- Capitolo Tre – Sabato
mattina, Casa Hummel –
Mi sveglio, di
soprassalto. La testa mi esplode, deve essere il vino della sera prima. Un
attimo… giro la testa alla mia destra e vedo Sam Evans in boxer sdraiato nel
mio letto. Non era un sogno, allora, e nemmeno un’allucinazione per colpa del
vino. Allungo la mano per toccargli la schiena, per essere sicuro che sia reale,
ma mi blocco a pochi millimetri dalla sua pelle, sfiorandogliela piano.
Improvvisamente si gira e mi blocca il polso, tirandomi sopra di sé.
“Ma cosa fai??” scoppio a ridere e lo fisso negli occhi, ancora socchiusi per
il sonno.
“Volevo baciare il mio ragazzo…” sorride, in quel modo che farebbe sciogliere
anche un iceberg.
“Il tuo ragazzo?” spalanco gli occhi. “E Rachel??” cerco di liberarmi dalla sua
stretta, ma fa scivolare piano piano la sua mano sulla mia gamba, fino a
sfiorarmi delicatamente sopra i boxer di Dolce & Gabbana, provocandomi un
brivido che mi fa inarcare la schiena, appena raggiunta dalla sua mano. Si
punta con i gomiti sul materasso e sporge il collo verso il mio petto,
baciandomi delicatamente. Sale lentamente e mi bacia il collo. Sam ora esageri,
non resisto ancora molto. Si avvicina all’orecchio e mi sussurra:
“Non sono più insieme a lei, ormai..” mi bacia il collo ma cerco di rimanere
concentrato.
“In che senso?? Sono le nove del mattino… come hai fatto a lasciarla di già??”
“Mi ha chiamato per chiedermi dov’ero, così le ho detto che sarei arrivato da
lei in cinque minuti. Quando sono arrivato abbiamo parlato poco e mi ha detto
che lei e Finn si stanno sentendo ancora. Così le ho detto che era meglio se
chiudevamo la questione…” si sdraia sul letto e fa aderire il suo addome al
mio, schiacciandomi sopra di lui.
“Quindi ora sono io quello che sta facendo le corna al suo ragazzo…” mi
avvicino al suo volto e sfioro con dolcezza il suo naso con il mio.
“Esattamente.” Fa uno scatto con la testa e le sue labbra incontrano le mie.
Per pochi secondi mi sembra di svenire, ma in un batter d’occhio mi si riattiva
il cervello e ricambio il bacio con la sua stessa foga. La mano sulla mia
schiena questa volta mi stringe molto più forte, mentre quella ancora attorno
al mio polso lo libera dalla morsa e si posiziona proprio sopra alla mia
coscia. Inizia a giocherellare con l’elastico dei boxer e in pochi minuti ci
ritroviamo entrambi nudi a baciarci sul letto.
“Ti amo, Kurt.”
“Come mi ami, Sam??” lo guardo interrogativo e gli accarezzo il petto.
“Ti amo perché voglio fare l’amore con te, ti amo perché quando sorridi mi
sembra di dimenticare tutto, ti amo perché sei dannatamente bello e ti amo…”
“Silenzio.” Gli appoggio un dito sulle labbra e sorride. “Sei stupendo, Sam.”
Lo bacio, dolcemente, e senza rendermene conto iniziamo a fare l’amore.