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Autore: ethelincabbages    11/04/2011    8 recensioni
Quando Harry Potter ha un dubbio sulle questioni di cuore, a chi può andare a chiedere delucidazioni? Harry riusciva a vedere i pupazzetti nella testa dell’amica indicare quel bel cartello all’esterno della porta: ‘Solo personale addetto.’ Ma doveva. Aveva assolutamente bisogno di parlare con lei. Aveva una domanda da farle, e solo Hermione conosceva tutte le risposte. Il suo sguardo di puro terrore doveva essere sufficiente a farle comprendere la gravità della situazione.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Victorie Weasley | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione, what love feels like?

Sentiva le lacrime di pura gioia pizzicarle le palpebre mentre procedeva a lavarsi le mani e le braccia.

Era un miracolo. Un vero miracolo. Non ci stava negli schemi che le avevano insegnato da bambina, era fuori ogni logica. Era la perfezione della natura che veniva fuori nel suo modo inspiegabile e doloroso.

Aveva appena fatto nascere il suo primo bambino. E aveva appena capito che no, tutte quelle ore di corse tra una lezione e l’altra, tra una corsia e l’altra del San Mungo, non erano state una perdita di tempo. Come diceva sua madre? Il gioco valeva la candela. Completamente.

Crack!

“Hermione!”

“Harry, che accidenti ci fai qui?” Harry riusciva a vedere i pupazzetti nella testa dell’amica indicare quel bel cartello all’esterno della porta: ‘Solo personale addetto.’ Ma doveva. Aveva assolutamente bisogno di parlare con lei. Aveva una domanda da farle, e solo Hermione conosceva tutte le risposte. Il suo sguardo di puro terrore doveva essere sufficiente a farle comprendere la gravità della situazione. “Perché non sei con gli altri di là? E’ successo qualcosa?”

“Ginnyhadettochemiama” sputò tutto d’un fiato, senza sapere bene dove lo avrebbe condotto mostrare tutta questa vulnerabilità. Ma era Hermione, e anche se era terribilmente imbarazzante, la sua Hermione conosceva già tutta la sua vulnerabilità.

“Oh,” riuscì a rispondere lei, a metà tra un sorriso di derisione, e un sospiro di comprensione. “E tu hai risposto …”

“Grazie.”

“Non è quella la risposta giusta.” Scosse la testa, ora trattenendo a stento una risata. Non era giusto ridere sulle ‘disavventure’ di Harry. No. Non lo era per niente. Sembrava così disperso, coi suoi occhioni enormi dubbiosi e fragili.

“Già …” morse quel monosillabo insieme al suo labbro inferiore. “Com’è? Voglio dire, cosa si  prova? Di cosa sa l’amore? Quell’amore?”

Quella sì che era una domanda. Una di quelle su cui riflettere una vita intera, una di quelle per cui la risposta corretta non esisteva. “Ci facciamo un giro?” lo invitò indicando la porta. Harry annuì, con un mezzo ‘yep’ morsicato. Uscirono in corridoio, stanze di neomamme e presto mamme da una parte e dall’altra facevano loro da cornice.

Era ovvio. Era ovvio che avesse così tanta confusione sull’argomento e che entrasse nel panico dopo una tale dichiarazione di Ginny. Era Harry! Non era ancora abituato ad esplicite dimostrazioni d’affetto, era ancora convinto che tutto quello che il mondo gli dovesse fosse un soldatino nero in uno sgabuzzino buio, sotto le scale. Maledetti Dursley! Con Harry bisognava andare piano: prendergli delicatamente la mano e stringerla forte, o gettargli le braccia al collo, solo in situazioni di estremo pericolo – morte imminente per mano di maghi oscuri, e robe così.

E non valevano a niente tutti i discorsi di Silente sul sacrificio, e l’amore di Lily Evans. Perché Harry non lo ricordava. Non del tutto perlomeno. Agli occhi di un estraneo sarebbe parso un paradosso – il paladino della Luce contro il Male, armato di solo Amore, non era capace di dire ‘ti amo’. Agli occhi di un estraneo, non ai suoi occhi.

“Ascolta.” Ricominciò lui, mentre Hermione rimuginava una risposta da dargli – sembrava quasi cercarla vagando con gli occhi tra il suo sguardo terso, e i fiocchi colorati appesi alle porte attorno a loro. “Lo so che … tu e Gin, e Ron, e Teddy, … voi … siete … capito, no?” Sì. Hermione annuì, sorridendo. Poteva incartarsi in eterno, Hermione avrebbe capito comunque. “Ma non … in quel modo. Come faccio ad essere sicuro che sia amore?”

Di cosa sa l’amore, Hermione? Rispondi al tuo migliore amico, al tuo fratellino, rispondi.

“Harry, oh, è … come … una nuova vita. Ti completa, e … ti terrorizza … ma è … vieni, ti spiace?” Quando rinunciò all’idea di trovare le parole giuste, gli porse la mano, che lui accettò volentieri.

Harry si lasciò condurre dovunque Hermione ritenesse dovessero andare; purché gli avesse dato una mano a risolvere il suo dilemma si sarebbe diretto anche in capo al mondo. Forse, in capo al mondo era proprio il posto in cui avrebbe voluto trovarsi in quel momento.

“Oh, ‘Arrì! ‘Ermione!” Harry spalancò lo sguardo. Non avrebbe mai creduto di poter osservare da vicino Fleur Delacour-Weasley con un capello fuori posto. E invece, ora era in un stato disastroso e … splendente. Splendente? Sembrava brillare. O forse era quel fagottino che aveva tra le braccia a brillare.

“Harry, Hermione ti ha raccontato del suo indispensabile aiuto stamattina?” Hermione arrossì un poco e abbassò lo sguardo – era il suo lavoro dopotutto, non c’erano meriti particolari di cui vantarsi. “Abbiamo appena finito di fare la presentazione ufficiale con tutti i Weasley, mancavi solo tu.” Scherzò Bill.

 “Saluta Oncle ‘Arrì, e Tante ‘Ermione, amore.” Bisbigliò Fleur verso il suo fagottino brillante, prima di porgerlo a Bill.

Il fagottino conteneva un confetto rosa, con occhi e pugni stretti. Piccola da far spavento. Bella come nient’altro. Bill era semplicemente estasiato.

Mentre si sporgevano a salutare la piccolina, Hermione gli sussurrò nell’orecchio: “E’ così. L’amore. Sa di questo.”

 


Parliamo onestamente. Non so bene se io debba vergognarmi o vantarmi di aver scritto questa cosa. E’ più un sogno senza senso che una vera e propria one-shot. Ed effettivamente è nata così, come un’ immagine prima di addormentarmi. La risposta a quella domanda, che mi tormentava da quando l’avevo letta in una fanfiction era proprio questa: una bimba tutta rossa, appena nata.

Ovviamente la domanda “What loves feels like?” E la risposta “It feels like this” sono molto più esplicite in inglese, e non ho idea del perché io abbia tradotto con ‘Di cosa sa l’amore?’, ma mi stuzzicava la metafora con i sapori … sono strana.

Questa one-shot è anche la dimostrazione che io posso concepire storie allegre, e persino canon, e che Harry e Hermione insieme son perfetti anche come sorellina e fratellino  J

Cosa ne pensate? Dovrei vergognarmene o andare in giro tutta fiera di aver immaginato un plot così zuccheroso? A voi la sentenza.

   
 
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