L’ultimo saluto.
Non so… magari è solo un trucco di Voldemort, ma infondo io so che
non è così.
Lui è morto e tu con lui, che sia meglio o peggio ancora non so
dirlo.
Non so se devo esultare o piangerti.
Sembra un dilemma banale, ma non lo è.
Ovunque vado sento dire:
-Quel povero ragazzo… che eroe!!!! Sacrificarsi
per noi- e queste parole mi fanno soffrire.
E poi lei, da quando te ne sei andato ho
strada libera.
Così pare, ma non lo è.
E come se lei avesse suggellato un
patto invisibile.
Tu non le hai chiesto nulla vero?
Sai bene che non lo sopporterei.
Niente Harry, eppure la mia donna separata da me da un
muro invisibile.
Insopportabile.
Eppure lei non parla, si
è chiusa in un silenzio impassibile.
Per lei nulla ha più senso.
Ed io, stolto, che credevo di avere
qualche possibilità.
Non la credevo così inflessibile.
Eppure così debole,
dovrebbe sfogarsi, con me magari.
Ma no, silenzio e niente lacrime.
L’amo, ma non la capisco.
Tu lo facevi, uno sguardo, un pensiero.
Era questo ciò che mi dicevi.
Ma io credevo che alla tua morte
sarei stato felice.
Eppure ho sbagliato.
Mi unii a te, e sposai la tua causa.
Sappi che non la credevo nobile.
Ma odiavo mio padre, e Voldemort e
perciò ti seguii.
Anzi odiavo anche te.
Ma poi con mio sommo disappunto,
iniziai a stimarti.
Nulla che vedere con l’amicizia, anche se poi, all’ultimo, capii che
si era instaurata.
No, semplice stima.
Fu difficile ammetterlo, ma ti ammiravo.
Capivo da dove veniva la tua forza.
Da lei, e fu così che me ne innamorai.
Stupido da parte mia, innamorarmi dell’unica cosa che mi era
veramente inaccessibile.
Ma sperai.
Sperai di poterla avere un giorno, ma credo
che non avverrà.
Perché tra me e lei c’è
il tuo fantasma.
Tu mi dicevi tutto, cose che neanche Weasley
sapeva, cose che avrebbero minato la vostra amicizia.
Ed io non ti tradii.
Mi piacevano quelle chiacchierate a senso unico.
Tu parlavi, io ascoltavo.
Era semplice e a te bastava, quindi anche a me.
Fu semplice capire la tua strategia.
Bastava uccidere Voldemort, e tutto il suo castello sarebbe caduto.
Inevitabilemente.
E in più mi facesti il dono più
grande, il più inaspettato.
Mio padre.
Ricordo le tue parole, dure e fredde.
-Uccidilo Draco, uccidilo e sarai con me, sempre-
Non seppi subito ciò che mi stavi chiedendo.
Ma poi compresi: mi stavi chiedendo
di accompagnarti davanti al tuo nemico.
Era un onore, persino per me.
Accettai. E lo uccisi.
Una lotta dura, rimasi ferito. Dentro e fuori.
Fuori una grande cicatrice sul volto.
Dentro, beh per te ho ucciso mio padre.
Ed infondo non te lo perdonerò mai.
Anche se ciò era quello
che desideravo.
Curioso come il più prelibato dei piatti, una volta
consumato abbia un sapore così amaro.
Ma quando tornai lei mi sorrise.
Dolce come sempre, e allora anch’io sorrisi.
Ero strano, non capivo chi ero. Ero quasi nell’oblio.
Poi mi feci
chiamare, e mi dicesti semplicemente bravo.
Nessuno me l’aveva
mai detto.
Ne quando feci arrivare i
Mangiamorte a scuola.
Ne quando quasi adempii alla mia prima
missione.
Ne quando uccisi per Voldemort.
Mai.
E adesso, tu me lo dicesti, così
gratis.
Senti un pizzico
agl’occhi, ma ricacciai le lacrime.
Non mi si addicono.
E poi partimmo, io alla tua
destra, Weasley alla tua sinistra e lei dietro, sorridente.
Ed in breve la battaglia ci
condusse a lui.
Cercai di
proteggerti, e tu proteggesti me.
Tutto invano.
Perché per salvare lei, e me, tu ti
buttasti davanti.
E lo uccisi, ancora, per l’ultima
di sette volte, lo uccisi.
Esultai perché credetti di aver vinto e dimenticai l’amore per lei, per
l’amicizia.
Ma poi quando ti scossi, non rispondesti.
Restasti fermo,
freddo e fermo, e lei per la prima, ed ultima volta
pianse.
Ed io pure.
Per rispondere alla
mia prima domanda io, si debbo piangerti.
Devo piangere un
amico sincero.
Vero,che mi ha saputo perdonare tutto.
Un amico perduto.
Harry sappi che se
prima ti detestavo, ora difenderò la tua amata e credo che non la toccherò,
Anche se dovesse dimenticarti.
Cosa che credo improbabile tra
l’altro.
E se lo dico io che ti ho odiato
per anni, è vero.
E’ impossibile
dimenticarti, perché eri fiero, e maestoso, e forte, e un Grifondoro.
Ed io, Serpeverde,
ti saluto.
Forse per sempre, o
forse no.
Tu vivrai in lei,
perché so che presto qualcun altro illuminerà la sua vita.
E non sarò io,
sarai te, o il tuo erede.
Lo credo, deve essere questo il muro, il fantasma, il patto
invisibile.
Ma basta credo che sia inutile continuare.
Utile invece
abituarmi alla tua assenza.
Amicizia incompresa
fino alla fine.
Tempo perso.
Ma addio, è questo che ti devo dire
alla fine, e allora lo dico.
Ma prima sappi che
la proteggerò da tutti, e anche lui proteggerò.
Per te. Te lo devo.
E adesso è giunto il momento.
Addio
Draco si asciugò la lacrima solitaria
che gli scendeva lungo la guancia, poi alzò il pezzo di carta e lo lasciò nel
vento, certo che dovunque l’amico fosse l’avrebbe ricevuto.
Poi si voltò ed osservò la gente
che come lui era venuta a dare l’estremo saluto al
compagno.
C’era Ron, Hermione e Ginny, e
tanti altri.
Sorrise triste,
ma sincero nel dolore che provava, poi solo, se ne andò, nulla aveva da
spartire col dolore che presto i tre amici avrebbero liberato, li avrebbe
aspettati fuori, avrebbe aspettato lei per adempire al giuramento fatto.
Scritta d’un fiato, all’inizio
pensavo di scrivere sul dolore di Ginny, ma poi ho scritto
di lui, strano non è trai miei personaggi preferiti, ma mi attrae essendo un
personaggio diverso più introspettivo, più drammatico.
Che ve ne pare?
Hasta la vista
Elly93