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Autore: MarchesaVanzetta    13/05/2011    4 recensioni
Draco. Blaise. Harry. Un povero panino innocente. Un discorso delirante. E le sempre presenti regole di vita Malfoy.
Cosa volevo di più per una cosa scema?
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Al tavolo dei Serpeverde il più arrogante, viziato, biondo appartenente alla nobile casa dell’illustrissimo e sempre degno di lode Salazar stava stritolando un panino fissando trucemente il tavolo dei Grifondoro, al quale sedeva un assonnato Salvatore del Mondo Magico con una piovra crespa attaccata addosso. I suoi occhi mandavano inconsapevolmente lampi che andavano (purtroppo solo nella sua immaginazione) a colpire l’essere che aveva osato attaccarsi a Harry.
 
Ma poiché non tutti gli occhi erano puntati su quella massa informe di capelli e il suo legittimo proprietario, un bel ragazzo dalla pelle scura notò le occhiate dell’amico e la tensione dei suoi muscoli.
E, da bravo Serpeverde qual era, capì subito.
 
“Non ci posso credere! Draco, ti piace Potter?!” sussurrò all’orecchio del biondo, che per un secondo tremò.
“Io? Ma in quale mondo? Bla, davvero, come ti vengono in mente simili cazzate?” disse Draco, alzando aristocraticamente un sopracciglio in segno di sorpresa. Un Malfoy non strabuzza mai gli occhi. Come se avesse davvero potuto scappare da Blaise in modalità vecchia zitella pettegola.
“Cazzate? Chi è che sta massacrando un panino perché la Granger ha appena abbracciato l’Idiota-Salvatore-Del-Mondo-Magico?”  gli chiese di nuovo. Lui di certo no. Semplicemente, stava esercitando i muscoli della mano. C’era bisogno di esercizio, per mantenere la bella grafia che contraddistingueva ogni Malfoy.
“Non...-” esitò Draco, capendo di starsi incastrando con le sue mani. O meglio, con i suoi balbettii. E un Malfoy non balbetta mai.
“Non cosa, Draco? Non insultare quel cretino di Potter?” insinuò Blaise.
“Io… no, non…-” ancora quei maledetti balbettii! Accidenti, Blaise lo stava fregando. E in modo così plateale, per giunta! Fortunatamente continuavano a tenere la voce bassa.
“Dimmi Draco, esprimiti!” continuò Blaise, conscio del suo potere sul biondo in quel momento.
“Stronzo” gli sibilò Draco, maledicendosi poi per non essersi controllato. Un Malfoy non insulta mai un Purosangue. Soprattutto se è il proprio miglior amico.
“Grazie, siamo amici per questo. Allora?” la solita leggerezza di Blaise si faceva sentire. Eppure continuava, imperterrito, a porgi domande su Potter. Salazar, basta!
“Allora che?” chiese, fingendosi ingenuo. Un Malfoy non da mai filo a una conversazione che lo porterà inevitabilmente alla rovina.
“Potter” gli ricordò il moro, con voce tranquilla. Sapeva che sarebbe andata così.
“Chi scusa?” ah, che bellezza la falsa ingenuità! Così… appagante. Non certo quanto una divertente nottata passata con qualcuno, ma gli ci si avvicinava. Soprattutto se era Blaise a doversela subire.
“Colui per il quale stai uccidendo quel povero panino” gli fece notare di nuovo Zabini, cercando di incastrarlo. Sa, come il pescatore che cerca di prendere a mani nude un’anguilla, che l’impresa sarà vana ma va ugualmente avanti.
“Oh, no, solo non avevo fame…” tentò Draco, compiacendosi con sé stesso. Che ottima scusa! Perfetta, davvero perfetta…
“Certo…” disse accondiscende Blaise.Il pescatore ostinato sa che è meglio lasciar credere alla propria preda di essere sicura, prima di tirare fuori il retino.
“Sono a dieta, sai?” tentò di nuovo Draco, sperando di riuscire convincente
“Un Malfoy non è mai a dieta, perché sono longilinei e magri e stupendi di loro” lo rimbecca Zabini, sapendo di averlo in pugno.
“Non puoi usare le mie parole contro di me!” protestò Draco. Usare le sue farneticazioni sui Malfoy come arma contro di lui non era giusto!
“Sì che posso, sono un Serpeverde senza cuore. Ah, e l’ho appena fatto” lo riprese Blaise. Oh sì, avrebbe vinto lui quella battaglia.
“Ti odio” sputò il Serpeverde
“Ti voglio bene anche io” rispose serafico l’altro.
Draco mise su il broncio e continuò a fissare in cagnesco il suo migliore amico, ringraziandolo mentalmente per i suoi capelli ordinati che gli permettevano di vedere Harr..- hem, scrutare la Sala Grande.
“Quindi, cosa pensi di fare?”chiese dopo un po’ all’amico, immaginando la risposta.
“Pensi davvero di ottenere una risposta?” gli rispose. Come volevasi dimostrare.
“Ovviamente sì, grazie al mio fascino e carisma. E al ricatto. Se non mi spieghi tutto subito potrei mettere in giro la voce che tieni le sue foto appiccicate nell’armadio contornate di cuoricini” lo minacciò.
Draco arrossì. Si insultò di nuovo. I Malfoy non arrossiscono mai.
“Dimmi che non è vero!!” esclamò scandalizzato Blaise, che aveva volutamente esagerato
“Io non ho detto nulla. Hai fatto tutto tu” gli rispose calmo il biondo, il colore pallido delle sue guance di nuovo ristabilito.
“Andiamo in camera, così mi spieghi. Ma soprattutto, controllo gli armadi!” gli ingiunse il moro, preoccupato dall’atteggiamento di Draco. Era messo proprio male…
 
Caso volle che si scontrarono con il Trio dei Miracoli che stava tornando nei propri dormitori con una strada decisamente insolita. Sempre casualmente Blaise si portò più vicino al muro, lasciando a Draco il posto più vicino ai Grifondoro.
Non appena i tre si avvicinarono, Potter esterno e vicino al centro del corridoio per permettere a Weasley e Granger di tenersi la mano – che cosa dannatamente smielata!-, Blaise spintonò un poco il biondo, che volò addosso a Potter.
 
“Malfoy, guarda dove vai!” sbottò il moro, guardandolo con la sfida negli occhi.
“Potter, dovresti ringraziarmi. Con la mia meravigliosa aura di nobiltà ti ho appena disinfettato” strascicò il biondo, acido come sempre.
“Ma che gentile Malfoy!” disse sarcastico Harry.
“Eh, in fondo ho anche io un animo nobile…” affermò, dandogli uno spintone.
“Malfoy…” lo minacciò Harry, mettendo mano alla bacchetta.
“Harry!” lo riprese Hermione, in una perfetta posa da Mamma Weasley.
“Draco! Andiamo in camera. Buonanotte” lo riprese anche Zabini, volendo evitare zuffe inutili. Davvero, a volte non lo capiva…
“Harry, seguiamo anche noi il consiglio di Zabini. Andiamo. Buona notte” suggerrì –impose- Hermione, trascinando per le maniche dei maglioni Harry e Ron.
“’Notte” biascicò Blaise, osservando attentamente il proprio amico.
 
Senza una parola si avviarono verso la Sala Comune dei Serpeverde.
“Hai visto che verde bellissimo?” chiese all’improvviso Draco, cogliendo di sorpresa Blaise
“Non ci sono arazzi verdi qui intorno…” constatò confuso. Che fosse ammattito del tutto?
“Arazzi? Io intendevo gli occhi di Harry…” ribatté il biondo, stupito che anche l’amico non stesse pensando a quelli.
“Oh Salazar!” gemette Blaise, portandosi teatralmente una mano al cuore.
 
 
Un Malfoy non si innamora mai. Tantomeno di un mezzosangue. Mai, ma proprio mai, di un Potter.
 
Evidentemente, Draco era un Malfoy un po’ anormale.

  
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