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Autore: Lizard    07/04/2011    2 recensioni
Potter e Malfoy non si conoscevano prima di 'stasera. E diciamo pure che Harry avrebbe optato per continuare su quella linea ma... gli eventi lo hanno condotto in un punto strano.
In un istante.
Un istante prima di un contatto.
*
"Mi blocco.
Non sono obbligato a farlo.
Per legge. Non sono obbligato.
Potrebbe essere un errore. L'Errore. Quello fatale.
L'ultimo.
Morire per un contatto di labbra.
Sarebbe ironico.
Sarebbe assurdo.
Com'è che sei morto?
Per un bacio.
Ah. Un bacio?
Ma poi, cos'è un bacio?"
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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BLS
B-asic L-ife S-upport




"Parlavamo d'un..."





"Bacio. Nè vedo in verità

perchè la vostra bocca sia così timorosa.


Se la parola è dolce, che sarà mai la cosa?


Irragionevol tema non vi turbi la mente:

poco fa non lasciaste quasi insensibilmente

l'arguto cinguettio per passar senza schianto

dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto?


Ancora un poco, un poco solo ancora, vedrete:

non c'è dal pianto al bacio che un brivido..."



Cyrano de Bergerac - Edmond Rostand







"...25. 26. 27. 28. 29. 30!"



Mi sposto e mi chino su di lui, veloce, pratico, pronto.

L'indice e il medio della mia mano destra sotto il suo mento.




Manca un soffio.




Un soffio.





Solo un istante, un istante solo.




Le sue labbra sono pallide. Fini.
Belle.


Vicine.


E tutto quello che mi attraversa la mente in questo piccolo istante solo, di una solitudine cieca,
è un accavallarsi acre e tantrico di pensieri sconclusionati.

é quel poco alcol che ho bevuto?
No.

é... un istante.
 

In quest'istante, solo un istante.
Un istante solo.








Mi blocco.








Non sono obbligato a farlo.





Per legge. Non sono obbligato.





Potrebbe essere un errore. L'Errore. Quello fatale.
L'ultimo.





Morire per un contatto di labbra.





Sarebbe ironico. 
Sarebbe assurdo.


Com'è che sei morto? 
Per un bacio.
Ah. Un bacio?

Bè... non proprio. No. Non era un bacio.

Quindi non è stato nemmeno un bacio, quel bacio?
Quel bacio per cui sei morto?


Un bacio... oddio... bè...
Un bacio...


... ma poi, cos'è un bacio?



"... Un giuramento fatto
un poco più da presso, un più preciso patto,
una confessione che sigillar si vuole,
un apostrofo roseo messo tra le parole
"t'amo"; un segreto det-....




O k a y,    b a s t a     c a z z a t e.




Questo crepa. Muore.


Non c'è niente di poetico, romantico, eroico nella morte.
Tu lo sai. Lo sai, dannazione.
Non è il momento di perdersi in patetiche letture da cardiopatico, Potter. Datti una mossa, cazzo!



Le sue labbra sono lì, e il tuo istante si esaurisce presto, troppo, veloce,
veloce, troppo.




Sei sopravvissuto all'assassinio dei tuoi genitori, al profondo senso di solitudine della tua infanzia,
alla morte di molte delle poche persone che hai osato definire "care" nella tua stupida, misera vita,
al senso di annegamento della tua adolescenza.

Sei sopravvissuto a ferite mortali, a torture, all'organizzazione che tentava di farti la pelle da sempre.

Te lo ricordi, vero?
Il dolore intenso di quando ti hanno trafitto il petto, la vista che se n'andava, l'intorpedimento.
Il sangue, tutto quel sangue.

Te la ricordi, no? La disperazione per essere sopravvissuto, anche allora,
e poi la gioia di essere sopravvissuto, anche allora.




Vuoi dirmi che... stai gettando tutto a puttane?
Cosa sei, del tutto cretino?




Vuoi farlo davvero?

Salvargli la vita
mettendo così, allegramente, a svendere la tua?





Ma un po' di senso d'attaccamento a questa vita, cazzo.... giusto un po'... ce lo hai mai avuto?





Cosa penserebbero di te, i tuoi?
Morti per concederti di vivere....

Cosa penserebbe di te, Riddle?
Morto mentre tentava di ucciderti.

Ci hanno provato in tanti a giocare con la tua esistenza.
Dico io, persino il buon vecchio Silente ha giocato un po' tanto ad usare la tua vita.

L'hai strappata senza pietà a tutti, diamine, lottando da perfetto disperato quale eri.
Un terreno passato ti guarda coperto dai corpi di chi si è avvicendato a toccarne un po', di questa tua vita...



... e ora, la vuoi mandare via così?



Cacciarla, come un'amante traditrice e tradita?
Come se niente fosse?








Come se... fosse niente?








Per chi, poi?



Per questo tipo quì.







Un biondastro dall'aria snob che per tutta la sera non ha fatto altro che innaffiarsi le vene d'alcol con quei suoi altrettanto classisti e stupidi amici?
Era il tizio che rideva e festeggiava dall'altra parte del locale, hai presente, sì?
Lo stesso coglione che ha fatto un paio di battute pessime e scontate sullo stato dei jeans di Ron, quando se l'è trovato di fronte, al bancone.

Le urla di quell'oca dai capelli neri che qualche ora prima aveva riso sguaiatamente alle parole di Tizio, quì,
ti stanno squarciando le orecchie dall'istante stesso in cui ti sei inginocchiato accanto a... Tizio. Quì.


Magari questo idiota si è preso qualcosa. 
Magari è l'ultimo essere del mondo che si meriterebbe d'essere recuperato,





Insomma.

Un affare d'oro.

Bravo, complimenti.





Sei a un istante dal regalare a questo coglione senza scampo la possibilità di attaccarti le peggiori malattie infettive della storia del Mondo.

Che poi lo hai visto pure tu, cavolo, -come lo ha visto tutto l'intero locale-, quanto Biondo Tizio si diverta a infilare lingue a destra e a manca.


E cazzo, sono solo tre ore che lo hai.... incontrato.

Visto.

Intra-visto.

Così.

Tanto per.



Per sbaglio, aggiungerei.



Sono questi cacchio di capelli, ecco. Dannati capelli.

Biondi.
Talmente biondi da sembrare bianchi.

Così quasi bianchi che hanno necessariamente catalizzato tutte le santissime luci del pub, quando l'altezzoso figlio di papà è entrato.




é stato l'unico attimo della serata in cui vi siete dedicati l'un l'altro la minima attenzione.




Tu, la bottiglia di birra vicino alle labbra, stravaccato su uno dei tanti divanetti, non ti sei nemmeno voltato del tutto.
Hai lasciato che ci pensassero gli occhi.

Uno sguardo in tralice, senza credito.



Lui ti ha visto.

Il colore dei suoi occhi...
te lo ricordi? 

Era distante... però...
cioè, era un colore privo di colore, come si potrebbero dimenticare occhi che non definiresti mai propriamente "occhi"?




E poi, ha sorriso.




Un sorriso predatore, famelico, di chi sembra avere la vittoria dalla sua ancor prima di volerla.

Che cretino. Hai pensato.


E un attimo dopo hai disolto lo sguardo con la più magistrale noncuranza del mondo.



Non te lo sei più filato di striscio per tutta la serata, poi Hermione ha insistito perché andassi a prenderle quella dannata altra birra e...
... eccolo lì, il cretino belloccio.



Hai storto le labbra in una smorfia nel ritrovartelo quasi addosso.
Lui ti ha guardato con un sorrisetto furbo e smaliziato che doveva sembrare 'di scuse'.

Si, certo.

Poi si è voltato e si è guardato bene dall'infilare la lingua giù per la gola di un tipo.
Un tipo che non era il tipo con cui stava trafficando in salivazione giusto un istante prima.

Prima di venirti addosso.
Per sbaglio.



Si, certo.

Te ne sei andato, irritato.







Ed eccolo quì, il coglione biondastro.

é a meno di una frazione di secondo dalle tue labbra, con le sue labbra.



é la sua vita, quella che hai tra le mani.


Era il suo cuore quello che avevi in tua piena facoltà, appena un'altra frazione di secondo fà.


Assurdo.

Chi se lo sarebbe mai immaginato?
Che qualche minuto dopo aver giurato, su ogni sorta di divinità, che mai e poi mai ti saresti avvicinato a un tale idiota anche solo per una scopata senza impegno...

... te ne stai quì, accucciato accanto a lui.



Il suo volto pallido vicino.
Il volto del tale idiota, vicino.


Uno smacco in piena regola.


Se solo Seamus non avesse insistito per uscire a prendere un po' d'aria non mi troverei quì, cavolo.
Che diamine.


Hai schivato un paio di proposte indecenti, ricacciato indietro un po' di appendici ditate che cercavano di arpionarti, e finalmente, fuori.

Un po' d'aria tutto sommato sembrava quasi non essere una cattiva idea,
poi, non hai avuto nemmeno il tempo di rispondere a una battuta cretina dell'irlandese che hai sentito
le urla.


Ti sei girato e hai trovato la combriccola allegra di snob.
Quelli dell'altra parte del locale, quelli che sembravano la corte di quello spocchioso principino slavato.


Che urlavano e chiedevano aiuto.





E hai colto l'immagine frammentaria di Tizio a terra.




In quell'istante non è stato difficile agire.

Pensare.


Sei addestrato. Sai farlo. Lo fai.

Logico, semplice.

Ti sei detto, e, incredibile ma vero, eri già lì,
eri già quì. Quì di fianco a lui.


Ti sei inginocchiato a terra, un istante dopo aver dato un'occhiata che per lo meno il luogo fosse sicuro. 
Dato che tutto il resto non faceva che peggiorare, 'stasera,

-Ehi, ehi, sveglia.- hai detto, la voce calma, piatta.
Oddio. Forse giusto un po' scazzata e irritata dal fatto che Slavato stesse cercando di portare il divertimento di questa sera ai minimi storici... ma pur sempre calma, no?

Nada, Biondo non reagiva.
Quando lo hai scosso un po' e poi pizzicato sulla spalla l'unica cosa che si è animata è stata la voce stridula della tizia con la faccia da Carlino che ti era di fianco.

-So quello che faccio, stai indietro,- le hai detto, e grazie al cielo è intervenuto un ragazzo moro, alto, di colore a strappartela dal braccio prima che decidessi di alazarti e andartene anche solo per evitare di sentirla ancora urlare.
E al diavolo i buoni propositi.

-Chiama il 999, di' che Slavato è senza coscienza, e resta in linea, chiaro?- hai detto, perentorio, a un tipo alto e moro che era inginocchiato dall'altra parte di Tizio.

Subito dopo hai strappato senza molti complimenti la camicia bianca dal petto dell'incoscente.


-Slavato?- ha mugugnato il tipo che componeva il numero.
-Quella è una camicia di Prada, santo Iddio!- ha urlato l'oca.



Poi, le varie costatazioni di rito.

Biondo era in arresto cardio-circolatorio.


... e qualcosa come 15 secondi fa.... hai iniziato il massaggio cardiaco.

15 secondi e una frazione fa.


30 compressioni.
E.

2 ventilazioni...



-Ma non siete obbligati.- aveva detto l'istruttore, al corso.
-Siete tenuti a fare il massaggio, ma se non siete medici non avete alcun obbligo per quanto riguarda le ventilazioni.
C'è sempre il pericolo che la persona che state tentando di salvare abbia una malattia infettiva, magari un taglio sulla lingua, e...-


...E quindi, stupido che non sei altro, che cazzo ci fai a un millimetro da queste labbra?


Ma l'istante ormai si è concluso e...
... se è vero che Tizio, quì, è uno stupido snob troppo biondo...
... tu sei un autolesionista senza alcun istinto di conservazione.

E poi, si tratta di salvare una vita, no?
Per quanto la vita appartenga a Tizio...





... mh,
strano comunque.





Strano, perché nell'ultima parte di questo piccolo e solo -e solamente uno- istante,
quello che mi attraversa la mente non è niente che sembri essere inerente anche solo vagamente a uno dei tanti pensieri precedenti.





Le sue labbra sono pallide. Fini.



Belle.







"Un bacio.

Ma cos'è, così d'un tratto?

Un giuramento reso tra sé e sé,

un patto più stretto...

È come un traguardo che insieme è

un avvio,

un punto rosa acceso sulla "i" di "amore mio",

un bisbiglìo alle labbra perché l'orecchio intenda,

il brivido del miele di un'ape che sfaccenda,

una comunione presa al petalo di un fiore,

un modo lungo e lieve di respirarsi il cuore

e di gustarsi in bocca l'anima

poco a poco."






Note
Immagino non ci fosse nemmeno bisogno di scrivere che le citazioni sono dal Cyrano, comuque, per quanto riguarda quella iniziale e quella nel mezzo della storia sono una traduzione dell'opera, mentre l'ultima è la stessa versione dell'atto però tratta dal Film. :)

Il seguito non è previsto, per il momento, non perché vada a finire male, èh, Draco non è malato e non trasmette alcuna malattia ad Harry^^''' Bè, Draco non è malato.... se si esclude l'arresto cardiaco... emh... ma non è che lo volessi azzoppare, era solo per stimolare la trama della storia che si basa proprio sull'intervento di Harry nel salvarlo:)

L'idea è un'ambientazione non magica, con vicissitudini personali più o meno simili a quelle dei libri. 
  
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