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Non voglio tornare a casa ora.
Fuggi. La notte inghiotte già il tuo mantello. Ma di te, cosa è rimasto?
Scappa. Ci sono prigioni da cui non puoi fuggire. Prigioni che non sono fatte di ferro. Ti sta già ingoiando.
Chi controlla i tuoi passi? Da quale parte delle sbarre ti trovi?
Sei carceriere? Nel cuore hai già sepolto il peso della chiave che hai smesso di cercare. Come un cappio al collo ti tiene legata a sé. Ma la tua porta è ancora aperta.
Non voglio tornare a casa.
Sei carcerato? Intrappolato in una gabbia di ricordi infranti, cerchi nel buio l’inizio del giorno.
Hai paura a prendere in mano il tuo cuore? La prima lacrima si confonde con gocce di memoria. Tagliano a contatto con la pelle. E si tingono di rosso. Quello è il tuo sangue.
Che cosa è nascosto in quei frammenti dimenticati?
Un riflesso. La tua anima.
E un petalo cade.
Ho rinunciato per sempre a toccarti.
Tu mi senti in qualche modo.
Lasciale andare. Ti stanno uccidendo.
Sei già morto? Tra un battito e l’altro il tuo petto è immobile.
Tra un respiro e l’altro il tuo mondo vive la metà.
Smetteranno di graffiare il tuo corpo. E allora non esisterà che il momento in cui il cuore aspetterà di ricominciare a battere e il tuo respiro attenderà di avere di nuovo voce. Ma ci sarà solo silenzio. Per sempre.
Non puoi combattere le lacrime che non stanno per arrivare.
O il momento della verità nelle tue bugie.
Se fosse qui appoggerebbe la sua mano sul tuo petto e ascolterebbe il pianto del tuo cuore. Se fosse qui con un bacio ti ricorderebbe il sapore di un soffio di vento.
Così, in un istante, il tuo cuore batte di nuovo.
Ritorni a galla e finalmente respiri.
È ancora il tuo il sangue che macchia quelle lacrime.
Ma qualcuno ha ricomposto i tuoi frammenti. Non è il tuo quel sorriso riflesso, ma l’hai custodito per anni nel vuoto dei tuoi occhi.
E un petalo cade.
Non lasciarmi, Lily.