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Autore: telesette    08/04/2011    4 recensioni
A distanza di quasi un anno dal successo ( si fa per dire! ) della fanfiction “Konoha West City”, ecco come promesso una nuova serie che ripropone i personaggi di NARUTO nell’epopèa western…
Neji Hyuga, la “Pallottola di Ghiaccio del Nord”, e i suoi due compagni di viaggio, Kalamity Tenten e Rock Lee, a un anno dal loro incontro si trovano ora in viaggio senza una mèta precisa: girano da un posto all’altro per affrontare sempre nuove sfide e per portare giustizia lungo la pista dei senza legge… La trama è più o meno la stessa, con qualche particolare dettaglio sul passato dei protagonisti: non mancheranno le scene violente e i momenti drammatici; non mancheranno gli scontri a fuoco ( XD soprattutto con “Il Vento della Prateria” - Rock Lee in circolazione! ); e ovviamente non mancherà nemmeno la classica Love-Story…
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Naruto osservò lo strano individuo, con gli occhi spalancati dallo stupore. Costui scese dalla groppa di quel cane gigantesco e si parò davanti al biondo, con aria di rimprovero.

 

- Voi dovete essere completamente pazzi - esclamò. - Che vi è saltato in mente di attraversare la zona di guerra dei Nasi Rossi… Avevate forse in mente di suicidarvi ?!?

- Non esattamente - rispose Shino, aggiustandosi le lenti degli occhiali. - Sarebbe assai poco “professionale” nel mio caso…

- Hm ?

 

Senza aggiungere altro, l’Aburame mise nelle mani dell’interlocutore un biglietto da visita; al che questi si passò velocemente una mano davanti ai “gioielli di famiglia”, facendo gli scongiuri.

 

- Porc… un beccamorto in pieno deserto: ora capisco perché gli indiani se la sono filata!

- Più o meno - fece Naruto, ancora sottosopra per ciò che aveva visto fare a Shino. - Se le dicessi cosa è successo, non mi crederebbe…

 

In quella, Hinata affacciò la testa fuori dal carro.

 

- E’… successo qualcosa di grave ? - domandò lei, preoccupata.

 

Come il giovane sconosciuto vide la fanciulla dagli occhi grigio-perla davanti a sé, diventò improvvisamente rosso in viso ( con tutti i segni di un classico “colpo di fulmine” ). Tuttavia il cane al suo fianco se ne avvide e lo riportò alla realtà, con una leccatina affettuosa.

 

- Eh-ehm - tossì Naruto. - Potrebbe essere così gentile da dirci il suo nome ?

- Come ? Ah sì, certo… Inuzuka, mi chiamo Kiba Inuzuka, sono uno scout della frontiera!

- Allora lei è QUEL Kiba Inuzuka… Lo stesso scout che conosce lo sceriffo Kakashi Hatake ?!?

- In carne ed ossa - sorrise l’Inuzuka, orgoglioso. - Come sta il vecchio Fulmine Rosso di Konoha-City ?

- Sta bene - rispose Naruto. - Ci ha raccomandato di cercarvi, prima di proseguire il viaggio… Questa è per voi!

 

Così dicendo, tirò fuori dalla tasca la lettera dello sceriffo Hatake e la consegnò nelle mani dell’Inuzuka, il quale la afferrò senza staccare gli occhi da quella timida e affascinante viaggiatrice.

 

- Mmm - esclamò poi, scorrendo velocemente la lettera. - Sì, vedo: quel vecchio furbone di Kakashi mi chiede se posso farvi da “chioccia” lungo la strada…

- Oh, la prego, signor Kiba - intervenne Hinata, con voce quasi supplichevole. - Mi rendo conto di chiederle un grosso favore, e non vorrei incomodarla in alcun modo, ma la sua conoscenza della zona è fondamentale per il nostro viaggio… La prego!

 

Kiba fece finta di soppesare l’accorata richiesta della fanciulla ( in realtà aveva già deciso, non appena visti i dolci occhi di lei ), alla fine sollevò la testa con un sorriso.

 

- Come posso rifiutare un favore al mio vecchio amico Kakashi ? - esclamò Kiba, accartocciando la lettera con noncuranza. - E poi, non posso certo negare il mio aiuto ad una signora…

 

Hinata non poté fare a meno di arrossire, quando lo scout le sfiorò la mano con galanteria. Naruto invece avvampò di rabbia.

 

- Ehi, giù le mani - brontolò Naruto con stizza.

 

Prima che potesse aggiungere altro però, Kiba gli sbatté il foglio arrotolato sulla fronte.

 

- Buono tu!

 

Dire che Naruto avvampò di rabbia sarebbe un eufemismo: i capelli biondi del giovane sembravano arancioni, tanto era rosso di collera, e la carta prese fuoco a contatto con la sua faccia. Un momento dopo si stava già rimboccando le maniche…

 

- E’ meglio non indugiare a lungo nel deserto, signori - tagliò corto Kiba, con un sorriso rassicurante. - C’è ancora qualche ora di marcia, da qui al prossimo centro abitato, seguitemi!

- Io questo qui lo…

 

Facendo dei grossi sforzi per mantenere la calma, Naruto si calcò in testa il cappello e montò a cavallo. Kiba invece saltò in groppa all’enorme cane di nome Akamaru e, sollevando il braccio, fece cenno al carro di seguirlo.

 

***

 

Mentre proseguivano lungo il canyon, Tenten continuò a fissare Neji per un bel pezzo. Non riusciva ancora a spiegarsi che razza di trucco avesse usato, sia per guarirle la mano che per spedirla al tappeto senza neanche toccarla. Stava ancora ripetendosi la stessa domanda, quando Neji le rivolse un appunto infastidito senza neanche voltarsi.

 

- Che ne dici di smetterla di fissarmi - esclamò. - Lo trovo alquanto seccante, sai ?

- Eh no, questo è troppo: occhi dietro la testa, mani che brillano, ferite che scompaiono da sole, per non parlar del resto… Mi vuoi spiegare una volta per tutte COSA sei, oppure no ?!?

 

Neji sospirò profondamente.

 

- Proprio non molli, eh - osservò il giovane dagli occhi di ghiaccio. - Lo sai ? E’ da Puppet Town (*) che mi chiedo se quella carogna di Sasori non stesse facendo la “prima buona azione” della sua vita, e mi dispiace quasi per avergli impedito di spararti…

- Razza di…- fece Tenten, a denti stretti.

 

Vista l’aria che tirava, Rock Lee decise molto saggiamente di tenersi indietro e in disparte, assieme al cavallo di Mikon. Come diceva sempre il suo saggio maestro: “guai a mettere bocca nelle gioviali discussioni di due giovani nel pieno della loro giovinezza”…

 

- …Soprattutto nelle giovanili discussioni di questi due - sussurrò tra sé, per non farsi sentire.

 

Per un po’ Tenten non aggiunse nulla, ad un tratto però non riuscì più a trattenersi.

 

- Esiste una spiegazione logica per ciò che ti ho visto fare, o devo tirare ad indovinare ?

 

Silenzio.

 

- Sai, credevo di conoscere quelli come te - esclamò Tenten, cercando in tutti i modi di stuzzicarlo. - Arroganza, presunzione, cinismo, strafottenza, menefreghismo, eccetera… ma non credevo che potesse esistere un simile “concentrato” in una sola persona, in questo senso, tu sei un esemplare unico!

 

Nessuna risposta.

 

- Se non fossi legata dagli obblighi della riconoscenza, userei termini ben diversi per definire quello che sei… e sarebbe sempre troppo poco!

 

Neji fermò di colpo le redini di Thunderblack e scese di sella, voltandosi verso Tenten.

 

- Beh ? - esclamò la ragazza sorpresa.

 

Senza dire una parola, il pistolero la afferrò violentemente per il polso e la tirò giù di sella. Tenten picchiò duramente il fondoschiena per terra e si rialzò furibonda.

 

- Ti ha dato di volta il cervello per caso ?!?

 

Neji fece segno a Rock Lee di fermarsi. Tenten si rialzò veloce come una furia e gli si avventò contro, cercando di assestargli uno dei suoi pugni micidiali, tuttavia Neji si abbassò di scatto e… senza neanche capire come, la ragazza perse l’equilibrio a causa dello sgambetto e si ritrovò “appollaiata” sulla spalla dell’odiato pistolero.

 

- Mettimi giù - urlò. - Mettimi giù IM-ME-DIA-TA-MEN-TE… Mi hai sentita ?!?

- Tu aspettaci qui per qualche minuto - esclamò Neji, rivolto a Rock Lee. - Giusto il tempo di chiarire un po’ le idee a questa signora, e torno subito!

- Va… Va bene - rispose lui. - Fa… Fate pure con calma!

 

Neji si allontanò di qualche metro, con Tenten che gridava e scalciava come un gatto furioso nel tentativo di liberarsi.

 

- Ma… fanno sempre così ? - domandò Mikon timidamente.

- Più o meno - sospirò Rock Lee.

 

Intanto Tenten continuò ad apostrofare ripetutamente Neji con termini che è meglio NON ripetere, ciononostante il pistolero non batté ciglio e, quando ritenne di essere abbastanza lontano, lasciò cadere la ragazza a terra come se fosse un sacco di patate.

 

- Volevi essere messa giù ? Eccoti accontentata!

- Brutto pezzo di… Questa te la faccio pagare, che cosa credi ?!? Ti ammazzo!

 

Il pugno di Tenten era lo stesso con il quale, un paio di giorni addietro, aveva colpito Neji facendolo sanguinare. Tuttavia stavolta il ragazzo lo bloccò con noncuranza, torcendole il braccio quasi fino a farle male.

 

- Ancora non hai imparato a “riflettere” prima di agire, vero ? - fece Neji, in tono di rimprovero. - Ti piace mettere a dura prova i nervi e la pazienza altrui… Beh, indovina un po’: i MIEI nervi e la MIA pazienza con te sono giunti al limite!

 

Così dicendo, Neji lasciò andare Tenten di scatto; quest’ultima però, offesa e accecata dalla rabbia, cercò inutilmente di colpirlo con una serie di pugni a vuoto. Alla fine, stanco di quella scena patetica, Neji le afferrò entrambi i polsi e la guardò negli occhi.

 

- Agisci senza riflettere, parli sempre e a sproposito e reagisci peggio di una mocciosa viziata - le rinfacciò Neji implacabile. - Vuoi sapere cosa penso ? Penso che tu sia un’immatura, una bambina petulante che non ha la più pallida idea di cosa significa avere quell’arnese alla cintura!

- Non ti permettere mai più…

 

Purtroppo non fece in tempo a finire la frase, lo schiaffo di Neji la zittì prima.

 

- Per quello che mi riguarda, puoi odiarmi e disprezzarmi quanto ti pare: smettila di rivolgerti a me come se fossi tuo amico, perché NON lo sono, e prima lo capirai meglio sarà!

 

Tenten sgranò gli occhi, massaggiandosi il rosso livido sulla guancia.

 

- Non me ne frega niente se i tuoi genitori sono morti ammazzati (**) o tantomeno mi interessa sapere come hai fatto a sopravvivere in tutto questo tempo - la voce di Neji era calma e severa allo stesso tempo. - In questo mondo schifoso purtroppo le cose vanno così: esistono le brave persone ed esistono quelli come me; una persona intelligente deve imparare a guardarsi da questi ultimi, se non vuole beccarsi una pallottola in fronte… gli stupidi, che nemmeno si rendono conto di scherzare col fuoco, mi mandano veramente in bestia!

- Si può sapere che cavolo intendi dire ?

 

Prima che se ne rendesse conto, Neji aveva già sfoderato la pistola e la teneva puntata contro di lei col grilletto armato e pronto a fare fuoco.

 

- Spero di essere stato sufficientemente chiaro - concluse. - Ucciderti non mi fa né caldo né freddo, e così sarà per chiunque ti metterai contro senza criterio! Se vuoi sopravvivere, impara a valutare “correttamente” chi hai davanti e, tanto per cominciare… smettila di rompermi le scatole !!!

 

Così dicendo, Neji rinfoderò l’arma e ritornò verso il cavallo. Tenten invece rimase sconvolta per alcuni istanti, cercando di riflettere sulle sue parole.

 

( continua )

 

(*) = vedi capitoli 1 e 2 - "Lo Scorpione Rosso", prima e seconda parte 

(**) = vedi “Konoha West-City”

   
 
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