da mangiare a Fierobecco!- Disse Lupin mettendo fine alla conversazione tra i due.
-Ma io voglio continuare a sentire cosa ha il coraggio di dire questo bugiardo!-
-Harry non è il caso di farne una tragedia, d’altronde hanno ragione a non volerci, noi siamo troppo “legati” a Malfoy…-
-Hermione ha ragione Harry…ti prometto che dopo ti racconterò tutto quello che è successo, ma adesso per favore vai, è da stamattina che Fierobecco non mangia…-
Ron e Hermione non diedero tempo a Harry di protestare un’altra volta e lo trascinarono fuori dalla cucina. I ragazzi salirono silenziosamente le scale fino alla stanza di Fierobecco.
Intanto in cucina era calato il silenzio, Lupin si diresse verso il tavolo, prese una sedia, la girò verso Draco Malfoy e gli altri membri dell’Ordine e si abbandonò su di essa, la sera prima c’era stato il plenilunio e lui era stanco, anzi stanchissimo, aveva preso la pozione, ma lui sapeva bene che non bastava per evitare di far uscire il mostro che abitava in lui, aveva dovuto combattere tutta la notte contro se stesso…ormai avrebbe dovuto reprimere quel mostro per sempre, non poteva rischiare di far del male a Tonks…D’un tratto Moody ruppe quel silenzio.
-Allora signor Malfoy gradirebbe dirci che cosa faceva nel giardino della Tana?-
-Non era per ordine del Signore Oscuro, lo giuro!-
-Nessuno ha detto questo..-
-So che lo pensate…-
-Allora cos’è questa storia che tu Malfoy non sei più un mangiamorte?- Si intromise il signor Weasley.
-E’ la verità, io non sono più un mangiamorte-
-E secondo te perché dovremo crederti?-
-Non mi aspetto che mi crediate, e neanche che mi perdoniate, in fondo come ha detto Potter ho consegnato Silente al professor Piton…-
-Comunque non hai risposto alla mia domanda Malfoy, cosa ci facevi nel giardino della Tana?- Lo interruppe Malocchio Moody, ma Draco parve non sentire la domanda e continuò:
-Quando ho capito bene le intenzioni del Signore Oscuro ho cercato di trovare un modo per scappare e senza mio padre è stato piuttosto facile, il problema era che non avevo un posto dove andare…-
-Continui a non rispondere, cos’hai da nascondere?…Minerva non mi fido…-
All’improvviso per la prima volta nella serata prese la parola la professoressa McGranitt che fino ad allora aveva ascoltato tutto molto attentamente.
-Vedo sincerità nei suoi occhi, ma non posso dire di fidarmi di lui, non sono una Legilmens però non dobbiamo dimenticarci che Severus è un ottimo occlumante, avrebbe potuto benissimo insegnare l’Occlumanzia a Draco…Comunque non credo che possiamo decidere adesso cosa ne sarà di lui, sicuramente non possiamo consegnarlo al Ministero…lo sbatterebbero subito ad Azkaban senza neanche ascoltarlo e i mangiamorte non ci metterebbero molto a farlo evadere sia che lui sia ancora dei loro sia che lui li abbia traditi, vorranno di certo liberarsi di una persona scomoda; quindi propongo di tenerlo qui a Grimmauld Place, magari in cantina. Che ne dite?-
Tutti ascoltavano mentre la professoressa McGranitt parlava, tutti i membri erano attenti ad ogni parola che pronunciava, aveva esposto i fatti in modo ordinato e giusto come avevano sentito fare a solo una persona prima di lei: Silente.
Tutti rimasero in silenzio, ad ognuno rimbombavano nella testa le parole della professoressa McGranitt.
-Allora accettate la proposta?- Chiese lei e tutti annuirono. La professoressa McGranitt aveva l’aspetto stanco e tipico di una donna che stava soffrendo, ma nonostante questo un leggero sorriso si apriva sul suo viso, un sorriso rassicurante. Ancora una volta a tutti venne in mente quando c’era Silente a fare quel sorriso che gli dava sempre un motivo per andare avanti quando tutto sembrava perduto.
-Bene…allora, Alastor e Tonks mi fate il piacere di accompagnare il signor Malfoy in cantina, di assicurarvi che non possa scappare e che abbia un materasso comodo dove dormire?- I due si alzarono e lei li ringraziò, poi continuò:
Esattamente nell’istante in cui Malocchio Moody e Tonks uscirono con Draco entrarono in cucina Harry, Ron ed Hermione.
Lupin si alzò stanco e andò a sedersi sulla poltrona che poco prima era occupata da Tonks, aveva voglia di sentire se rimaneva qualche residuo del suo profumo che gli piaceva tanto…Ancora non era riuscito a baciarla e stavano insieme!Ma la storia di Malfoy aveva allarmato un po’ tutti e lui era stanchissimo, sperava che lei si fosse sbrigata a salire, immaginava che avevano dovuto perdere tempo con Malocchio Moody per via di tutti gli incantesimi che stavano gettando nella cantina in modo di renderla invalicabile.
Ron si era seduto sulla poltrona accanto a quella di Lupin e faceva sedere Hermione sulle sue ginocchia mentre Harry si avvicinava a Lupin per sapere cosa avevano concluso all’interrogatorio e quello cominciò a raccontare tutto, d’altronde l’aveva promesso a Harry e poi così evitava di pensare a Tonks.
Hermione non era in vena di smancerie così appena vide la signora Weasley cominciare a preparare la cena decise che era l’occasione giusta per staccarsi da Ron e andò ad aiutarla.
Lupin aveva finito di raccontare dell’interrogatorio a Harry e questo prese subito a protestare:
-Ma professore!E’ stato un mangiamorte! Come fate a fidarvi di lui dopo quello che è successo con Piton?-
-Harry te l’ho spiegato prima…-
-Si certo, voi avete più esperienza di me sapete quello che fate, ma anche Silente si è sbagliato, come potete dire che Voldemort non stia usando lo stesso trucco?-
-Non siamo sicuri Harry e comunque non ho detto che abbiamo deciso di fidarci di Draco, dobbiamo pensare tutti molto bene prima di prendere una decisione…-
-Bè allora credo che anche io andrò a pensare in camera mia…avvertitemi per la cena per favore…-
E una volta detto questo si smaterializzò dalla cucina per riapparire con un sonoro “pop” sul letto della sua camera. Si sdraiò e cominciò a pensare:
-Tanto alla fine cederanno e si fideranno di Malfoy…Bè se loro non si muovono significa che è ora che lo faccia io, anzi, avrei dovuto mettermi in cerca degli Horcrux da molto, moltissimo tempo.
Allora facciamo mente locale di quello che mi ha detto Silente…direi di cominciare dal medaglione di Salazar Serpeverde, mi sembra molto probabile che Voldemort l’abbia trasformato in un Horcrux. Il problema è che devo setacciare un sacco di posti, non saprei proprio dove cercarlo, bè prima comincio prima lo troverò-
Detto questo prese una pergamena, la piuma e l’inchiostro e scrisse un biglietto:
Per Ron ed
Hermione
Ho deciso di
andare a cercare gli Horcrux,
è troppo tempo che
me ne sono dimenticato,
la salvezza del
mondo è nelle mie mani e so che
Silente si fidava
di me assegnandomi questo compito,
non posso
deluderlo.Non venitemi a cercare per nessun
motivo se non sono
di ritorno entro domani mattina.
Spero capiate…
…vostro
Harry
La ragazza rimase ancora
due minuti a fissare il fuoco scoppiettante nel camino, poi si diresse spedita
verso la cantina.
La porta si aprì cigolando.
Nella stanza c’era solo una
finestrella molto alta dalla quale filtrava la luce argentea della luna; in un
angolo, tutto raggomitolato, c’era Draco Malfoy. I capelli biondi di solito
impeccabili gli ricadevano scomposti sul viso insanguinato, aveva un occhio
gonfio e dal naso gli usciva molto sangue; i suoi vestiti erano macchiati di
terra e strappati in alcuni punti. Era ridotto proprio male.
Hermione entrò lentamente e
si chiuse la porta dietro, solo allora Draco parve accorgersi della sua
presenza. Stranamente non iniziò ad insultarla, invece, le chiese con aria di
sfida se era venuta per gettargli qualche altra fattura.
-No! Sono venuta per vedere
come stai, Malfoy…- Rispose lei un po’ risentita.
-Secondo te? Diciamo che ho
avuto momenti migliori!- Borbottò lui asciugandosi il naso gocciolante di
sangue con la manica della veste.
-Tieni, puoi usare questo!-
Disse Hermione lanciandogli un fazzoletto.
Draco ringraziò ed iniziò a
tamponarsi il viso.
-Stavo notando…- Disse
Hermione gelida -…che ancora non mi hai insultato, chiamata sporca mezzosangue
ed hai perfino accettato il mio aiuto…stai forse cercando di impietosirmi?-
-Mi dispiace di essere
stato così bastardo… ma tu non sai cosa vuol dire avere come padre Lucius
Malfoy…-
-E tu ti aspetti che io ti
creda? Così su due piedi e con una scusa così banale?-
-Non ti ho mai chiesto di
credermi e non so nemmeno perché ti sto dicendo tutto questo, so solo che
allora credevo in tutto quello che dicevo e che facevo e che è stato un duro
colpo per me scoprire che erano tutte stronzate e che mi dispiace molto per
come mi sono comportato, ma quando me ne sono reso conto ormai era tardi, ero
già un mangiamorte e sono stato costretto a fuggire per non essere ucciso. In
ogni caso non mi aspetto che tu mi creda…e, bè ecco credo che comunque io ti
debba delle scuse per quello che ti ho fatto passare…Hermione-
Dopo che Draco ebbe finito
di parlare ci fu un lungo momento di silenzio.
-Bè…grazie delle scuse, ora
però io vado…- Disse Hermione avviandosi verso la porta e chiudendosela alle
spalle. Dopo essere uscita si diresse verso la cucina era deserta eccetto per
la signora Weasley che stava finendo di lavare i piatti.