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Autore: Kuchiki Chan    14/05/2011    5 recensioni
C’era stato un tempo, prima della fondazione dei Deathberries, in cui per Kurosaki Ichigo il momento migliore della giornata consisteva nel prendere in mano la sua chitarra.
Ora, le cose erano cambiate.
O almeno, si erano modificate.
Sentiva di aver trovato il suo posto nel mondo solo quando poteva suonare accompagnando la voce di Kuchiki Rukia, e quando cantava mescolando la propria voce a quella di lei. Anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti a qualcuno, nemmeno sotto tortura.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Deathberries...Live in Karakura!


3) Pieces of life

- Hai notato che Kurosaki fa di tutto per starti appiccicato, Rukia?-

Al suono di quelle parole, la ragazza dagli occhi blu si fermò in mezzo alla strada, paralizzata dalla sorpresa. Girò con strana lentezza il volto verso suo fratello, che le aveva fatto quella domanda con estrema noncuranza mentre camminavano l’ uno dietro l’altra sulla strada per casa.

Byakuya continuò a camminare, fingendo di non notare il suo stupore.
Sempre così, suo fratello.
Le sue domande erano sempre crude, dirette, senza un minimo di tatto.

Anche se, il più delle volte, quello che diceva corrispondeva alla realtà.

- Cosa stai dicendo, Onii-sama? Io e Ichigo stiamo nello stesso gruppo, è ovvio che passiamo tanto tempo insieme- rispose Rukia, arrossendo lievemente e riprendendo a camminare, cercando di riprendersi dallo shock che le avevano causato quelle semplici parole.

E pensare che, qualche secondo prima, stava pensando proprio a quello stolto. O, per essere più precisi, allo sguardo intenso che le aveva lanciato mentre la salutava sulla soglia di casa.
Quegli occhi avevano letteralmente trafitto la ragazza, lasciandole dietro una sensazione di dolcezza e disagio che non riusciva a spiegarsi.

Ichigo aveva qualcosa di diverso, quella sera. Chissà di che tipo erano i pensieri che vagavano in quella zucca arancione.

- Sai benissimo cosa intendo, Rukia. Non dirmi che non ti sei mai accorta che Kurosaki è attratto da te!- disse Byakuya con estrema tranquillità, spostando la tracolla del basso sull’altra spalla.

Le guance di Rukia, leggermente velate di rosso dopo la domanda precedente, diventarono completamente paonazze. Sentiva che persino le sue orecchie stavano andando a fuoco.

- Stai saltando a conclusioni troppo affrettate! Si, può darsi che Ichigo mi voglia bene, ma sicuramente come un amico! Non potrà mai essere attratto da me, né ora e né mai! - rispose, ringraziando il fatto che il fratello non potesse vederla in volto, visto che camminava dietro di lei.

Come mai Byakuya insisteva nel continuare quel discorso? Era sempre stato piuttosto freddo con lei, e assolutamente disinteressato in ciò che faceva.
Da dove nasceva tutto quell’interesse per il rapporto che si era instaurato tra lei ed Ichigo?

Non contentò, però, il bassista continuò a mettere il dito nella piaga: - Sbaglio o in quel “né ora né mai” c’era una nota di rimpianto?-.

Rukia si voltò di scatto, come un delinquente colto in flagrante, mentre il suo viso assumeva una colorazione tra il rosso acceso e l’indaco: - Non c’era nessuna nota di rimpianto! Era solo un modo di dire! E comunque, Onii-sama, perché tutto questo interesse verso me ed Ichigo? Non mi avevi mai detto delle cose simili!- gridò, bloccandosi di nuovo.

Byakuya le lanciò uno sguardo di sufficienza. Poi si fermò anche lui, frugando nella tasca del giubbotto di pelle. Prese il pacchetto di sigarette e, con estrema lentezza, ne estrasse una e se la portò alla bocca. Tirò fuori l’accendino dalla tasca dei jeans e la accese, schermando la fiamma con la mano.

Rukia assistette trepidante a queste operazioni, aspettando che il fratello aprisse nuovamente la bocca e le desse una risposta. Sembrava si divertisse a lasciarla sulle spine, anche se aveva la faccia più seria del mondo.

Il ragazzo allontanò la sigaretta dalla bocca per poter espirare una folata di fumo. Poi, finalmente, si decise a parlare: - Sono tuo fratello, no? Un buon fratello dovrebbe vigilare per bene sulle amicizia della propria sorella-.

No. Onii-sama non è per niente in sé, questa sera. Da quand’è che ha deciso di fare il fratello modello? Com’è che oggi sono tutti così strani? pensò la ragazza, riprendendo a camminare con fare nervoso.

Tenne per sé le domande che le giravano per la testa. Non aveva voglia di continuare il discorso, sentire suo fratello parlare di certi argomenti la metteva a disagio. Senza contare, che non voleva sentire altre parole riguardo un presunto interesse che Ichigo provava verso di lei. Non voleva proprio pensare a quella zucca arancione, in quel momento.

Byakuya non disse più una parola, rispettando il suo silenzio.

Forse ha capito che le sue intuizioni non avevano fondamenta abbastanza solide pensò Rukia Oppure semplicemente vuole evitare di mettermi ancora in imbarazzo. Quali fossero le ragioni, non le importava più di tanto. Era solo contenta di essere riuscita a chiudere quel discorso scomodo.

Si, proprio scomodo: era davvero una bella parola per definirlo. Le risultava difficile parlare di Ichigo a chiunque, persino alla sua amica Inoue! Non sarebbe mai riuscita a confidarsi con suo fratello; aveva troppa paura di deludere le sue aspettative.

Rukia sospirò, sconsolata.
Avrebbe voluto prendersi la testa tra le mani, o sbatterla sul muro fino a quando non avesse smesso di pensare sempre a quello stolto di Ichigo.
Avrebbe voluto poter controllare i propri pensieri.
Si sentiva debole, e impotente.
E se c’era una cosa che Kuchiki Rukia odiava, era la propria debolezza.

Iniziò a canticchiare un motivetto, per distrarsi. Per essere precisi, il ritornello della canzone che avevano provato quel giorno in sala prove. Quella che non era piaciuta né Renji nè ad Ichigo, ma che per lei era troppo importante.  La canzone che sembrava parlare della sua vita.

Era stato proprio Ichigo a farle scoprire la passione per il canto. Da quel giorno d’estate in cui era entrata nei Deathberries, cantare era diventata una delle sue ragioni di vita; forse, era una delle poche cose che le piacevano veramente fare.

*

- Come hai detto, Ichigo? Formare una band con te e Renji?-

Il ragazzo incrociò le braccia sul petto e sbuffò, scocciato: - Hai sentito benissimo quello che ti ho detto, non c’è bisogno che io lo ripeta-.

Gli occhi di Rukia erano grandi di stupore: - Ma non sarei di nessuna utilità! Cioè, non so suonare nessuno strumento, e….-

- Però sai cantare! Quando andavamo al karaoke con Renji e gli altri, ti ascoltavo attentamente. Sinceramente, credo che tu abbia talento- la interruppe il ragazzo, lanciandole uno sguardo serio.

La ragazza era incredula. Kurosaki Ichigo le aveva appena fatto un complimento. Erano amici da molti anni, ormai, ma normalmente non facevano altro che stuzzicarsi. O almeno, così appariva alla gente esterna, perché quando erano soli i due ragazzi parlavano molto. E non litigavano così spesso come poteva sembrare, anche se  avevano caratteri troppo simili per andare completamente d’accordo.

Rukia, però, non ricordava che le avesse mai fatto un complimento prima di allora, e anche Ichigo sembrava imbarazzato: spostava continuamente il peso da una gamba all’altra, e teneva lo sguardo perso nel vuoto per evitare di incrociare i suoi occhi.

- Ma eravamo tra amici! Non so come mi comporterei se dovessi cantare davanti ad un pubblico più vasto di persone…- obiettò Rukia, divisa tra l’imbarazzo e la voglia di mettersi alla prova.

Ichigo sembrò intuire al volo i suoi pensieri.

- Finchè non ci proverai, non potrai mai saperlo. E poi, non voglio certo arrivare a chissà quale traguardo! E’ solo un modo come un altro di divertirsi! Allora che ne dici, nana? Ci stai?-

Le tese la mano, con un sorriso sghembo. Rukia ebbe la sensazione che la sua anima si stesse sciogliendo come cioccolata al sole. Incantata dal suo volto, allungò la mano verso la sua e la strinse con decisione, senza dire nulla. Era certa che lui avrebbe capito senza bisogno di troppe parole.

Il sorriso di Ichigo si allargò, illuminando ancora di più il suo volto.

Illuminare, anche questo era un verbo adatto alla situazione. Perché Ichigo, per lei, era come un sole. Qualcosa che dava luce alle sue giornate, ma che lei aveva finito per dare per scontato tanto da non poterne comprendere il valore. Solo una cosa sapeva per certo: non poteva superare gli ostacoli che le si paravano di fronte senza il suo sole personale.

Di questo, ne era assolutamente convinta.

 
******

Nel frattempo, a soli due isolati di distanza, una mano candida si muoveva sicura su quattro corde nere. Le dita scattavano velocissime, intrecciandosi tra di loro; intrecciata era anche la melodia che stavano suonando.
Una melodia strana, frenetica e tormentata, che riusciva sia a turbare l’ascoltatore quanto a suscitare ammirazione.
Una melodia che sembrava far vibrare le corde dell’anima delle persone che avevano la fortuna di sentirla.

Il musicista era uno strano ragazzo, praticamente l’immagine della musica che stava suonando.
Pallido fino all’inverosimile, con capelli nerissimi che arrivavano a sfiorare le spalle e due enormi occhi verde scuro. Era magro e di altezza media, con lineamenti fini e labbra sottilissime, in quel momento increspate in un gesto di assoluta concentrazione.

Stava seduto su un anonimo letto con un basso in grembo,  pizzicandone le corde con delicatezza, quasi accarezzandole, e teneva gli occhi chiusi, come se per lui suonare fosse stato un gesto automatico, facile come respirare.

Cupo e profondo, come il suono dello strumento che teneva poggiato al petto.

- Yo, Ulquiorra! Sapevo che ti avrei trovato qui!-

Una voce graffiante e roca piombò sulla tranquillità della stanza come una doccia d’acqua fredda. Il ragazzo dai capelli neri aprì gli occhi e assunse un’espressione infastidita, smettendo immediatamente di suonare. Rivolse lo sguardo verso la persona che aveva appena disturbato la sua musica.

- Ti serve qualcosa, Grimmjow? - chiese, con tono incolore. La sua voce era esattamente come il sua aspetto: anonima, afona, disinteressata.

Il ragazzo che gli stava davanti sbuffò, scocciato, incrociando le braccia al petto.

Anche lui aveva davvero un aspetto strano: capelli di un azzurro acceso e occhi dello stesso colore, con una sottile linea di trucco sotto di essi. Aveva dei lineamenti stranamente ferini, sia la sagoma degli occhi che la forma della bocca accentuavano la sua somiglianza con questi animali. Il suo fisico era snello e muscoloso, e a quanto pare il ragazzo non aveva problemi col metterlo in mostra, visto che teneva la camicia bianca completamente sbottonata, lasciando intravedere gli addominali e i muscoli del petto.

Era esattamente l’opposto del suo compagno.

- Niente in particolare. Sono solo venuto a portarti il tuo cellulare. L’hai scordato nella mia stanza, e non fa altro che vibrare ogni due minuti da più di mezz’ora. Visto che mi stava facendo incazzare, ho preferito riportartelo- disse, estraendo un cellulare nero dalla tasca dei jeans strappati e porgendolo ad Ulquiorra.

Il ragazzo pallido lo prese, sbloccò la tastiera e rimase a guardare lo schermo per più di un minuto, immobile.

Nel frattempo, Grimmjow non accennava ad andarsene: aveva comodamente appoggiato le spalle alla porta e fissava il compagno con un sorriso sarcastico.

- Perché sei ancora lì, Grimmjow? Ti ringrazio per avermelo riportato, ma ora la tua presenza in questa stanza non ha nessun motivo- disse Ulquiorra, infastidito dallo sguardo dell’altro ragazzo.

Il sorriso di Grimmjow si allargò, assumendo una piega animalesca, quasi l’espressione di un predatore che ha tra le sue mani la preda indifesa.

- Chi era, Ulquiorra? La tua fidanzata? - disse, in tono sarcastico.

L’espressione del bassista si indurì, e pose sul ragazzo dai capelli azzurri uno sguardo inceneritore.

- Non sono fatti che ti riguardano - disse, in tono arrabbiato.

- Oh oh, Ulquiorra Shiffer incazzato! Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile! Significa che ci ho azzeccato, vero?- disse Grimmjow.

Il ragazzo dai capelli neri si rese conto di avere assunto un comportamento troppo sospetto. Distolse lo sguardo dal compagno, posandolo nuovamente sulle corde del basso che teneva ancora in grembo.

- Hai esattamente due secondi per uscire da questa stanza, Grimmjow - disse, con il suo solito tono incolore.

L’altro ragazzo alzò le mani, in segno di resa.

 - Va bene, mi tolgo via dalle palle. Però tu stai attento, Ulquiorra: fai in modo che questa ragazza non ti distragga troppo dal tuo lavoro- disse, con il tono malizioso di chi sa più di quello che lascia trasparire.

Poi, uscì dalla stanza con la sua andatura dinoccolata, chiudendosi la porta alle spalle.

Ulquiorra tirò un sospiro di sollievo. Non si sentiva molto a suo agio, in presenza di altre persone: lasciarlo solo era il miglior regalo che potessero fargli.

Ricominciò a guardare il cellulare, e la sua bocca si increspò in un leggero sorriso. Sullo schermo, era visualizzato uno dei messaggi ricevuti.

Ciao, Ulquiorra!
Scusami se prima non ho risposto alla tua chiamata, mi sono addormentata come una scema >.< E poi sono dovuta correre in sala prove dai Deathberries. Ti ricordi di loro? Il gruppo che hanno formato i miei amici, quello di cui ti parlo sempre. Sono davvero fantastici! Mi piacerebbe trovare un modo per farteli sentire!
Tu cosa hai fatto, oggi? Scommetto che ti sei esercitato con il basso, come al solito xD
Fatti sentire, ok?

Orihime.  


Angolo dell'autrice:
In primis, credo di dovermi scusare con tutti quelli che mi seguono per il pauroso ritardo con cui posto questo capitolo >.< Ho avuto davvero due settimane di fuoco, ma non credo che succederà mai più: stasera farò il Live per cui mi sono tanto impegnata e finirà lì xD 
Tornando al capitolo, spero davvero che vi sia piaciuto ^^ Nella prima parte, ho voluto un pò approfondire sia il personaggio di Rukia che quello di Byakuya (anche se ho l'impressione di averlo descritto in modo troppo OOC). Continuo ad inserire flashback sul periodo in cui la band è stata fondata, per me sono abbastanza importanti per sviluppare la storia.
E, per la gioia delle fangirl, sono comparsi Ulquiorra e Grimmjow *-* Chissà cosa combineranno nei prossimi capitoli ù.ù

Un ringraziamento speciale va a: Sarugaki145, Senna_ e Toshira_Chan per aver recensito.
Poi, ringrazio anche: sweet_kami95, T e r s i c o r e, Toshira_Chan, dragon ball z, kitsune999 per aver inserito la storia tra le preferite e le seguite.

Infine un enorme grazie a tutti quelli che leggono.

Alla prossima ^^
 

 
  
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