I figli dei Licantropi
Capitolo 1: Come inizò
Un uomo dagli
occhi ambrati con un sorriso triste mi porge la mano affabile; ha
cicatrici sul
viso e i capelli sono striati di grigio, anche se sembra più
vecchio so che ha
l’età di Sirius, ma sono quelle cicatrici ad
incuriosirmi di più, chissà come
se le è procurate.
Una ragazza con
esuberanti capelli rosa accesi ricambia la mia stretta, ha un nome
strano, ma
le sembra calzare a pennello, gli occhi accesi di una luce che ormai
non mi
appartiene più, fissa incuriosita il mio viso, evidentemente
non sa cosa sono,
mi lascio scappare un lieve sorriso.
Sirius scoppia a
ridere con quella sua altisonante risata incredibilmente simile ad un
latrato,
mentre Remus abbassa il viso, quasi mortificato, eppure sono io quella
che non
c’era arrivata. Remus è un licantropo e come al
solito io sono l’ultima a
capirlo, è imbarazzante e frustante, essere sempre quella
tarda e goffa.
I capelli di
Ninfadora diventano di un rosso acceso, abbasso il viso, è
sempre un sollievo
quando la gente lo capisce, mi evita domande imbarazzanti sul mio
aspetto
malridotto. Eppure il suo sguardo su di me era diverso da quello degli
altri,
lo sentivo diverso. Sirius continua a ridere e con un occhiata cerco
invano di
farlo smettere.
Sempre più
spesso
iniziavo a calcolare la sua presenza nei miei spostamenti, nelle mie
decisioni,
e quasi senza rendermene conto iniziai a cercare sempre più
spesso la sua
compagnia, solo quando ci fu finalmente affidata una missione insieme
me ne
resi conto. Il calore delle sue mani che mi procurava brividi lungo
tutta la
schiena, i suoi occhi ambrati incollati ai miei per quello che mi parve
un’eternità.
La sua
vivacità
sembra il perfetto complementare alla mia tranquillità. No.
Non complementare..
meglio contrario. Perché io e lei siamo fin troppo diversi,
eppure la sua
ridondanza e goffaggine sembra essere una calamita per il mio bisogno
di non
cacciarmi nei guai, esattamente come con i Malandrini. La prima volta
in
missione insieme, quando le ho preso le mani per nasconderla i suoi
capelli si
sono accorciati e sono arrossiti al posto delle sue guance.
Estremamente buffa.
Sirius è
morto. Il
mio Sir. Mi rigiro nel suo letto, stringendo convulsamente il lenzuolo,
la
porta cigola ma non ho voglia di girarmi a vedere chi è,
sento dei passi sul
pavimento, sono leggeri. Quando sento una mano sulla spalla ne sono
sicura. È
Remus, è calda e sotto la sua mano destra sulla mia spalla
percepisco un lieve
timore, resto immobile e lui scivola dolcemente di fianco a me e mi
stringe
attorno la pancia. Non ha mai arrischiato una vicinanza così
stretta, si è
sempre tenuto a distanza di sicurezza. Ma non importa.
La porta della
stanza di Sirius è aperta, quando entro Tonks ha
già usurpato il letto. Quante
sere passate lì a chiacchierare dei bei tempi andati,
qualche volta perfino
abbiamo passato notti di luna piena lì dentro rannicchiati
insieme su quel
letto. Tonks singhiozza silenziosamente senza piangere, come sempre
spero che
una mano sulla spalla serva a far capire che sono partecipe al dolore,
però,
questa volta, sono davvero partecipe al dolore, ho perso un fratello, e
lei un
cugino, quasi senza rendermene conto, mi ritagliai un posticino accanto
a lei e
l’abbracciai, e quasi mi sento in pace dopo tanto tempo.
L’ho detto.
Oddio!
Mi è scappato.. ma ormai la frittata, come al mio solito
è fatta.. gliel’ho
detto. Gli ho confessato il mio amore. Quell’amore nato
inconsapevolmente e
maturato in quell’abbraccio di una singola notte. La sua
espressione cambia di
poco, si irrigidisce, forse non se l’aspettava.. forse non
voleva che venisse
fuori. Scuote la tesa, con un lieve sorriso, e con semplici parole
calcolate
inizia lentamente ad uccidermi. Fino a quella notte.
Sapevo che prima o
poi se lo sarebbe lasciato scappare, che quel sentimento non sarebbe
rimasto
muto nei suoi occhi ogni volta che mi osservava. Però non
posso. Assolutamente.
Non posso lasciarmi andare, lei è troppo diversa da me. Lei
merita di più di
quello che un inetto come me potrebbe dargli.. merita un ragazzo
spigliato e
sorridente che non sta fermo un attimo.. proprio come lei. Almeno
così credevo.
Cerco quelle sere
con una smania quasi maniacale, perché quando sta per
arrivare la luna piena
Remus è più debole, e quel sostegno che prima
aveva da Sirius ha iniziato a
cercarlo nelle mie braccia. Quasi non se ne rende conto.. arriva la
sera
completamente stravolto e sfiancato, e se ne va la mattina presto,
quando io
ancora dormo. Questa cosa mi sta lentamente uccidendo
dall’interno, ma è
l’unico momento di vita che riesco a concepire.
È a questo
che mi
sono ridotto? A cercarla quando sono così debole..? Anche
quando so
perfettamente dei suoi sentimenti..? Mi sento uno schifo, ma ne ho
bisogno..
prima di lei c’era la presenza sicura di Sirius, ma con lei
è diverso, non è
solo la sua presenza è il suo profumo.. e le sue mani.. e la
sua voce.. no,
Remus. Calmati. Non posso assolutamente concedermi il lusso di
innamorarmi, non
una persona come me.
Eppure…
_____
Ehi!
Be', intanto grazie per essere arrivati fin qui.. chissà se ci siete davvero arrivati! xD
Questa storia è già stata interamente scritta, quindi appena posso, e se vedo che vi piace, aggiungerò gli altri due o tre capitoli della storia, devo ancora decidere come dividerla! ^^
Spero che a voi sia piaciuta, perchè io sono abbastanza fiera di quello che è venuto fuori (che autostima, eh? xD)
che altro dire..
A presto con il seguito!
MissD ^-^