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Autore: Syriael    21/04/2011    5 recensioni
Un Draco che scoprirà e proverà a tenere a freno i suoi sentimenti verso la persona più improbabile, per non ferire la propria migliore amica.
Un Harry che invece dovrà fare i conti con la consapevolezza di non essere quello che aveva sempre pensato, provando stupidamente a resistere alla propria vera natura, ma che alla fine scoprirà che non può fare altro se non arrendersi dolcemente.
Questi gli elementi principali della mia primissima storia, ambientata in un ipotetico settimo anno. Voldemort ci fa ciao-ciao con la manina dall’oltretomba dove fa comunella con Ade (il suo gemello, quello di Hercules, per intenderci).
Ho messo AU perché Silente, Sirius e compagnia cantante sono vivi (perché, parliamoci chiaro, non ho mai digerito il contrario.)
Edit 29/06,
al
"capitolo" 5:
Se seguite la storia, per favore, leggete. Sy.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Titolo: Sweet Surrender

Autore: Syriael

Sommario: Un Draco che scoprirà e proverà a tenere a freno i suoi sentimenti verso la persona più improbabile, per non ferire la propria migliore amica.

Un Harry che invece dovrà fare i conti con la consapevolezza di non essere quello che aveva sempre pensato, provando stupidamente a resistere alla propria vera natura, ma che alla fine scoprirà che non può fare altro se non arrendersi dolcemente.

Questi gli elementi principali della mia primissima storia, ambientata in un ipotetico settimo anno. Voldemort ci fa ciao-ciao con la manina dall’oltretomba dove fa comunella con Ade (il suo gemello, quello di Hercules, per intenderci).

Ho messo AU perché Silente, Sirius e compagnia cantante sono vivi (perché, parliamoci chiaro, non ho mai digerito il contrario.)

Pairing: Harry/Draco

Rating: Arancione, per ora. Se sarà il caso, alzerò a Rosso.

Disclaimer: Quando un giorno i diritti della nostra adorata Rowling saranno miei (perché lo saranno *risata malefica*) farò tutto quello che voglio con loro, come per esempio fargli fare i coniglietti in ogni impensabile luogo di Hogwarts e non. Fino ad allora non li posseggo, e purtrop mi limito ad utilizzarli per le mie miserabili storie.

NdA: Arrivederci alla fine del capitolo se ci arrivat :]

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1

 

 

Due luoghi diversi.

«Io e Pansy stiamo insieme.»

Due frasi quasi uguali.

«Io e Harry stiamo insieme.»

Due reazioni uguali.

SBAM!

Due solchi nel pavimento. Di forma umana.

 

***

 

«No! Noooo! Voglio rimanere qui! Qui!»

«Eddai Ron! Smettila di fare il bambino! Harry, aiutami!»

Una folta matassa rossa spuntava da una coperta che si dimenava sul pavimento della Sala Comune. A nulla valevano i tentativi di Hermione di tirarla via per scoprire uno dei suoi due migliori amici, mentre l’Eroe del Mondo Magico, dopo aver sparato la bomba, se ne stava semplicemente appollaiato sul divano davanti al camino, cercando inutilmente di nascondere le risate che prepotentemente volevano uscire fuori.

«Lasciatemi morire su questo freddo pavimento!» Continuava a singhiozzare melodrammaticamente il suddetto migliore amico, intervallando sporadici «Al tradimento! Al tradimento!».

«Oh, andiamo Ronald!» Uh-oh. Il nome intero non era mai un buon segno. «E tu, Harry James Potter, fai qualcosa per la copert--ugh, per Ron, o ti pietrifico seduta stante!» Il cognome era catastrofe. Harry ebbe così il buon senso di decidersi ad alzarsi e dare una mano alla sua amica.

«Ron, parliamone, ti prego.» disse dopo essere finalmente riuscito a separarlo da quella che ormai stava per diventare una seconda pelle.

Un Ron impassibile si andò a sedere dove pochi minuti prima si trovava il suo migliore (ancora per poco, aveva ragione di credere) amico, con uno sguardo fisso sul camino spento, come se cercasse di farlo accendere solo con lo sguardo, tanto lo fissava intensamente.

«Non puoi farci niente, Ron.»

«Ma Harry! Harry! È… Lei è…»

«È la Parkinson. So bene chi è: è la mia ragazza.»

« Ugh!»

«Harry, uhm—Potresti evitare “Parkinson” e “ragazza” nella stessa frase, solo mentre non lo metabolizza?» Pratica come sempre, Hermione venne in aiuto al rosso, con uno sguardo si scuse misto a rimprovero tutto per Harry. Merlino solo sapeva come faceva a lanciare quelle occhiate. Prettamente Hermionesche.

Harry sospirò lentamente. Non sarebbe stato per niente facile. Lo sapeva, e per quanto non aveva sicuramente bisogno dell’approvazione di nessuno per stare con chi amava, sperava che almeno i suoi migliori amici lo avrebbero capito e appoggiato. Ok, forse appoggiato era un po’ troppo, bastava guardare il colorito verdastro di Ron.

«E va bene! Ragazzi, sapete che non ho bisogno della vostra approvazione.» Disse dando voce ai pensieri di poco prima.

«Lo sappiamo, Harry. È solo che è tutto così improvviso.» Per tutta risposta, Hermione ebbe un sorriso che sapeva tanto di scuse.

«Mi dispiace, è successo così in fretta anche a noi.»

«Ma Harry» ci riprovò Ron «è una Serpeverde!» lo aveva sputato come se avesse appena parlato del suo amichetto Aragog «E non una semplice, no! Lei è la Regina delle Serpi!» Il sopracciglio destro di Harry era svettato pericolosamente verso l’alto «È una Serpegina!» Nella sua mente, probabilmente era molto fiero del risultato a cui era arrivato.

Dopo un attimo di smarrimento, in cui sia Hermione che Harry lo avevano fissato sbattendo ripetutamente le palpebre, la benedetta ragazza decise di porre fine alla situazione, prima che Harry si rendesse davvero conto di tutto. Per Grimilde, poteva anche essere l’Eroe del Mondo Magico eccetera eccetera, ma delle volte era davvero, davvero tardo.

«Adesso basta, Ron. È la sua scelta, e noi non possiamo dirgli chi deve o non deve vedere. Solo,» disse rivolta versò Harry «dacci un po’ di tempo, va bene?»

E lui non potè fare altro che annuire. Se non altro Ron non aveva minacciato di non parlargli più fin quando non avessero scoperto quale tipo di mortale conseguenza lo scontro con Voldemort aveva portato al suo pluri-provato cervello.

«Tss! Tempo! Il tempo mi serve solo a scoprire che mortale ferita ha riportato!»

Per l’appunto.

 

***

 

«Esattamente, per tempo cosa intendeva?!» sibilò Ron stizzito e ancor più rosso del normale ad una Hermione imbarazzata. Sembrava si fossero dimenticati di fare i conti con l’indole del loro eroico amico.

L’incriminato, infatti, quella mattina si era defilato affermando di avere qualcosa di importante da fare prima di scendere a colazione. Avrebbero dovuto immaginarlo. Questa “cosa da fare” adesso era allegramente aggrappata al suo braccio sinistro, mentre i due facevano il loro ingresso trionfale in Sala Grande. Non ci sarebbe stato un silenzio tale neanche se qualcuno fosse entrato urlando che Voldemort era ri-risorto e stesse ballando in tutù nell’atrio.

Dopo essersi separati, ogni dirigendosi verso i proprio compagni, Pansy fu nuovamente investita da una cascata di domande. O meglio, di farneticazioni, da parte del suo moro amico.

«Ti rendi conto! Vi rendete conto!» era dalla sera prima che Blaise andava avanti così, alternando la seconda persona singolare alla seconda plurale, inveendo contro chissà cosa. Beh, contro chi, lo sapevano bene.

«Blaise.» Il suo tono strascicato ed annoiato, invece, non lo tradiva mai. Infatti Draco, contrariamente a quanto la Serperverde aveva immaginato, l’aveva presa piuttosto bene. Beh, bene. Non esageriamo, adesso. Diciamo che non aveva trovato molto da ridire o da protestare. Si era limitato ad un’alzata di spalle, che equivaleva a dire che per lui poteva fare quello che voleva.

«Ma ti rendi conto!» Uh. L’aggiunta del ma era sicuramente un grande passo avanti.

«È libera di stare con chi vuole.» Talmente annoiato che sembrava fare le previsioni del tempo.

«Ma… Ma…»

Così Pansy, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, decise che era il momento di finirla una volta per tutte. «Si, Blaise. E poi te l’ho dett—»

«Si! Si! VA BENE! Ma, ti prego… Zitta

La mora ghignò. Ooohssì; le parole della sera prima sarebbero state molto, molto difficili da dimenticare. Con tutto quello che poi era scaturito dal povero cervellino già martoriato di Zabini.

 

***

 

 

«Beh, tanto male non è andata… No?»

Lui le rispose con una piccola risata. «Diciamo di si.»

«Sono contenta, Potter. Sapevo che era molto importante per te dirlo ai tuoi amici, primo di renderlo pubblico.»

Harry aveva arricciato le sopracciglia quando lei aveva pronunciato il suo cognome, decidendo poi che non gli dispiaceva quando qualche ancora lo chiamava così. «Hai ragione, Parkinson. » fece bene attenzione a calcare l’ultima parola, mentre la mora ghignava in risposta «Ma è anche vero che neanche loro avrebbero potuto tenermi lontano da te.»

Il loro era sicuramente un rapporto complicato e, quasi sicuramente dall’esterno, neanche troppo credibile. Ma mentre lui la baciava, circondandola con le sue braccia forti che tanto le piacevano, Pansy pensò che poteva anche iniziare a fregarsene di quello che pensava la gente.

Specialmente dopo tutto quello che Harry aveva fatto per lei.

Salazar, avrebbe Avadakedravizzato chiunque le avesse parlato di una situazione del genere appena un anno prima!

 

***

 

«Ma lui è il nemico

«Oh, Zabini, per favore, non fare il melodrammatico!»

«Ma perché non io, o Theo, o Drac— No, no ok, Draco no.»

«Per ovvi motivi.»

«Ma… Ma…»

«Salazar, e quanto sei monotono! È successo. Punto e basta.»

«…»

«E poi, sai com’è, scopa davvero come Grimilde comanda.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Syria’s Minutes

 

Aaaaaallora! Che mi dite? :D Siete arrivate fin qui?

Per quei pochi di voi che avranno avuto il coraggio (vi ammiro, immensamente **) prima di tutto, mi prostro u.u

Secondo: me lo lasciate un commentino? Anche solo per farmi sapere che ci siete arrivati, alla fine!

Visto che è la mia prima fan fiction, siate crudeli.

Ditemi tutto quello che vi passa per la testa; ogni critica, ogni suggerimento, ogni consiglio. Dalle cose più piccole alle più grandi.

Sarei una stupida ad offendermi se qualcuno mi dicesse cosa sbaglio o che devo migliorare (che, tra l’altro, è una cosa che so benissimo anche io.)

 

Non posso che sperare che vi sia piaciuto, anche se sono ben consapevole che è solamente una sorta di prologo. Credo che aggiornerò una volta a settimana, visto che tra università, conservatorio e coro non mi è permesso altro :)

 

Un bacio, e alla prossima!

 

 

Syria

  
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