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Autore: Ofelia20    18/04/2011    6 recensioni
STORIA RISCRITTA CAMBIANDO ANCHE UN Pò LA TRAMA.
Clelia Landini è una giovane criminal profiler italiana. convocata in America per indagare su un caso anologo. Duarante il suo soggiorno negli U.S.A. farà esperienze che le cambieranno la vita.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Se un giorno mai...'
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Nel buio della stanza rifulgono solo quei maledetti occhi celesti che ora la stanno fissando. Lunghi brividi corrono lungo la schiena della ragazza insieme a perle di sudore che scendono sul suo volto niveo. L’uomo nel buio si dirige verso qualcosa,si avverte un piccolo clicchettio. La luce di una lampadina appesa al soffitto illumina  la stanza in cui si trovano i due ragazzi: il muro scalcinato, residui di schizzi di sangue sulle pareti, e un tavolo d’acciaio posto al centro di essa. La luce fioca illumina l’uomo mostrandolo nella sua figura. La ragazza ha tutto chiaro, ha ragione, ha sempre avuto ragione, fin dall’inizio, è Gabella l’assassino non ci sono più dubbi ormai. Il capelli color del grano hanno lasciato spazio alla tintura corvina, ma i lineamenti del volto e quegli occhi cerulei sono sempre li stessi. L’uomo rimane in piedi a fissare dall’alto i suoi prigionieri, ha in mano i distintivi dei due giovani, la pistola di Spencer e altri fogli.

“Clelia Landini, non ci siamo già visti io e te?” si rivolge alla ragazza  fingendo di scrutare ancora il distintivo della ragazza per poi scoppiare in una rumorosa risata. La ragazza non risponde alle provocazioni del maniaco, ha solo una espressione di disgusto sul volto e i brividi nel incrociare lo sguardo con gli occhi di Gabella.

“E tu? Sei l’agente speciale dottor Spencer Reid, piacere di conoscerti!” continua l’uomo aprendo una di quei fogli cha ha in mano leggendolo.

“In Italia mi chiamano Alessandro Gabella, qui sono James Green, ma tutti  mi conosco ormai come L’Artista!” dice poi come a volersi presentare,facendo un grosso inchino davanti ai due, mostrando chiaramente il suo narcisismo, e poi mettersi di nuovo a ridere.

“Sai Clelia, non pensavo che saresti mai riuscita a prendermi. Mi hai davvero sorpreso. Quando ti ho vista arrivare con il tuo collega dalle telecamere di sicurezza non riuscivo a credere ai miei occhi”

“Bè non ti sei dimostrato furbo come credevo. Hai fatto anche tu un errore, ed è dentro la mia tasca. Prendilo così vedrai!” lo intima la ragazza dopo aver riacquistato la sua naturale freddezza, facendo cenno all’assassino verso la sua tasca. L’uomo si fionda verso di lei e con foga infila la mano nella sua tasca ed estrae il ciondolo che aveva perso sulla scena di un delitto. Per un attimo lo guarda perplesso, e sul suo volto compare quasi un espressione umana, di rammarico verso se stesso, ma subito nei suoi occhi si riaccendo lo stesso barlume di pazzia e crudeltà che aveva avuto fino a quel momento.

“Lo riconosci? È tuo…” lo stuzzica la profiler aprendo anche lei questa volta la sua bocca in un sorriso compiaciuto e beffardo. 

L’uomo in un istante le è addosso e la afferma  rudemente per capelli, facendole piegare la testa all’indietro, tirando con foga. La ragazza resta in silenzio mentre quel l’uomo la strattona per i ricci rossi e continua insistentemente a guardarlo negli occhi. Reid che fino a quel momento era rimasto in silenzio, vedendo L’Artista toccare la sua collega non riesce a trattenersi.

“Lasciala stare!” urla. Gabella si gira nella sua direzione, poi inaspettatamente lascia i capelli della ragazza e si avvicina pericolosamente al viso di Spencer

“Ehi ragazzino, cosa c’è? Ti importa di questa donna? È solo una donna. Io so delle tue capacità, non dovresti nemmeno parlare con gente come lei. Lei è un assassina!” Gli enormi occhi di Reid continuano a guardare quelli del uomo non capendo a cosa si riferisca, così come lo sguardo di Clelia si posa interrogativo sui due uomini. Alessandro intuito che Clelia non sapeva, si alza,prende di nuovo i fogli che aveva in mano e legge:

“Spencer Reid, ha un quoziente intellettivo di 187, si è diplomato a soli 12 anni ed è laureato in chimica, ingegneria e matematica, ha poi dei dottorati in psicologia e sociologia. È entrato a far parte del F.B.I. a soli 24 anni.” Mentre ascoltava queste parole la ragazza guardava il suo collega che con il viso corrucciato cercava di distogliersi dalla vista della ragazza.

“Clelia non lo sapevi? Probabilmente non ti avrà ritenuto all’altezza. Ho preso informazioni anche su di te, molto tempo fa. E so tutto di te, so anche che sei una sporca assassina.”

Questa volta è Spencer a guardare la ragazza,che con gli occhi pieni di odio dice:

“Ti ucciderò brutto figlio di puttana! “ quasi urla.

“No, sarò io ad ucciderti!” dice l’uomo girando i tacchi e salendo le scale dicendo “Ora vado a sentire i notiziari. Vediamo se si parla di me, poi vedrò cosa fare con voi” detto questo apre la porta ed esce.

 

I due ragazzi si guardano, la prima a parlare è Clelia:

“Hai un Q.I. di 187 e non me l’hai detto? Ora si spiega quella tua aria da saputello saccente del cavolo!”

“Clelia, non è il momento di parlarne. Dobbiamo andarcene da qui!” dice il ragazzo cercando di forzare le catene. La ragazza rimane ferma a pensare,poi guarda il giovane con gli occhi gonfi di lacrime:

“Smettila Reid! Non funziona!”

“No, deve funzionare. Dobbiamo andarcene da qui!” il ragazza continua a muoversi

“Reid è inutile. Ci Ho già provato io!” gli ripete questa volta la voce è graffiata dal pianto.  Ma il ragazzo non ha nessuna intenzione di fermarsi.

“Reid finiscila, smettila, ti prego!” gli urla la ragazza, esplodendo in un pianto amaro. Aveva dimenticato quando è stata l’ultima volta che ha pianto. I suoi occhi blu annegano nelle lacrime, i contorni arrossati li fanno risplendere ancora di più, Spencer guardandoli, così belli ma così pieni di sofferenza vorrebbe abbracciarla e dirle che va tutto bene ma la situazione e le catene glielo impediscono.

“Reid ho un piano. Ma devi promettermi che farai qualsiasi cosa io o lui ti chieda di fare. Solo così potrai salvarti e arrestare quel bastardo,”

Ma… ma cosa stai dicendo?” balbetta il compagno

“Reid conosco quel uomo, so quali sono i suoi punti deboli, fa come ti dico e non ti capiterà niente di male”

“Perché parli solo di me? Io non vado da nessuna parte senza di te. Ti tirerò fuori da qui..”

“Reid, non c’è via di scampo da quest’uomo. Mi ucciderà e lo farà davanti a te, anzi, molto probabilmente ti chiederà di aiutarlo perché ha una forte stima di te, e tu dovrai farlo! Ti prego, devi farlo! Così riuscirai a scappare e a prenderlo.

“Non pensare nemmeno che io ti lasci morire. Starò al piano ma quando mi avrà liberato lo ucciderò”

I due si scambiano un lungo sguardo, nel perdersi in quello sguardo la ragazza ritrova un po’ della sua pace, il calore di quegli occhi era l’unico capace di far nascere un croco tra la neve del suo cuore.

 

Nella centrale della polizia si sta diffondendo il panico, più i minuti passavano senza Reid e Landini, più la certezza che fosse loro successo qualcosa serpeggiava nella mente dei loro colleghi. Morgan E Prentiss sono usciti con il suv per la città con la speranza di trovarli. JJ continua a telefonare a tutti gi ospedali della contea per accertarsi che i due non siano stati coinvolti in un incidente. Hotch e Rossi, insieme col detective Foster continuavano a formulare delle ipotesi.

“Proviamo a telefonare a Garcia, forse lei sa qualcosa!” l’idea brilla nella mente del più anziano della squadra, mentre Hotch annuisce con la testa ed estrae il suo cellulare chiamando l’informatica, che subito risponde con voce piuttosto tranquilla.

“Pronto! Parla il genio della lampada, chiedete e vi sarà dato…

“Garcia, hai per caso visto Landini e Reid? Sai dove posso essere andati?” la voce grave di Hotch fa intuire subito alla ragazza che le cose vanno male, e lei essendo a conoscenza della verità rimane gelata nella sua postazione e le parole le muoiono in gola. Dopo aver ripreso fiato riesce a biascicare:

P-perché? È successo qualcosa?”

“Sarebbero dovuti arrivare qui due ore fa. Cominciamo a preoccuparci! Pensavamo che tu sapessi qualcosa..” la ragazza lo interrompe

“Oh mio Dio!”

“Garcia, sai qualcosa? Parla ti prego!”

“Le avevo promesso di non dire niente ma ora c’è la sua vita in pericolo. Clelia e Reid hanno indagato da soli su quel sospettato italiano, Gabella, e l’hanno trovato. È davvero qui in America.  Abbiamo trovato il suo nuovo indirizzo e ho sentito che loro si sarebbero diretti là… oh mio Dio li ha presi lui!”

 

 

Salve!!!! Ecco un nuovo capitolo! È abbastanza corto ma ho deciso di farlo così per aumentare la tensione! Fatemi sapere cosa ne pensate perché c’è qualcosa che non mi convince in questo capitolo! Comunque sia una grazie straordinario a tutti quelli che leggono ma soprattutto a chi ogni volta mi lascia un commento!! Baciiii

   
 
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