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Autore: S u n n y    07/05/2011    1 recensioni
"Seduta davanti ad un tavolo indossavo il vestivo che a te piaceva tanto togliermi e mi sembrava di essere intrappolata in un enorme sacchetto di plastica in cui respiravo le ultime gocce di ossigeno, incontrando la morte con il mio vestito migliore."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Luca,

perché lui solo sa quanto sono riuscita ad aspettarlo

senza mai vederlo arrivare

Al tempo,

sperando che -magnanimo- mi porti giovamento.

Ad Alessio,

che ha cercato di raccogliere un po' di cocci rotti,

non c'è riuscito

A Luisa,

per la sua allegria e l'eterna idiozia

Ad Aurora,

che “arriva quando sembra andata via”

Ad Andrea,

per le ore di francese

A me stessa,

Perché sto ancora aspettando

 

 

 

Illusion

 

 

 

 

 

Il tuo sorriso pareva tagliare l'aria rarefatta della stanza, vuota del nostro amore. Il mio invece moriva sulle tue labbra.

Apatica accendo una sigaretta di una marca di cui non ricordo il nome. Erano tue.

Le avevi lasciate qui, le ultime Tre di uno stupido pacchetto Blu. Tre come la perfezione, tre come i lati di un triangolo, tre come la trinità, tre come le stupide sigaretta che avevi lasciato dentro quel pacchetto blu.

L'aria mi si appiccicava alla pelle, la sentivo riempire ogni poro, come facevi tu quando mi stringevi e mi sopraffaceva il tuo profumo, l'eccitazione del tuo corpo, la forza dei tuoi occhi.

Seduta davanti ad un tavolo indossavo il vestivo che a te piaceva tanto togliermi e mi sembrava di essere intrappolata in un enorme sacchetto di plastica in cui respiravo le ultime gocce di ossigeno, incontrando la morte con il mio vestito migliore.

Il fumo della sigaretta lasciava tracce distorte in quell'aria densa di noi.

Ti aspetto seduta a gambe incrociate e mi fa strano vedere le mie gambe troppo magre così bianche sulla sedia nera, coperte di una stoffa troppo leggera.

Ti aspetto seduta a gambe incrociate leggendo un vecchio libro d'amore.

 

Aspetto seduta un amore che ho già perso osservando scivolare via i vuoti rintocchi del tempo. Fa freddo ma sto sudando, traspirando via tutto quel dolore in quest'aria appiccicosa, rarefatta; in questa stanza umida.

Aspetto seduta un amore che mi sono solo illusa di avere, seduta qui, in quest'aria madida di noi, rappresa sulla nostra pelle, gelata come le tue mani quando stringevano le mie.

E mentre rannicchiata su quella sedia nera aspetto un uomo che non ho mai avuto leggendo l'ennesima volta un libro che ho sempre amato mi dico che sono stanca di Mr. Willoughby, io voglio Darcy.

 

 

 

 

S.

   
 
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