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Autore: controcorrente    15/05/2011    1 recensioni
raccolta di flashfic su alcuni personaggi di Twilight. Vedrete i personaggi accostati alla mitologia. Dateci pure un'occhiata e fatemi sapere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolte insolite'
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 Benvenuti all’ultimo capitolo della raccolta.  Non avrei mai pensato di mettere finalmente fine a questo lavoretto fatto quasi per scherzo. Dedico questo capitolo a Jakefan e a tutti i fan del mitico mutaforma. Vi dico subito che questa shot è stato un autentico parto. Non mi veniva in mente un abbinamento che mi soddisfacesse.  Alla fine ci sono riuscita e spero che lo apprezzerete. Nel frattempo, vi ringrazio per avermi seguito in questa mia scommessa.
Ah, dimenticavo! Se per caso seguite le altre mie storie, per qualsiasi informazione su aggiornamenti ed affini, guardate nel mio blog che trovate nella pagina autore. Cerco di aggiornarlo tutte le volte che è possibile, per cui potete darci un’occhiata!
 
Alla prossima
Cicina
 
Enea [Jacob]
 
Gli scalini si susseguivano uno dietro l’altro, uguali tra loro. Jakob alzò leggermente la testa, guardando quanti ne rimanessero prima di raggiungere il piano, ed in cuor suo esultò: erano quasi arrivati. L’ingresso faceva capolino proprio lì, di fronte a loro, con la sua insegna anonima. Al mutaforma la vista di quel nome sembrò quasi come la sorgente di un’ oasi agli occhi di un viandante nel deserto.
“Papà” disse alla figura che se ne stava a cavalluccio sulle sue spalle “ci siamo.”
Billy Black, che se ne stava abbarbicato alla sua schiena, come una conchiglia sul paguro, lanciò un’occhiata alla porta che si apriva di fronte a sé e non poté fare a meno di sbuffare. “Jake” lo rimproverò con un tono lamentoso “ma che ci siamo venuti a fare? Tanto non serve a niente. Non mi piace questo posto. Voglio tornare a casa.” Quest’ultimo, sentendo per l’ennesima volta le lagnanze del genitore ( che, per la cronaca, erano iniziate nel momento in cui avevano varcato la porta per uscire dalla loro abitazione) si piantò immobile davanti alla scritta  “ENDOCRINOLOGIA” e gli riservò un’occhiataccia furente, la stessa che regalava a Seth quando questi si lasciava prendere troppo dall’entusiasmo. “Prevenzione” disse severo e scocciato “si chiama prevenzione e non voglio sentire altre lamentele. Ora ti porto là dentro e fai le analisi che servono…e smettila di tenermi il muso, che non attacca!”
Non era possibile, si diceva il ragazzo sull’orlo di una crisi di nervi, che quell’uomo, uno dei saggi della sua tribù, rispettato e onorato da tutti, facesse così tante storie alla vista di una siringa: era inconcepibile. Eppure, tutte le volte che occorreva fare dei prelievi, quel vecchio iniziava a fare le bizze peggio di un bambino capriccioso, mentre l’altro lo trascinava, non senza sforzo, in ospedale. La scena era sempre la stessa, con l’ennesima, fastidiosa inversione dei ruoli, come se Jake fosse il padre e non il figlio. Grottesco.
Il capofamiglia Black borbottò nuovamente qualcosa ma subito tacque stizzito, non appena vide la porta aprirsi e fare la sua comparsa un’infermiera dal sorriso smagliante e due occhi da cerbiatta.
“Oh” disse la donna, calorosa “finalmente siete arrivati! Il dottore iniziava a spazientirsi.”
“Scusate, infermiera Foster, ma ho avuto dei problemi. La carrozzella di mio padre  si è rotta, l’ascensore è guasto ed io mi sono trovato costretto a raggiungere il settimo piano a piedi, portando mio padre sulle spalle.” Spiegò, simulando una stanchezza che non provava. Era un mutaforma, ma non voleva dare nell’occhio. Sarebbe stato strano infatti che un ragazzo della sua stazza, per quanto ben piantato e muscoloso, non avesse nemmeno il fiatone dopo aver fatto decine di rampe.
Certo, portare a cavalluccio suo padre non era proprio il massimo delle sue aspirazioni.
Il vecchio Billy inoltre non aveva smesso di dimenarsi un attimo per tutto il tragitto, come un’anima in pena, irritando non poco il figlio che lo sorreggeva con un solo braccio. L’altro era infatti impegnato a tenere per mano la piccola Nessie che, di tanto in tanto, lo strattonava altrove, rapita dal nuovo ambiente in cui si trovava e, purtroppo, dall’odore di sangue dei pazienti.  Jake la osservava a metà strada tra il rapito e l’esasperato. La sua amata, ancora bambina, era un vero terremoto.
Non stava mai ferma, neppure in quel momento. Muoveva la testolina da una parte all’altre, facendo ondeggiare i suoi ricci, cercando ogni volta il suo sguardo, come se fosse lo scoglio per un naufrago. E Jacob, sotto quelle iridi cioccolatose, non poteva fare a meno di sorridere ebete e pensare a come sarebbe diventata la sua Reneesme in futuro. La sua mente si perdevae nei meandri della sua fantasia, immaginando, con estrema ricchezza di particolari, la futura vita insieme alla sua –non ancora- fidanzata e moglie. Pensava a quanto sarebbe diventata bella e ai momenti che avrebbero passato insieme, alle seratine romantiche sulla spiaggia di La Push, e non poteva fare a meno di piantarsi in viso un sorriso idiota e schifosamente felice. L’assenza in quel momento del futuro suocero leggipensieri poi, gli permetteva di fantasticare come desiderava, senza correre il rischio di urtare vampiri con superpoteri. Certo, per il momento le immagini erano ancora innocenti ma era noto a tutti quanto l’imprinting potesse essere insidioso. Un momento vedevi il tuo sole come una sorellina da proteggere, un attimo dopo come una donna da amare, con gravi problemi con la famiglia della persona con la quale avevi l’imprinting.
Nel caso di Reneesme poi, il rischio di essere trasformato in un grazioso tappetino da mettere fuori dalla porta non era poi così irrealizzabile. Jacob si era ormai reso conto di quanto la mezzavampira avesse stregato tutti: umani, mutaforma e vampiri. Farla soffrire equivaleva a firmare una vera e propria condanna a morte.
Non si poteva comunque dire che fosse afflitto da tutto l’affetto che il mondo sembrava riservare alla mezzavampira, anzi. Da quando aveva posato i suoi occhi su quelli della bambina, aveva compreso che tutte le sofferenze patite in passato avevano avuto uno scopo. Forse non era stato un caso per lui essersi innamorato prima di Bella, poi di Nessie.
Il destino era la chiave di tutta la rocambolesca vicenda che aveva vissuto negli ultimi anni.
Gli aveva dato inizialmente il compito di occuparsi dell’anziano genitore, cosa che continuava ad assolvere con stoico impegno, malgrado suo padre non fosse proprio un pezzo di pane. Per lui, era diventato un figlio devoto ed obbediente, che non si lamentava mai dei problemi che la salute di questi poteva provocare.
Si era poi innamorato perdutamente di Bella Swan e, credendo scioccamente che la sua abilità nel capire quella ragazza timida e silenziosa, avrebbe risolto ogni incomprensione, si era convinto che potesse ricambiare un giorno i suoi sentimenti. Mai scelta si era rivelata più dolorosa.
La figlia dello sceriffo aveva infatti donato il suo cuore ad un vampiro.
In un primo momento, si era quasi rassegnato. Jacob, non sapendo ancora della natura dei Cullen, pensava di non essere alla loro altezza, di non poter offrire niente a Bella. Poi il suo sangue si era risvegliato, sottoponendolo al secondo dei doveri che come Quileute era tenuto a rispettare: la protezione della sua terra e del suo popolo.
Difendere la sua famiglia.
Difendere la gente di La Push.
Questi erano i suoi compiti: l’amore che portava per Bella però non coincideva con nessuno di essi, dilaniando il suo cuore che non si capacitava di come potesse essere successo tutto questo. Scegliere Bella e seguirla, battendosi per conquistarla, avrebbe significato venire meno ai doveri verso il suo genitore, che aveva bisogno di lui, e verso la tribù che necessitava della sua forza per essere al sicuro. Combattere per quel legame che viveva purtroppo solo nella sua fantasia, era stato fonte di sensi di colpa, rimorsi e frustrazioni, nonché d’indicibili sofferenze.
Jake chiuse per un momento gli occhi, ripensando a quei momenti. Ora che era finito tutto, poteva vedere in tutta la sua chiarezza, quale fosse il destino che gli era stato riservato. In passato vi si era opposto con ogni mezzo, non riuscendolo ad accettare, ma adesso non ne aveva più motivo. Strinse lievemente la manina di Reneesme, per trattenerla al suo fianco ed impedirle di cacciarsi nei guai. L’interessata gli rivolse prima uno sguardo incuriosito. Jake si limitò a sorriderle luminoso e rassicurante.  
Il volere dei suoi antenati lo aveva reso un guerriero e portato a compiere delle scelte spesso dolorose, donandogli alla fine una compagna che il mutaforma sentiva di amare con tutto sé stesso. Un sentimento che mirava unicamente alla felicità di quest’ultima, senza dover chiedere ossessivamente di donargli il proprio cuore, in quel limbo senza pace che era stata la sua passata infatuazione per Bella. Black spesso si stupiva di come era diventato naturale per lui comportarsi con rispetto e devozione verso un’altra che non fosse la Swan, senza provare gelosia o incertezza.
Nessie era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Pace.
Sicurezza.
Gioia.
Felicità.
Non sapeva se il suo volerle bene potesse definirsi amore e non era nemmeno interessato a scoprirlo.
Nessie era il suo porto sicuro, la sua stella polare nell’immensa eternità che lo attendeva. Era tutto ciò di cui aveva bisogno, niente di più niente di meno. Forse non era la felicità comunemente intesa ma a Black andava bene così.
Ora che aveva trovato Reneesme, si sentiva completo: non era forse anche questo amore?
 
Ok , con il nostro licantropo preferito si chiude la raccolta Mytos. Avevo deciso fin da subito di accostarlo ad Enea ma non sapevo come impostare il capitolo. Poi mi è venuta in mente l’immagine con cui Enea viene spesso rappresentato, con il padre sulla schiena ed il figlio per mano mentre lascia Troia. Questa è la prima similitudine. La seconda è quella legata al destino che gli dei decidono per Enea, portandolo a perdere la moglie Creusa, a lasciare Didone, per trovare finalmente la sposa predestinata ovvero Lavinia. Mi sono dilungata molto in questa spiegazione ma mi sembrava doveroso. Mi pare che sia venuto bene come accostamento, non credete? Quando avevo pubblicato il primo capitolo della raccolta, non avrei mai creduto di creare qualcosa di così esteso ma le idee venivano in continuazione e non riuscivo mai a mettere la parola fine. Alcuni accostamenti sono stati riusciti meglio di altri ma nel complesso, come autrice dilettante, non posso fare a meno di considerarmi soddisfatti. Più scrivo e meno mi risulta difficile mettere le idee su carta. Strano ma vero. Il solo fatto di aver posto fine a questo lavoro è per me motivo di grande soddisfazione
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno letto, messo tra preferiti o ricordati o seguiti e naturalmente tutte le anime pie che mi hanno lasciato una recensione. Vi sono davvero grata, così come sono contenta di aver trovato questo sito che mi ha permesso di pubblicare le mie storie.
Grazie a tutti!
 
Cicina
 Ps. Ringrazio nuovamente
 
1 - EmilyHalliwell [Contatta]
2 - Francesca Lestrange [Contatta]
3 - Piccola_Lady [Contatta]
4 - SarettaCullenWriter [Contatta]
5 - simplymeforever [Contatta]
 
Che mi hanno messo tra le preferite
 
Ninfea Blu [Contatta]
 
Che mi ha messo tra le seguite
 
1 - Bliss_ [Contatta]
2 - Francesca Lestrange [Contatta]
3 - Gattino Bianco [Contatta]
4 - iaia_twl [Contatta]
5 - IsaBelle91 [Contatta]
6 - jakefan [Contatta]
7 - Mad Bad Witch [Contatta]
8 - Piccola_Lady [Contatta]
9 - tamakisskiss [Contatta]
10 - Voltura [Contatta]
 
Che mi hanno messo tra le ricordate ed ovviamente tutti coloro che silenziosamente hanno letto la mia fatica.
Grazie nuovamente di cuore!
 
cicina

   
 
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