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Autore: samy_97_    25/04/2011    1 recensioni
[Due sorelle venute dall'Italia, una rossa tutta pepe, tre bellissimi ragazzi conosciuti nella nuova scuola. Mescolate tre etti di amicizia, due d'amore, un pizzico di gelosia, e...] "La storia che mi appresto a narrarvi inizia dopo cinque anni di assoluta “sorellanza” tra me e mia sorella, precisamente il 9 Giugno dei nostri 17 anni. Destinazione Fell's Church." AGGIUNTO IL PROLOGO AL PRIMO CAPITOLO
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Macciao! Sono così felice di aver aggiornato!

Si, lo so che sono di nuovo in ritardo, ma quest'anno ho gli esami e i prof ci fanno studiare come schiavi... =)

Comunque questo capitolo è un po' di passaggio e dovrei aggiornare presto il prossimo.

Comunque ho tardato un po' anche perchè sto lavorando ad un'altra fic e scriverò la trama sotto, magari vi incuriosisce!

Intanto, come al solito, vi lascio al capitolo!


9.

-Damon è scomparso.- ci disse Stefan esattamente quattro giorni dopo l’aggressione.

Il cuore mi mancò di un battito e dovetti sedermi.

-Cosa significa che Damon è scomparso?-

Alyssa diede subito voce ai miei pensieri ed io cercai di trattenermi e di non mettermi ad urlare prima che Stefan ci spiegasse tutta la situazione.

-Vedete, molto spesso Damon è scomparso, ma mai per più di due, al massimo tre, giorni di fila, e poi ci ha sempre e comunque dato sue notizie se non aveva intenzione di tornare.

Ma sono sicuro che, per quanto sia bastardo e psicopatico, non vi avrebbe mai lasciate in questa situazione, anche sapendo che noi non avremmo potuto proteggervi visto che beviamo per lo più sangue animale.

E di sicuro non è andato via con Gisèle, perché vedo che i suoi scagnozzi girano ancora qui intorno.

Quindi di sicuro è ancora qui in giro. La domanda è: dove?-

Violet si alzò, e per la prima volta parlò.

-Come voi ben sapete, sono una strega, e sebbene non sia molto esperta ho letto di qualche incantesimo. Tra questi c’era quello di localizzazione.

Servono però due ingredienti: il sangue e i capelli della persona da richiamare.-

-SI!- disse Elena interrompendola. –L’incantesimo che ho consigliato a Bonnie per richiamare Stefan quando ancora ero nell’aldilà. Vi ricordate quando vi ho raccontato di Klaus?- tutta eccitata, aspettò che annuissimo per continuare.

-Potremmo trovare così Damon e farci dire dov’è…-

-… E poi andarlo a prendere!- terminò Stefan, prendendo Elena tra le braccia e, sorridendo, la baciò.

-Ma come li troviamo questi ingredienti? Cioè, i capelli possono essere su un pettine, ma il sangue?-

Accidenti, c’era anche quel problema. Ci pensai un attimo, poi sorrisi a mia sorella.

-Deve per forza essersi tagliato quando ha combattuto contro quel tizio quattro giorni fa. Potremmo cercare a casa nostra.-

Guardammo l’ora: erano le 11 di mattina.

-Credete che ce la faremo?- chiese mia sorella.

-Certo, il rito deve essere fatto a mezzanotte. Oltre che al sangue e i capelli ci serviranno anche dell’acqua e delle candele. E un gesso, perché dovrà essere disegnato un cerchio a terra, e qualcosa per accendere un piccolo fuoco…-

Io e gli altri annuimmo.

Così io e Elena prendemmo la macchina di Violet e, stando attenti a non passare per il bosco, andammo in città a prendere delle candele, mentre Stefan, Alyssa e Violet si occupavano dei capelli e del sangue.

Tornai a casa infreddolita ma soddisfatta. Poi dissi a mia mamma che andavamo a dormire da Elena e lei, senza sospettare niente, acconsentì.

Aiutai Alyssa a mettere qualche vestito in una borsa e, dopo essere passate a prendere Violet, ci dirigemmo verso casa Salvatore.

Lì passammo pranzammo e preparammo le cose per quella sera: Violet disegnò un cerchio con il gesso in soggiorno, poi posizionò una ciottola, l’acqua, le candele e gli ingredienti al centro del cerchio.

Il pomeriggio fu snervante, e tutto quello che potemmo fare fu aspettare.

Stefan ci raccontò di Gisèle, che aveva una sacco di vampiri-scagnozzi che la servivano e, si diceva, anche parecchi servi umani.

Pensai che era rivoltante. Poteva bere da loro ogni volta che voleva, e così tutti gli altri vampiri, senza che loro riuscissero a opporsi o ad andarsene.

A metà pomeriggio uscì a fare una passeggiata: non riuscivo a starmene chiusa in casa, sapendo che lui poteva essere chissà dove.

Ma sapevo che c’era anche la remota possibilità che se ne fosse andato di sua spontanea volontà, anche se speravo che non se ne fosse veramente andato lasciandomi sola.

E sapevo che era egoistico da parte mia, ma desideravo così tanto che lui ricambiasse quello che provavo io. Il desiderio era così forte che faceva quasi male.

Era con questi pensieri che, dopo un’ora, ero rientrata a casa.

Accesi la tv per vedere se c’era qualcosa di interessante, ma la richiusi subito dopo restando a guardare lo schermo nero senza pensare a nulla.

Mi alzai e cercai di rendermi utile, poi dopo aver fatto un giro per la casa e vedendo che tutti erano nelle mie stesse condizioni mi ritornai a sedere.

Così presi in mano un libro. Iniziai a leggerlo, ma ben presto vidi che non capivo un accidente di quello che c’era scritto.

Poggiai il libro sul tavolino e mi stesi sul divano, prendendo ben presto sonno.


Quando Stefan mi svegliò dolcemente vidi che erano già le nove e mi rallegrai perché mancavano solo poche ore per il rito.

Cenammo con calma, senza avere realmente fame.

Alle undici ci mettemmo in cerchio e Violet, finalmente iniziò il rito.

Accese un piccolo fuoco dentro la ciotola, poi infilò con estrema cura tre candele e infilò un spillo a metà della candela centrale.

Prese il sangue e l’acqua, precedentemente presi da Stefan, mia sorella e Viò, e li mescolò con cura, ottenendo un chiaro color rosa.

Poi prese i ciuffi di capelli e li gettò nel fuoco insieme a tre gocce d’acqua.

Prese in velocità un tomo antico e iniziò a leggere la formula.

Vieni subito a me,

tre volte invocato dal mio incantesimo,

tre volte tormentato dal mio fuoco.

Vieni a me senza indugio.

Le lesse tre volte, con assoluta calma, come se ci fosse tutto il tempo del mondo, e più volte mi sarebbe venuto da dirle di sbrigarsi.

-E ora?- chiese mia sorella.

-Bisogna aspettare che la candela si consumi fino allo spillo e poi Violet riuscirà a collegarsi mentalmente a Damon.-

-E nel frattempo, Stefan? Non si può fare altro, sei…-

-…sicuro. Si.-

Aspettammo.

Quando Violet riuscì a collegarsi con Damon la vedemmo semplicemente cadere in trance.

All'inizio mi spaventai e cercai di andare da lei per vedere cosa aveva e perchè si era bloccata tutta all'improvviso, ma Stefan mi tenne per il polso e mi fece sedere sul letto accanto a lui, tenendomi una mano sulla spalla.

Stetti con il fiato sospeso, incurante di quello che stava succedendo nella testa di Violet finché Stefan non ci spiegò.

-Damon sentirà una luce che trascinerà la sua mente in una specie di tunnel di collegamento tra la sua e quella di Violet. Il richiamo psichico delle streghe è qualcosa da cui non si può sfuggire.-

Alyssa si muoveva agitata nella sedia dove era seduta e si calmò soltanto quando Violet riaprì gli occhi e, con aria determinata disse: -So dov'è.-


♥ ♥ ♥


-NON SE NE PARLA NEANCHE-

-Ma Stefan...-

-NIENTE "MA" VOI TRE DA QUI NON VI MUOVETE. ANDREMO IO ED ELENA. PUNTO E FINE DELLA CONVERSAZIONE.-

-'Sto cavolo, Stefan! Vogliamo venire anche noi! Potremmo esservi utili.-

-No, potreste solo farvi male. E io non posso permetterlo. Non stiamo andando a salvarlo, stiamo solo facendo un sopralluogo. E poi ci incialtreste e basta.-

-STEFAN!- urlò Violet tenendolo per una manica. -Come faremo a sapere se vi succede qualcosa?-

-Non ci succederà niente.-

-Stefan, zitto un secondo.- disse Elena -Violet, basta che ti metti in contatto con la mente di uno di noi. Sentirai le nostre sensazioni e così sarete aggiornate. Più di così non vi lasceremo fare, siete umane e potreste ferirvi gravemente.-

E uscirono con un balzo nella notte, scomparendo nell'ombra in un batter d'occhio.

Ci guardammo con una luce negli occhi e, come se fossimo un'unica persona, corremmo tutte in direzioni diverse.

Violet in camera di Alyssa a stendere delle coperte per terra, mia sorella a dare la buona notte ai nostri genitori ed io a prendere alcune candele da accendere in camera.

La nostra amica si sedette davanti alle candele accese, che davano un'aria spettrale alla stanza di solito allegra e colorata.

Chiuse gli occhi, e dopo poco vedemmo il suo volto inespressivo e vuoto, e iniziò a parlare.

Era caduta in trance nuovamente nel giro di due giorni.

-Sento il vento sfiorarmi i capelli... sono Elena... Un ramo! No, l'ho schivato, grazie Stefan...-

Io e Alyssa ci guardammo preoccupate, sembrava che Violet credesse di essere Elena. Probabilmente era questo l'effetto della trance, ma noi non eravamo ancora abituate a queste stranezze stregonesche.

-Sto aumentando il passo, anzi la corsa, altrimenti non arriveremmo più e le ragazze si potrebbero preoccupare più del dovuto. Voglio guidare io Stefan: conosco l'Old Wood da quando sono nata e io so dov'è esattamente il vecchio deposito di munizioni della guerra civile. E' stato abbandonato, ma è ancora in piedi.... E' lì che hanno nascosto Damon.

Ecco finalmente lo vedo... anche se ancora in lontananza... ci stiamo avvicinando... ecco la baracca... proviamo ad entrare e non troviamo ostacoli. Qui dentro fa freddo, Stefan mi stringe forte a se... com'è bello!

Ma... qui non c'è nessuno! Stefan dice che c'è una botola che conduce sotto terra... Ecco la vedo anche io!

Ci avviciniamo, ma sentiamo dei rumori. Oddio, la stanno aprendo!

Stefan mi prende per un braccio e mi trascina fuori di corsa. Mi sprona a correre più forte, ma sento una presenza dietro di noi... ecc...!-

-Oddio, Violet!- urlai prendendola prima che sbattesse la testa a terra.

-Poggiamola sul letto, tanto prima di domani non si sveglierà. Forse le abbiamo chiesto troppo.-

-Non l'avrebbe fatto se non se la fosse sentita.-

-Hai ragione... Però avremmo dovuto pensarci un po’ di più, o magari...-

-Ormai è fatto! E poi è inutile piangere sul latte versato.-

Coprimmo Violet e andammo nella mia stanza aprendo la finestra e aspettando che Stefan ed Elena tornassero.

-Vedrai che arriveranno tra pochissimo.-

A mezzanotte sentimmo dei rumori nella notte, e poi sue figure entrarono feline nella nostra stanza.

-Tra pochissimo, eh?- chiesi ironica a mia sorella, ma lei alzò le spalle e corse ad abbracciare Elena.

-Ma siete tutti sporchi di sangue! Cosa è successo? Violet è svenuta quando stavate per uscire dalla baracca e noi non abbiamo saputo più niente!-

-Niente di che.- sospirò Stefan sedendosi a terra. -Il vampiro ci ha trovati e abbiamo dovuto ucciderlo.-

-Ma state bene?-

-Certo! Ci vuole ben altro per metterci al tappeto!- sorrise Elena.

Invitammo i due vampiri a dormire lì, e noi andammo a stenderci vicino a Violet, cadendo nel giro di qualche secondo in un sonno profondo.


Il giorno dopo cercammo di fare un piano ben congegnato.

Dovevamo andare a liberare Damon e, questa volta, saremmo venuti anche Alyssa, Violet ed io.

-Ascoltate, una soluzione ci sarebbe anche.- disse Stefan gravemente dopo ore di fallimenti.

-Ma è pericolosa, e sono molto restio a proporvela. Potreste morire.-

-Non importa Stefan. Dicci.-

-Ok...- si bloccò un attimo e guardò Elena che annuii gravemente dicendo -Non c'è altra soluzione e lo sai bene.-

-Allora d'accordo.- si rigirò verso di noi. -Ci sono delle serve, umane, che Gisèle tiene sempre con se. Servono a lei e ai suoi scagnozzi per nutrirsi tranquillamente senza andare a caccia, e anche per torturare i prigionieri. Vi spiego: se queste ragazze vanno davanti a dei vampiri affamati e di tagliano facendo uscire sangue e quindi attirandoli li torturano. Come se voi non beveste da cinque giorni e io mi mettessi davanti a voi facendo cadere a terra un secchio d'acqua.-

Deve essere terribile

-E quei tipi si divertono così.- concluse Elena.

-Ok, ma non abbiamo ancora capito il piano.-

Stefan ci squadrò una ad una.

-Se riuscissimo a introdurvi in quel posto come se foste delle schiave, potreste arrivare a Damon e liberarlo.-

-Lo farò io.- dissi subito, in un tono che non ammetteva repliche. Se era da fare qualcuno doveva pur proporsi. E poi io amavo Damon, e per lui avrei fatto qualunque cosa.

Stefan ed Elena annuirono solamente, come se se lo fossero aspettato, mentre da mia sorella e Violet si alzarono pretesti che feci tacere con un'occhiataccia.

Era dunque deciso e non avrei ammesso cambiamenti di piano.

Questa volta mi sarei opposta con tutte le mie forze.


Dovevamo andare di sera, perchè eravamo quasi sicuri che Damon non avesse più il suo anello di lapislazzuli, quindi ci accordammo per un paio di giorni dopo: i nostri genitori sarebbero partiti per un paio di giorni e quindi avremmo avuto tutto il tempo.

Anche se questo significava correre il rischio di non vederlo più.


♥ ♥ ♥


La sera prestabilita io, Alyssa e Violet mangiammo molto presto, poi ci preparammo vestendoci comode.

Io mi misi solo un po’ di verbena in tasca, mentre le altre due la mangiarono con della pasta, tanto per precauzione.

Ero consapevole del pericolo a cui andavamo incontro ed ero preoccupata specialmente per me. Sapevo che molto probabilmente avrei dovuto fare bere del sangue a Damon, ma non avrebbe fatto male visto che glielo avrei offerto spontaneamente.

Al tramonto Stefan ed Elena si presentarono davanti a casa nostra e entrammo in macchina, dirigendoci verso il bosco.

Ad un certo punto dovemmo fermarci e lasciammo l'auto in mezzo agli arbusti, continuando a piedi.

Mi sembrava di camminare all'infinito, e solo il pensiero che se fosse andato tutto bene avrei rivisto Damon, mi dava la forza necessaria per camminare spedita.

Tanto tempo dopo arrivammo sulla radura dove svettava in tutta la sua piccolezza la baracca. Anche se chiamarla "baracca" era quasi un complimento, visto che sembrava che a mala pena stesse in piedi, e faticavo a distinguere la porta.

Stefan, a quel punto, si girò verso di me.

-Ora è il tuo momento.- disse buttandomi sulle spalle un mantello provvisto di cappuccio nero.

-Ti calerò giù dalla botola, ma poi dovrai tu cercare la cella di Damon e liberarlo. Noi staremo di guardia, di più non possiamo fare.-

Annuii, sapevo che tra vampiri ci si riconosceva, per cui loro non sarebbero potuti venire, e le ragazze avrebbero rischiato.

Stefan mi prese in braccio e con la super velocità mi portò in dentro la baracca.

Non vidi subito la botola, ma quando Stefan la alzò vidi che si distingueva dal resto della terra battuta.

Sempre con me in braccio scese con un salto nel tunnel sotto terra e mi mise giù.

Poi mi abbracciò forte e mi baciò sulla guancia.

-Grazie per tutto quello che stai facendo. Te ne saremo grati per l'eternità. Sii prudente.-

Lo guardai salire e solo quando chiuse la botola mi sentii veramente sola.

D'ora in avanti avrei dovuto continuare senza sperare in nessun aiuto.


Eccomi qui xD

In questo chappy si capisce che fine ha fatto Damon!

Ho cercato di descrivere l'agitazione di Katherine nel sapere che il suo amato era disperso chissà dove, pensando a quello che avrei fatto io.

Comunque spero che sia tutto abbastanza realistico!

Ora vi metto la trama della mia nuova fic, che pubblicherò, forse, quest'estate.


Meredith è una ragazza di diciassette anni, vive tutta sola in una grande villa e i suoi genitori sono noti avvocati. Ma cosa succederebbe se un giorno, per caso, si svegliasse a casa Gilbert? E se si rendesse conto di essere diventata Elena? Come cambierebbero le sorti del tanto amato telefilm?”


Spero che almeno un po' intrighi xD

Ditemi che cosa ne pensate!!!

Bacioni,

°°Samirina°°



  
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