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Autore: 1rebeccam    05/06/2011    13 recensioni
"Sono tornato...sono tornato solo per te Katy!"
E' una dichiarazione o una minaccia per la nostra bella detective?
Vincitrice 9° turno CSA: 2° posto categoria What if...
Vincitrice 11° turno CSA: 2° posto categoria Special Turn "Cattivo" - 3° posto categoria Suspance
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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..."Sono passate troppe ore e potrebbe…potrebbe…”
non riesce a finire, scoppia in lacrime e Lanie la stringe forte a sé
“…e anche Kate potrebbe essere già morta…ohhh è terribile, non riesco ad immaginarlo!” ...





Beckett è distesa sul tavolo, alla sua destra il corpo putrefatto di Julius, alla sua sinistra Allan Garreth vestito anche lui con una tunica bianca e il lancia fiamme sempre a tracolla.
“Quelle poche volte che ha parlato con me, ha detto che tu sei stata l’unica a fidarti di lui, tanto da avvicinarti e parlargli, senza trattarlo come un diverso. Ha detto che tu avresti davvero potuto fermarlo e salvargli l’anima! Quando è morto ho capito che dovevo accontentarlo. Per questo ho dovuto uccidere quelle altre puttane e usare il luogo dove è morta tua madre, perché tu ti interessassi di nuovo a lui. Tu purificherai Julius, me e anche te stessa. Con il tuo sacrificio.”
Lei non riesce a rispondere, né a reagire. Le forze l’hanno abbandonata, non solo per quello che Garreth le ha iniettato.
La mancanza di Rick è già palpabile, anche se il suo corpo è ancora li ai suoi piedi. In quella situazione lui avrebbe avuto sicuramente qualcosa da dire… anche qualcosa di stupido…e quel qualcosa ora le manca terribilmente.
Pensa ad Alexis, al dolore insopportabile che avrebbe provato. Al vuoto incolmabile che quel ragazzino che era suo padre, avrebbe lasciato in un’adolescente più grande della sua età. Lei ha constatato sulla sua pelle che una cosa del genere può annientare.
Castle le ha detto spesso che tra i due il genitore era sua figlia, ma non è vero.
Alexis è una ragazza speciale, ed è stato lui a renderla così, sicura di sé e stabile.
Lui con le sue battute, con i suoi sorrisi, con i suoi giochi...con il suo amore incondizionato.  
Non ha mai sentito la mancanza di una madre sempre lontana, perché lui con quel suo carattere strambo, è riuscito ad essere due genitori in uno, con leggerezza e naturalità. Anche per questo si è innamorata di lui, faceva lo stupido ed era frivolo a volte, ma per Alexis sapeva essere speciale… un ottimo padre e sentirselo dire gli avrebbe fatto fare la ruota come un pavone…
Non sarebbe riuscita a guardarla negli occhi. Non avrebbe potuto dirle che suo padre non c’era più e che la colpa era solo sua!
Meglio morire! Morire con lui. Ora che gli ha detto di amarlo, può solo morire con lui.
Chiude gli occhi e le lacrime le scendono lateralmente fino alle orecchie e al collo.
Non ascolta più le parole insensate di Allan Garreth.
Deve solo chiudere gli occhi e lasciarsi andare, non serve ascoltare più niente, tranne le parole di Rick... Ciliegie e vino rosso
Ad un tratto spalanca gli occhi, nelle sue orecchie sta rimbombando una voce, nella sua testa sta rimbombando una voce.
-Kate, si può sapere che stai facendo? Che ne hai fatto del detective Beckett? Dove l’hai rinchiusa? Beckett non si arrenderebbe mai. Beckett farebbe qualunque cosa per tornare a casa. Beckett mi ha promesso che ci sarebbe sempre stata per mia figlia. Non si farebbe mai uccidere senza combattere… Kate hai detto di amarmi, vuoi davvero morire per questo? Ti ho detto che sarei morto per te, ma più di tutto avrei voluto vivere per te! E tu devi vivere per me!!!-
Guarda Castle a terra vicino al tavolo. La sua bocca non si muove. Le parole che ha sentito sono solo nella sua testa e continua a piangere…
"Si la Beckett che conosci tu… per questo non dovevamo esprimere i nostri sentimenti… ora sono solo Kate… ora si che mi hai lasciata da sola davanti al cielo… e sto piangendo perché  non verrai a prendermi… mai più!"
 -PIANTALA BECKETT! Alzati da quel tavolo e tira un calcio nelle palle a quell’idiota… o devo dire gioiellini?-
Sorride in mezzo ai singhiozzi, anche dentro i suoi pensieri riesce a scherzare. Lui è ancora lì e la sta esortando a vivere. Non la perdonerebbe mai se non combattesse fino alla fine, come solo lei sa fare.
La sua voce è così reale che il cuore ricomincia a pompare sangue nelle vene, nel cervello. Si risveglia dal torpore in cui è caduta dopo aver capito che lui non le sarebbe stato vicino mai più.
Si guarda intorno. Allan Garreth sta cospargendo benzina sulle pareti della stanza, di lì a poco avrebbe azionato il lancia fiamme per purificare tutto e tutti.
Si solleva lentamente e cerca di mettersi in piedi, ma le gira la testa, ha le vertigini anche a causa del sedativo. Riesce a scendere dal tavolo e si inginocchia a terra. Accanto a lei c’è un’altra tanica di benzina, allunga il braccio per prenderla, ma Garreth se ne accorge. “Mettila giù e rimettiti su quel tavolo.”
Lei è accovacciata accanto alla tanica, un metro più a sinistra il corpo di Castle.  
“Tornerò a casa dalla tua Alexis, te lo prometto!” Gli sussurra sospirando.
Alza lo sguardo su Garreth. Gli occhi stralunati, la risata sarcastica, mentre si avvicina piano a lei.
“Ho detto rimettiti al tuo posto, Julius deve essere perdonato, tu devi salvare la sua anima!”
Lei lo guarda dritto negli occhi. “Pensare di chiamargli un prete noooo... brutto stronzo psicopatico?”
Mentre Garreth aziona il lancia fiamme, lei afferra la tanica e gliela scaraventa addosso.
Il suo corpo prende immediatamente fuoco e indietreggia, fino ad appoggiarsi alla parete, che prende fuoco anch’essa. Metà della stanza è avvolta dalle fiamme.
Barcollando si avvicina a Castle, lo prende da sotto le braccia e lo trascina fuori dalla stanza.
“Non ti lascio qui Rick, ti riporto a casa comunque.” 
Ma arrivata sul pianerottolo, non riesce a trascinarlo, è troppo pesante e lei ha ancora le vertigini. Le fiamme arrivano alla porta, una vampata raggiunge il corridoio.
Il fumo comincia a diventare insopportabile, le gira la testa e comincia a tossire, ma la sua mente continua a pensare che Rick la odierebbe se non tornasse a casa. Si trascina ancora tirandolo da sotto le braccia, ma il fumo la soffoca. 
“Mi dispiace Rick… io davvero… non ce la facc… non c…”
Non riesce a finire la frase. Si trascina verso di lui prendendogli la mano e perde i sensi, con il viso appoggiato sul suo petto.
...E il fuoco continua ad avanzare verso di loro…


Continua...





Angolo di Rebecca:
Mi scuso per il ritardo, ieri sera proprio non ce l'ho fatta.

Che succederà alla nostra Beckett?
Riuscirà ad uscire da quella fornace?
Vi prego tirate tutto, tranne padelle e pentole perchè sono troppo pesanti.
Ho ancora un bernoccolo enorme...



 

 
  
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