Cammino lentamente per la strade
affollate del centro, sono stanco, ho appena finito un turno doppio
all’ospedale, speravo di tornarmene a casa per una doccia calda e una dormita
quando il mio amico Motoki mi ha trascinato per negozi alla ricerca del regalo
per la sua fidanzata.
É talmente eccitato per San
Valentino che mi fa venire la nausea.
Non era mai stato un amante di
questa festa melensa ora, é tutto preso da cuoricini, cherubini appesi alle
pareti e cioccolatini ripieni.
Che schifo!
Giuro che se mi chiede ancora
una volta cosa ne penso di uno squallido regalo, gli spacco la faccia con un
pugno.
- Mamoru cosa ne pensi di
questo?
Ma così é troppo facile!
Guardo con poca convinzione un
orrendo peluche a forma di rana... o meglio dovrebbe esser una rana, é verde e
ha gli occhi gialli... magari é una mucca che sta male.
- Fa schifo Motoki, - rispondo
seccato – possibile che tu abbia così poco gusto nello scegliere i regali?
- E’ per questo che ti ho
chiesto di venire con me, tu hai sicuramente più buon gusto.
- Non puoi andare dal
gioielliere e comprarle un braccialetto?
- Gliene ho già regalato uno a
Natale... non voglio sembrare ripetitivo e senza fantasia.
- Un mazzo di fiori? Con le rose
rosse non sbagli mai. – propongo sperando di porre fine a quella tortura.
- No... sono troppo scontati...
- Cioccolatini?
- A Makoto? – ride e posa il
pupazzo per esaminarne un altro più brutto della rana deforme – Sicuramente me
li avrà cucinati lei i cioccolatini.. no, ci vuole qualcosa che la sorprenda.
- Se non le prendi niente vedi
che bella sorpresa che le fai. – ridacchio divertito, prendere in giro Motoki é
uno dei miei passatempi preferiti.
- Guarda che non ti devi sfogare
su di me se non trovi una ragazza.
- Grazie, ne faccio volentieri a
meno.
- Sì, anch’io dicevo così prima
di incontrare la mia Makoto.
Oh mio Dio... ora si perde in
tutti i suoi pensieri melensi... vedere un uomo in queste condizioni é
pietoso... vi prego sopprimetemi!
- Motoki ti prego... – lo
supplico scuotendo il capo – sei una visione inquietante.
- Non sia mai che un po’ di romanticismo
scalfisca la corazza di Mamoru Chiba. – mi prende in giro il mio amico – Che
male c’é ad essere innamorati?
- Non c’é nulla di male... – gli
rispondo prendendo un pupazzo a forma di delfino – basta che non inizi a
sbavare come un San Bernardo ai miei piedi e poi puoi fare tutti i pensieri che
vuoi sulla tua Makoto. – gli butto tra le braccia il pupazzo e sbuffo – Toh...
questo é il più decente.
- Fantastico!- esulta tutto
contento – Ora ci vuole qualcos’altro.
Mi blocco e gli scocco
un’occhiata maligna.
- Un altro? Ma non mi sembra il
caso di spendere tutto il tuo stipendio in pupazzi.
- Infatti non voglio prendergli
un pupazzo…- diventa rosso e so per certo che sta per spararne una delle sue –
voglio prenderle un bel completino di pizzo nero.
Ecco appunto…
- Io non entro in un negozio di
biancheria intima con te!- mormoro non riuscendo a non arrossire – Ci
prenderanno per due maniaci!
- Andiamo… ho bisogno di te!
- No, tu hai solo bisogno di un
buon analista. – ribatto convinto – Perché fai così? E’ solo una festa… stupida
tra l’altro.
- Tu non hai fatto pazzie per
amore?
Rifletto un attimo… pazzie…
pazzie… no, non ne ho mai fatte.
O forse sì?
- Una volta ho regalato una rana
ad una bambina dell’asilo che mi piaceva… ma avevo cinque anni Motoki.
Il mio amico mi guarda con fare
compassionevole, leggo chiaramente la sua pietà nei suoi occhi chiari.
- Amico mio…- mi dice mettendomi
una mano sulla spalla con quel tono che mi da sempre sui nervi – trovati una
brava ragazza e smettila di fare l’uomo di granito!
- Sto bene così. – gli rispondo
togliendomi la sua mano dalla spalla – Motoki credo che tu possa comprare tutta
la lingerie che vuoi alla tua ragazza senza il mio appoggio morale. Sono stanco
oggi sono arrivati quattro pazienti gravi e io ero solo di turno… quindi non
prendertela se me vado a casa.
Il mio amico sospira e guarda il
pupazzo che ha in mano.
- Va bene Mamoru, sei già stato
fin troppo gentile ad accompagnarmi qui.
Concordo in pieno… fammi tornare
a casa!
- Vai pure… grazie… ci vediamo
in settimana?
- Certo, domani pomeriggio sono
libero.
Mi avvio verso casa, attorno a
me ci sono un sacco di ragazze che guardano le vetrine dei negozi decorate con
cuori rossi e scritte romantiche.
Dio quanto odio San Valentino…
tutti diventano zuccherosi, tutti credono che i single siano solo un rifiuto
della società.
Single?
Sì, per scelta.
Non che le donne non mi
piacciano sia chiaro, adoro le donne ma non capisco perché non si riesca a
parlare di cose serie con loro.
Insomma esci con una donna un
paio di volte e questa parla subito di bambini, matrimonio e convivenza.
Voglio una famiglia ma non
subito, prima devo affermarmi nel lavoro, devo finire il tirocinio in ospedale
e poi vorrei anche trovare la ragazza giusta con cui metter su famiglia.
Non accasermi con la prima bella
ragazza che mi capita sotto mano!
Trovo l’universo femminile, un
mondo totalmente a parte, un universo parallelo completamente diverso dal
nostro.
Insomma le donne sono
complicate, dicono di sì e, invece, vogliono dire no, se ti chiedono un
consiglio devi stare attento a quello che dici altrimenti sei condannato al
patibolo.
No, troppe complicazioni… troppe
difficoltà e io non ho la testa per queste cose ora.
Devo pensare solo allo studio,
voglio diventare un ottimo medico e poi.. poi si vedrà.
Se incontrò quella giusta me ne
renderò conto, non sono una sprovveduto… insomma mi sono laureato in medicina a
pieni voti, sono al secondo anno di tirocinio in ospedale e sono il più giovane
chirurgo della zona, riconoscerò la donna giusta quando la vedrò!
O no?
Una coppia mi passa accanto, lei
lo stringe con un sorriso radioso sulle labbra, anche lui è felice… o almeno
sembra felice.
Perché, si sa, noi uomini siamo
attorni nati, sembriamo felici ma, in realtà, noi non ci circondiamo le date
degli incontri, raramente ricordiamo un avvenimento speciale… non perché non
siamo innamorati ma solo perché prestiamo importanza ad altre cose. Ricordo che
un mio compagno di università aveva un’agendina apposta per il suo rapporto con
la ragazza, aveva segnato ogni data importate, i regali che avrebbe voluto
ricevere a Natale, al compleanno e a tutte le altre festività… no, così è
troppo!
Noi uomini non abbiamo memoria
per queste cose!
Perché le donne non si
accontentano di quello che possiamo offrire?
Perché vogliono, per forza, che
un rapporto sia idilliaco in tutte le situazioni?
Non voglio una donna che viveva
in una nuvola rosa appiccicosa, io vorrei una donna forte, realista che non
concentra tutta la sua attenzione su di me…
Forse una donna così non esiste…
forse sono io che non sono pronto per un rapporto, o, come dice Motoki, la mia
corazza è diventata veramente troppo dura da scalfire.
E poi ci sono queste stupide
feste a farmi odiare il rapporto di coppia, insomma San Valentino è la classica
festa per vendere cioccolatini e fiori, ormai i regali vengono fatti per
abitudine e non con il cuore. Se io voglio fare un regalo alla mia donna non
devo aspettare San Valentino… ogni giorno può esser San Valentino!
Perché devo esser condizionato
dal calendario per fare un regalo?
Non capisco questi giovani che
vanno in giro per la città alla ricerca del regalo perfetto… zuccheroso e
romantico… no, che schifo!
Prevedo già la mia serata, non
sono di turno quindi me ne starò in salotto, sdraiato sul divano con una birra,
senza donne tra i piedi, con il televisore acceso e un bel film d’azione.
Senza pensare a nulla.
Senza aspettare nessuno.
Il 14 Febbraio è solo un giorno
come un altro… altro che cuoricini e cherubini gioiosi.
Arrivo davanti alla porta del
mio appartamento ed entro, diversamente da quello di Motoki il mio appartamento
è uno specchio, sono uno che ci tiene all’ordine e sono molto preciso. Mi tolgo
il cappotto e lo appendo sull’appendiabiti in anticamera, poso la mia borsa sul
tavolo e schiaccio il pulsante della segreteria.
Non ci sono messaggi…
Non è una novità… ero fuori a
fare spese con l’unico amico sincero che ho.
Sbuffo, la mia solitudine non mi
pesa, è diventata una dolce amica, anzi quando sono tra la folla ne sento quasi
la mancanza.
Mi spoglio lentamente mi butto
sotto il getto dell’acqua bollente.
Ci voleva proprio.
Ora va molto meglio.
E, visto che sono in fase di
pensieri buoni, dovrò anche scusarmi con Motoki, non mi sono comportato bene nel
negozio… in fondo lui è solo un uomo innamorato.
E’ solo che mi fa imbestialire
ogni volta che si perde in mille pensieri caramellosi sulla sua ragazza…
insomma datti un contegno!
Sei laureato in economia e
commercio, lavori nelle banche più famose della città, sei considerato un genio
della borsa e una gonna ti fa perdere il lume della ragione?
Esiste veramente un amore così
profondo?
Io non l’ho mai provato… o
meglio una volta ero stato innamorato di una ragazza bellissima, eravamo
fidanzati da tanto tempo… credevo che nulla potesse separarci ma poi lei mi
aveva lasciato per un uomo molto più grande, che la trattava male e che non la
considerava.
Questo è stato il suo
ringraziamento di fronte al mio amore.
Questo è quello che ho ricevuto
dopo aver aperto il mio cuore ad una persona di cui mi fidavo.
No, meglio stare soli…
Meglio proteggersi per evitare
dolori inutili.
E San Valentino è solo una festa
stupida per le persone stupide.