Libri > Altro - Sovrannaturale
Ricorda la storia  |       
Autore: Mork    07/04/2011    2 recensioni
Il viaggio di un Personaggio Letterario alla ricerca del proprio Autore. Si ringrazia S. King per l'ispirazione! :3
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il Personaggio giaceva nel buio e nel vuoto, scosso da brividi: un incubo vivido e terribile lo aveva risvegliato dal suo sonno millenario, facendogli aprire gli occhi per la prima volta da che era stato pensato. La prima sensazione che avvertì fu un suono, un leggero sciabordare, come di acqua ai bordi di una piscina; non riusciva a capire da dove provenisse, poiché lo sentiva riecheggiare tutto intorno a sé, ora più piano, ora più forte.
La seconda sensazione che provò fu ben più complessa da capire: si accorse di avere un corpo, un peso, una posizione nello spazio. Questo cancellò parte del panico che il suo incubo gli aveva trasmesso per tutti gli eoni che aveva dormito. Si accorse di esistere, di poter pensare ed agire. Qualcuno finalmente lo aveva recuperato dal baratro oscuro della mente per immaginare un’identità per lui. Tutto quello che doveva fare, ora, era incontrare quella persona.
Tentò di alzarsi in piedi, ancora incerto sul funzionamento del proprio corpo, e si guardò intorno spalancando gli occhi: provò l’orribile sensazione di essere cieco, tanto era denso il buio che lo circondava. Oscillò leggermente mentre metteva un piede dietro l’altro, cercando di rimanere eretto e continuare a guardare. Non aveva mai pensato che avere un corpo fosse così faticoso. In realtà, non aveva mai pensato nulla prima d’ora. Per un po’ fu troppo concentrato sui suoi movimenti per poter formulare ipotesi e conclusioni, ma quando finalmente riuscì a camminare senza problemi, con le braccia che ondeggiavano ritmicamente lungo i fianchi, la schiena ben dritta e gli occhi aperti, iniziò a riflettere: “Dove sono?”, si chiese. E poi: “Dove devo andare? Dov’è che mi aspetta il mio creatore? Come farò a riconoscerlo, una volta arrivato?”
Accompagnato da questi pensieri, vagava nell’oscurità, seguendo inconsciamente l’aumentare e il diminuire del misterioso rumore cristallino.
“Sarò un uomo o una donna? Vivrò in una grande città? Sarò un guerriero o un mago o una regina? Quali costellazioni si vedranno dalla finestra della mia casa? Che nome avranno i miei genitori? Avrò degli amici? Sarò amato? Vedrò il mare?”
Il Personaggio allargò le braccia, cercando di tastare il mondo intorno a sé: le sue mani incontravano una strana resistenza, ma non toccarono nulla di solido. Quella misteriosa densità dell’aria lo divertiva, così continuò a far ondeggiare le braccia in alto e in basso, ruotando il bacino, e improvvisamente sentì i piedi staccarsi dal suolo. Sorpreso, ma non spaventato, agitò le gambe tentando di trovare un appiglio, ma ebbe come unico risultato lo spingersi ancora più in alto in quella liquida oscurità.
Nel momento in cui iniziò a fluttuare nel buio, un nuovo stimolo gli colpì la mente e le orecchie: un coro incorporeo s’innalzò dalle lande senza confini dello spazio e del tempo; un coro senza voci, un coro di nude parole: solo parole, prive di un timbro vocale che desse loro un’intonazione o un accento, pure parole che ripetevano se stesse nella loro assolutezza, in un’armonia terrificante per l’estensione ma incantevole per la sua bellezza. Quell’orda di parole lunghe, aspre, brevi, stridule, dolci, secche, onomatopeiche riusciva a combinarsi senza risultare cacofonica. Il Personaggio si sentì attraversare da essa da parte a parte, se ne sentì risucchiare e respingere: alcune parole gli scivolavano addosso, altre gli si imprimevano a forza nella carne, altre ancora lo ferivano, e qualcuna iniziò ad aleggiargli con insistenza nel cervello. Un’esplosione di sensazioni così estreme ed incomprensibili lo presero alla sprovvista gettandolo in uno stato di paura, confusione ed eccitazione: non aveva la più pallida idea di cosa gli stesse succedendo, non riusciva neanche a capire la metà delle parole che gli si stavano riversando addosso, ma il solo fatto di provare qualcosa, un sentimento o una sensazione fisica, lo elettrizzava.
Si fece assorbire dal turbine di parole e danzò con esse, nuotando in quelle che non erano più tenebre infinite, ma un’immensità grigio acciaio che iniziava ad impallidire grazie ad una fonte di luce proveniente dall’alto. Sopra la testa del Personaggio, ad una distanza considerevole ma comunque calcolabile, si era accesa una piccola goccia di puro splendore, che sembrava risplendere non per illuminare né riscaldare, ma solo per la propria gloria.
Il Personaggio cominciò a dimenarsi come un pesce, gli occhi fissi su quella bellissima e misteriosa novità, mentre il flusso delle parole diventava una corrente che lo lambiva, ostacolandolo e sospingendolo nella sua ascesa verso le ignote rive della superficie.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro - Sovrannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Mork