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Autore: Neko    27/04/2011    4 recensioni
Vidi una forte luce che sembrava chiamarmi. Feci qualche passo per oltrepassarla. Finalmente avrei visto i miei genitori e riabbracciato Ero-sennin, ma mi accorsi che qualcosa mi bloccava. I miei piedi non avevano più intenzione di muoversi e lentamente quella luce così accecante che mi riscaldava il cuore, si ridusse sempre di più fino a spegnersi completamente.Come la maggior parte delle persone, non sapevo cosa aspettarmi dopo la morte, ma avvertivo che c'era qualcosa che non andava. Mi sentivo in trappola, prigioniero, fuori posto, come se non dovessi trovarmi lì.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Capitolo 8: La ricerca

 

Pov Sasuke

 

Un’idea sfiorò la mia mente osservando la copertina del libro. Sarebbe potuta tornare utile a Naruto per sapere qualcosa di più sulla sua condizione, ma non sapevo se quest’idea era possibile da attuare.

Dovevo informarmi prima di metterlo al corrente.

Conoscendolo ci avrebbe sperato troppo.

Guardai l’anno in cui era stato pubblicato quel libro.

Ben cinquant’anni fa. Già il fatto che era trascorso così tanto tempo non mi faceva sperare.

Ma dovevo ancora indagare e sapevo benissimo dove cercare informazioni.

L’unico problema era  il fatto che avrei dovuto intrufolarmi nell’archivio privato di Konoha, dove erano presenti tutte le cartelle degli abitanti del villaggio sin dalla sua nascita, con tutti i loro fatti privati.

Se ero ancora a piede libero, quella volta sarebbe bastato uno sbaglio e sarei finito in carcere e dimenticato per sempre in una di quelle buie e umide celle.

Attesi la sera per recarmi al palazzo dell’hokage.

Attivai lo sharingan per assicurarmi che nessuno fosse ancora presente nell’edificio. Per mia fortuna nemmeno Naruto era con me, così avrei potuto agire tranquillamente.

Sfogliai varie cartelle in cerca di un  nome in particolare, senza venirne a capo. Guardai gli scaffali e sospirai. Avevo ancora un mucchio di cartelle da guardare, ma non potei guardarne una in più perché mi ritrovai un kunai al collo.

Mi sorpresi di come erano riusciti a cogliermi di sorpresa. Forse ero talmente concentrato nelle ricerche di non essermi accorto del ben che minimo rumore.

Inoltre c’era da dire che coloro che mi avevano preso alle spalle erano due della squadra ambu, quindi di per sé bravi a cogliere di sorpresa la gente.

Sasuke Uchiha, esigo una spiegazione per la tua presenza in questo luogo! E vedi di avere una ragione più che valida se non vuoi essere sbattuto in prigione!” disse Tsunade uscendo fuori dal buio della stanza, illuminata solo da una piccola fiaccola che avevo acceso nei paraggi della zona in cui mi trovavo.

“La ragione è Naruto!”dissi mantenendo la calma, anche se non ero poi così preoccupato. Pensavo di meritarmi la prigione per scontare la mia pena ed era indifferente per me il motivo per cui sarei stato sbattuto dentro.

Tsunade spalancò gli occhi e mi chiese di ripetere.

“Ehi che centro io! Neanche da morto mi lasci in pace!” disse Naruto sbucando fuori.

“Che ci fai qui Dobe, mi segui forse?”gli chiesi infastidito guardandolo storto.

“Volevo sapere cosa mi nascondessi!” mi disse imbronciato.

Tsunade-sama, attendiamo i vostri ordini!” disse un ambu stranito del fatto che parlavo da solo.

L’hokage chiese loro di  andare e di lasciarla sola con me.

Mi si avvicinò e mi guardò negli occhi.

Naruto è qui?” mi chiese, ma fu lui a rispondere raccogliendo alcuni fogli che mi erano caduti, quando venni circondato.

“Bene Naruto, rimani sempre il solito combina guai. Cosa diavolo hai in mente di fare? Ti impossessi anche di Sasuke per fare qualche scherzo alle mie spalle?” disse Tsunade guardandosi in giro.

Naruto fu offeso a quelle parole e mi disse di dirgli la verità.

Sbuffai, ma feci quello che mi chiese.

Naruto non centra…cioè non direttamente! È stata una mia idea venire qui, per cercare una persona che potrebbe tornare utile a Naruto!”

Esso mi guardò stralunato, non capendo.

Naruto ultimamente si sente strano, come inseguito da qualcosa. Leggendo questo libro è arrivato alla conclusione, che ciò che lo intimorisce siano delle ombre, ma non ci sono informazioni utili a riguardo sul libro!” le spiegai porgendole il libro che quella mattina avevo preso in prestito, con la speranza che credesse a quanto le stavo dicendo.

Tsunade mi guardò confusa “Non capisco questo cosa centri questo, con la tua presenza negli archivi di Konoha” disse mettendosi le mani ai fianchi.

“Volevo trovare la persona che ha scritto questo libro e andarle a parlare se è necessario! Nella prefazione c’è scritto che la scrittrice è nata a Konoha, ma speravo di trovare qualche informazione in più!”

Naruto mi sorrise a trentadue denti e buttandosi su di me, mi attraversò il corpo.

Mi rabbrividì quel contatto.

“Che cosa credevi di fare idiota!” gli dissi appena mi fui ripreso da quella esperienza non molto piacevole.

“Volevo ringraziarti abbracciandoti. Mi ero dimenticato di essere un fantasma!”disse strofinandosi la testa con la sua solita aria da ebete.

Lo fulminai con gli occhi “Che sia chiaro, non potevi prenderti queste confidenze da vivo e non puoi, anzi non devi prendertele adesso!”

Tsunade assisteva alla scena un po’ sul divertito e un po’ sul confuso.

Confuso perché non sentiva metà della conversazione, divertita perché aveva capito che era uno dei nostri soliti battibecchi che avevamo quando eravamo dei ragazzini.

“D’accordo, chiuderò un occhio per questa volta e ti aiuterò nella tua indagine. Ma la prossima volta vieni direttamente a riferire a me prima di violare la legge…per la centesima volta!”

“La prossima volta il signor fantasma qui presente se la dovrà cavare da solo!” dissi scocciato. Non avrei mai pensato che un tipo come me si sarebbe trovato a fare qualcosa che poteva essere positivo per un compagno.

Mi domandavo fino a che punto Naruto era stato in grado di cambiarmi.

Trovammo il fascicolo che ci interessava praticamente subito. L’hokage sapeva bene dove cercare.

C’era solo un problema. Naruto esultava felice, ma dovetti bloccare la sua felicità sul nascere.

Naruto!” dissi, ma niente continuava a esultare e sbraitare.

Naruto!” ripetei.

“NARUTO!” urlai facendo rimbombare la mia voce per tutta la stanza, con Tsunade che mi voleva strozzare per il casino fatto, dato che se gli anziani avessero scoperto la mia presenza li, non sarebbe stato per niente facile a farmela passare liscia.

Avevo scoperto che nel palazzo dell’hokage per maggiore sicurezza, era presente un jutsu attivato perennemente, in grado di imbrogliare qualsiasi arte oculare, quindi a differenza di quanto credevo, quel luogo poteva essere ancora pullula di persone nonostante l’orario inoltrato.

“Che vuoi teme?”  mi disse Naruto finalmente prestandomi attenzione.

“Questa persona è nata all’inizio del secolo” gli dissi sperando che capisse.

“E allora?”

Mi portai una mano alla fronte e mi diedi dello stupido per aver pensato che potesse aver compreso “Dobe, secondo te quante probabilità ci sono che questa persona si ancora viva all’età di centouno anni?”

Naruto abbassò la testa, per poi alzarla nuovamente con uno sguardo determinato.

“Magari si è ingozzata di verdure e ora e viva e vegeta e in piena salute. Non mi arrendo, voglio provare a cercarla”. Sospirai ma non fui sorpreso dell’atteggiamento positivo del mio compagno.

Tsunade mi diede qualche altra informazione.

“Non risulta la sua data di morte, quindi potrebbe essere ancora viva, ma è anche vero che abita da sola in un luogo isolato, quindi nel caso fosse deceduta, non lo abbiamo saputo!”

 

Pov Kakashi.

 

Ero stato convocato all’ufficio dell’hokage  di mattina presto.

Sicuramente era una nuova missione che mi sarebbe stata affidata con il mio vecchio team. Sarebbe stata una bella avventura affrontare qualsiasi sorta di missione con Sakura e Sasuke. Chissà se sarebbero tornati al villaggio senza uccidersi a vicenda, o meglio, chissà se la mia allieva si sarebbe trattenuta dal mandare al creatore Sasuke.

Nonostante per una volta fossi giunto a destinazione in anticipo, fui comunque l’ultimo arrivato. Sasuke e Sakura, messi ognuno lontano un chilometro dall’altro, erano già presenti nella stanza.

Sasuke sembrava una statua talmente era immobile. Non sembrava nemmeno respirare. Sakura al contrario, continuava a battere il piede destro per terra, come a scaricare il nervosismo che manifestava sempre in presenza dell’Uchiha.

L’hokage invece spostava lo sguardo da un ragazzo all’altro, timorosa di dire anche solo una parola che avrebbe potuto far scatenare un’apocalisse.

Quando mi vide entrare, si sentii sollevata. Mi misi tra Sasuke e Sakura e attesi istruzioni.

“Bene, vi ho convocato qui per una missione!” disse

“Di che livello?”chiesi

“D” disse imbarazzata.

Sia io che Sakura sussultammo.

“Questa missione è stata un’idea di Sasuke per aiutare Naruto!”

Alzai gli occhi al cielo. Si ricominciava con quella storia. Ascoltai e feci finta di niente. Per quanto assurda potesse essere quella situazione non potevo discutere gli ordini dell’hokage.

Partimmo subito alla ricerca di una scrittrice, che era andata ad abitare lontano da Konoha. Nonostante non sapessimo dove si trovasse, non ci mettemmo molto a trovarla, solo perchè, secondo Sasuke, Naruto riusciva ad avvertire la sua energia spirituale, la quale era molto forte.

Io attribuii la poca fatica fatta per scovarla al caso.

Ci ritrovammo davanti a una capanna malridotta e poco spaziosa.

Bussai alla porta ma non ricevetti risposta.

Ero stato messo al corrente del fatto che la signora che avrebbe dovuto abitare in quel luogo, avrebbe potuto anche non essere viva data l’età che avrebbe dovuto avere ed ero quasi sicuro, che una volta all’interno di quella capanna, vi avremo trovato uno scheletro.

Per fortuna mi sbagliai, non vi erano tracce di cadaveri.

L’interno non era molto arredato, vi era solo l’essenziale. Delle tende bucate, un tavolino con due sedie, una delle quali sembrava cadere da un momento all’altro, un caminetto spento, un letto sfatto e un armadietto con qualche anta sfasciata.

“A giudicare dalle ceneri ancora calde del camino, direi che chiunque abiti qui, sia appena uscito!” disse Sakura.

“Dunque non ci resta che aspettare!”dissi “Di un po’ Sasuke, questa missione l’hai richiesta tu. Cosa hai intenzione di chiedere a quella signora?”

“Sarebbe lungo da spiegare, lo saprai fra poco Kakashi!” mi rispose serio.

“Non vorrai tirare fuori la storia del fantasma di Naruto!” chiesi quasi divertito.

“Non ci credi ancora eh?” mi disse, ma poi alzando le spalle continuò “Non tirerò fuori nessuna storia se non sarà necessario!”

Passò circa un quarto d’ora e noi decidemmo di aspettare la signora fuori dalla capanna. Sentimmo dei passi e alzammo tutti lo sguardo quando cedemmo una figura avvicinarsi a noi.

Una signora di piccola statura, dai lunghi capelli bianchi e due occhi azzurri, vestita di  abiti logorati dal tempo e con un bastone che l’aiutasse a camminare si presentò davanti a noi.

 

Pov Sasuke

 

La signora ci guardò confusa. Da come era rimasta sorpresa di trovarci lì, sembrava che non vedesse un essere umano da parecchio tempo.

 “Voi chi siete? Cosa volete da una povera vecchia come me?” chiese con una voce un po’ tremula.

“Ci scusi per il disturbo signora. Siamo ninja di Konoha e stiamo cercando Hikari Hitono, la scrittrice del libro “A contatto con gli spiriti!” dissi.

S-sono i-io!?” disse iniziando ad agitarsi. In quello stesso istante Naruto apparve accanto alla signora e con li suo solito modo di fare allegro disse “Lo sapevo che era ancora viva!”

Sorprendentemente la signora si girò di scatto proprio in sua direzione e dopo essere sbiancata, fece cadere a terra il cestino di funghi che teneva nella mano sinistra.

Naruto spalancò la bocca sorpreso non aspettandosi dalla vecchia una tale reazione “Incredibile baa-chan, tu riesci a vedermi. Ora capisco perché sei così informata sui fantasmi!” poi sorridendo continuò “Piacere, io sono Naruto Uzumaki e avrei un problema. Siamo qui nella speranza che tu possa…

“Basta!” disse la donna guardando Naruto e poi rivolgendosi a noi tutti disse “Ho chiuso con i fantasmi e niente di quello che potete dirmi potrà farmi cambiare idea!”

 Strinse i pugni e guardò un’ultima volta Naruto disse “Non mi importa quale sia il tuo problema ragazzo, se vedi una luce entraci dentro e lascia finire in pace gli ultimi giorni che rimangono da vivere a questa povera vecchia!”

La donna si diresse a passo il più spedito che poteva, verso la sua dimora, sbattendo la porta dietro di sé e lasciandoci fuori sorpresi da un tale atteggiamento.

 

 

 

  
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