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Autore: SPWinchester    02/05/2011    7 recensioni
Certe volte scopri di avere tutto, qualunque cosa si possa volere, tranne ciò che si desidera veramente ed allora si è disposti a tutto, soprattutto per la persona che si ama!
Misha rimase incantato a guardare quell'uomo che era poco più alto di lui, leggermente muscoloso, con corti capelli ed occhi verdi che luccicavano alla luce del sole.
Non poteva certo essere il mingherlino... -Jensen?-
Lui lo guardò confuso e si grattò la testa con la mano destra -E chi altri dovrei essere scusa?-
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jensen Ackles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Other Universes'
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4 Capitolo
-
~ Lake
~




Un inspiegabile, e irrefrenabile nostalgia di rivedere il lago per l’ultima volta, l’aveva travolto. Scese la ripida stradina che collegava la casa al pontile e notò che la struttura di legno doveva essere restaurata, come tutta la casa del resto ma Misha riteneva che ne valesse la pena.
Il solo pensiero che quel posto sarebbe potuto appartenere a qualcun altro, gli dava fastidio.
Nonostante il tempo fosse uggioso e creasse un’atmosfera che si addiceva all’immagine di un tenebroso castello su una vetta solitaria, piuttosto che a un’accogliente residenza estiva, Misha si sedette sul bordo del pontile incantato a guardare le acque cupe del lago.
Il padre di Jensen possedeva una barca a motore con un piccolo gommone arancione attaccato che lui adorava.
Quell’imbarcazione era stata motivo di litigi fra i due, sorrise, quando il ricordo di se stesso che si svegliava di buonora, solo per battere Jensen sul tempo, così da impossessarsene, ritornò alla mente.
Una mattina, dopo aver preso il lago e lasciato Jensen sul pontile a guardarlo afflitto, aveva compiuto un movimento brusco e il gommone si era capovolto. Ogni suo sforzo per rimanere a galla non sarebbero valsi a nulla se Jensen non l’avesse visto in difficoltà e non si fosse, immediatamente, tuffato in acqua per salvarlo.
Rise divertito al ricordo di Jensen che, spavaldo, gli rinfrescava la memoria a ogni occasione.
-Sono il tuo eroe, ricordalo!-

Misha alzò il mento chiudendo gli occhi, lasciando che il vento gli soffiasse sul viso e gli scompigliasse i capelli. Sentì un tessuto pesante e caldo posarsi sulle spalle e si voltò confuso.
-Ancora qui?- domandò Jensen sedendosi vicino a lui.
Misha sorrise, coprendosi con la coperta a scacchi che gli aveva portato –Sai me la ricordavo un po’ più grande- mormorò, guardando una villetta di legno dall’altra parte del lago.
Jensen sorrise e lo guardò di sottecchi. Aveva l’impressione che ci fosse qualcosa di estremamente dolce in quella scena, ma soprattutto, in Misha –Io la ricordava più scura- rispose, inclinando il capo.
Misha alzò gli occhi al cielo, il colore scuro e minaccioso delle nuvole si specchio in quel mare estivo -Sembra che stia per scoppiare il finimondo-
Lui rise –Questo cielo truce mi ricorda te sai?-
Quel commento lo colse di sorpreso, gonfiò le guance –Io non sono mai stato truce- Jensen si girò e inarcò il sopracciglio –Va bene…forse hai ragione…- ammise lui, ripensando agli innumerevoli scherzi con cui l’aveva tormentato in tutti quegli anni –Ma non tanto- concluse, sorridendo.
Jensen notò che Misha rabbrividì quando tirò l’ennesimo soffio di vento gelido. L’irresistibile voglia di passargli un braccio intorno alle spalle lo invase, ma si trattenne.
“Chissà come reagirebbe se lo facessi davvero…”
-Il tempo si sta davvero facendo pessimo- disse Misha, alzandosi.
Ritornarono verso casa e Jensen sorrise nel vedere la piccola sagoma di Kira che, dispiaciuta di essere stata lasciata sola, aspettava con impazienza il ritorno del padrone.
-Dove l’hai trovata?- le chiese, ma mentre lui stava per rispondere, lo anticipò –Non dirmelo. E’ un randagio?-
Lui lo guardò sorpreso, si voltò verso la sua gatta. Non aveva l’aspetto di una gatta che era vissuta per la strada –Come lo sai?-
-Perché mi sembri il tipo che fa cose del genere-
Misha si mise sulla difensiva –Spiegami un attimo : questo commento, nella tua mente contorta, è collegato in qualche modo a Victoria?-
-Assolutamente no-
“Suscettibile”
Jensen infilò le mani in tasca quando il vento gelido lo scosse, guardò il cielo che era sempre più minaccioso considerando che quella situazione era, inspiegabilmente, piacevole.
“I brividi sono dovuti al vento o…”
Bloccò quel pensiero e si affrettò a dire –Una cardiochirurga di New York, con due uffici privati, non potrebbe essere considerata un randagio nemmeno con un grande sforzo d’immaginazione-
-Come fai a sapere tutte queste cose su di lei? Mia madre, vero?-
Lui annuì, sorridendo –Tua madre riferisce le informazioni a mia madre che, a sua volta, si sente in obbligo di riferirle a me. Credo che speri che il nostro eterno senso di competizione mi conduca al più presto all’altare- gli rivelò divertito.
Misha sorrise –Poco male se lo farai da solo-
-Uhm…credo che preferisca che io porti qualcuna con me- replicò lui con tono sarcastico.
-Allora perché non la fai contenta?-
Si aspettava che, uno come Jensen Ackles, fosse già sposato da diversi anni e stesse pensando al secondo figlio da sfornare –Sei ancora giovane, intelligente e, credo, ragionevolmente attraente- divenne rosso quando vide lo sguardo di Jensen per l’ultima frase che aveva detto di getto, così si affrettò ad aggiungere –E poi ad alcune donne piacciono addirittura gli avvocati…-
Lui distolse lo sguardo –Grazie…credo…ma la verità è che non ho trovato ancora nessuno-
Lo guardò incredulo –Mio Dio, Jensen, avevi trovato Danneel e…non sarà così difficile trovarne una migliore di lei, sai?-
-Forse hai ragione, ma…- scrollò le spalle –Sono stato troppo occupato per pensare a cose del genere-
Misha alzò gli occhi al cielo –Usi ancora questa vecchia scusa?-
Jensen lo guardò con aria interrogativa.
-Se ti fossi concentrato un po’ meno sugli studi e un po’ di più sulle donne, non saresti stato una così ricca preda per donne come Danneel-
Jensen non riusciva a capirne il nesso, ma sapeva che non era semplice, oltre che inutile, seguire i suoi ragionamenti contorti –Cosa stai cercando di dire?-
“Sarà anche un avvocato brillante ma, in alcuni casi, è davvero ottuso” –Non avevi nessuna esperienza in campo sentimentale e, per questo, sei stato un bersaglio facile per un pescecane come Daneel-
Jensen assunse un’espressione strana ma divertita.
-A cosa stai pensando?- domandò lui confuso.
-Spero di non rivedere tutto questo in uno dei tuoi prossimi capitoli- lo sguardò negli occhi di lui non placò quel dubbio –Non lo farai vero?- insistette per accettarsene.
Misha lo guardò sorridendo innocentemente –Perché dovrei? Questa è la tua vita, ricordi? Non la mia-
Questo non lo rassicurò neanche un po’ –Vero. Ma mi sei parso un po’ troppo interessato da quest’argomento fin dal primo momento che te ne ho parlato-
Il protagonista della storia aveva una sorella più piccola di lui di qualche anno, Valentine, con la quale era in disaccordo praticamente su tutto. Jensen riusciva quasi a vedere se stesso, analizzandola attentamente.
Misha alzò la mano come una solenne promessa, incrociando le dita mentalmente –Non preoccuparti, ti lascerò fuori da tutto questo. Anche se descrivere un pescecane con il viso di Danneel è una prospettiva allentante e divertente-
“Tutto è lecito: in amore, in guerra…e nella scrittura”
Jensen sorrise, e se avesse voluto essere completamente onesto con se stesso, avrebbe ammesso che la prospettiva allettava anche lui –Comunque, dovessi cambiare idea, il che non mi stupirebbe, ti pregherei di descriverla mentre divora qualcuno che non abbia la mia fisionomia- Non gli avrebbe fatto piacere aprire il giornale e leggere, la caricatura di se stesso, che guardava trasognato il pescecane Danneel.
-Alex- mormorò tra sé e sé. Avrebbe accoppiato Danneel con Alex. Erano degni l’uno dell’altro.
-Chi?-
Misha si voltò a guardarlo, sorpreso. Non si era reso conto di aver parlato a voce alta.
-Hai pronunciato un nome- insistette Jensen.
Strano come riuscisse a sentire il suo odore. Non capiva di che odore si trattasse, forse colonia, ma gli piaceva…anche troppo –Non ho detto niente- mentì, distogliendo lo sguardo.
Jensen inarcò il sopracciglio –Alex?- cercò d’indovinare.
Misha non avrebbe aperto la bocca. Avrebbe voluto sapere tutto della vita di Jensen, ma non era assolutamente disposto a raccontare della storia con Alexandra e, per quello che lo riguardava, sarebbe rimasto un segreto. Non aveva alcuna intenzione di sbandierare la sua stupidità.
-E’ un peccato avere problemi di udito alla tua età-
Lui stava per replicare quando grosse gocce iniziarono a cadere dal cielo.
-Diamine! Queste gocce sono grandissime- urlò Misha, sistemando la coperta sulla testa con un movimento veloce.
Senza pensarci, Jensen lo afferrò per mano e corsero verso casa, entrarono velocemente e, prima che potesse chiudere la porta, si ritrovò Kira, agitata per il maltempo, addosso.
Sussultò per un attimo ma riuscì a rimanere in equilibrio, chiuse con il piede la porta e lascio scendere la gatta.
-Perché non la addestri?-
-Kira è addestrata, gli ho detto io di saltarti addosso- disse divertito, asciugandosi i capelli con la coperta.
-Possibile che non riesci mai a essere serio?-
-Non se posso evitarlo- rispose sorridendogli.
-Sai, credo ci sia una via di mezzo tra Kafka e Topolino-
-Ah si? Fammelo sapere quando la trovi- abbassò lo sguardo sul pavimento e si accorse che avevano formato una piccola pozzanghera.
Passò una mano tra i capelli e studiò i loro vestiti: si erano bagnati più di quanto aveva pensato che fosse possibile in un così breve tratto.
-Ti decidi ad andare a prendere degli asciugamani o vuoi che trasformi il tuo pavimento in una piscina olimpica?-
-Mi spiace- disse, salendo al piano di sopra.
Scese poco dopo, stringendo un panno bianco –Ne ho solo uno. Non avevo previsto un tempo del genere- concluse, porgendolo a Misha che lo afferrò e si asciugò i capelli emanando un profumo inebriante.
Jensen si accorse che c’era qualcosa che lo rendeva irrequieto quando era con lui. Doveva essere pazzo a provare sensazioni simili.
Misha era competitivo e irritante come sempre, e poi stava per sposarsi “…E poi è un uomo! Credo che anche questo dovrei aggiungere alla lunga lista!”
Da qualunque punto di vista lo guardasse, non doveva succedere nulla tra di loro.
Evitando d’incontrare il suo sguardo, andò alla finestra –Non è esattamente il tempo migliore per una giornata al lago- affermò, guardando i rami degli alberi che si agitavano furiosi –Peccato che le previsioni ci abbiano azzeccato proprio oggi-
Misha accarezzò la testa di Kira e poi si avvicinò a Jensen.
Era il primo giorno di riposo che si concedeva e il tempo era proprio pessimo.
Scrollò le spalle –Non è poi così strano. Pensi che sia facile sbagliare sempre?-
Jensen lo guardò serio –Non lo so. Lo è?-
Lui sorrise –Colpo basso, ma mi piace. Stai diventando competitivo eh?-
I loro occhi si scrutarono e lui si sentì invaso da un calore sconosciuto, inspiegabilmente, il colore delle guance di Misha divenne rosso.
-Credo che dovrò mettermi in strada, mentre c’è ancora una strada da percorrere- commentò Misha.
Si vide, in lontananza, un lampo fendere il cielo e, subito dopo, il fragoroso rumore del tuono lo fece sussultare.
Doveva andarsene prima che le strade diventassero impraticabili, ma qualcosa.. qualcosa ancora d’indefinito, lo spingeva a indugiare, nonostante il buon senso e i lamenti di Kira.
Si sentiva riluttante a partire, come se uscire da quella porta, avrebbe significato chiudere per sempre un capitolo della sua vita.
“Un pensiero davvero sciocco…ma non riesco…a ignorarlo…”
Respirò profondamente e ritenne che non sarebbe cambiato molto se avesse atteso ancora un paio di minuti.
-Non…mi hai ancora spiegato perché i tuoi hanno deciso di vederlo proprio ora-
Jensen tacque un attimo –Vogliono viaggiare…sono stanchi di questo posto- scrollò le spalle e si girò per studiare le condizioni della stanza –Inoltre, credo che la casa stia cominciando ad avere bisogno di troppe riparazioni-
-Come per esempio nuovi vetri alle finestre che impediscono agli spifferi d’aria di passare?- chiese Misha, rabbrividendo per il freddo.
-Già. E per molte altre cose…Stava diventando un peso per loro e così mi hanno chiesto di occuparmi della vendita- spiegò.
-E’ un vero peccato- disse deluso.
Jensen lo guardò serio –Perché? Sta cadendo a pezzi-
-Possibile che tu abbia la sfera emotiva di un bradipo?-
-Cosa!?-
-E’ piena di ricordi questa casa- mormorò.
-Non ho bisogno di una vecchia casa per ricordare. I ricordi sono nella mente, nel cuore e, a volte, in vecchi album fotografici- dichiarò, incrociando le braccia.
Misha spalancò gli occhi sorpreso –Jensen, non sapevo che potessi essere così poetico!- un sorriso beffardo apparve sul viso quando aggiunse con tono trionfante –Limitato, ma poetico-
-Ecco…perché sarei limitato?- chiese, curioso.
Misha si voltò verso il camino spento, desiderando, con tutte le sue forze, che ci fosse un bel fuoco scoppiettante –Se tutti ragionassero come te, non ci sarebbe più alcun luogo ricco di memorie storiche-
Jensen rise divertito –Non credi sia azzardato considerare questa vecchia casa un luogo ricco di memorie storiche?-
Misha alzò gli occhi al cielo e sbuffò –Non lo sarà per l’umanità, ma lo è di certo per quelli che hanno trascorso tanto tempo qui…- s’interruppe e lo guardò –Ma tu non ne sei convinto vero?-
-Forse…ma cosa conta?-
Misha sorrise triste –Hai ragione…non conta…-
-Litighi mai con Victoria?- domandò improvvisamente.
-No- rispose un po’ stupito da quella domanda.
Jensen rise forte –Andiamo, stai parlando con me. Io ti conosco bene. Litigheresti anche con un santo se questo t’infastidisse-
-Victoria ed io non litighiamo- ripeté, un po’ stizzito.
Perché non litighiamo? Le persone normali lo fanno quando ci tengono, giusto? E allora perché noi non lo facciamo mai?”
-Sei serio…- una speranza, che non credeva di avere, si accese come un fuoco dentro di se –Credo tu debba rifletterci veramente. Credo che Victoria non sia fatta per te. Tu hai bisogno di passione nella tua vita, di una persona che ti faccia discutere e scaldare, di una persona che possa a volte scuoterti…come tu fai…- lo sguardo triste che aveva assunto lo fece bloccare.
Misha si rese conto che Jensen gli stava dicendo cose che lui già sapeva ma non aveva il coraggio di ammettere –Victoria è un’ottima persona- commentò.
-Anche una suora è una persona ottima, ma dubito la sposeresti-
Lui sorrise –No, ma con loro non ho programmato nulla del mio futuro-
Quella risposta fu eloquente –E così hai proprio deciso di sposarla-
Misha annuì lentamente –Penso di si-
-Questo non è molto da te…sei impulsivo e impetuoso, ti butti a capofitto nelle situazioni seguendo il cuore, non la mente-
Lui sentì un nodo alla gola, ma si sforzò di sorridere –Forse sono cresciuto-
Jensen sbuffò debolmente, incredulo –Non è questo. Le persone non possono cambiare tanto-
Misha si sentì tremendamente ferito dalla brutale verità delle sue parole –Che ne sai tu? Non ci vedevamo da quanto? Otto anni? Come puoi sapere come sono diventato?-
-Nove, per essere precisi- lo corresse lui –Inoltre so tutto di te. Non mi sono perso un capitolo della tua storia-
-Quello non conta. Ti ho già detto che è tutto esagerato-
-Si lo so-
Attratto come da una calamita, Jensen sfiorò delicatamente la sua guancia, senza riuscire a trattenersi.
Misha spalancò gli occhi sorpreso –Jensen…che stai facendo?- domandò, confuso.
-Io…non lo so- rispose, perplesso da quel gesto.
-Perché mi sei così vicino?-
-Perché mi sarebbe piuttosto difficile baciarti se fossi all’altro capo della stanza-
Spostò la mano dietro la nuca e lo attrasse a sé.







~~~~~~ • L'angolo di ShiroHime • ~~~~~~
Salve gente ^^ L'università mi uccide e in più ho iniziato a lavorare e quindi non ho mai tempo per scrivere ç__ç
[Per questo inizio del mio angolino ho fatto il copia/incolla per quello che avevo pensato per Swept ma fa nulla XD]
Allora, facciamo un commento veloce veloce questa volta...credo ci sia un'unica precisazione:
1) La parte del bradipo è presa da Harry Potter XD Infatti, se ricordate, lo dice Hermione a Ron nell'Ordine della Fenice e l'ho trovata stupenda XD...quindi tutti i meriti alla Rowling U___U
Grazie a tutti coloro che seguono, inseriscono tra le loro preferite e le loro ricordate ed un forte bacio a coloro che sprecano il loro tempo a scrivermi qualche tenera parola :D
Sono aperta anche ad ascoltare vostre critiche, nal caso ce ne fossero!!
baci!
:3

   
 
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