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Autore: Stella94    13/05/2011    5 recensioni
Il sole e la luna, l'acqua e il fuoco, gli opposti che irrimediabilmente si cercano e si compensano.
Ed è così anche per Damon ed Elena, due anime avverse, ma unite dal filo invisibile del destino.
Ma la malvagità, la cupidigia e la sete di potere rischiano di recidere la loro unione e di distruggere ciò che di buono c'è in Damon.
Ad Elena, Damon e Stefan non resta altro che combattere per la difesa dei loro sentimenti, nella speranza di ritornare a vivere, di ritornare a respirare...
Spero vi piaccia è una Delena. Grazie a chi leggerà e lascierà un commento.
BUONA LETTURA!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 capitolo ba                                                  

                                                    Sotto le stelle
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Caro Diario.
Bonnie è una strega. Ancora non riesco a spiegarmelo. E' così tutto assurdo a Mystic Falls. Aya aveva ragione, anche lei è speciale. Questo mi rasserena. Credo di aver trovato una persona che possa capirmi pienamente. Ho intenzione di rivelarle ogni cosa, voglio che lei sappia chi sono davvero. Il peso di questo segreto è troppo grande per me, e anche se lo condivido con... Damon, non mi basta. Ho bisogno di un'amica, di una ragazza come me. Ho bisogno di conforto.
Damon non sarà d'accordo ma io...
Oh! Caro diario, Damon è sempre nella mia testa. Volevo dedicare questa pagina interamente alle mie riflessioni e alla mia amicizia con Bonnie, ma il suo nome salta sempre fuori, e io non posso fare a meno di scrivere di lui.
Quanto mi manca! Anche se ci siamo visti qualche ora fa e abbiamo parlato poco prima al telefono.
E' così bello, ed è tutto mio. Non ci posso credere, mi sembra un sogno!
Non mi importa del suo passato, ne delle conseguenze che la nostra unione potrebbe portare. Lui un vampiro centenario, io uno Spirito Magno, capace di curare le persone e deprivare gli esseri soprannaturali dei loro poteri. Una coppia perfetta, insomma!
Oh, credo proprio di essermi innamorata di lui... E' così diverso da Matt. Lui mi fa sentire...speciale!
Ho una dannata voglia dei suoi baci, delle sue carezze, delle sue parole dolci. Dovrò aspettare all'indomani, ormai la sera è già calata e non avrò possibilità di rivederlo. Attenderò con ansia il momento in cui mi perderò di nuovo nei suoi pozzi di ghiaccio. Sarà bellissimo. Lo amo, caro diario. Lo amo davvero.


L'ultimo bicchiere di scotch fu un toccasana per Damon. La fame sembrava placata ed il sangue appariva solo come un confuso desiderio. Cominciò a strofinarsi le dita sul mento, pensoso, prima di spostare gli occhi al cielo notturno. Molte stelle brillanti lo puntinavano di oro, ma la luna non regalava il suo solito luccichio tiepido e freddo. Non vi era traccia nel cielo di quella sfera argentata.
Per un attimo il panico lo cinse di una cupa espressione. La stoltezza ebbe la meglio e la determinazione ne uscì vincitrice. Il pensiero di Elena lo colse inaspettato e lo trascinò in una profonda riflessione.
Era già l'ultima notte. L'ultima notte che avrebbe passato con lei. Seira sarebbe giunta a momenti e con ella scopigli e battibecchi avrebbero gettato il caos. Una sola possibilità gli era offerta, prima che tutto svanisse per sempre.
Era arrivato a Mystic Falls per sacrificare l'agnello, ora era pronto a sacrificare se stesso per proteggerlo. Ma prima che a tutto potesse mettere un punto, desiderò rivederla, desiderò baciarla, ancora, ancora...
Prese il cellulare e scrisse in brevi concisi caratteri:
"Passo a prenderti tra mezz'ora. Niente ma o non posso. Voglio portarti in un posto speciale.
Damon."
Poi scomparì nelle tenebre della sua stanza, dove soltanto i suoi passi esplicitavano la sua innegabile presenza.


Elena si  era sempre chiesta come fosse stato poter leggere nei pensieri di Damon. Gli venne da sorridere immaginando che forse vi avrebbe trovato solo il caos più completo. Per fino lo stesso Damon si sarebbe smarrito nei corridoi infiniti e stretti del suo ingegno.
Poteva paragonarsi ad un labirinto.
Elena in quel momento si riscoprì di esserne finita proprio all'interno. Fra cupi rettilinei e curve vertiginose, incassate nel buio della notte, Elena non riusciva a distinguere e a comprendere dove in realtà si trovasse.
Mystic Falls era alle loro spalle, anche se l'avevano superata da poco. Ma la curiosità e la trepidazione di saperne di più, la spingevano più volte a dimenarsi nel sedile posteriore e a guardare Damon con un'espressione interrogativa contornata da una vena d'implorazione.
<< E' inutile che continui a guardarmi. >> farfugliò Damon << Non ti dirò dove siamo diretti. >>
<< Oh! Andiamo Damon! >> Si lamentò Elena << Tutta questa attesa è snervante. >>
<< La pazienza è la virtù dei forti, Elena. Si tratta solo di pochi minuti, siamo quasi arrivati. >>
Ma pochi minuti per Elena sarebbero sembrate ore, e le ore mesi e i mesi anni interi. Perché ciò che stava per vivere l'avrebbe ricordato per sempre.


                                         


La costosa auto di Damon percorse un sentiero sdrucciolevole prima che il suo motore si arrestasse del tutto. A fari spenti la vista di Elena sembrava più debole di quanto in realtà lo fosse. Niente luce lunare ad illuminare il sentiero, ma anche se la cattiva visibilità non consentiva una percezione assoluta, Elena distinse nelle tenebre un edifico annoso e mal concio.
Quando scese dalla vettura le parve essere finita in un era passata. Non vi era traccia della mano umana nel circondario. La natura ne faceva da padrona ed in essa gufi e animali notturni ne decantavano le lodi.
Quando la vista di Elena si adeguò alla notte, riconobbe al meglio il circondario. L'edifico si poteva definire una vecchia tenuta, stile "via col vento". Il tetto era praticamente ceduto e gran parte dell'intonaco si riversava sul suolo. Un'edera di grandi dimensioni ne delineava il contorno e alcune finestre erano in procinto di cadere.
<< Dove mi hai portata? >>
<< Casa mia. >> La informò Damon circondandola nel suo abbraccio << O quello che ne rimane. E' qui che sono nato ed ho vissuto insieme a Stefan. >>
<< Doveva essere stupenda. >>
<< Lo era. Ma non ti ho portata qui per questo. C'è un altro posto che devi vedere. >>
Non terminò neppure la frase che la strascinò con se in un sentiero buio. Per fortuna aveva avuto la buona idea di portarsi una torcia con se, altrimenti Elena sarebbe continuamente inciampata o avrebbe perso l'equilibrio.
Nonostante la situazione non fosse delle migliori e minacciosi ululati si avvertivano nella sterpaglia, Elena si sentiva al sicuro. Damon le infondeva una trale tranquillità ed armonia che niente avrebbe potuto scalfirla. Ad Elena bastava solo quello. Essere con lui, camminare stretti l'uno all'altra fra i sentieri della vita e percorrerla insieme, fino alla fine di ogni cosa.
Ma l'emozione che provò poco dopo la fece ricredere. Davanti a lei si stanagliava un profondo lago d'acqua dolce. A contornarlo alberi di pino, querce e salici piangenti gli regalavano un'aria mistica e fantastica. Il tutto risplendeva sotto la luce di alcune torce e le loro lingue di fuoco imprecavano sul buio, donando all'atmosfera  un'essenza surreale. Elena era nel sogno.
Nemmeno la sua espressione stralunata poteva esplicitare la sua profonda felicità.
Sul prato verdeggiante, ai margini del lago, vi era distesa una coperta a scacchi rossa che sembrava attendere solo loro. Ad Elena brillarono gli occhi e schiuse le labbra stupefatta, pienamente compiaciuta di ciò che ammirava.
<< Ma quando hai organizzato tutto questo? >>
<< Prima che venissi e prenderti. Volevo che ogni cosa fosse speciale. >> Rispose Damon, dandole vista del suo smagliate sorriso bianco. Elena scosse la testa, arresasi al suo amore,  capitolata dal suo amato e certa dell'assoluto del suo sentimento.
Senza obbiettare si fece guidare dal vampiro, fino a quando entrambi si sedettero sulla coperta ed ammirarono il paesaggio notturno.
<< Questo era il mio posto fuori dal mondo. >> Esordì Damon. I suoi occhi azzurri erano puntati all'orizzonte, che ad egli, grazie ai suoi poteri da vampiro, appariva ben distinguibile. << E' qui che venivo quando volevo restare solo, e mi sentivo come se fossi... >>
<< A casa. >> Terminò Elena. I suoi occhi erano puntati in quelli dell'amato e la sua espressione tradiva quella muta sofferenza << Quanto mi manca quella sensazione. Vorrei solo poterla rivivere. Sentirmi di nuovo a casa. >>
Damon rilasciò un sospiro, puntando lo sguardo pensieroso verso le stelle. Elena aveva ragione. Si sentiva a casa. Lui, che per tanti anni non ne aveva avuta una, riscopriva la gioia di poter riprovare quel calore accogliente che essa ti regala.
Ma si sentiva a casa solo nel senso metaforico del termine. La sua dimora era sempre stata il mondo, eppure ora sarebbe anche potuto bruciare, a lui importava solo che quel piccolo angolo di paradiso rimanesse intatto.
<< Sai, si dice che il luogo in cui vive una persona che non smette di pensarti...quello è la tua casa. >> Precisò il vampiro. I suoi lapislazzuli brillavano più dei diamanti. Elena fu certa di scorgere un lieve rossore sulle sue guance e la voce rotta dalla commozione. << Io con te ho trovato la mia, Elena. >>
E quasi stufo di dare aria alle corde vocali, si avventò sulle labbra morbide e profumate di Elena. Fu un bacio unico, un bacio erotico. Passione e voglia di confondersi, razionalità e pazzia, brivido ed incertezza vi erano fusi. Era un continuo contraddirsi tra di loro. Un cercarsi e rinnegarsi, un fuggire e ritrovarsi, un amarsi ed odiarsi, perché un vampiro ed uno Spirito Magno, non avrebbero mai potuto coesistere se non fossero legati dall'amore.
Ma niente ripensamenti per quella sera. Elena sapeva che i suoi dubbi non avevano più basi solide sui cui poggiarsi. Era il momento, poiché ciò che aveva scritto doveva essere pronunciato.
<< E io con te la mia. >> Rispose. La sua mano scarna era fra i crini d'ebano del vampiro. Li accarezzava con amorevolezza ed al loro portatore regalava il suo sguardo. << Credo di essermi innamorata di te. Si, ti amo sul serio, più di ogni altra cosa al mondo. >>
Toccò il cielo con un dito Damon. Il vampiro che aveva rinnegato la sua parte umana, che aveva spento le sue passioni, per lui riprovevoli, ora le pretendeva e le provava. Si era sciolta quella patina di ghiaccio e sarcasmo che per anni aveva imprigionato il suo cuore. Ora Damon era libero. Ora Damon era vivo. Ritornava a respirare, ritornava a volerlo fare, perché dopo tanti anni bui e cupi aveva ritrovato un buon motivo per farlo. Ed il suo motivo era proprio di fronte a lui, ed il suo motivo lo baciò ancora, ed il suo motivo lo strinse maggiormente, fino a sparire nel sul abbraccio.
<< Ti amo anch'io Elena. Più di quanto immagini. >>
La sincerità non era il suo forte e nemmeno il sentimentalismo. Ma per la prima volta Damon scoprì quanto fosse facile esternarli e quanto fosse bello poter essere trascinati da essi. Nemmeno si rese conto di essere precipitato sul corpo della giovane e che ella, risoluta, lo stava baciando ancora con passione, incatenando le loro lingue e mischiando i loro sapori.
Non era più un vampiro Damon, quando avaro scese a baciarle il collo e desiderò di esso solo la morbidezza della sua pelle, ignorando le vene pulsati che lo invocavano sotto di esse. Amò il gemito che dalla sue labbra si esplicitò, e percorse con maggiore avaria quel derma candito che infuocò di erotismo.
 Una mano lesta percorse i  fianchi della giovane, fino ad agguantare la maglia scura e a protendersi sotto di essa, per raggiungere sentieri immolati. Sfiorò i suoi seni, protetti dalla ricamata stoffa del reggiseno, che desiderò strappare con forza, tanta era la sua irruenza. Ma si trattenne dal farlo. Perché Elena, piccolo bocciolo di una rosa candita, lo guardava con un aria sperduta e senza alcuna malizia pretendeva di essere amata. E come tale l'avrebbe trattata, perché nelle sue mani era fragile argilla da levigare e rendere più bella di quanto già fosse.
La baciò ancora, troppo perduto dalla sua bellezza e si deprivò del suo giubbotto di pelle, mentre Elena toglieva il suo. Si ricompose sopra di ella, cominciando a farle capire che avrebbe atteso ancora per poco la loro unione. Con delicatezza cominciarono ad esplorarsi e piacevolmente appagati si lasciarono trasportare dal loro istinto, perché in esso trovarono rifugio. Brillarono di desiderio gli occhi di Damon, quando il corpo di Elena, privo di costrizione alcuna, apparì ai suoi occhi affamati. Accarezzò i suoi seni, baciò la sua pelle dolce e profumata, le scucì un ansito di appagamento ed in esso trovò il consenso di poterle dare di più. Alzò un sopracciglio, quando le mani della dolce Elena, giunsero alla chiusura della sua cinta e, trepidanti, la slacciarono con disinvoltura fino ad adagiarla con il resto dei vestiti, ormai diventati solo un ammasso informe.
Ghignò compiaciuto, quando con lo stesso movimento, Elena, rimosse il bottone dall'asola dei suoi jeans e li calò di poco, aiutata dal legittimo proprietario. Li i respiri cominciarono ad essere più affannati a quel punto nulla aveva più un senso.
Damon fece lo stesso con lei, fin quando, ormai nudi, non furono pronti per diventare un unico essere. Ma sulla soglia di quel confine inviolato, Elena parve riaccendere la sua razionalità.
Sentiva ormai il corpo del suo amato pronto e scalpitate e questo allarmò la sua apprensione. I loro visi erano ormai vicini, le loro bocche a pochi centimetri di distanza. Elena fece scorrere la sua mano sulla guancia dell'amato che si riscosse appena, respirando più forte.
<< Voglio solo che sapessi che tu sei il primo per me. >> Pronunciò intimidita. La voce tremante e fievole a causa del suo respiro affannato.
<< Hai reso questo momento ancora più speciale. >> Disse Damon. Gli occhi velati dalla sincerità << Ti amo Elena, non smetterò mai di ripetertelo. >>
E poi nulla fu più percepibile alle orecchie sorde di Elena. Un breve dolore, inteso e deciso. Una scarica di adrenalina lo condusse al suicidio ed il piacere accompagnò quegli attimi di pura euforia, fino all'estremo delle loro forze.
Fu magico, fu perfetto, fu umano. E con esso Elena raggiunse la pace e quell'armonia che credeva perduta. Guardò per un ultima volta il suo amato. Si, ora era a casa. Ora ritornava a respirare.


Seira si agitava nell'ombra. Qualcosa non andava secondo i piani. Le sue unghie, una volta perfette e curate, ore erano mangiucchiate e sanguinanti. Le aveva divorate con la sua acredine, troppo scalpitante per essere contenuta.
Varie ipotesi aveva già vagliato. La prima che prese in considerazione fu quella di essere in una fase critica dei suoi speciali poteri, la seconda, quella più probabile, era che il vampiro, del quale era perdutamente innamorata, l'aveva tradita.
L'aura dello Spirito Magno, da sempre avvertita a Mystic Falls, sembrava scomparsa nel nulla. Non si captava in città ne nel circondario. Sembrava come se fosse eclissata in un buco nero. Oppure...
Si gettò sul letto del vampiro prima di iniziare a guardare il soffitto. Imprecava a se stessa per essersi fidata di un succhia sangue da poco conto e temeva l'ira di suo padre. Damon è con le spalle al muro, pensò. Qualunque mossa avesse compiuto sarebbe stata troppo azzardata e per Katherine avrebbe segnato la fine.
Si rizzò in piedi, dopo aver percepito un rumore di passi nel corridoio. Temendo che potesse essere il minore dei fratelli si nascose dietro la porta, che non tardò ad aprirsi portando in risalto la figura di Damon Salvatore.
Costui, già accortosi della sua presenza, fermò la sua avanzata e strinse i pugni << Seira, sapevo che saresti venuta. Ti aspettavo. >>
<< E io aspettavo te, Damon. Non sai da quanto. >> Gli rispose con una lieve vena di sarcasmo. Lo raggiunse in poco tempo, portandosi di fronte e lui. La sua solita espressione stralunata era mutata. Un volto autoritario e severo si stagliava dinanzi al vampiro e due pupille nere e minacciose predicevano un cupo avvertimento.
<< Che stai combinando, eh? Perché non riesco più a sentire l'aura dello spirito? Che ti salta ora in mente? >>
<< Nulla di nuovo. >> Rispose il vampiro con la sua stessa formula << E comunque non so proprio di che cosa tu stia parlando. >>
Fu circonciso, il collo di Damon, da due mani scarne dal color del latte. Erano lunghe e forti. Lo strinsero con un'intensità tale che il vampiro dovette arretrare e contrastarle con le proprie.
<< Non prendermi in giro. Perché mi hai chiesto del tempo? >>
<< Te l'ho già spiegato. >> Annaspò lui, nel vano tentativo di liberarsi.
<< Mi stai raccontando un mucchio di idiozie! >> Urlò Seira mollando la presa << Ho fatto come mi hai chiesto. Mio padre attenderà ancora per poco. Ma stanotte ha cominciato a fare il diavolo a quattro, quando al suo risveglio l'aura dello Spirito era scomparsa. >>
<< Cosa vuoi che ti dica? Sarà la vecchiaia... >>
<< E allora perché nemmeno io riesco a sentirlo? >>
Domanda più che lecita, che lasciò Damon a bocca asciutta. Schiuse le labbra più volte, nel vano tentativo di controbattere, ma nulla di coerente riuscì a studiare. Il suo ingegno sembrava spento. Socchiuse gli occhi ed abbassò lo sguardo. Ormai non c'era più tempo. Era la fine per lui, per il suo amore e forse anche per Elena.
<< Oh no. >> Mormorò Seira << Conosco quello sguardo. Tu ti sei innamorato di lei. >>
A quelle parole lo sguardo del vampiro si fiondò su quello della giovane.
<< E per questo che mi hai chiesto tempo. >> Continuò << Ti sarai fatto aiutare da qualche strega di seconda mano nel creare qualche amuleto che la proteggesse. Così anche se ti fosse successo qualcosa noi non l'avremmo mai potuta trovare. E' così vero? E' cosi? >>
<< Lascia che ti spieghi Seira. >>
Ma proprio in quell'istante una terza figura entrò in scena. Occhi sbarrati, espressione sorpresa, pupille dilatate: Stefan Salvatore aveva assistito od ogni cosa. << Si Damon. >> Esordì << Spiegaci ogni cosa. Sono tutto orecchi. >>

CONTINUA...


Allora sono ritornata con un po' di ritardo. Scusatemi ma ho la maturità da preparare. Allora veniamo a noi. I due colombi finalmente si sono confessati i propri sentimenti. Si amano alla follia, ma Seira è sospettosa e a quanto pare ha capito ogni cosa. Che dire poi di Stefan? Ha assistito alla scena e vuole da Damon spiegazioni. Cosa accadrà? Lo scopriremo nel prossimo capitolo, che sarà davvero molto importante, perciò non lo perdete. Ora Stella vi lascia perché corre a vedersi la 2x22, sperando in bene. A presto cari e recensiteeeee!!!!!

                                                                                                                                                   
Stella94
   
 
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