PREMESSA

Oggi mia sorella ha deciso di usare la macchina da scrivere per comporre una cosa che mi ha commosso molto. Poche parole ma un contenuto molto significativo ( per me ), praticamente c'è tutta la storia della nostra "vena artistico-familiare" in queste righe, per questo ho ritenuto opportuno riportarne qui il contenuto. La macchina da scrivere in questione, la mia macchina da scrivere, ha una storia: io e lei abbiamo lavorato insieme per anni, dal 1995 a oggi, per realizzare i miei testi, libri, romanzi, ecc. All'epoca la battezzai Valentina ( in ricordo del mio primo amore, di quando ero ragazzo ) e oggi questa macchinetta è l'unica figura femminile, l'unica compagna della mia vita, fedele e insostituibile. Ci sono voluti anni perché mia sorella riuscisse a capire COSA ( in un'era ultratecnologica come la nostra ) possa legare una persona a un oggetto lento e antiquato come una macchina da scrivere... e oggi, con queste parole, credo proprio che lo abbia capito!

LETTERA A UNA MACCHINA DA SCRIVERE
( di: Myriam Bizzarri )

Cara Valentina,
quanto tempo! Chissà come mai nessuno vuole più scrivere sulle macchine da scrivere ? Siete così affidabili !!! Non c'è il rischio che salti la corrente e che quindi io perda tutto il mio lavoro. Mi ricordo il giorno in cui sei arrivata in questa casa: sei stata un regalo di Natale di Dado, lo scrittore di casa. Erano anni che desiderava una macchina da scrivere! Me ne parlava spesso di come era: aveva anche una macchina giocattolo di quando era bambino con cui mi faceva giocare, che però non funzionava più, quindi io rimasi ancora a lungo con la curiosità di scoprire come funzionavano queste strane macchine da scrivere. E devo anche ammettere però che all'inizio mi avevi quasi delusa. Beh sì, d'altronde non avevi niente di diverso da un computer anzi, a pensarci su, il computer era molto meglio: molte più funzioni. molte più cose e specialmente...
...MOLTO PIU' SILENZIO!!! E sì perchè è bastato che Dado cominciasse a scrivere per far scattare il malcontento generale! a tutti dava fastidio questo tuo ticchettio fisso, ripetitivo, e proptratto per tutto il giorno! Dado non la smetteva più di scrivere! Si era fissato, ma come del resto faccio anche io con le cose che aspetto da tempo. E anche a me inizialmente dava fastidio qusto ticchettio. Non capivo perchè per natale, quando tutti i bambini chiedono regali strabilianti, lui, Dado. il mio fratellone, dovesse chiedere una cosa così vecchia e inutile all'apparenza. Avevamo già il computer in casa e anche lui ogni tanto ci scriveva. Poi un giorno si era svegliato male e voleva questa benedetta macchina da scrivere. Solo molto tempo dopo avrei scoperto che quello che scrivi, quello che ti rappresenta e che ti appartiene, che esce dal più profondo del tuo cuore è bello poterlo leggere, correggerlo con tutti quei bellissimi sbaffi di penna, di bianchetto che sembra non asciugarsi mai e tu non hai mai il tempo di aspettare che si asciughi, piangerci sopra perchè quello che hai scritto ti fa schifo o non è così bello come te lo aspettavi, e poi è bello accarezzare quello che hai scritto, quello che ora è la TUA opera, bella o brutta che sia, avere tutte quelle belle pagine da mettere dentro una bella cartellina di cartone colorato che papà ha portato dall'ufficio...
...tutte queste emozioni il computer non te le può dare! E io ringrazio mio fratello per avermelo fatto capire. Lui l'ha scoperto prima di tutti. Noi ci atteggiamo a grandi informatici, ma niente è meglio di una vecchia, fedele macchina da scrivere.

P.S.
Grazie sorellina, ti voglio bene!
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DADO