CAPITOLO
N * 3
Quando
i ragazzi arrivarono a Washington, Jeb li
portò in una casa sicura, dove li attendeva la dottoressa
Martinez.
Appena
li vide, la donna abbracciò calorosamente
tutti i ragazzi e Max era al settimo cielo per la felicità.
Una
volta che ebbero salutato la madre
di Max, i ragazzi si sparpagliarono per la
casa.
Angel
e Nudge si misero a chiacchierare tra di
loro sedendosi su un tappeto della sala.
Gazzy
giocò alla Playstation con Iggy.
Nancy
e Kevin si sedettero sul divano della sala,
di fronte alla tv e chiacchierarono.
Fang
si mise a guardare fuori da una finestra e
Max andò a farsi una doccia.
Dopo
circa venti minuti, Iggy, avviandosi verso il
bagno bussò alla porta e disse:”Max ! Ma quanto ci
metti lì dentro ? Ti stai
facendo i baffi ?!”
Nancy
e Kevin, scambiandosi un'occhiata, sorrisero
divertiti a quella battuta.
In
quel momento, Max uscì dal bagno e rispose a
Iggy, seccata: “Io non li ho i baffi ! E comunque,
è a te che verranno tra
qualche anno !”
Nancy
sorrise divertita, guardando Iggy che si
toccava il mento preoccupato.
Poi
Max entrò nella sala e, avvicinandosi a Fang,
gli chiese: “Hai notato qualcosa ?”
Fang
si voltò e le rispose: “No, tutto
tranquillo.”
Poi
il ragazzo guardò più attentamente Max e le
chiese: “Dov'è la tua abbronzatura ?”
“Era
sporcizia, Fang.”, gli rispose Max divertita.
“Capisco...Comunque
stai bene così...sembri
quasi...”, le disse Fang fissandola da capo a piedi.
“Cosa
?”, gli chiese Max impaziente.
“Non
dire stupidaggini, Fang...o farai una
brutta fine.”, pensò Nancy
preoccupata spostando lo sguardo da Fang a
Max.
Prima
che Fang potesse risponderle, Nudge disse:
“Max ! Sei fantastica ! Quel top ti sta benissimo e sembri
una sedicenne !”
“Davvero
? Grazie.”, le rispose Max voltandosi
verso la ragazzina.
“Okay,
ora vado io a lavarmi.”, disse Kevin
alzandosi dal divano.
“Va
bene, ma non metterci troppo ! Devo
andarci anch'io
dopo.”, gli disse Nancy.
“Non
preoccuparti. Non sono mica una ragazza e non
ci metto un'eternità.”, le rispose Kevin
sorridendo.
“Meglio
per te !”, esclamò Nancy divertita.
Dopodichè,
Kevin andò in bagno.
Poi
Max si sedette accanto a Nancy, mentre Fang
riprese a guardare fuori dalla finestra.
“Allora,
come va ? Hai sentito tua madre ?”, le
chiese Max.
“Sì,
mi ha mandato sei e-mail ed era un po'
preoccupata perchè non riusciva a contattarmi. Ma poi le ho
risposto.”, le
disse Nancy.
“Meglio
così...Vado da mia madre. Ci pensi tu a
tenere d'occhio i più piccoli ?”, le chiese Max.
“Certo,
ma fino a quando Kevin esce dal bagno,
perchè poi voglio andare a lavarmi anch'io.”, le
rispose Nancy.
“Okay,
a dopo allora.”, le disse Max alzandosi.
Nancy
annuì.
Iggy
nel frattempo continuava a giocare alla
Playstation con Gazzy.
Angel
e Nudge giocavano a Monopoli, Total le
guardava e Fang continuò a osservare il panorama dalla
finestra.
Nancy
si alzò, si avvicinò a Fang e gli chiese :
“Perchè non ti riposi un po' ? Devi proprio fare
la guardia ? Siamo al sicuro
qui.”
Fang
la guardò un momento, poi le rispose
cupamente: “Non siamo mai al sicuro.”
“E
dai ! Non fare il tragico ! Sto io di guardia,
ma tu distraiti un po' ! Per una volta che non dobbiamo scappare,
goditela, no
?”, esclamò Nancy sorridendo.
Fang
la guardò un momento, poi disse: “Forse hai
ragione. Comunque tu controlla la situazione.”
“Sì,
signore !”, esclamò Nancy facendo il saluto
militare.
Fang
scosse la testa divertito e raggiunse Iggy e
Gazzy.
Poco
dopo arrivò Jeb e si avvicinò a Nancy.
La
ragazza lo sentì avvicinarsi, ma non si voltò.
“Nancy.”,
la chiamò l'uomo.
“Cosa
c'è ?”, gli chiese lei voltandosi a
guardarlo annoiata.
“Mi
dispiace per tuo padre. Era un brav'uomo.”, le
rispose Jeb seriamente.
“Già
e tu non hai fatto niente per aiutarlo.”, gli
rispose Nancy freddamente.
“Non
potevo andare contro la Scuola, Nancy ! Sennò
come avrei fatto ad aiutarvi ?!”, le rispose Jeb.
Nancy
lo guardò un momento e, anche capendo che
l'uomo era sincero, non riuscì a fidarsi di lui.
“Perchè
non mi hai mai detto di mia madre ? Perchè
non mi hai detto chi era ?”, gli chiese Nancy dopo qualche
minuto di silenzio.
“Perchè
lei non voleva.”, le rispose l'uomo
semplicemente.
“Non
voleva ?”, gli chiese Nancy incredula.
“No,
Nancy. Mi ha fatto giurare di non dirti
niente e quand'è successo l'incidente di Jonh, ha voluto
allontanarsi per un
po' perchè era sconvolta.”, le rispose l'uomo
seriamente.
Nancy
non disse niente e si mise di nuovo a
guardare fuori dalla finestra.
“Ti
devo ringraziare, Nancy.”, le disse Jeb dopo
qualche minuto.
“Perchè
?”, gli chiese la ragazza stupita.
“Perchè
sei stata vicino ad Ari...quando io non c'ero.”,
le rispose l'uomo tristemente.
“O
non hai voluto esserci, Jeb ? Stavi sempre con
noi dello stormo e lo ignoravi totalmente ! Lo lasciavi sempre
solo.”, gli
disse freddamente Nancy fissandolo negli occhi.
Jeb
sapeva che Nancy aveva ragione e non replicò.
Nancy
guardò i suoi amici e, disse: “Io ho sempre
avuto i miei amici con me...ma Ari era solo, troppo solo.”
“Lo
so, ma non si può tornare indietro. Ormai è
passato.”, aggiunse Jeb con gli occhi lucidi.
Nancy
lo guardò e vide quanta sofferenza stesse
provando.
Poi
l'uomo si allontanò.
“Non
sei stata troppo dura con lui ?”, le chiese
Fang, che aveva sentito tutto.
“No,
è la verità.”, gli rispose Nancy decisa.
“Come
vuoi...Senti, Angel e Nudge vogliono
convincermi a giocare a Monopoli con loro...Ti andrebbe di giocare al
posto mio
?”, le chiese Fang.
Nancy
guardò Angel e Nudge che la guardavano con
gli occhi da cucciolo implorante e sospirò.
“E
va bene. Ma ricordati che sei in debito con
me.”, gli rispose Nancy, poi si avviò verso le due
ragazzine.
Arrivò
il momento dell'incontro al Campidoglio di
Washington.
Lì,
i ragazzi vennero accompagnati in una stanza
già occupata da una dozzina di persone dall'aria molto
autoritaria.
I
ragazzi dello stormo si sedettero ai loro posti
e, subito dopo partì un filmato che riguardava la loro vita.
Nel
filmato si vedevano i ragazzi che volavano,
che combattevano contro i robot, contro Omega...e si vedeva anche la
morte di
Ari.
A
Nancy diventarono gli occhi lucidi vedendo
l'ultima parte del video.
“Povero,
Ari...”, pensò la ragazza
tristemente.
Kevin,
accorgendosene strinse dolcemente la mano
sinistra di Nancy con la sua, per infonderle coraggio.
Nancy,
a sua volta strinse la mano del ragazzo.
Max
lanciò un'occhiata furiosa a Jeb, ma vide che
l'uomo era molto pallido e scosso per il filmato.
Quando
il filmato fu finito e le luci si
riaccesero, una donna disse: “Siete davvero incredibili,
ragazzi.”
“Noi
vorremmo costruire una scuola dove possiate
vivere e imparare tranquillamente.”, aggiunse un uomo.
“Una
scuola per colmare la vostra istruzione e
sviluppare il vostro potenziale.”, disse un terzo uomo
guardando Jeb e la
Dottoressa Martinez.
I
ragazzi non dissero niente, troppo diffidenti.
“A
quale scopo ? Perchè non credo che ci darete
tutto questo gratis, vero ?”, chiese loro Max.
“Bè,
noi vorremmo studiarvi.”, le rispose la donna
che aveva parlato per prima.
“Per
creare altri come noi ?”, le chiese Max.
“No,
solo per capire.”, le rispose un uomo.
Ci fu
qualche minuto di silenzio, poi Max chiese:
“ E poi ? Cos'altro vorreste da noi ?”
“Cos'altro
vorremmo ? Niente, ve l'abbiamo
detto...Cosa ti fa credere che vorremmo dell'altro ?”, le
chiese un uomo.
“Forse
perchè non sono completamente cretina. E
anche perchè nessun adulto è mai stato sincero
con noi.Non ci state dicendo tutto.”,
gli rispose Max spazientita.
Nancy
sorrise.
I
ragazzi dello stormo si guardarono tra di loro
scambiandosi occhiate d'intesa.
Nel
silenzio più assoluto, Total si appoggiò con
le zampe anteriori sul tavolo e bevve rumorosamente dal suo bicchiere
d'acqua.
Tutti
i ragazzi rischiarono di scoppiare a ridere
vedendo le facce degli adulti del governo, ma si trattennero per non
rovinare
la suspence...
“Perchè
non volete la nostra protezione ?”, chiese
loro una donna.
“Perchè
ci saranno sicuramente degli effetti
collaterali.”, le rispose Max freddamente.
“Ma
non vi piacerebbe avere una casa, una famiglia
?”, chiese loro un uomo.
“Dovreste
essere fieri di servire il vostro Paese
! Possibile che non abbiate un po' di spirito patriottico
?!”, sbottò una
donna.
“Ah,
è così ? Quindi vorreste studiarci e usarci
per i vostri scopi...interessante.”, disse Max.
“A
dire il vero, vi consideriamo un tesoro
nazionale.”, aggiunse una donna dolcemente.
“In
ogni caso, siete ancora minorenni e secondo le
leggi statali, dovete essere tutelati dagli adulti.”, disse
un uomo con tono
severo.
“State
scherzando ?! Siamo cresciuti in gabbie per
cani, abbiamo subito torture mentali e fisiche, abbiamo combattuto
contro
avversari di ogni genere e secondo voi...ce ne importa qualcosa delle
leggi
statali ?”, urlò Max furiosa.
“E'
esplosa...c'era da aspettarselo con
tutte le cavolate che ci hanno detto.”,
pensò Nancy guardando l'amica.
“Credo
sia meglio che ci pensiate su con calma. Ci
rivederemo domani.”, disse loro un uomo.
Dopodichè,
i ragazzi, la dottoressa Martinez, Jeb
e Total tornarono alla “casa sicura” con una
limousine.
“E'
andata proprio bene...”, disse la dottoressa
Martinez sorridendo.
Tutti
i ragazzi scoppiarono a ridere divertiti.
FINE
CAPITOLO N * 3