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Autore: Neko    03/04/2011    2 recensioni
Vidi una forte luce che sembrava chiamarmi. Feci qualche passo per oltrepassarla. Finalmente avrei visto i miei genitori e riabbracciato Ero-sennin, ma mi accorsi che qualcosa mi bloccava. I miei piedi non avevano più intenzione di muoversi e lentamente quella luce così accecante che mi riscaldava il cuore, si ridusse sempre di più fino a spegnersi completamente.Come la maggior parte delle persone, non sapevo cosa aspettarmi dopo la morte, ma avvertivo che c'era qualcosa che non andava. Mi sentivo in trappola, prigioniero, fuori posto, come se non dovessi trovarmi lì.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Capitolo 5: Bugia o realtà

Capitolo 5: Bugia o realtà?

 

Pov Sasuke

 

Non potevo credere ai miei occhi, o meglio allo sharingan.

Esso mi aveva sempre fatto vedere la verità, rivelandomi anticipatamente le mosse dei miei avversari e facendomi scovare possibili pericoli nascosti nell’ombra.

Non credevo possibile che un’allucinazione potesse colpire l’abilità innata del  mio clan.

Non poteva essere vero.

Scossi la testa e strizzai gli occhi nel tentativo di scacciare quell’immagine dalla mia mente, ma una volta riaperti, lui era ancora li.

Mi guardava con occhi sgranati, come se non si aspettasse di essere visto da qualcuno.

“Tu puoi vedermi?” mi domandò quasi impaurito.

Non seppi che rispondere e annuii semplicemente con la testa.

“Come è possibile? Non dovresti essere in grado di farlo. Nessuno può vedere un fantasma, nemmeno quegli stupidi occhi che ti ritrovi, dovrebbero rivelare la mia presenza!” mi disse sempre con un aria sorpresa.

Lo vidi girarsi verso Kakashi e muovergli una mano davanti al viso, ma il mio insegnante non fece una piega.

“Kakashi, tu non vedi niente?” chiesi rivolgendomi a un possessore dello sharingan.

Kakashi mi guardò incuriosito e poi guardando a destra e a sinistra, disse “Cosa dovrei vedere?”

Indicai Naruto, ma ovviamente per il sensei, indicai direttamente lui.

“Naruto è…è davanti a te!” dissi con una voce talmente incredula, che non credevo di possedere.

Infatti, fino a quel momento niente era stato in grado di stupirmi.

“Sasuke, cosa stai dicendo?” mi chiese Tsunade capendo le mie parole.

Mi portai una mano alla testa e abbassai gli occhi. “Oh gli occhi che Itachi mi ha donato hanno qualche problema, o sto impazzendo!”

Mi sentii una mano appoggiare sulla spalla. Alzai lo sguardo e Kakashi mi guardò con uno sguardo quasi dolce, uno sguardo che mai mi aveva rivolto.

“Forse il tuo senso di colpa, per quello che è successo e la suggestione che hai avuto attraverso  i nostri discorsi, stanno giocando con la tua mente. Dovresti andare a casa a riposare. Lo stesso vale per te Sakura. Cercate di liberare le vostre menti dai pensieri brutti e vedrete che queste illusioni scompariranno. Dovete solo accettare che Naruto è morto e non tornerà mai più!” disse quest’ultima frase chiudendo gli occhi.

Anche lui soffriva per la morte del suo allievo, ma non voleva darlo a vedere.

Lo allontanai infastidito “Se avessi solo un’allucinazione come dici tu, mi spieghi perché non svanisce? Dovrebbe scomparire appena realizzato che quanto vedo non è reale, invece lo sento anche parlare!” dissi stringendo i pugni.

Ne ero sicuro. Tutto quello che stavo vivendo era reale  e non avrei permesso a Kakashi di vincere e di allontanare nuovamente Naruto da noi…da me.

“Se è vero che tu puoi vederlo, perché noi no?” chiese Sakura.

“è sorpreso del fatto che io sia in grado di vederlo!” dissi guardando negli occhi Naruto, il quale non si era ancora ripreso dalla sorpresa. Anche lui si domandava perché fossi proprio io a vederlo, dato che non era lo sharingan a permettermi una cosa del genere.

“Non ti credevo così bastardo!” mi disse Sakura. Io non feci una piega, ma vidi Naruto sussultare e poi stringere i pugni. “Cosa credi di ottenere raccontandoci questo. Credi che Naruto sarebbe contento di sapere che ci prendi in giro in questo modo? Eh? Rispondi!”

La guardai con uno sguardo gelido “Libera di crederci o no, non mi importa se mi credi un pazzo o meno!”

“Importa a me!” disse Naruto facendomi nuovamente girare il capo dalla sua parte.

Lo vidi guardarmi con aria triste, per poi vederlo chiudere gli occhi, abbassare il capo e scomparire.

Quando svanì, non so perché ebbi l’impulso di seguirlo.

Uscii di fretta e furia dall’ufficio dell’hokage e cominciai a correre per il villaggio, senza sapere realmente dove andare. Le mie gambe si muovevano da sole, guidate dal mio cuore.

Fu così che mi ritrovai davanti al cancello del cimitero.

C’era un silenzio di tomba che accapponava la pelle.

Quel luogo era sempre quieto, ma regnava sempre la pace, ora invece qualcosa era cambiato.

Forse il perché cominciai a credere ai fantasmi e dove, se non in un cimitero, potevano trovarsi un sacco di anime non passate oltre?

Mi guardai attorno mentre passavo di lapide in lapide e mi sembrava quasi di percepire dei lamenti.

Infine giunsi nell’ala del cimitero che mi interessava e in lontananza vidi qualcosa.

Una figura bionda, con una tuta arancione, era seduta un una tomba, mentre guardava la sua.

Mi avvicinai con cautela come se avessi paura che scappasse. Quando gli fui affianco non riuscii a spiccicare parole.

“Non pensavo che uno come te si sorprendesse di qualcosa…teme!” mi disse osservandomi con quei suoi occhi azzurri che tante volte si erano posati sui miei color rosso per via dello sharingan.

Sentii una sensazione strana a sentirmi nuovamente osservato e insultato da lui.

“S-sei davvero tu? Cioè…non è uno scherzo?” volevo avere una conferma, perché in quel momento non sapevo a cosa credere. Se da una parte ero convinto di quello che i miei occhi percepivano, un’altra parte di me mi diceva che avrei dovuto essere in una stanza di un manicomio, con addosso una camicia di forza.

Lo vidi abbozzare un sorriso stirato.

“Speravo che almeno tu non avessi più dubbi, dato che sorprendentemente riesci a vedermi! Cos’è che vi impedisce di credere che il fantasma possa essere io?” mi chiese infastidito.

“Il fatto che tenti di farci del male forse!” dissi come mi avesse posto una domanda idiota.

Lo vidi sparire e quando sentii la sua voce dietro le mie spalle, mi girai di scatto, colto alla sprovvista.

“Potrei farvi molto di più di quello che vi ho fatto fino ad ora, potrei anche arrivare ad uccidervi!” mi disse con sguardo serio.

“è una minaccia?”

“No, è un avvertimento. Sono bloccato in un mondo che non è consono allo stato in cui mi trovo e l’energia che sto accumulando insieme al vostro dolore, la rabbia, il risentimento che provate, sono tutte cose mi fanno perdere il controllo e la ragione!”  lo vidi stringere i pugni e questa volta vidi anche del sangue colare, il quale però giunto a terra, spariva.

Mi sorpresi nuovamente, un fantasma non dovrebbe sanguinare.

Dal mio sguardo, capì che quello che vedevo mi inquietava e nascose le mani dietro la schiena.

“Non fare caso a quello che hai appena visto. Da quanto mi hanno detto è normale!” disse con voce lieve, quasi provenisse da un altro mondo.

Poi fu silenzio e lo vidi scomparire di nuovo per ritrovarlo alla posizione iniziale.

“Mi dispiace, non volevo farvi spaventare e nemmeno farvi del male, se l’ho fatto. È successo contro la mia volontà, ma dovevo farvi accorgere in qualche modo della mia presenza!”

Lo guardai e vidi nuovamente nei suoi occhi una profonda tristezza.

“Perché sei qui?” dissi arrivando alla domanda che mi ronzava in testa dal primo momento in cui ho cominciato a pensare che potesse centrare lui in quella assurda situazione.

Non disse niente e ripetei la domanda.

Silenzio.

“Naruto!” lo chiamai questa volta con un tono di voce che pretendeva una risposta. Non sopportavo l’idea di essere ignorato, nemmeno da un fantasma.

“Vedo che ti diverti a parlare da solo!” disse una voce femminile alle mie spalle.

“Sakura, cosa ci fai qui?” le chiesi senza girarmi a guardarla.

“Sapevo di trovarti qui! Voglio una spiegazione e la voglio ora!” mi disse sbattendo un piede.

“Vedo Naruto! ecco la mia spiegazione!”

“Non ci credo! Non può essere! Perché lo fai? Credi di farci felici dicendoci che Naruto è ancora qui con noi?”

Abbassai la testa. Non  mi importava che Sakura credesse alle mie parole. Sapevo quello che provava nei miei confronti ed era avvertibile anche nella sua voce tremante. Mi avrebbe ucciso in quel momento, se avesse potuto.

“Io non ti voglio mentire. Né a te né a nessun altro. Non posso provare quello che dico di vedere, è solo un atto di fiducia!”

Sakura iniziò a ridere, era una risata nervosa che sfoggiò in uno schiaffo.

Mi portai per istinto una mano alla guancia. Era diventata davvero forte e per quanto cercassi di fare il duro e di dimostrare che non mi avesse fatto niente, sentivo la mia guancia pulsare.

“Fiducia? In te? Questa è bella. Come puoi chiedermi di avere fiducia in te? Dopo tutto quello che ci hai fatto!” disse, poi scuotendo la testa riprese “ Mi fai solo schifo, ti odio e nessuna tua scusa o assurda bugia potrà farmi cambiare idea!” disse, ma terminata la frase, vidi Naruto comparirle davanti.

Non potei descrivere il suo volto, dato che lo vedevo da dietro, ma sentivo la sua rabbia che sfoggiò  in una spinta da parte del mio compagno, verso Sakura.

La mia compagna cadde a terra malamente e la vidi spaventata in un primo momento, poi collegò la spinta al sottoscritto. Non provai nemmeno a giustificarmi, tanto non  mi avrebbe dato ascolto.

Cercavo di ignorarla il più possibile e questo fece arrabbiare nuovamente Naruto.

Questa volta comparve davanti a me. Aveva un aspetto che incuteva timore, soprattutto per la quantità di sangue che improvvisamente aveva iniziato a sgorgare dalle sue ferite.

“è tutta colpa vostra!” disse.

“Cosa?” gli chiesi di ripetere con occhi impauriti.

“è tutta colpa vostra!” ripeté sempre più arrabbiato.

“Che cosa è colpa nostra?” gli richiesi cercando di capire cosa volesse dire.

“è tutta colpa vostra!” disse urlando sempre più forte, fino a spalancare la bocca a dismisura facendo uscire un suono assordante.

Mi coprii le orecchie per proteggere il mio udito e mi inginocchiai a terra, per il sentimento negativo che Naruto mi aveva trasmesso.

Strinsi gli occhi nella speranza che tutto finisse in fretta.

Tutto ad un tratto sentii nuovamente silenzio e aprendo gli occhi vidi che Naruto era scomparso.

Sakura mi guardava stralunata. Anche lei aveva avvertito una brutta sensazione.

“C-cosa è stato? Io ho sentito qualcosa!”

Mi alzai nuovamente in piedi, spolverandomi i vestiti “è stato Naruto. Era furioso e afferma che è colpa nostra!” dissi guardandola negli occhi.

Questa volta ebbi la certezza che credesse alle mie parole, perché la vidi stringersi le braccia intorno a sé, come cercasse protezione in sé stessa.

“Era davvero qui?” mi chiese con degli occhi che mi chiedevano una risposta negativa.

“Si!” dissi solamente prima di girarmi prima di fare qualche passo verso l’uscita.

Mi sentii afferrare per il braccio. Sakura mi aveva afferrato, ma appena si accorse di quanto fatto, mi lasciò andare frettolosamente, come se la mia pelle scottasse.

La guardai confuso.

“Se lui è veramente qui, come sta?” mi chiese.

La guardai per un attimo  per poi chiederle “Vuoi che ti dica quello che vuoi sentirti dire o la verità?”

La vidi mordersi le labbra “La verità!”

Sospirai “Non mi ha parlato molto, ma l’impressione che ho avuto io e che sta tutto tranne che bene. Il suo corpo è ridotto a uno straccio e non smette di sanguinare. È proprio come lo abbiamo sepolto, ma a differenza di come tutti possiamo pensare, non è in pace, ma è molto arrabbiato e sembra arrabbiarsi ancora di più quando non crediamo alla sua presenza qui e quando ci vede litigare!” dissi.

“Prima ti ho sentito dire che è colpa nostra? Vuoi dire che non riesce ad andare avanti perché noi lo tratteniamo qui?” mi chiese cercando di trattenere le lacrime il più possibile.

“Non lo so. Potrebbe, ma quando glielo chiesto non me lo ha voluto rivelare. Non è un chiacchierone come quando era in vita!”

Feci pausa per un momento, poi girandomi verso Sakura completamente, le chiesi se mi credeva davvero.

“Si, ti credo. L’ho sentito, ho percepito la sua presenza accanto a me più volte, ma solo quella di poco fa l’ho riconosciuta come quella di Naruto!” la vidi stringere i pugni “Perché? Perché è apparso a te e non a me? Perché vorrebbe farsi vedere da un assassino come te? Non ha senso!”

“Ti pare che qualsiasi cosa fatta da Naruto in vita sua abbia avuto senso?” le chiesi sincero.

“No, nemmeno la sua morte lo ha! E come ti ho ripetuto centinaia di volte, sarebbe stata meglio la tua!” disse con il cuore. Mi girai e provai nuovamente ad andarmene.

“Ora non fare l’offeso !” mi disse urlando.

Girai il capo per poterla guardare con la coda dell’occhio destro “No Sakura, ti sbagli, non sono offeso. Io sono del tuo stesso pensiero!” dissi infine prima di sparire da quel luogo.

 

 

  
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