Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Sweet_Juliet    20/05/2011    4 recensioni
eccomi!!!
questa è la mia prima fanfiction su Merlin e ho immaginato un finale alternativo/una continuazione della terza serie
dal primo capitolo: "Gwen sfiorò il muro con le dita e si sentì un rumore metallico, come di una serratura che scattava, provenire dalla sua destra.
Si voltò verso la parete.
Lì, dove fino a pochi secondi prima c’era un solido muro, si era resa visibile una porta.
La ragazza la oltrepassò e si trovò nella più grande biblioteca che avesse mai visto.
Era meravigliosa.
Gli scaffali raggiungevano il soffitto e riempivano buona parte della stanza segreta."
dal quarto capitolo: "“Dov’è Ginevra? Ti ha convinto lei a venire qui? Perché non è qui?!”
Gaius sbiancò e si trattenne dal rispondere.
“Dimmi dov’è, Gaius!” urlò, incapace di nascondere rabbia e preoccupazione.
“L’hai lasciata sola!” lo accusò e, furente, lo afferrò per il collo della maglia, quasi sollevandolo."
dall'ottavo capitolo: "“Ti prego” sussurrò nuovamente Artù.
Gwen alzò il viso e i suoi occhi umidi si immersero in quelli del principe, con un’espressione così intensa e triste che pensò di poterci annegare.
Le lacrime iniziarono a rigarle le guance.
Lui la aiutò ad alzarsi e la accolse tra le proprie braccia, affondando il volto tra i suoi capelli profumati e sussurrando ancora una volta: “Ti prego”.
Quell’enorme vicinanza, fisica ed emotiva, abbatté tutte le barriere formatesi nella mente di Ginevra, che, tra i singhiozzi, iniziò a raccontare."
dal diciassettesimo capitolo: “Mi hai fatto spaventare”gli disse voltandosi e accoccolandosi contro il suo petto.
“Avresti potuto essere chiunque”.
“Chiunque altro avesse fatto una cosa simile, ora dovrebbe temere per la propria vita”
dal capitolo 22: Alzò lo sguardo per incontrare quello sofferente del suo amato, ma gli occhi erano chiusi.
Terrorizzata, si avvicinò al suo volto e gli posò due dita sul collo.
Sospirò di sollievo: respirava ancora. Ma non sapeva dire per quanto ancora l’avrebbe fatto.
Provò a svegliarlo, era il modo migliore per controllare le sue condizioni, ma lui manteneva gli occhi chiusi. Doveva essere svenuto.
Disperata, iniziò ad urlare a gran voce: “Aiuto! Aiuto, aiutateci! Aiuto!”.
Non le importava chi avrebbe risposto, amici o nemici, ciò che contava ora era salvare Artù.
il pairing è Artù/Ginevra
spero che vi piaccia ;)
Sweet_Juliet
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

… Di nuovo a Camelot …

Nel castello
 

“Gaius? Gaius, dove siete?!” chiamava Gwen.
Era passata circa mezzora da quando aveva salutato Artù, che era partito insieme agli altri per liberare Camelot dal dominio di Morgana e Morgause.
E lei non riusciva a trovare il medico.
Il principe gli aveva ordinato di stare con lei per proteggerla ma, nonostante avesse setacciato ogni angolo del Castello degli Antichi Re, Gwen non l’aveva trovata da nessuna parte.
Esausta, si sedette alla Tavola Rotonda, che fino e poche ore prima era occupata da altri otto uomini, pronti a dare la vita l’uno per l’altro.
Si era sentita al sicuro allora, come se fosse stata protetta da quei puri ideali di libertà e uguaglianza, ma in quel momento era assolutamente e completamente terrorizzata.
Probabilmente Gaius aveva preferito seguirli per stare accanto a Merlino aiutarlo, invece di ascoltare il comando del principe.
Principe che si sarebbe infuriato una volta saputo che il medico l’aveva lasciata sola, ma intanto lei si trovava a doversi nascondere come una codarda in quell’enorme castello abbandonato e tenebroso.
Aveva pregato più e più volte Artù affinché la portasse con sé, ma lui glielo aveva negato.
Prima era stato il suo lato militare a parlare, dicendole che averla lì sarebbe stata solo un’inutile distrazione per tutti, non avrebbero potuto combattere e proteggerla allo stesso tempo.
Poi aveva alzato gli occhi e, incatenandoli ai suoi, le aveva confessato la vera ragione del suo rifiuto: aveva paura di poterla perdere.
Davanti a tutto l’amore che traspariva dal suo sguardo, lei non aveva potuto replicare ma, con le lacrime agli occhi, lo aveva salutato con un bacio struggente, senza curarsi degli sguardi dei presenti, e si era fatta promettere che sarebbe tornato da lei sano e salvo, per poi raggiungere Camelot insieme, da vincitori.
Non doveva pensarci.
La sua mente doveva concentrarsi su altro.
Il fatto che lui fosse andato a combattere contro degli immortali non faceva che alimentare l’angoscia di Gwen per la sua sorte.
Doveva distrarsi, così sguainò una spada e iniziò ad affilarla, quei gesti finivano sempre per calmarla, le ricordavano quando era bambina e, insieme a Elyan, aiutava il padre nella fucina.
Artù non l’aveva lasciata mai completamente indifesa, ma aveva consegnato a lei e al medico due tra le migliori lame del regno, la propria e quella di Sir Leon.
Era commovente vedere come, nonostante avvenimenti tragici come il dominio di due streghe su Camelot, non fosse cambiato nulla: il primo pensiero del principe era sempre per lei.
Aveva iniziato così, forse per colmare l’assenza di Gaius, poi si era alzata e ora si stava aggirando per il castello.
Era salita ai piani superiori e si era ritrovata in un’enorme sala da ballo.
Era grande quasi quanto quella di Camelot, ma era spoglia.
Specchi, lampadari e ogni oggetto di valore dovevano essere stati trafugati, dopo l’abbandono da parte dei sovrani.
Anche tutte le altre stanze erano ridotte in quel modo, rovinate dall’abbandono, ma si riconoscevano le tracce dei tempi in cui il castello era abitato da cavalieri e dame.
Dopo numerose scale e decine e decine di stanza, sbucò in una camera un po’ più piccola delle precedenti, ma non per questo meno sfarzosa.
C’erano resti di affreschi sulle pareti, brandelli di tende lavorate e pezzi di mobili finemente intagliati; accanto alla finestra c’era uno scrittoio con un calamaio, ormai inutilizzabile: doveva essere uno studio, forse proprio quello del re di un tempo.
Incuriosita, si avvicinò alla parete e si mise ad osservare attentamente un particolare affresco: ritraeva una giovane donna, probabilmente un membro della famiglia reale, seduta in un prato, immersa nella lettura di un libro.
Gwen sfiorò il muro con le dita e si sentì un rumore metallico, come di una serratura che scattava, provenire dalla sua destra.
Si voltò verso la parete.
Lì, dove fino a pochi secondi prima c’era un solido muro, si era resa visibile una porta.
La ragazza la oltrepassò e si trovò nella più grande biblioteca che avesse mai visto.
Era meravigliosa.
Gli scaffali raggiungevano il soffitto e riempivano buona parte della stanza segreta.
Gwen era circondata da libri di ogni genere e ne rimase affascinata, non aveva mai avuto l’occasione di tenerne uno tra le mani.
Solo i nobili potevano permettersi dei lussi del genere e lei era solo una serva.
Si accostò allo scaffale più vicino ed estrasse un volume: doveva essere un libro di fiabe e lo aprì con gli occhi che brillavano e le mani tremanti per l’emozione.
Stava per iniziare a leggere il suo primo libro quando, improvvisamente, sentì un rumore provenire dai paini inferiori.
Il testo le cadde di mano con un tonfo.
No potevano essere loro, era troppo presto perché fossero già riusciti a tornare.
Nemici.
Dei nemici erano entrati nel castello.
E lei era sola.
 
 
 
 
Angolo Autrice:
ciau a tutti!!!
Questa è la mia prima ff su Merlin, il pairing è Artù/Ginevra e ci saranno molti momenti romantici, li adoro insieme!!!
Beh, questo è il primo capitolo e .. spero vi sia piaciuto
Un bacione a tutti coloro che leggeranno e, per favore, lasciate un commento! ;)

Sweet_Juliet 
 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Sweet_Juliet