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Autore: L_Fy    30/01/2006    18 recensioni
E’ credenza comune che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà, una certa megalomania prettamente inglese ha influenzato il pensiero popolare. Per gli addetti ai lavori, per coloro, cioè, che possono valutare con cognizione di causa la preparazione degli studenti che terminano gli studi, è indubbio che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Durmstrang.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 41 : La resa dei conti – Parte 2

Karkaroff serrò di scatto la bocca, immerso sempre di più nella più nell’orrore e nella paura. L’ospite fece qualche altro passo dentro la stanza con tranquilla indolenza mentre gli sguardi dei ragazzi lo seguivano silenziosi e immoti: oramai, dopo aver visto una loro compagna disarmare il preside e un’altra baciare pubblicamente il suo fratellastro, non li avrebbe scossi nemmeno assistere allo sbarco di una nave di alieni.

"Che meraviglioso comitato di accoglienza che mi hai preparato!" sospirò Silente con voce estremamente calma e divertita rivolto verso Karkaroff, come se questi gli avesse offerto un thè invece che guardarlo come se fosse la morte in persona "Immagino che ti sia arrivato il mio gufo che ci preannunciava: mi scuso fin d’ora per lo sfacciato anticipo, ma vedo che eravate già pronti ad accoglierci"

I penetranti occhi azzurri vagliarono attentamente le facce attonite degli studenti per fermarsi su quella di Costanza, sporca e sconvolta, ancora saldamente ancorata a Valenskij: gli occhi azzurri si animarono come se la riconoscessero.

"Albus Silente" mormorò a fior di labbra Costanza, incapace di credere ai propri occhi.

Il vecchio fece un piccolo inchino ossequioso mantenendo ben stabile il lungo cappello a punta.

"In persona" rispose risollevandosi e sorridendole amabilmente "Ho il piacere di parlare con la signorina Costanza Malatesta, meglio nota con l’irriverente appellativo di…miss Spocchia?"

Costanza ci mise qualche secondo ad elaborare le sue parole, ma il suo cuore arrivò prima del suo cervello: il suo cuore si riempì di qualcosa di immenso ed innominabile e mai come in quel momento amò selvaggiamente il mondo intero.

"Ovviamente" rispose con voce velata di commozione "Anche se preferisco il mio nome di battesimo, se devo essere sincera."

Silente annuì brevemente, ma si girò subito a guardare Karkaroff, ancora immobile come una statua di pietra ed altrettanto espressivo.

"Allora, Igor" esordì giovialmente Silente avvicinandosi a lui "Sono felice di vedere che sei ansioso quanto me di fare due chiacchiere. Ora però, dopo che hanno fatto così brillantemente il loro dovere, direi che puoi anche mandare a letto i tuoi studenti."

"Do…dovere?" balbettò Karkaroff, talmente nel pallone da non capire perché Silente gli parlava amabilmente invece di sbatterlo alla velocità della luce ad Azkaban. Silente inarcò le sopracciglia con leggera impazienza.

"Sì, Igor. Il comitato di accoglienza. Davvero impeccabile e oltremodo gradito, devo ammettere. Ma ora questi giovani possono ritirarsi e riposare, non trovi?"

Sia Karkaroff che i ragazzi si guardarono intorno smarriti. Silente sembrava aver capito perfettamente la situazione, ma, a quanto pareva, aveva deciso di glissare.

"A che gioco sta giocando?" ringhiò Costanza, di colpo sospettosa "Perché fa finta di non aver capito? Mi guardi! Le sembro pronta per un comitato di accoglienza?"

Mentre i ragazzi guardavano incuriositi, Sasha la strinse a sé, come se volesse avvertirla di chiudere il becco.

"Silente non conosce le abitudini di Durmstrang" disse molto dolcemente con uno sguardo serio "Siamo venuti qui per parlare col preside Karkaroff. Gli altri sono decisamente di troppo per poter sperare in una conversazione civile."

Costanza pressò le labbra in una smorfia ostinata ma aveva capito che Silente e Sasha avevano in mente qualcosa: decidendo misericordiosamente di dare retta al suo amato, per una volta nella vita, annuì seriamente, pur continuando a guardare Karkaroff con occhi lampeggianti. Il preside di Durmstrang si guardò intorno smarrito mentre Silente aspettava pazientemente che riprendesse l’uso delle sue funzioni cerebrali.

"Oh, ah…" singhiozzò infine con una parvenza di normalità "Certo…ragazzi, potete…andare…nei vostri dormitori."

Nessuno si mosse: tutti guardavano Sasha e Costanza come se aspettassero il loro nullaosta e ai due giovani scappò quasi un sorriso divertito.

"Benissimo" disse Costanza con voce ferma "Nadja, ragazzi…andate nei vostri dormitori."

Il blocco compatto di studenti iniziò a sfaldarsi: mentre gli altri se ne uscivano in un mezzo sospiro di sollievo, Nadja guardò sospettosa Silente.

"Sicura?" domandò all’indirizzo di Costanza che le sorrise, rassicurante.

"Ma certo. Andate, ora."

Dimitri si arrischiò ad avvicinarsi a Sasha e gli batté una mano sulla spalla.

"Fortuna che sei arrivato" gli bisbigliò all’orecchio "Stavo per farmela sotto davvero, stavolta!"

"E che ci sarebbe stato di nuovo?" ghignò perversamente Detlef, palesemente commosso "A proposito…che entrata d’effetto, capitano!"

Sasha gli scoccò un lungo sguardo altezzoso.

"Bel pigiama, Himmel." rispose candidamente e il giovane si allontanò, scoppiando a ridere.

Nadja scoccò un ultimo sguardo di fuoco a Karkaroff, uno sospettoso a Silente e uno radioso a Sasha.

"E’ bello rivederti in giro, Valenskij" mormorò mentre si avviava verso le scale "Oh, e tieni stretta miss Spocchia: da quando ti ha visto, non sa più nemmeno reggersi in piedi. Come darle torto, dopotutto?"

Quando tutti gli studenti furono spariti, Silente sorrise amabilmente a Karkaroff che sembrava sempre più agitato e verde dalla vergogna: non era mai stato così platealmente ignorato dai suoi studenti , anche se Silente fingeva amabilmente di non essersene accorto.

"Andiamo nel tuo ufficio?" chiese educatamente con un mezzo inchino.

Karkaroff sembrò annaspare cercando una via di fuga, ma la figura di Sasha davanti alla porta lo indusse a desistere immediatamente: rassegnato, scattò verso il suo ufficio, seguito a ruota da Silente e da una claudicante Costanza appesa al braccio sicuro di Sasha. Quando arrivarono nell’ufficio di Karkaroff, Silente finse di nuovo di non vedere la baraonda che vi regnava: con eleganza, agitò la bacchetta e le sedie rovesciate ritornarono prontamente nella loro posizione. Mentre lui si accomodava su una di esse, Sasha si sedette attirando ben stretta Costanza sulle sue ginocchia. Arrossendo furiosamente, Costanza scrollò la testa rimanendo con la schiena fieramente eretta nonostante la posizione non proprio regale. Karkaroff più che sedersi, sembrò sprofondare nella sua poltrona, muto e terrorizzato come un pesce preso all’amo.

"Allora, mia caro collega" esordì giovialmente Silente provocando un conato di vomito in Costanza "Spero che la mia visita non ti abbia importunato troppo."

"Oh…ah…certo che no." balbettò ancora Karkaroff senza guardarlo in faccia.

Con molta calma, Silente appoggiò i gomiti ai braccioli della sedia e giunse le dita delle mani in un gesto di concentrazione.

"Ti sarai sicuramente chiesto il motivo di tanta sollecitudine, non è vero?"

"Co…come? Oh…sì, certo."

"Pusillanime." ringhiò Costanza sottovoce: Sasha ridacchiò ma sia Karkaroff che Silente finsero di non averla sentita, anche se le orecchie del primo divennero color cremisi. Sasha appoggiò con molta calma una mano sul polso di Costanza, stringendolo brevemente e la ragazza capì al volo il messaggio: chiudi quella boccaccia e lascia fare a noi.

"E’ stata con enorme sorpresa che ho accolto il tuo ambasciatore studentesco, pochi giorni fa." proseguì Silente, salottiero. Karkaroff sembrava disperso nel nulla più assoluto.

"Am…ambasciatore?"

"Il signor Valenskij" specificò Silente indicando Sasha che esplose in un sorriso sfacciatamente serafico"E’ stata davvero una mossa degna del migliore dei presidi servirsi di uno studente in incognito per richiedere aiuto."

Il verso schifato di Costanza fu superato solo dal respiro angosciato di Karkaroff. Silente proseguì imperterrito.

"Il signor Valenksij mi ha raccontato ogni cosa."

Karkaroff quasi singhiozzò.

"Tu…non crederai alle parole di un ragazzino…."

"Ragazzino?" domandò Sasha, divertito.

"Naturalmente sì" rispose Silente con naturalezza "Ho creduto ad ogni sua parola."

"Oh…"

La faccia di Karkaroff divenne color cenere mentre Costanza sorrideva vittoriosa.

"Ovviamente, informare il Wizengamot della situazione è stata la mossa migliore da farsi, Igor. Sono molto ammirato dal coraggio delle tue azioni, te ne do atto."

Costanza e Karkaorff lo guardarono entrambi spaesati.

"Co..come?" sfiatò Karkaroff mentre Costanza si incupiva di colpo.

"Ma certo" tubò Silente con un sorriso "Nella tua posizione, che altro potevi fare? Un preside obbligato dal governo bulgaro ad allevare draghi nella sua scuola…Davvero un affronto alle nobili tradizioni di Durmstrang."

"Come ha detto?" fiatò Costanza, ma la mano di Sasha, forte e tenace sul suo polso, la costrinse a tacere.

"Buona, leonessa" le mormorò all’orecchio sottovoce, senza smettere di sorridere.

"Valenskij mi ha parlato dei draghi ed io sono corso subito a documentarmi sulle leggi in merito: ho scoperto che la Convenzione di Warlock proibisce l'allevamento dei draghi dal 1709, ma la Bulgaria non ha mai aderito a questo trattato internazionale."

"Da…davvero?" sfiatò Karkaroff: ovviamente sapeva perfettamente della Convenzione di Warlock, ma proprio non capiva dove volesse andare a parare Silente, se questi era amico o nemico. Francamente, nemmeno Costanza l’aveva ancora capito e si agitò sulle ginocchia di Sasha, impaziente e sospettosa.

"D’altra parte, è anche vero che dal 1750 è in vigore la clausola 73 del Codice Internazionale di Segretezza Magica che dichiara responsabile i Ministeri della Magia di ogni paese riguardo l'occultamento di creature magiche all'interno dei loro confini. Quindi Durmstrang non poteva far altro che accettare il volere del governo bulgaro…non è vero?"

"Ce…certo." annaspò Karkaroff, intravedendo da lontano un barlume di speranza per lui.

Costanza, ovviamente, non apprezzò la cosa: balzò in piedi con lo sguardo di fuoco rivolto a Silente.

"A che gioco sta giocando?" sibilò imbufalita "Cosa c’entrano leggi e trattati magici quando lui aveva intenzione di trasformare Durmstrang in un covo di Mangiamorte?"

Sasha alzò gli occhi al cielo, tra l’esasperato e il divertito.

"Una lingua forcuta della peggior specie e una diplomazia degna di un Troll. Che le avevo detto?" Sospirò rivolto a Silente, ma non sembrava contrariato: anzi, gli occhi gli brillavano più che mai.

Silente posò su Costanza uno sguardo molto franco e disarmante.

"Si sieda, signorina Malatesta." disse severamente.

Prima che lei aprisse bocca, Sasha le aveva afferrato il polso e l’aveva di nuovo attirata sulle sue ginocchia.

"Effettivamente, Igor, il signor Valenskij mi ha parlato di qualcosa del genere" sentenziò Silente con leggerezza "Mi ha parlato di un improbabile complotto per rendere Durmstrang un vessillo del Signore Oscuro…farneticazioni del genere. Mi ha anche detto che ci sono dei genitori inglesi, ex Mangiamorte, disposti a mandare qui i loro figli per educarli alle Arti Oscure."

"Che assurdità!" sfiatò Karkaorff, sbiancando completamente.

"E’ quello che ho pensato anche io" annuì candidamente Silente con un gran sorriso "Comunque, ho verificato i nominativi che Valenksij mi aveva dato: Malfoy, Parkinson , Goyle, Tiger…tutti studenti regolarmente iscritti al primo anno di scuola ad Hogwats a settembre!"

Karkaroff incassò il colpo senza battere ciglio, ma il suo colorito divenne verdastro.

"Ovviamente, ho catalogato questa storia della scuola dedita alle Arti oscure come una notizia falsa e tendenziosa e mi sono concentrato sul problema del governo bulgaro. Ho convocato il Wizengamot…" la faccia di Karkaroff divenne bluastra "…ed insieme abbiamo fatto pressioni affinché la Bulgaria approvASSE in tutto e per tutto le leggi internazionali riguardanti l’ambito scolastico."

Karkaroff deglutì penosamente: "E…?" mormorò incerto.

"E i rappresentanti del governo hanno firmato questa mattina" rispose Silente con semplicità "Ho il sospetto che ci sia stato qualche licenziamento ai vertici, qualche tafferuglio…ma niente di grave."

"E…questo cosa vuol dire?" mormorò Karkaroff, come se aspettasse una sentenza di morte.

"Vuol dire che, ufficialmente, da oggi Durmstrang è sottoposta alle leggi internazionali del Wizengamot! Ed è tutto merito del tuo provvidenziale interessamento, Igor! Non è fantastico tutto ciò?"

* * *

Costanza si arrischiò a guardare la faccia del preside Karkaroff: sembrava un budino spiaccicato sul pavimento. Tutte le sue ambizioni, tutti i suoi sogni malvagi demoliti con grazia da quel simpatico e posato vecchio mago. Un sorriso stanco le spuntò sul viso, sorriso che si rifletté subito negli occhi di Sasha.

"Ovviamente, visto che ora siete sottoposti al controllo del Wizengamot, non potrete più tenere qui i draghi" sentenziò Silente abbassando gli occhialini "Verranno trasferiti in Romania, come da accordi precedenti col governo bulgaro. Naturalmente, la tua scuola non verrà minimamente sanzionato per questa…irregolarità."

"Oh." belò Karkaroff. Era letteralmente senza parole.

"Felice, puzzide?" sibilò Costanza fra i denti, sghignazzando perversamente.

"Che Merlino vi fulmini" rispose Karkaroff con un filo di voce irosa "Voi due, il vostro stupido rettile e quella menagramo di madame Madescu!"

"Mettiamola così" sorrise Sasha perfidamente "La profezia di madame Madescu si è avverata in pieno, ma le mura di Durmstrang sono ancora intatte e lei è ancora preside."

"Le ragazze potranno di nuovo iscriversi liberamente a questa scuola" continuò Costanza "Ma lei potrà ancora sfogare su di loro la sua meschina misoginia."

"I programmi didattici verranno approvati dal Wizengamot" terminò Sasha, pacifico "Ma la lingua dei Troll è ancora tollerata come materia scolastica in ambito internazionale. Insomma, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, dico bene?"

Karkaroff arrossì violentemente poi tornò pallido come un cencio: probabilmente stava metabolizzando al sua completa sconfitta, ma la cosa non sembrava del tutto indolore. Silente, che sembrava essersi momentaneamente distratto durante il loro scambio di battute, tornò a rivolgersi verso Karkaroff.

"Così, tutto sistemato, dico bene? Durmstrang è salva e finalmente alla pari con le altre scuole europee, i draghi saranno trasferiti in Romania, la minaccia di una scuola dedita alle Arti Oscure si è rivelata una montatura assurda…cos’altro ci rimane da discutere?"

Sembrò pensare seriamente a qualcosa, mentre Costanza sorrideva vittoriosa senza staccare gli occhi dal suo ex-preside.

"Oh, certo!" esclamò Silente all’improvviso "Ci rimane da discutere dell’espulsione di Malatesta e Valenskij!"

Mentre il sorriso di Costanza scemava lentamente, Karkaroff sembrò rendersi improvvisamente conto di avere ancora un asso nella manica: sorrise mostrando i denti, sollevando miracolosamente il naso dal mare della propria totale sconfitta.

"No, quella non si discute."

Costanza sbatté le ciglia davanti a quella risposta definitiva e sicura.

"Ovviamente" sentenziò Silente, vagamente scandalizzato anche solo all’idea "In fondo, i due giovani si sono macchiati di reati punibili con l’espulsione in qualsiasi scuola europea, quindi ritengo giusta e meritata la punizione da te scelta."

Il viso di Karkaorff si accese di rossa e vendicativa gioia, quello di Costanza impallidì di orrore. D’altra parte, la giovane non aveva mai veramente creduto in un suo ritorno a scuola.

Durmstrang, per lei, era chiusa per sempre.

Abbassò il capo, senza riuscire a guardare Sasha negli occhi: nonostante fosse relativamente felice che tutto si fosse concluso senza spargimenti di sangue e con l’allarme Mangiamorte rientrato, un insistente dolorino le pungolava il petto all’altezza del cuore. Tutti quegli anni passati a sputare sangue e sudore buttati al vento…la promessa fatta a sua madre, rinnegata in dirittura d’arrivo…i suoi sogni di carriera come Auror, spazzati via…il diploma di Sasha, distrutto per colpa sua…Costanza non poté fare a meno di sentirsi divisa in due, felice da una parte e dilaniata dall’altra.

"Però…" sbottò improvvisamente Silente pizzicandosi il naso. Il sorriso di Karkaroff congelò.

"Cosa?" sfiatò incerto mentre Costanza alzava speranzosa gli occhi su Silente.

"Ho controllato i curriculum scolastici di questi due studenti e devo dire che sono rimasto piacevolmente impressionato. Ottimi voti, anche in materia atipiche, perfetta padronanza di Incantesimi e Pozioni, per non parlare di Difesa contro le Arti Oscure! Certo, magari peccano entrambi un po’ sul fattore disciplina…"

Il vecchio lanciò un’occhiata maliziosa e scintillante ai due giovani che lo guardavano, speranzosi.

"Ma, tutto sommato, Malatesta e Valenskij sono davvero un’ottima strega e un ottimo mago."

"Già. Che peccato per loro." Sibilò Karkaroff arricciando le labbra sui denti serrati.

Alle sue parole, Silente sembrò indurirsi di colpo: la sua aria affabile venne sostituita da una adamantina determinazione, i suoi lucenti occhi azzurri divennero freddi come ghiaccio e la sua voce assunse un tono di comando che Costanza ancora non aveva sentito. A vederlo così, era facile intuire come e perché fosse diventato il presidente del Wizengamot. Il suo sguardo si posò su Karkaroff che si immobilizzò, trattenendo il fiato: gli occhi azzurri di Silente erano due pozze di implacabile severità mentre si chinava minaccioso su di lui.

"Questi due ragazzi" disse con voce molto calma e controllata "Hanno subito più soprusi loro in questo anno di scuola che il resto degli studenti in tutta la loro vita. Questa ragazza, per sette lunghi anni, è stata la vittima preferita della tua assurda meschinità. Tuttavia, insieme, hanno perseverato nei loro intenti, mossi solo dallo spirito della giustizia e dal coraggio della verità. Hanno messo in gioco le loro stesse vite, senza smettere un momento di credere nella loro forza. Personalmente, sono disgustato al pensiero che debbano subire ancora un torto, ma sono felice che esistano ancora persone in grado di dedicare la vita alla giusta causa. Sono onorato di essere stato il loro tramite con la verità, per questa volta. Non sei d’accordo con me?"

"Hai ragione, Albus…hai ragione…" pigolò Karkaroff, spaventato dallo sguardo terribile del vecchio preside.

" Il signor Valenskij è arrivato a Hogwarts quasi in fin di vita, la signorina Malatesta sembra duramente provata. Entrambi rimarranno segnati a vita da questa esperienza eppure sono ancora lì a tenersi la mano. E sai qual è la cosa più sorprendente? Che non hanno nemmeno pensato di uccidere chi ha fatto loro tutto questo: si sono affidati alla giudizio della Giustizia del nostro mondo magico. Tutto questo non può passare inosservato: se non fossi il presidente del Wizengamot e se non fossi costretto ad anteporre il bene della comunità al mio, ti assicuro, Igor, che niente e nessuno mi avrebbe fermato dal lanciare una sana maledizione senza perdono al responsabile delle loro sofferenze. Non trovi che sarebbe stato giusto?"

"Sì" balbettò Karkaroff, vinto "Sì, hai ragione tu, Albus."

Karkaroff si era incassato nelle spalle mentre le parole di Silente gli piovevano addosso, pesanti e dure come macigni. Rimase a tremare sotto il suo sguardo implacabile mentre Costanza non poteva fare a meno di provare nausea e quasi pena per un essere tanto meschino e vigliacco. Distolse lo sguardo disgustata mentre Silente tornava a sedersi compostamente e sorrideva magnanimo.

"Quindi, sarai felice di apprendere che ho riunito il corpo insegnati della mia scuola e tutti insieme abbiamo deciso di offrire al signor Valenskij ed alla signorina Malatesta un diploma ad honorem ad Hogwarts."

* * *

La dichiarazione di Silente rotolò in un vuoto a metà tra l’orrore di Karkaroff e la meraviglia di Costanza. Entrambi guardavano Silente increduli, entrambi non si rendevano ben conto di quello che Silente aveva così tranquillamente dichiarato. Il preside di Hogwarts, disinteressandosi alla faccia terrea di Karkaroff, guardava Costanza al di sopra degli occhialini a mezzaluna con occhi sinceramente ammirati.

"Co…come?" balbettò la ragazza, assolutamente tramortita dalla sorpresa.

Allungando le mani dalle dita lunghe e delicate, Silente prese quella di Costanza, avvolta dalle fasciature sporche e a brandelli, e sembrò per la prima volta intimidito e a disagio.

"Signorina Malatesta" disse a bassa voce "So che tutto questo non corrisponde a quelle che erano le sue aspettative. So che avrebbe voluto vedere in catene le persone che l’hanno torturata e diffamata, so che avrebbe voluto diplomarsi nella scuola che fu di sua madre e per cui tanto ha lottato. Ci sono interessi e valutazioni da fare che, purtroppo, non tengono conto di quanto sangue e sudore abbiano richiesto le vostre coraggiose azioni. Quello che posso offrirle, in fondo, non è che un mezzo per cercare di raggiungere i vostri progetti futuri, qualsiasi essi siano. Un diploma ad Hogwarts non è come un diploma a Durmstrang, ma spero che lei possa accettarlo, insieme alla profonda gratitudine mia di tutto il mondo magico"

Mentre Silente parlava, qualcosa di possente e denso si era insinuato nelle viscere di Costanza. Qualcosa che non aveva mai conosciuto ma che riconobbe d’istinto, accogliendolo con insolito abbandono.

Quel qualcosa era la pace.

Mentre due lacrime lucenti le solcavano le guance, Costanza sentì con profondo sollievo che il suo animo si placava, che la sua affannosa ricerca del suo posto nel mondo era finalmente finita…che non aveva niente da rimpiangere di quello che era stato. Con il braccio di Sasha che le cingeva la vita e le mani di Silente posate sulla sua, la ragazza si sentì, per la prima volta in tutta la sua vita, completamente al sicuro. Sorrise a Silente, un sorriso sincero anche se intriso di lacrime.

"Preside Silente" disse con voce tremante ma decisa "Io…accetto. Grazie."

Non avrebbe saputo dire di più senza scoppiare in lacrime. Silente annuì, alzandosi in piedi e Costanza e Sasha lo imitarono. Karkaroff, che sembrava essersi completamente perduto nella melma della sua sconfitta, non sollevò nemmeno gli occhi su di loro.

"Molto bene" cinguettò Silente animandosi di colpo "Ora che abbiamo chiarito tutte le faccende in sospeso, direi che possiamo anche andare. Igor, ti aspetto il mese prossimo, quando ci riuniremo per definire i programmi di studio per il nuovo anno scolastico. I signori Valenskij e Malatesta, ovviamente, verranno con me ad Hogwarts, per preparasi a sostenere i M.A.G.O. di fine anno. A meno che, naturalmente, non vogliano rimanere qui."

Si rivolse ai due ragazzi con sguardo interrogativo.

Rimanere? Costanza ci pensò su, seriamente, poi guardò Sasha.

Il suo sorriso parlava di mille cose da fare, i suoi occhi brillavano accesi da mille promesse da mantenere. Mentre Costanza guardava Sasha, Durmstrang ed i suoi sette anni di pene e gioie, di studio e di amici, di paura e di trionfo, scivolarono giù nel pozzo dei ricordi, esattamente dove era giusto che restassero.

"Andiamo ad Hogwarts" disse Costanza con il riso nella voce, quasi cantando "Se non sbaglio, c’è un certo drago che mi sta aspettando."

  
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