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Autore: Birby    02/06/2011    6 recensioni
Si parla sempre di Italia, America, Giappone, Germania e tutti gli altri...
Ma io non vengo mai nominato.
Il problema è che tutti pensano alle cose che li distinguono gli uni dagli altri,
e non pensano mai a ciò che li accomuna.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Memorie di una Galassia: Stralci di vita del Sistema Solare'
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Titolo: Cronache di un Cosmo: Sempre un anno luce in più.
Autore: Birby
Personaggi: OC!Mondo, OC!Luna, OC!Marte, OC!Sole, Italia Veneziano, Germania, accenni di OC!Ganimede, OC!Callisto e OC!San Marino
Avvertimenti: Raccolta, Drabble, Double-drabble
Note: Ecco a voi la prima, vera raccolta dedicata alla vita in casa Sistema Solare! xD Questa è solo la prima, ovviamente, quindi non ci saranno tutti i personaggi... e diciamo che è solo una specie di presentazione. Consiglio: leggete le note scritte in corsivo come una specie di "spiegazione" all' hetaliana, tipo quelle che ci sono nell'anime. xD
Detto questo, buona lettura!




I. Riunione.

C'era gente che pensava che solo le Nazioni facessero i loro bei Meeting tutti insieme per risolvere i loro problemi.
E avevano ragione.
«Io risolverò la situazione! In fondo, sono il più fantastico di...»
«Dobbiamo trovare un modo sensato per...!»
«Zitto o ti brucio!»
Le loro non erano riunioni. Erano qualcosa che si avvicinava vagamente ad una riunione, ma non lo erano.
«E va bene, Mister IoHoUnaCoronaDiPlasma, cosa vorresti fare?»
«Voi siete decisamente troppo inferiori a me, quindi ci penserò io»
Il vento solare.
Mondo, seduto dalla parte opposta dei due, sbuffò.
Almeno, alcune soluzioni a volte le trovavano.




II. Mitologia.

Voleva solo stare tranquillo. Per più di mezzo secondo.
«Ehi, Mondo!»
Tuttavia, si girò sorridendo al piccolo satellite.
«Luna, ciao, come v-...»
«Ma è vero che nei miti terrestri tu sei...»
«Madre Terra?!» l'entrata in scena di un Sole più che entusiasta era inaspettata.
A quel punto non ce la fecero più, e i due scoppiarono definitivamente a ridere davanti al povero pianeta, che sospirò.
«Se è per questo, i miti dicono anche che voi due siete stati sposati, separati, e che adesso cercate in tutti i modi di stare insieme per colmare il vostro immenso amore...»
Le loro faccie non avevano prezzo.



III. La stessa faccia.

Mondo osservava Luna giocare insieme a Ganimede e Callisto con un sorrisetto divertito. Mai una volta che quel ragazzino risultasse reoccupato o triste, mai... era sempre sorridente, allegro, vivace...
Aveva sempre la stessa faccia.
Stava ancora ridacchiando quando vide Sole correre come un matto dietro di loro verso la sala principale.
Segno che anche loro dovevano esserci, di lì a momenti.
«Ehi, Luna!» chiamò. «Vieni, dobbiamo andare!»
Il ragazzino alzò la testa verso di lui, poi salutò gli altri e corse verso l'amico allegro come al solito.
E Mondo s'incupì per un attimo.
Avrebbe tanto voluto scoprire cosa nascondesse la sua faccia lontana.

La Luna ha, come tutti gli altri componenti del Sistema Solare, un moto di rivoluzione e di rotazione. Tuttavia questi due moti si annullano a vicenda, in quanto le durate degli stessi sono uguali, ed è per questo che la Luna rivolge sempre la stessa "faccia" alla Terra.



IV. Cerchi.

Camminava velocemente lungo il corridoio bianco di casa sua.
Era risaputo che Mondo fosse un tipo relativamente tranquillo, ma bastava un minimo -o semplicemente Marte-, per renderlo improvvisamente più vendicativo.
«Davvero» borbottò tra sè e sè. «Se adesso non mi dà delle spiegazioni, l'assenza di ossigeno sarà l'ultimo dei suoi problemi...»
«Eeeeih~! Mondo~!»
Il pianeta azzurro si bloccò e si voltò verso il suo piccolo interlocutore, non molto sorpreso.
«Luna!» esclamò. «Ciao, non eri con Saturno?»
«Ma ti pare che io possa essere con Saturno? Lei ne ha abbastanza di compagni, non credi?»
Mondo sospirò divertito.
«Sto cercando Marte, lo hai visto da qualche parte?»
«Perchè cerchi Marte?»
«Lui...» sbuffò definitivamente. «I cerchi. Ancora! Voglio delle spiegazioni!»
«Aaaah! I cerchi» Luna annuì. «Che problemi hai con quelli? Sono così belli!»
«Potranno anche essere belli, ma se nessuno dei miei abitanti dice di averli fatti -e comunque non so se crederci o meno- qualcuno dev'essere stato»
«E quindi... Marte»
«Esatto!» Mondo si girò e ricominciò a camminare. «Quel dannato rosso... mi nasconde qualcosa, ne sono sicuro»
Luna osservò preoccupato la strana aura scura intorno al suo amico.
«Guarda che...» e ricominciò a rincorrerlo allegramente. «Secondo me sei tu che ti fai dei problemi, eh!»

Mondo è un ragazzo molto curioso, e ha cercato, fin dai tempi più antichi, di scoprire tutti i segreti dell'Universo.
Ma c'è una cosa che veramente vuole sapere con tutto se stesso: scoprire se lui è l'unico pianeta ad avere degli abitanti. Quindi si impegna molto per questo. Nonostante ciò, tutti gli altri del Sistema Solare si ostinano a non rivelargli la verità, sotto consiglio di Marte, suo eterno rivale, deciso a farlo arrabbiare.
Ma con questo ha ottenuto un effetto molto indesiderato: infatti, a forza di essere stuzzicato, Mondo ha intensificato ancor di più le sue ricerche e le ha concentrare soprattutto su Marte, sospettoso del fatto che le voci siano partite proprio da lui.
Forza, Marte, forza!




V. Ricognizione.

Era facile per gli altri, pensava Mondo, mentre camminava in un parco tedesco: per loro, controllare se tutto andava bene nelle loro case era facile, no? Andavano sul pianeta/pianeta nano/asteroide/stella in questione, facevano un giretto e... bom. Finito.
E invece lui doveva stare attentissimo: un minuscolo errore sarebbe stato fatale, con tutti i suoi abitanti...
Bom.
Insomma, loro non avevano abitanti con cui scontrarsi, cadere per terra, rotolare e cercare di nascondere i ciuffi dei capelli tenendo stretto il cappello... loro non dovevano avere a che fare con...
«Veh~... ouch, che botta...!»
...Italia.
Questo poteva essere un problema.



VI. Viking 1.

«Mondooo!»
Immaginatevi un Marte particolarmente arrabbiato e un Mondo particolarmente soddisfatto per una missione spaziale andata a buon fine.
Sorriso. «Sì, Marte?»
«Sì Marte un corno!» sbottò il rosso. «Già me li immagino i tuoi: "Roger! Missione completata!", "Roger, siamo entrati nell'orbita del pianeta rosso!" Accidenti a te! E poi chi diavolo è 'sto Roger?!»
«Non ci sai proprio fare con i termini spec...»
«Io non voglio questo Vicky in casa mia! Ma hai idea di quanto rumore faccia?»
«... E' Viking»
«E chissene frega!»
Mondo sbuffò. «Dai, aspetta solo 90 giorni e poi tutto finirà!»
Non è vero.

La missione Viking 1, effettuata negli anni 70 del '900 dalla NASA, è stata una delle tappe più importanti per l'esplorazione di Marte. La durata prevista per la missione era di 90 giorni a partire dal momento dell'atterraggio, ma si continuò ad operare ben oltre i termini previsti, forse perchè Mondo era troppo emozionato.



VII. Ricognizione; II.

Sì. Sì, questo era proprio un problema.
«... Italia!»
Oh no. Oh no, no, no, no!
«Ah... Germania! Mi dispiace, mi dispiace!» Italia si voltò verso Mondo. «Scusami, scusami tanto...»
«Cos...?!» Oh cavolo. Oh cavolo. Italia... italiano. Ok. «N-Non fa niente, davvero...»
«Italia, cosa combini, accidenti?» Germania era appena arrivato di corsa. «Mi scusi, lui...»
Ma si bloccò vedendo l'espressione dell'amico.
Italia lo stava fissando.
Stava fissando Mondo con uno sguardo sospettoso, che non si addiceva per niente all'Italia che conosceva il tedesco.
«Tu...» cominciò. Parlò in italiano. «Perchè parli la mia lingua, se non abiti in Italia?»



VIII. Sei sporco?

Non erano poche le volte in cui Mondo, con Luna al seguito, e Sole chiacchieravano insieme: era risaputo che i tre fossero amici e si rispettassero.
In quel periodo, però, Mondo era abbastanza propenso a scoprire nuovi misteri riguardanti il Sistema Solare, ed era anche risaputo che presto o tardi avrebbe scoperto quacosa di nuovo anche sulla stella.
«E quindi, visto che io sono il grande e magnifico Sole, gli ho detto...»
«Ehi, Sole?»
«Perchè mi interrompi, accidenti?! ... Cosa c'è?»
«Sei un pò sporco qui, sopra alla bocca...»
Sole si tastò il punto indicato. «Ah... ecco, non è...»
Era l'anno 1610.

A quel tempo, viveva un astronomo italiano molto importante per la storia, chiamato Galileo Galilei. Intorno al 1610 scoprì, grazie al Telescopio, che sulla superficie solare esistevano delle aree scure di forma irregolare, che vennero poi chiamate Macchie Solari.
Queste possono variare d'intensità col tempo, ma i due piccoli nei che Sole ha in faccia dimostrano che esse ci sono sempre e comunque.




IX. Ricognizione; III.

Mondo impallidì, e Germania, in quel momento, giurò di aver sentito una piccola scossa del terreno.
«Ah... emh... io...» Pensa, pensa, pensa... Idea. «Io vengo da San Marino!»
Silenzio per almeno cinque secondi.
Italia sorrise raggiante e si alzò con un balzo. «Davvero?» esclamò.
«Wow, allora conosci il mio fratellino...» E si lanciò a parlare per altri dieci minuti.
...
«E te la sei cavata così?»
«Mai. Più. Andare. In. Germania. O. In. Italia»
Marte, Luna e Sole fissavano Mondo con le facce peggiori che si potessero immaginare.

«... Ehi, Germania?»
«Sì?»
«Te ne sei accorto anche tu, vero?»
«... Che cosa?»
«... Veh~... Niente, niente...»




X. Sbarco.

Piantò la bandiera nel terreno roccioso con un gesto secco e si mise più rigido.
Alzò un braccio verso il cielo scuro. I movimenti erano difficili in quella situazione.
Ma ce l'aveva fatta, alla fine.
«Here men from the Planet Earth first set food upon the Moon, July 1969, A.D. We came in peace for all mankind»
E adesso doveva solo scrivere quelle stesse parole sulla lastra d'acciaio, così gliel'avrebbe fatta vedere, a Marte.
«...Mondo?»
Si girò verso il ragazzino.
«Sì?»
«S-Se volevi venire a trovarmi, bastava chiedere...»
Tsk. Parlava così solo perchè lui, la tuta spaziale, non doveva indossarla.

  
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