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Autore: Freddy16    11/04/2011    6 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "Un giorno di Primavera" indetto da HermioneCH sul Forum e si è classificata miracolosamente PRIMA
"Te li ho portati perché è arrivata la tua stagione preferita, so che tu hai bisogno di qualcuno che ti mostri sempre la luce e grazie a questi fiori troverai il sole ogni giorno. Proprio come un girasole!"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Senza Fred ogni cosa perde senso.'
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Come un girasole…


 
 
Era passato quasi un anno da quando la guerra era finita, da quando Voldemort era stato sconfitto, da quando il suo gemello era morto.
Era passato quasi un anno da quando George aveva abbandonato l’appartamento che divideva con il fratello a Diagon Alley per tornare alla tana, quasi un anno da quando ai Weasley sembrava di aver perso due persone e non soltanto una,perché George senza Fred non era più lo stesso. Il ragazzo passava la metà del suo tempo nella camera che aveva avuto da ragazzo sfogliando vecchi album di fotografie e cercando di vivere nel passato e l’altra metà annegando il suo dolore nell’alcool.
Era una lotta tra il ricordare e il dimenticare che si concludeva portando sempre e solo dolore.
L’unica persona che riusciva a capirlo era Ginny che, forte come una leonessa, cercava di prenderlo per mano e farlo andare avanti, quel giorno l’aveva costretto per la prima volta dopo mesi ad uscire di casa per farsi aiutare a scacciare gli gnomi dal giardino.
 
“ George aiutami, io odio questi stupidi così! Non sarebbe meglio se restassero in letargo tutto l’anno? Maledetta primavera!”
 
Letargo? Primavera?
 
Quelle parole gli accesero come un campanello, gli portarono alla mente un ricordo che non pensava di possedere.
 
Aveva otto anni e guardava dalla finestra della sua camera il panorama circostante. Gli uccelli cinguettavano allegri, gli alberi e i prati stavano lentamente fiorendo e il sole splendeva alto nel cielo. Era arrivata la primavera. Era una stagione che lo rendeva triste e felice allo stesso tempo, triste perché il periodo che preferiva, l’inverno, era finito, ma felice perché Fred la adorava e finalmente usciva dal suo letargo per tornare a divertirsi con lui. Letargo era proprio la parola giusta per definirlo, poiché il gemello nei cinque mesi freddi dell’anno perdeva la sua allegria e non faceva altro che dormire e mangiare, soltanto quando tornava il caldo tornava anche lui ad essere spiritoso, bisognava solo che qualcuno lo svegliasse e gl’indicasse il sole
Cominciò a scuotere il fratello nel tentativo di svegliarlo.
“Fred svegliati….”
“Dai mamma lasciami dormire ancora un po’…”
“Imbecille sai che giorno è oggi? È iniziata la primavera, ma se preferisci continua pure a dormire, così ti perderai il primo giorno caldo della stagione!”
Suo fratello si alzò dal letto come se avesse ricevuto una scossa elettrica, era il ritratto della felicità e vederlo così metteva allegria anche a lui.
“Sai a cosa pensavo George? È davvero bello avere un fratello come te, sai che non sopporterei mai di perdere il primo giorno di sole… Tu ti ricorderai sempre di venirmi a svegliare?”
“Te lo prometto Fred, ci sarò ogni primavera!”
 
Si commosse quasi pensando che così era stato, tutti gli anni, nel giorno dell’equinozio, aveva fatto da sveglia al fratello. 
 
“George, George che cos’hai?
Era stato assalito dal passato allontanandosi dalla realtà.
“Niente Ginny mi è solo tornata in mente una cosa… Che giorno è oggi?
“È il 21 marzo George, oggi è cominciata la primavera. Perché me lo chiedi”
“Semplice curiosità, ma adesso scusami, ho bisogno di stare da solo…”
 
Si chiedeva se fosse il caso di mantenere la sua promessa, aveva vissuto per dodici anni mantenendola, ma adesso che uno dei membri non era presente avrebbe comunque dovuto tenerle fede?
La risposta, lo capì subito, era positiva, doveva perché Fred era comunque sempre vivo in lui, doveva perché se non lo avesse fatto sarebbe stato come abbandonare il fratello, doveva semplicemente perché lo aveva promesso.
Ma come poteva? Non aveva ancora trovato il coraggio di andare a trovare il fratello e doveva riuscire a farlo entro poche ore.
L’avrebbe fatto per lui, anche se questo implicava troppe cose, avrebbe dovuto visitare il cimitero, avrebbe dovuto posare lo sguardo su una lastra di pietra, dove avrebbe visto la foto di un volto identico al suo, avrebbe dovuto mettere i piedi su un terreno sotto il quale era sepolto il corpo del fratello, avrebbe dovuto darla vinta alla morte.
 

 
Si trovava fuori i cancelli del cimitero, si era smaterializzato fin lì, ma non aveva ancora deciso se entrare e andare avanti in quell’impresa.
Vide una donna anziana avvicinarsi, camminava faticosamente, poiché stringeva tra le mani due cesti enormi pieni di semi, ciò che restava del suo spirito cavalleresco lo convinse ad aiutare quella signora.
“Vuole che l’aiuti?”
“Oh grazie mille giovanotto! Sa volevo piantare dei fiori per mio marito ma credo di essere diventata troppo vecchia per certe cose. Magari potrebbe accompagnarmi lei.”
 
Entrare o non entrare?
 
“Non si preoccupi l’accompagno io, che semi sono questi?
“Oh sono di girasole, sa questi fiori per me sono come magici, sono sempre alla ricerca del sole e si spostano per essere sempre rivolti verso lui.
Mio marito amava la bella stagione e per questo ogni anno vengo qui e pianto quanti più fiori possibile sulla sua tomba.”
“Lei crede che le resterà qualche seme? Mi piacerebbe tanto poterli piantare anche per mio fratello….”
“Certo caro puoi averne quanti ne vuoi!”
 
Aveva immaginato che sarebbero accadute cose terribili se fosse andato lì, credeva sarebbe svenuto dal dolore o che avrebbe sofferto al solo pensiero, ma ciò che provò vedendo quella lapide fredda fu soltanto rassegnazione, ormai sapeva che Fred non c’era più, per quanto provasse a restare aggrappato al suo ricordo non poteva continuare a fingere che la guerra non ci fosse stata ed essere lì era un passo avanti per cominciare ad accettare tutto e rassegnarsi all’idea di essere rimasto solo.
“Ciao Fred…”
“Lo so, sono stato un bastardo, ma avrei voluto vedere te al posto mio!
 Già magari tu saresti stato più forte di me, ma io solo adesso ho trovato il coraggio per venirti a trovare…”
“D’accordo, sono stati i sensi di colpa e i ricordi a portarmi qui, ma sono felice che l’abbiano fatto. Hai visto che anche quest’anno mi sono ricordato di farti uscire dal letargo? Ti ho portato una cosa, dei semi, so che sembrano brutti adesso, ma la donna che me li ha regalati dice che diventeranno fiori bellissimi, che saranno sempre alla ricerca dei raggi solari. Te li ho portati perché è arrivata la tua stagione preferita, so che tu hai bisogno di qualcuno che ti mostri sempre la luce e grazie a questi fiori troverai il sole ogni giorno. Proprio come un girasole!”





IL COMMENTO DELLA GIUDICIA:

1° posto - Freddy16

Grammatica: 10
Lessico: 10
Originalità: 9
Gradimento Personale: 20
TOT: 49

Anche se la storia mi ha rattristito molto, ho adorato la tua fanfiction. La storia è davvero bellissima, la racconti in un modo eccezionale. Descrivendo il dolore di George in un modo che lo fa passare dalla pagina al tuo cuore. Mi è piaciuto molto il commento di Ginny, me la sono immaginata lì in quella scena e subito mi è parso un sorriso in volto. Quello che più mi ha colpito è stato il finale, davvero triste, dolce e molto molto bello. È difficile scrivere una storia triste e malinconica con la primavera nel mezzo, ma tu ce l'hai fatta! E il risultato è stato ottimo! Complimenti per questa eccezionale fanfiction.



Grazie mille!


   
 
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