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Autore: aresian    04/02/2006    1 recensioni
Ambientazione: Dalla fine dell'Ep. IV "Una nuova speranza" alla conlcusione dell'Ep. VI "Il ritorno dello Jedi". L'animo contorto di un Sith che combatte con il risorgere di un'umanità obliata per ventitrè anni. Star Wars visto con gli occhi di Darth Vader..
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Palpatine/Darth Sidious
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frammenti d'anima

Star Wars, Anakin Skywalker, Obi-wan Kenobi, Yoda, Padmé Amidala, Luke Skywalker, Leia Organa Skywalker, Han Solo e tutti gli altri personaggi sono © di George Lucas, LucasFilms Ltd e Twentieth Century Fox. Questa fanfiction è stata scritta per puro diletto, senza alcun fine di lucro. Nessuna violazione al copyright si ritiene, pertanto, intesa.

_ :*: FRAMMENTI D’ANIMA :*: __

__ :*: Parte IV – L’attesa :*: __

By Aresian.

PREMESSA: Questa fanfiction si presenta come una sorta di sequenza d’episodi, tutti collegati ai sei film di Star Wars, in un modo o nell’altro, i cui riferimenti troverete debitamente citati in calce.

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Il gelo e il profondo vuoto dello spazio cosmico ad aprirsi innanzi al suo sguardo. La sua nera figura a stagliarsi contro la vetrata riflettente la sua stessa, cupa, immagine. Uno “specchio” in cui odiava ritrovarsi diverso, ad onta ed offesa del Sith che era e dell’uomo che era stato. C’era un conflitto intimo e sottile, in lui, ora. Da quando aveva incontrato, viso a viso, Luke, era stato incapace di tenere remoto ed obliato l’Io esecrando del ragazzo, che fiero era stato nel conoscere la realtà di una paternità inaspettata ma ricolma d’orgoglio, tanto d’avvertire il desiderio violento di tenersi impegnato notte e giorno nel completamento della nuova “Morte Nera”, giacchè solo questo lo avrebbe liberato dal vincolo di asservimento ai fini imperiali in cui Palpatine lo aveva, abilmente, imbrigliato. Sentiva, sapeva, Vader che il suo signore stava tramando per tenerlo lontano dal figlio, giacchè mire più segrete e recondite di quanto egli stesso, forse, sospettasse, bramavano dietro gli occhi iniettati di sangue del Signore dei Sith. Doveva portare Luke al “lato oscuro” e in fretta, prima che ci riuscisse l’Imperatore, percepiva che il tempo era ormai maturo e che le facoltà del ragazzo presto sarebbero state complete, e di questo era perfettamente consapevole anche Palpatine. Tutto questo permeava il suo spirito quando, una ventina di minuti dopo, scese nell’hangar principale della Stazione Spaziale, ad attendere l’arrivo del suo padrone e signore. Nonostante il rigido autocontrollo, appreso con anni di addestramento e conoscenza dell’oscurità, Vader non riuscì a nascondere completamente il suo ardente desiderio di tornare alla caccia del figlio…
“Sento, amico mio, che sei ansioso di riprendere le ricerche del giovane Skywalker…”.
Il sogghigno dipinto sul volto del Sith a dimostrazione di quanto profonda fosse stata la sua “conoscenza” dei suoi pensieri, ma Vader era altrettanto abile a sondare in quelli del suo maestro… Egli, ancora, non sospettava le sue reali intenzioni, e questo era un vantaggio da non sottovalutare. Più prudente, comunque, non rispondere apertamente a quella insinuante domanda.
“Pazienza, vedrai sarà lui che verrà da noi”.
Proseguì l’Imperatore, innanzi al suo ostinato silenzio, ottenendo in cambio un lieve inclinarsi del nero casco dell’adepto senza, purtuttavia, poter discernere pienamente la portata intima della sua reazione così brevemente manifesta.
Camminando al suo fianco, attraverso lo spartano corridoio scarsamente illuminato, Vader chinò il capo a studiare il volto, celato dal cappuccio nero, del Sith. Ora, come in passato, Palpatine stava tessendo abilmente la sua ragnatela di intrighi ed egli, ne era quanto mai consapevole, era divenuto nuovamente una pedina nella scacchiera articolata dei suoi disegni oscuri.
“Quali sono i tuoi ordini, mio signore?”.
L’ossequio indefesso in quelle parole, mentre i dubbi venivano trincerati dietro barriere invisibili dell’anima.
“Torna all’Ammiraglia e attendi lì mie istruzioni”.
Il secco ordine, schioccato con fredda lucidità, a manifestare piani ben delineati.
“Come desideri”.Il tono servile, come sempre. Il confronto d’intenti tra Palpatine e Vader consumò, in quell’istante, il suo primo respiro.

Le ore dell’attesa possono consumare l’anima quanto e più dell’avverarsi medesimo del fato desiderato. Una verità recondita e quanto mai disincantata che si sposava alla perfezione con l’animo oscuro di Vader, mentre l’impazienza prendeva lentamente il soppravento in lui. L’urgenza del realizzarsi del desiderio più recondito e proibito. celato nel suo essere perduto e ignavio, mentre la nave Ammiraglia della Flotta Imperiale solcava silente lo spazio siderale, a poca distanza dalla Stazione Spaziale e dalla boscosa luna di Endor. Una variazione cosmica, il fuoriuscire dall’iperspazio di un piccolo Shuttle Imperiale, di bianco dipinto, la risposta alla sua lunga attesa. Improvviso giunse quel tremito nella Forza…
^ Luke!!! ^
Una sensazione di completezza pervase Darth Vader, era come se una parte di se stesso stesse per ricongiungersi al suo spirito. Non c’era dubbio alcuno, Luke era tornato da lui… come l’Imperatore aveva previsto. Irritante e pericolosa quella constatazione. Che non ci fosse modo di raggirare i suoi piani? Una lieve esitazione, il tempo di decidere del proprio destino e poi Vader si mosse verso l’Ammiraglio a chiedere, con tono secco e determinato, notizie.
“Dove sta andando quella navetta?”.
L’Ammiraglio si era mostrato zelante a richiedere informazioni. La voce che perveniva dall’interfono non era quella di Luke ma Vader sapeva bene che il ragazzo era su quella nave, lo “sentiva”.

Contemporaneamente Luke avvertì il suo silente richiamo. Anche lui percepiva una sorta di “completamento”, di commistione di anima e pensieri, una consapevolezza mai provata neanche con il maestro Yoda e Obi-wan. Una conosapevolezza che lo indusse ad una scelta ben precisa.

“Vuole che li fermi?”.
La voce dell’Ammiraglio a distoglierlo da quel contatto intimo e puramente emozionale. No, non era ancora tempo di condurre il ragazzo da Palpatine, prima doveva incontrarlo da … solo. Doveva affinare i dettagli del prorpio intricato disegno, da contrapporre a quello dell’Imperatore stesso.
“No, me ne occuperò personalmente”.
Nessuna obiezione nello zelante ufficilale, solo cieca obbedienza.
“Come desiderate”.
La nera maschera sollevata verso la volta nera, puntellata di stelle, Darth Vader vide la piccola nave allontanarsi, concedendo a se stesso un’ultimo intimo fluttuare della “Forza” verso colui che ora era diventato la chiave di tutto.
^Vai, figlio mio. Concluderemo altrove ciò che, su Bespin, abbiamo iniziato^.
Un ultimo pensiero, poi, con un gesto repentino, Vader si avviò, con il nero mantello fluttuante alle proprie spalle, verso la sua navetta personale. Era giunto il momento di scoprire, sino in fondo, i piani di Palpatine. Non aveva scelta, non era più il tempo dell’attesa, era giunto il tempo dell’azione.

- Endor -
Sentiva Luke, sapeva che il padre lo aveva lasciato, per il momento, andare ma non ne comprendeva appieno le ragioni. Quella frattura che aveva intravvisto su Bespin si era dilatata, lo percepiva nitidamente. Quel conflitto che aveva avvertito nell’istante della sconvolgente rivelazione era ancora lì, celato nella profondità dell’animo ottenebrato di odio e rancore del Sith. Ora più che mai era certo che non sarebbe tornato indietro dalle sue decisioni. Lui solo poteva salvare il padre e lo avrebbe fatto, a qualunque costo…

- Morte Nera -
Il turbo ascensore si fermò con un lento cigolio, e le porta rotante si aprì lasciandogli libero accesso alla Sala Imperiale ove, seduto sul suo trono di potere e gloria, sedeva il Signore dei Sith, il suo maestro oscuro, il suo padrone. Vader avanzò con arrogante rapidità e possanza, sino a raggiungere i gradini ai piedi della poltrona imperiale. Questa volta, diversamente dal solito, non si chinò innanzi al proprio signore, si limitò a sostare in attesa della sua reazione, che non tardò a giungere, vagamente risentita.
“Ti avevo detto di restare sull’Ammiraglia”.
Un tono di aperta disapprovazione, ma a Vader questo non interessava affatto, stranamente.
“Un piccolo gruppo di ribelli è riuscito ad atterrare su Endor.”
Non era una spiegazione, ne tanto meno una giustificazione per la sua condotta, solo la constatazione di un dato di fatto.
“Lo sapevo già”.
Vader rialzò lievemente il capo. Ecco, la prova che gli occorreva per comprendere i poteri attuali di Palpatine sarebbe ora arrivata.
“Mio figlio è con loro”.
Avvertì nitidamente, il Sith, la sorpresa nell’animo oscuro dell’Imperatore. Ecco una falla nelle sue percezioni. Per la prima volta, in più di vent’anni, si rendeva contro, Vader, di avere un piccolissimo vantaggio sul suo maestro. Un vantaggio che doveva decidere come sfruttare a fondo.
“Strano, io non l’ho percepito. Mi domando se le tue sensazioni su questa faccenda siano chiare”.
Vader avvertì che Palpatine metteva in dubbio la sua facoltà di controllare i propri poteri, in quella circostanza, ma si sbagliava, e di grosso. I suoi poteri non erano mai stati tanto vividi e potenti come in quel momento.
“Lo sono, mio signore”.
“Bene, allora scendi sul pianeta e attendilo lì. La sua pietà verso di te sarà la sua rovina”.
Un lieve ed impercettibile movimento del capo, tradì la sorpresa dell’oscuro Sith.
“Lui verrà da me?”.
“Così ho previsto”.
La determinata sicurezza di Darth Sidious lo fece vacillare nei propri intenti. Si era illuso, nessun vantaggio avrebbe potuto mai avere innanzi ai suoi poteri. Palpatine gli era sempre stato superiore, per questo doveva avere al suo fianco Luke, per questo avrebbe seguito quell’ordine con rinnovato interesse e vigore. Una convinzione radicata tanto da quasi ignorare le parole che seguirono, giacchè scontate gli parvero.
“…E poi tu lo porterai da me”.
Vader chinò il capo.
“Come tu desideri”.
Sì, lo avrebbe condotto a lui, doveva sapere, comprendere, quale tra i poteri dei Jedi e dei Sith fosse il solo ed assoluto, quale da usare per acquisire il controllo della Galassia ed estirpare il vecchio Sith, per dare un nuovo ordine all’Impero, un ordine di cui lui e il figlio avrebbero fatto parte …

- continua -

NOTE: Ambientato nel corso dell’Episodio VI “Il ritorno dello Jedi”. Le frasi in corsivo sono spaccati dei dialoghi del film, anche se non riportati parola per parola, e pertanto non sono attribuibili alla mia fantasia.

Ringrazio poi sentitamente Jenny che ha così amabilmente recensito il terzo capitolo. Sono felice che sia piaciuto e spero che il quarto non vi deluda.

  
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