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Autore: lames76    23/05/2011    0 recensioni
Seconda missione della "nuova" Ardito.
Questa volta il capitano ed il suo equipaggio saranno alle prese con un "bizzoso" alieno onnipotente.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Q
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Ardito'
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"Diario del capitano, supplemento.
La Flotta Stellare si e' detta molto interessata da questa
Strana "territorialita'" di Q. Ci ha ordinato di attendere
Un "esperto". Lo scambio di personale con i Tamariani e'
Terminato e la nave dei Figli di Tama ci ha lasciato"


Deran sorrise, erano oramai fermi da due giorni in un sistema vicino a quello dei Q e niente di nuovo era successo. Le scansioni a lungo raggio non avevano rivelato nulla di nulla . Il bajoriano afferro' l’oggetto dalla sua scrivania e si diresse verso l’uscita, quando era a pochi metri dalla porta d’uscita il campanello trillo'. Diede l’avanti e si ritrovo' di fronte il comandante Tashen.
«Stava uscendo?», la ragazza lo guardo' incuriosita.
«A dire il vero stavo venendo a trovare lei», si sposto' dall’uscio, «Ma visto che e' qui... si accomodi»
La ragazza lo supero' entrando e Nos si accorse che portava appeso alla spalla l’arco. In mano teneva un grande libro.
«Io ero venuta per prestarle questo», la ragazza gli porse l’oggetto, «Il Signore degli Anelli, edizione del 2003...», spiego', «Un cimelio»
Il bajoriano lo prese ringraziando la sua seconda, poi fu il suo turno di agire. Porse il libro che teneva in mano alla ragazza, «Il Grande Sonno, edizione del 1997...», spiego', «Una rarita'»
La ragazza lo ringrazio' a sua volta.
«Vuole farmi compagnia in sala ologrammi?», gli chiese.
«Si, solo un istante», Deran si sposto' verso l’altro ambiente della sua cabina.
Quando usci' impugnava una spada ed un pugnale.
«Mi sono informato sul suo "Signore degli Anelli"», chiari' Nos, «Se non sbaglio e' ambientato in un periodo storico simile al Medio Evo terrestre...», la ragazza annui', «Allora queste mi saranno utili»
Dopo essere passati a posare il libro nell’alloggio del comandante, si avviarono verso il Ponte Ologrammi 1.
«Ha replicato la spada solo per il mio programma?»
Lo sguardo di Phoebe rivelava curiosita'.
«No, questa lama e' sempre appartenuta alla mia famiglia... alla mia famiglia bajoriana, la casata Deran. Qualche anno fa ho indagato sui miei genitori naturali ed ho scoperto che appartenevano entrambi alla D’Jarras dei guerrieri. Questa lama appartiene a loro da tempo ed e' il solo ricordo dei miei che mi sia rimasto»
Le porse la spada.
«Come puo' notare e' perfettamente bilanciata. Negli ultimi 500 anni l’impugnatura e' stata cambiata una decina di volte mentre la lama e' affilata come il giorno in cui e' stata forgiata»
«Di che materiale e' fatta?», la ragazza stava provando a muovere l’arma per testarla.
«Una specie di duranio... incredibile se si pensa che e' stata forgiata quando non si potevano ancora utilizzare le tecniche di fusione odierne. Questi caratteri...», le disse indicando delle rune incise su tutta la parte centrale della lama, «...sono in antico bajoriano. Indicano il motto della casata: "Onore a chi m’uccide, ma guai a chi m’offende"», si fermo' e sorrise alla ragazza, «Un po’ melodrammatico ma carino»
Ripresero il percorso e raggiunsero la sala.
Tashen carico' il programma e poi si volto' verso il bajoriano, «Il pugnale?»
«Questo l’ho replicato... ma un po’ di tempo fa. Se nota questa e' una lama che era usata nel 1500 circa, e' un pugnale da parata», rispose Deran mostrando l’arma, «L’ho usato parecchio per un altro programma olografico... a Parigi, palazzo di Borgogna... ma e' da un bel po’ che non ci torno, richiama ricordi dolorosi...»
Entrarono e quando l’uscita scomparve si ritrovarono ancora sulla cima della collinetta.
«Cosa ha imparato di altro sul Signore degli Anelli?», Phoebe stava imbracciando l’arco ed aveva estratto una lunga freccia.
«Non molto, ho letto che ci sono dei nemici... orchi se non sbaglio...», rispose il capitano.
«In effetti se guarda laggiu' in fondo», indico' dei puntini in lontananza, «Ne vedra' due... stanno venendo qui per ucciderci» «Oh comandante», Nos si finse sorpreso, «Non la facevo cosi' violenta»
«Ho imparato che nulla e' migliore di un bel combattimento quando ci si deve scaricare»
Incocco' una freccia e tese l’arco.
Quando lascio' andare la corda, lo strale sibilo' via e pochi istanti dopo si pianto' nel collo di uno degli orchi, che stramazzo' al suolo.
«Se non si sbriga non gli restera' niente», gli sorrise ed incocco' un altro dardo.
Lui discese un po’ della collina e poi si fermo' ad attendere un avversario.
L’orco brandiva un’enorme ascia bipenne e la sollevo' per colpirlo.
Deran, non finto' neppure ma fece un allungo colpendo il suo avversario al braccio destro.
Il colpo ando' a segno, ma l’orco non diede segno di averlo sentito ed abbasso' la sua arma.
Il bajoriano tento' di pararla con il pugnale, ma la forza del colpo gli fece sfuggire di mano la lama.
Riusci' a resistere circa cinque minuti, aveva utilizzato tutte le tecniche di scherma che conosceva per poter debilitare il suo avversario. Un umano sarebbe stato gia' battuto, ma quell’essere continuava a combattere ignorando tutti i colpi. Alla fine, con un colpo potentissimo, gli fece volare via la spada di mano. L’orco alzo' la sua lama per finire il lavoro, quando una freccia lo abbatte'. Il capitano fu raggiunto dalla ragazza.
«Credo che le tecniche di scherma del 1500 non siano molto adatte qui...», mormoro' lui raccogliendo il pugnale e la spada da terra.
«Non dica cosi'», Phoebe stava recuperando le frecce, «Ha resistito contro un orco, da solo, al primo incontro, per piu' di cinque minuti... e' uno dei pochi che ci sia riuscito»
Nos stava per replicare, quando il suo comunicatore trillo', «Plancia a Deran. Una nave federale e' appena entrata nel raggio dei nostri sensori. E’ l’Enterprise»

Sela strinse i pugni con rabbia. Mille domande si formavano nella sua testa... mille domande cui non riusciva a dare una risposta.
Cosa diavolo ci faceva lei su quella dannatissima nave?
Perche' non stava tentando di scappare?
Perche' aveva accettato tutto quello che le aveva detto quel capitano?
Perche' si era fidata di lui?
Scosse il capo frustrata nel non potersi rispondere.
Si blocco'.
In tutta la sua vita aveva sempre dimostrato di essere un ottimo ufficiale, rispettato dai suoi compagni. E questo perche' aveva un segreto... Anche quando niente e nessuno sembrava capirla, lei aveva sempre contato sul suo istinto, il suo istinto non l’aveva mai tradita.
Eppure ora, il suo stesso istinto, le diceva che poteva, anzi doveva, fidarsi di quel capitano.
No, c’era qualcosa di piu'.
Era qualcosa di piu' profondo... qualcosa a livello cellulare.
Pur non avendolo mai conosciuto, pur non avendolo mai visto... Sela sapeva che quel bajoriano le era amico.
Era questo che la rendeva cosi' rabbiosa...

Nella sala teletrasporto della nave stellare di classe Galaxy, quando il luccichio si spense, apparvero due persone.
«Che piacere rivederla capitano Picard», saluto' il bajoriano dandogli la mano.
Prima di presentarsi in sala teletrasporto Deran aveva dovuto fare due cose... Nei suoi ricordi, i suoi ricordi sull’altra Ardito, aveva conosciuto di persona il capitano Picard... anzi aveva anche salvato l’Enterprise-E da sicura distruzione sacrificando la sua nave !
Ma in questa realta'?
Come scopri' dopo una breve ricerca, aveva conosciuto anche qui Picard, durante il periodo in cui, proprio il capitano dell’Enterprise, aveva negoziato il rilascio di Sito dal campo di lavoro in cui era tenuta.
Cosi' aveva potuto salutare il piu' famoso capitano della flotta con quel "che piacere rivederla".
La seconda cosa fu raggiungere Sela e convincerla a non farsi vedere...quando la romulana giuro' che lo avrebbe fatto, Deran senti' un brivido corrergli lungo la spina dorsale.
Deran strinse formalmente la mano di Picard e gli presento' il comandante Tashen, poi non resistette, si rivolse all’altro ospite e lo abbraccio' forte.
Dopo un istante di imbarazzo anche Sito rispose all’abbraccio calorosamente.

Pochi minuti dopo si sedettero intorno al tavolo della sala riunioni per parlare. Picard, durante il tragitto, aveva confessato a Deran che era strano per lui camminare di nuovo lungo i corridoi di una nave di classe Galaxy, visto che aveva passato piu' di sette anni a servire su di una di quelle navi.
Appena ebbero preso posto nella sala, il capitano dell’Enterprise spiego' che la Flotta Stellare era molto interessata alla "territorialita'" di Q ed aveva deciso di mandare lui ad indagare. Proprio lui, perche’ era considerato il maggior esperto in fatto di Q di tutta la Federazione.
Gli ordini di Deran erano semplici, sarebbe dovuto restare in quel sistema a controllare la situazione e, in caso di problemi alla nave di Picard, avrebbe dovuto avvertire l’Ammiragliato.
La riunione fu sciolta e Nos riusci' a scambiare solo poche parole con Sito, scoprendo che lei stava bene e che David era in missione su di un pianeta su cui l’Enterprise aveva sostato due giorni prima.
Forse era un bene, chissa' come avrebbe reagito a rivedere l’amico creduto morto... da lui anzi vissuto morto per anni...
Ancora pochi minuti ed i due ospiti tornarono sulla loro nave.
   
 
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