Fuga
Dei nemici erano entrati nel castello.
E lei era sola.
Si guardò intorno disperatamente alla ricerca della spada, ma non la trovò.
Doveva averla lasciata in una delle stanze che aveva visitato.
Terrorizzata e maledicendosi per la propria stupidità, fece il percorso a ritroso, stando attenta a non fare il minimo rumore, ma soprattutto a percepire i passi degli intrusi ai piani inferiori.
Finalmente la trovò, ma era a un solo piano dall’ingresso.
La prese e la strinse forte con le mani, poi fece per correre di sopra per rifugiarsi nell’enorme biblioteca, ma …
Quando si girò per farlo, fu sorpresa da un soldato, che iniziò a scagliare fendenti nella sua direzione.
Non riuscì a trattenere un urlo di terrore, quando la lama le sfiorò un braccio e fuggì nella direzione opposta.
Non aveva ancora esplorato quell’ala del castello e perciò non sapeva dove i suoi piedi l’avrebbero condotta.
Cercò di non pensarci e continuò a correre e a salire, con un po’ di fortuna, forse, sarebbe riuscita a raggiungere la biblioteca.
La cosa più importante ora era mettere quante più stanze possibili tra lei e i nemici.
Sentiva il rumore metallico delle armature dei soldati che la seguivano, mentre cercava disperatamente di mettersi in salvo.
Era stanchissima, aveva percorso un’infinità di scale, ma non poteva permettersi una sosta: loro le stavano alle calcagna e fermarsi avrebbe significato la morte.
Salì, salì e continuò a salire finché, per miracolo, arrivò alla stanza dello scrittoio.
Riuscì a entrare e stava quasi per raggiungere l’accesso alla biblioteca, quando …
Purtroppo non era ancora finita.
Due soldati l’avevano raggiunta.
Gwen indietreggiò per sfuggir loro, ma si trovò con le spalle la muro, senza alcuna via di scambio.
Impugnò la spada davanti a sé: un vano tentativo di difendersi, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile.
Erano due contro una, due esperti soldati contro la figlia di un fabbro e ne stavano arrivando altri.
Le lacrime le sgorgarono dagli occhi quando vide il sorriso sadico che aveva trasformato il volto degli uomini.
Forse non l’avrebbero uccisa subito.
L’aveva capito, volevano divertirsi con lei e perciò continuarono ad avvicinarsi, lentamente, lieti di vedere il suo viso sbiancare e la sua espressione diventare sempre più spaventata.
Provò ad agitare la spada, ma con un semplice gioco di polso fu fatta volare lontano.
Ora era completamente e assolutamente indifesa, davanti a soldati senza scrupoli.
Avrebbe preferito morire subito, che aspettare di subire quello!
Ora gli uomini nella stanza erano una decina, tutti con lo stesso ghigno sul volto.
Questa volta non ci sarebbe stato nessuno a salvarla.
Angolo Autrice:
salve a tutti!!!!!!
Vi piace la storia???
Con questo capitolo ho voluto tenervi un po’ sulle spine, ma penso che aggiornerò abbastanza presto, circa una volta alla settimana
Ora vado
Un bacione a tutti
Sweet_Juliet