Capitolo 1
Corri Xander, corri!
 
Xander Harris correva a perdifiato per le vie del centro, correva come se avesse la morte alle calcagna, correva come se da questo dipendesse la sua vita…oddio, in effetti si trattava proprio di questo!
Ogni tanto guardava l’orologio nella speranza che chissà quale incantesimo riportasse indietro le lancette di un’ora, in modo da dargli il tempo di…merda, stava già diventando buio, doveva sbrigarsi!
Guardandosi intorno con circospezione, attraversò la strada ed entrò di slancio nella stazione dei pullman, il campanello attaccato alla porta tintinnò vivacemente mentre questa si richiudeva con forza alle sue spalle.
L’anziana impiegata che stava al bancone lo guardò con aria di rimprovero, reputandolo uno scocciatore dell’ultimo minuto e rispondendogli con malcelato sgarbo quando chiese:
“E’ già arrivato l’ultimo autobus da Los Angeles?”
“Certo, giovanotto, è arrivato da un pezzo ormai.”
Il ragazzo sbiancò in viso.
“Oddio…c’era qualcuno…sull’autobus?!”
La donna lo fissava come se fosse matto.
“Certo che c’era qualcuno, non gira mica vuoto un autobus, sai!”
Xander si riscosse.
“Cosa? Intendevo…se è sceso qualcuno qui.”
“Non saprei, c’era Marvin alla guida...”e poi rivolgendosi ad un ometto dall’aria rubiconda con pochi capelli sulla testa chiese “Ehi Marvin! Questo giovanotto vuole sapere se qualcuno dei tuoi passeggeri di stasera è sceso qui a Sunnydale.”
L’ometto chiamato Marvin ci pensò un attimo su, grattandosi la testa come se questo potesse facilitare la sua memoria.
“Sì, c’era qualcuno in effetti, ricordo di aver pensato che era molto strano.”
Con un filo di speranza nella voce, il ragazzo chiese ancora
“Ah! E…non è che per caso è ancora qui?”
“Vedi forse qualcuno qui oltre a noi tre?”sbuffò l’anziano autista “No ragazzo, qui non c’è più nessuno, la persona che cerchi se n’è andata da un pezzo e anche io non vedo l’ora di andarmene a casa, quindi se adesso mi vuoi scusare…”
“Ma sa almeno dirmi da quanto tempo questa persona se n’è andata?”chiese con insistenza
“Mmmh…saranno dieci minuti, non di più.”ammise infine l’uomo
“Grazie!”
E si precipitò nuovamente in strada, ma questa era deserta; guardò prima a destra e poi a sinistra, ma l’unica cosa visibile in lontananza era la sagoma ben riconoscibile di un cancello…quello del cimitero.
Xander tremò impercettibilmente, non poteva essersi diretta proprio da quella parte…
“Buffy mi ucciderà…”bisbigliò fra sé mentre si dirigeva a malincuore in quella direzione.
 
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Nelllo stesso momento, nel silenzio del cimitero, fra le lapidi di marmo bianco, un vampiro si aggirava solitario. Il suo inconfondibile spolverino di pelle nera gli svolazzava attorno al corpo, mentre fra le mani stringeva la sua cena…no, purtroppo non si trattava del corpo fresco di una giovane vergine, ma di un semplice sacchetto della spesa di carta con all’interno qualche ottima sacca di sangue zero positivo.
Sì perché il vampiro in questione si dà il caso che abbia un’alimentazione un po’ atipica, causata da un piccolo inconveniente, o come lui lo definirebbe un “aggeggio infernale”, ovvero un piccolo chip nel cervello che provvidenzialmente gli impedisce di fare del male ad ogni rappresentante del genere umano.
Una bella seccatura se sei uno dei vampiri più sanguinari del secolo e con una reputazione da difendere, per giunta!
 
Dicevamo dunque, che il nostro vampiro passeggiava tranquillamente fra le antiche cripte e i mausolei del vasto cimitero di Sunnydale…uno dei tre, a dire il vero, presenti in città e già pregustava la sua cena in santa pace davanti al tv e alla sua soap opera preferita, quando un rumore di passi che venivano nella sua direzione, attirò la sua attenzione. L’istinto lo mise subito in allarme, per cui si appostò dietro una delle lapidi e attese.
 
Un’esile sagoma scura faceva capolino fra le lastre di marmo, anni di esperienza nella caccia gli dicevano che si trattava di una ragazza, poteva sentirne il profumo, una fragranza intensa di vaniglia che mescolata all’odore del suo sangue lo attirava e se attirava lui, di sicuro altri vampiri non erano poi così lontani.
Quando gli passò a fianco vide che non si era sbagliato, si trattava di una donna, aveva i capelli legati in una coda alta, un giubbotto di pelle dal taglio sportivo e l’aria stranamente familiare…possibile che fosse lei? Non avrebbe dovuto riconoscerne l’odore? Eppure il fondo schiena fasciato nei jeans non poteva che appartenere…
“Ehi, Cacciatrice!” la apostrofò“Se è me che stai cercando, eccomi, sono tutto tuo…”
Sussultando la ragazza si fermò e lentamente si girò verso di lui; Spike si sarebbe aspettato la solita battuta sarcastica, ma invece ci fu solo silenzio.
Quando un raggio di luna che faceva capolino fra i rami degli alberi le illuminò il viso, non furono gli occhi della Cacciatrice che si fissarono spaventati nei suoi, ma quelli di una giovane sconosciuta.



Ok, mi sono lanciata in questa nuova avventura nel mondo di Buffy e compagnia bella, spero che non sia un fiasco totale, perchè sinceramente non so ancora dove andrò a parare!
Chiedo pazienza perchè non so ogni quanto potrò aggiornare, per ora grazie a chi leggerà e vorrà lasciare un commentino.

Chiara